Scienza vs filosofia

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Flavia

utente che medita

feather

Utente tardo
in cosa non concordi?
in ciò che afferma l'articolo,
o che vi sia una sorta "di antagonismo"
tra studi umanistici e studi scientifici?
:)
Non concordo sul fatto che l'oggettività della scienza si basi sulla soggettività dell'essere umano.
C'è larga parte della matematica e fisica che non ha riscontri nella soggettività dell'individuo ma dà comunque misure tangibili.
Forse era così all'inizio, la soggettività delle percezioni umane è stata la scintilla che ha dato il via. Ma ora la scienza non ha bisogno, ne può, basarsi più su questo. O rimarrà ancorata al poco che l'essere umano è in grado di percepire e capire. La matematica serve proprio a questo. Ad andare oltre a quello che la mente umana può concepire e analizzare.
In matematica si possono studiare spazi a n dimensioni, che sono completamente fuori dalla capacità di astrazione umana, non li puoi visualizzare nella testa. Eppure ci sono strumenti che ti permettono di studiarli lo stesso. Anche se sono fuori da quello che la tua mente percepisce e capisce.
Non so se mi sono spiegato.
 

lolapal

Utente reloaded

lolapal

Utente reloaded
Non concordo sul fatto che l'oggettività della scienza si basi sulla soggettività dell'essere umano.
C'è larga parte della matematica e fisica che non ha riscontri nella soggettività dell'individuo ma dà comunque misure tangibili.
Forse era così all'inizio, la soggettività delle percezioni umane è stata la scintilla che ha dato il via. Ma ora la scienza non ha bisogno, ne può, basarsi più su questo. O rimarrà ancorata al poco che l'essere umano è in grado di percepire e capire. La matematica serve proprio a questo. Ad andare oltre a quello che la mente umana può concepire e analizzare.
In matematica si possono studiare spazi a n dimensioni, che sono completamente fuori dalla capacità di astrazione umana, non li puoi visualizzare nella testa. Eppure ci sono strumenti che ti permettono di studiarli lo stesso. Anche se sono fuori da quello che la tua mente percepisce e capisce.
Non so se mi sono spiegato.
Non sono totalmente d'accordo, perché credo che per soggettività umana s'intenda qualcosa che vada comunque oltre la capacità di astrazione.
Alla fine, se ci sono gli strumenti per studiare fenomeni che non sono visualizzabili nella testa, c'è stato comunque qualcuno che ha avuto la percezione per realizzarli, quegli strumenti...

:)
 

feather

Utente tardo
Alla fine, se ci sono gli strumenti per studiare fenomeni che non sono visualizzabili nella testa, c'è stato comunque qualcuno che ha avuto la percezione per realizzarli, quegli strumenti...

:)
Certo, ma da lì in poi quegli strumenti vivranno di vita propria, e gli strumenti che nasceranno da quegli studi saranno nati da altri strumenti.
È una piramide che ha l'uomo alla sua base ma poi cresce su sé stessa.
 

lolapal

Utente reloaded
Certo, ma da lì in poi quegli strumenti vivranno di vita propria, e gli strumenti che nasceranno da quegli studi saranno nati da altri strumenti.
È una piramide che ha l'uomo alla sua base ma poi cresce su sé stessa.
Non lo so, caro Feather :)
Come la metti tu sembra che gli strumenti (intendiamo entrambi la tecnologia?) possano vivere di vita propria e, sarò una romanticona, proprio non riesco a vederla così... :)
 

lolapal

Utente reloaded
In questo caso direi più la matematica.
Matematica calcolata con l'ausilio della tecnologia, tipo quell' algoritmo che genera un numero particolare che è oggetto di compravendita... ora mi sfugge come si chiama e sto x strada...
 

lolapal

Utente reloaded
In questo caso direi più la matematica.
Matematica calcolata con l'ausilio della tecnologia, tipo quell' algoritmo che genera un numero particolare che è oggetto di compravendita... ora mi sfugge come si chiama e sto x strada...
 
Non concordo sul fatto che l'oggettività della scienza si basi sulla soggettività dell'essere umano.
C'è larga parte della matematica e fisica che non ha riscontri nella soggettività dell'individuo ma dà comunque misure tangibili.
Forse era così all'inizio, la soggettività delle percezioni umane è stata la scintilla che ha dato il via. Ma ora la scienza non ha bisogno, ne può, basarsi più su questo. O rimarrà ancorata al poco che l'essere umano è in grado di percepire e capire. La matematica serve proprio a questo. Ad andare oltre a quello che la mente umana può concepire e analizzare.
In matematica si possono studiare spazi a n dimensioni, che sono completamente fuori dalla capacità di astrazione umana, non li puoi visualizzare nella testa. Eppure ci sono strumenti che ti permettono di studiarli lo stesso. Anche se sono fuori da quello che la tua mente percepisce e capisce.
Non so se mi sono spiegato.
Vediamo l'articolo che hai postato mostra la totale ignoranza dell'epistemiologia.
L'epistemiologia mostra come ci sia un legame a doppia mandata, da sempre, tra filosofia e scienza.
Un legame fatto così ti faccio un esempio da una materia che conosco:
La musica per organo è stata condizionata dai costruttori d'organo, o i costruttori d'organo sono stati condizionati dai compositori?

Parli poi della matematica ok.
Bon essa dice Schopenhauer è pura astrazione mentale:
In soldoni due alberi vicini passano la loro esistenza senza avere nessuna coscienza di essere due alberi.

La filosofia ha solo da sempre chiesto alla scienza.
Ehi scienza: Come conosci il mondo?

Ipso facto la matematica non riesce a spiegare certi fenomeni.
Magari lo può fare in via teorica, per cui magari si parla di postulati, perchè intanto la tecnologia non è ancora stata in grado di fornire gli strumenti idonei.

In altre parole scienza vs filosofia è storicamente un non senso.

Perchè storicamente abbiamo scienziati che chiedono ai filosofi la ragione di certe cose, e viceversa, filosofi che chiedono agli scienziati ragione di certe cose.
 

spleen

utente ?
Vediamo l'articolo che hai postato mostra la totale ignoranza dell'epistemiologia.
L'epistemiologia mostra come ci sia un legame a doppia mandata, da sempre, tra filosofia e scienza.
Un legame fatto così ti faccio un esempio da una materia che conosco:
La musica per organo è stata condizionata dai costruttori d'organo, o i costruttori d'organo sono stati condizionati dai compositori?

Parli poi della matematica ok.
Bon essa dice Schopenhauer è pura astrazione mentale:
In soldoni due alberi vicini passano la loro esistenza senza avere nessuna coscienza di essere due alberi.

La filosofia ha solo da sempre chiesto alla scienza.
Ehi scienza: Come conosci il mondo?

Ipso facto la matematica non riesce a spiegare certi fenomeni.
Magari lo può fare in via teorica, per cui magari si parla di postulati, perchè intanto la tecnologia non è ancora stata in grado di fornire gli strumenti idonei.

In altre parole scienza vs filosofia è storicamente un non senso.

Perchè storicamente abbiamo scienziati che chiedono ai filosofi la ragione di certe cose, e viceversa, filosofi che chiedono agli scienziati ragione di certe cose.
Quoto.
Scienza e filosofia sono sempre state legate a filo doppio, accomunate dall' intenzione di trovare spiegazioni alla realtà utilizzando come strumento la ragione umana.
Storicamente sono tra l'altro il prodotto più tipico di quella che noi siamo soliti definire come "Civiltà Occidentale"
Parlando di matematica, il mio prof delle superiori (persona di una cultura davvero immensa) soleva dire:
- Ragazzi quando diciamo che 2 +2 +fa 4 stiamo esprimendo innanzi tutto un concetto filosofico.
La scienza in questi ultimi anni fa' da figlia evoluta della filosofia e, secondo me, non si distingue per le cose che progressivamente riesce a spiegare bensì per gli interrogativi che le nuove scoperte suscitano, innescando sempre nuove problematiche.
Semmai ci dovesse essere un contrasto lo vedrei apparentemente (solo apparentemente ) tra scienza e religione.
Invito a leggere questa illuminante sintesi nel link sottostante.
http://www.scienzaefilosofia.it/res/site70201/res569818_03-parisi.pdf
 
Ultima modifica:

feather

Utente tardo
Perchè storicamente abbiamo scienziati che chiedono ai filosofi la ragione di certe cose, e viceversa, filosofi che chiedono agli scienziati ragione di certe cose.
Esempi..?

P.S.: Di musica e di organi non so una cippa, ma se dovessi tirare a indovinare direi che sono i compositori che sono stati giocoforza influenzati dai progettisti (e dai limiti fisici degli organi). Se con quello strumento una data frequenza non la puoi fare, giocoforza non ce la metti nella partitura. Credo... no?
 
Ultima modifica:

lolapal

Utente reloaded
Quoto.
Scienza e filosofia sono sempre state legate a filo doppio, accomunate dall' intenzione di trovare spiegazioni alla realtà utilizzando come strumento la ragione umana.
Storicamente sono tra l'altro il prodotto più tipico di quella che noi siamo soliti definire come "Civiltà Occidentale"
Parlando di matematica, il mio prof delle superiori (persona di una cultura davvero immensa) soleva dire:
- Ragazzi quando diciamo che 2 +2 +fa 4 stiamo esprimendo innanzi tutto un concetto filosofico.
La scienza in questi ultimi anni fa' da figlia evoluta della filosofia e, secondo me, non si distingue per le cose che progressivamente riesce a spiegare bensì per gli interrogativi che le nuove scoperte suscitano, innescando sempre nuove problematiche.
Semmai ci dovesse essere un contrasto lo vedrei apparentemente (solo apparentemente ) tra scienza e religione.
Invito a leggere questa illuminante sintesi nel link sottostante.
http://www.scienzaefilosofia.it/res/site70201/res569818_03-parisi.pdf
L'articolo me lo sono salvato... lo leggo dopo, l'incipit mi ha conquistata...

Non so... la butto lì comunque: sono abbastanza convinta che scienza e filosofia sono state e sono legate l'una all'altra, quello che mi chiedo è se ora come ora questo legame è riconosciuto. Voglio dire che di filosofi ce ne sono pochi e fanno una gran fatica anche solo a svolgere la loro funzione di analisi, figuriamoci a divulgare il loro pensiero, mentre gli scienziati sono molti di più...
Poi aggiungo che spesso, io per prima, si confonde lo scienziato con il tecnico: credo che lo scienziato, per l'atto che fa di scoprire/inventare qualcosa che non è stato ancora scoperto/inventato, abbia una capacità di astrazione pari a quella di un filosofo.
 
Quoto.
Scienza e filosofia sono sempre state legate a filo doppio, accomunate dall' intenzione di trovare spiegazioni alla realtà utilizzando come strumento la ragione umana.
Storicamente sono tra l'altro il prodotto più tipico di quella che noi siamo soliti definire come "Civiltà Occidentale"
Parlando di matematica, il mio prof delle superiori (persona di una cultura davvero immensa) soleva dire:
- Ragazzi quando diciamo che 2 +2 +fa 4 stiamo esprimendo innanzi tutto un concetto filosofico.
La scienza in questi ultimi anni fa' da figlia evoluta della filosofia e, secondo me, non si distingue per le cose che progressivamente riesce a spiegare bensì per gli interrogativi che le nuove scoperte suscitano, innescando sempre nuove problematiche.
Semmai ci dovesse essere un contrasto lo vedrei apparentemente (solo apparentemente ) tra scienza e religione.
Invito a leggere questa illuminante sintesi nel link sottostante.
http://www.scienzaefilosofia.it/res/site70201/res569818_03-parisi.pdf
Mirabile sintesi...
A me vengono in mente certe proposizioni che hanno attraversato i secoli...
La prima: Ipse dixit! Una cosa è vera perchè l'ha detta lui: Aristotele.

La seconda: Galileo una cosa per essere "vera" deve poter essere "misurata".
( cioè lui disse Ipse Dixit un fico secco, nessuno è mai andato a guardare se le cose stanno "effettivamente" così)

Come terza istanza
Il positivismo!
Incredibile che impulso diede in Germania spece negli studi sulla fisiologia e la medicina.

La quarta istanza:
Popper: Una teoria è quanto mai vera quanto più resiste ai tentativi di falsificazione.

Infine la cosa che più mi colpisce della scienza è la scoperta "per caso" e non frutto di ricerche, quella dettata dal mondo delle "intuizioni" o delle "induzioni".

L'esempio che mi sconcertò di più fu quello di Keplero?
Non ricordo bene se fu lui...o copernico...

Ma insomma sti astronomi erano ingannati dal fatto che ok i pianeti "girano" intorno al sole, dunque fanno cerchi.
Ma i calcoli non tornavano

Ed è lì che si libera la mente no?
Chi sta dire che sono dei cerchi? Devono parforsa essere dei cerchi?
Proviamo a vedere se magari non siano delle ellissi...

E paffete...

Ecco a volte l'inganno della mente umana...
Uno si diceva eh no casso, sto sbagliando i calcoli...
 
L'articolo me lo sono salvato... lo leggo dopo, l'incipit mi ha conquistata...

Non so... la butto lì comunque: sono abbastanza convinta che scienza e filosofia sono state e sono legate l'una all'altra, quello che mi chiedo è se ora come ora questo legame è riconosciuto. Voglio dire che di filosofi ce ne sono pochi e fanno una gran fatica anche solo a svolgere la loro funzione di analisi, figuriamoci a divulgare il loro pensiero, mentre gli scienziati sono molti di più...
Poi aggiungo che spesso, io per prima, si confonde lo scienziato con il tecnico: credo che lo scienziato, per l'atto che fa di scoprire/inventare qualcosa che non è stato ancora scoperto/inventato, abbia una capacità di astrazione pari a quella di un filosofo.
Difficile trovare oggi uno scienziato che non conosca la filosofia come background
Proprio perchè i filosofi si sono adoperati nella storia per dare un metodo agli scienziati.
Secondo me non puoi essere scienziato se non sei passato per Galileo Galilei.
 
Esempi..?

P.S.: Di musica e di organi non so una cippa, ma se dovessi tirare a indovinare direi che sono i compositori che sono stati giocoforza influenzati dai progettisti (e dai limiti fisici degli organi). Se con quello strumento una data frequenza non la puoi fare, giocoforza non ce la metti nella partitura. Credo... no?
Vedi la tua logica
ti frega.
Di fatto è come l'attrazione modale e la consecutio temporum.
Se tu dici che è attrazione modale il prf dice che sbagli che è consecutio.
Se tu dici consecutio il prof dice che è attrazione.

Da cui la legge di Murphy
Comunque la metto so ciavà.

E se io ti dicessi che:
Il più grande dei grandi compositori per l'organo è stato Bach.
Tu concordi.

Ma se io ti mostrassi che fino alla fine del xx secolo
con nessun organo italiano era possibile eseguire la musica di bach?

Sulla frequenza?
Ok.

Bach impose che la pedaliera si spingesse fino al fa 30.
Poi ci ha pensato lui a comporre un pezzo in cui si usi il fa 30 ed è questo:

[video=youtube;P8Z7bARLumw]http://www.youtube.com/watch?v=P8Z7bARLumw[/video]

vedi al minuto 3.50
 

tullio

Utente di lunga data
Per carattere sono contrario all'uso degli assoluti,e quindi di termini universalizzanti, e preferisco operare con termini relativi: relativizzare i concetti. Toglierei allora il carattere di assoluto sia alla filosofia sia alla scienza: la filosofia è un modo di pensare (un modo, non _il_ modo) che è sorto all'incirca nel V sec. a.C in Grecia e di cui noi, tutti, siamo i figli. Un modo di guardare il mondo. La scienza è un prodotto di questo modo, un prodotto della filosfia, che si è originata, all'incirca, nel XVI secolo: diciamo con Galileo. Un prodotto della filosofia tanto è che Newton, nel '700, definiva se stesso "filosofo".
Oggi (dunque per noi) la scienza ha costi altissimi. La ricerca costa spropositi. Costi che vengono accettati sulla base del principio che la scienza aiuti a vivere meglio: in sostanza siamo disposti a pagare la scienza perché funziona come tecnologia. Se ci liberiamo dalla retorica scolastica sul valore della scienza "pura" non tardiamo ad accorgerci che la tecnologia è il fine e la scienza il mezzo.
Poiché la scienza non può indagare tutto, non fosse che per una questione economica (in realtà ci sono altre influenza ma hanno un ruolo decisamente minore), la scienza va indirizzata. Scegliere di costruire un sincrotone o un radiotelescopio è una scelta in definitiva politica, nel senso che non è una scelta scientifica ma extrascientifica. Diciamo che si sceglie su quale tecnologia futura puntare. Una scelta che qualcuno deve compiere. Se rinunciamo all'idea ingenua che in democrazia le scelte le facciano i cittadini, dobbiamo ammettere che la scelta viene fatta dal potere e, comunque vogliamo definire questo potere, è chiaro qualunque potere non può che operare scelte a proprio vantaggio.
Oggi, peraltro, la tecnologia vive di una logica propria e impone a se stessa le scelte relative. Questo significa che impone la propria logica, il proprio potere.
Come lo sappiamo? Lo sappiamo perché usiamo la filosofia: l'indagine sul senso della realtà.
 

lolapal

Utente reloaded
Difficile trovare oggi uno scienziato che non conosca la filosofia come background
Proprio perchè i filosofi si sono adoperati nella storia per dare un metodo agli scienziati.
Secondo me non puoi essere scienziato se non sei passato per Galileo Galilei.
Questo mi sembra scontato, dal Neanderthal in poi... credo che si chiami evoluzione e che coinvolga l'essere umano a 360°, per quanto poi è l'essere umano stesso che perde la sua "memoria storica" a livello conscio, ma non inconsciamente... ci sono quelle cose che vengon "registrate" e poi "riportate" nelle generazioni future, diventano componenti biologiche...
Forse, quello che intende feather è un livello diverso: cioè quando gli strumenti prendono poi il sopravvento e sostituiscono l'essere umano, anche nel pensare e proiettarsi...
 
Stato
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