Ossimoro tossico

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lolapal

Utente reloaded
Ma certo che ci si può fidare a tal punto ... ma te adori quella meta? O ti duoli oggi non aver guardato dove venivi portata?
Nn sono stata portata da nessuna parte, in verità... senza meta...
 

lolapal

Utente reloaded
Ma certo che ci si può fidare a tal punto ... ma te adori quella meta? O ti duoli oggi non aver guardato dove venivi portata?
Per me nn è affatto così ovvio fidarsi... [emoji4]
 

lolapal

Utente reloaded
ciao twin :) la seconda ha senza dubbio più fascino... la cosa davvero difficile, prima ancora di provarci, è sapere ciò che davvero si è. La prima non è da scartare a priori, è più pragmatica e apparentemente rinunciataria, però non è così facile attuarla. Tanta gente non riesce a fare nessuna delle due cose. Per rispondere alla tua ultima, tranquillità e felicità per me sono dalla stessa parte della vita. Normalmente sono felice nei momenti in cui sono appagato, sereno e in pace con me stesso.
Sì, credo anche io che molti restino nel limbo... credo che lo sforzo più grande è prendere una posizione netta e coerente...
Ciao caro twin [emoji4]
 

drusilla

Drama Queen
Perché? Deve essere solo una persona ad avere il controllo di tutto? Nn si può condividere? Fidarsi a tal punto di qualcuno da dire: nn guardo dove mi porti, lo so che adorerò la meta... [emoji4]
Per te, la poesia di Kavafis, che adoro, e tra l'altro ho nella mia firma:

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
nè nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.
 

lolapal

Utente reloaded
Per te, la poesia di Kavafis, che adoro, e tra l'altro ho nella mia firma:

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
nè nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.
Molto bella, grazie! :)
Un poeta che non conosco e che penso approfondirò... :)
 

Buscopann

Utente non raggiungibile
Mi hanno girato questo:

Arrivata a questo punto ho due possibilità:
- o mi abituo a quella che sono diventata
- o divento ciò che sono.
Scelte entrambe difficili: tanto logica la prima
, quanto giusta la seconda.
Optare per la prima, che a prima vista sembra la più facile, vorrebbe dire rassegnarsi a quest'insoddisfazione e puntare a una sorta di "ignava tranquillità". Decidere per la seconda è molto più impegnativo, potrebbe significare stravolgere tutto, lasciare il certo per l'incerto... ma bisogna pur correre il rischio di essere felici, no?
Il problema è questo: tranquillità non coincide con felicità, almeno non per me. [Nicole]


Cosa ne pensate? In quale dei due "profili" vi ritrovate o vorreste ritrovarvi? Aggiungereste altre opzioni? Che ne pensate dell'ultima frase? Secondo voi è vero che tranquillità e felicita non possono essere parte della stessa vita?

:)
A me sinceramente interessa poco sapere chi sono o cosa sono diventato. O meglio...Diciamo che mi interessa relativamente.
Quello che mi interessa e che ritengo l'obiettivo principale in realtà è godermi il più possibile il viaggio, per quanto questo mi sia concesso.

Buscopann
 

lolapal

Utente reloaded
A me sinceramente interessa poco sapere chi sono o cosa sono diventato. O meglio...Diciamo che mi interessa relativamente.
Quello che mi interessa e che ritengo l'obiettivo principale in realtà è godermi il più possibile il viaggio, per quanto questo mi sia concesso.

Buscopann
Se viaggi, sono d'accordo con te... :):):)
 

lolapal

Utente reloaded

Buscopann

Utente non raggiungibile
Avevo capito la metafora, caro Busco, ed è proprio alla tua metafora che mi riferisco... :)
Allora io non ho capito la tua risposta. Chiedo l'aiuto del pubblico

Buscopann
 

lolapal

Utente reloaded
Allora io non ho capito la tua risposta. Chiedo l'aiuto del pubblico

Buscopann
:rotfl:

Quando usiamo la metafora del viaggio riferendoci al vivere vuol dire: la vita vale la pena di essere vissuta, qualsiasi cosa accade bisogna viverla, gioie e dolori, tutto il pacchetto completo e ti godi i momenti, i panorami, anche il pensiero della prossima tappa, ti godi i compagni di viaggio, che possono anche andare e venire.

Ma ti muovi, sei sempre in movimento... quello che dice anche Drusilla e il significato della poesia che ha postato: non importa Itaca, importa tutto quello che è stato e hai fatto per raggiungerla o anche non raggiungerla.

Per questo secondo me non si può vivere da "fermi"...

:):):)
 

JON

Utente di lunga data
Mi hanno girato questo:

Arrivata a questo punto ho due possibilità:
- o mi abituo a quella che sono diventata
- o divento ciò che sono.
Scelte entrambe difficili: tanto logica la prima
, quanto giusta la seconda.
Optare per la prima, che a prima vista sembra la più facile, vorrebbe dire rassegnarsi a quest'insoddisfazione e puntare a una sorta di "ignava tranquillità". Decidere per la seconda è molto più impegnativo, potrebbe significare stravolgere tutto, lasciare il certo per l'incerto... ma bisogna pur correre il rischio di essere felici, no?
Il problema è questo: tranquillità non coincide con felicità, almeno non per me. [Nicole]


Cosa ne pensate? In quale dei due "profili" vi ritrovate o vorreste ritrovarvi? Aggiungereste altre opzioni? Che ne pensate dell'ultima frase? Secondo voi è vero che tranquillità e felicita non possono essere parte della stessa vita?

:)
Evitare di pensare. Spegnere il cervello. :)

Tranquillità e felicità potrebbero essere sullo stesso piano. Forse sarebbe più corretto dire che l'abnegazione non coincide con la felicità.
 

Buscopann

Utente non raggiungibile
:rotfl:

Quando usiamo la metafora del viaggio riferendoci al vivere vuol dire: la vita vale la pena di essere vissuta, qualsiasi cosa accade bisogna viverla, gioie e dolori, tutto il pacchetto completo e ti godi i momenti, i panorami, anche il pensiero della prossima tappa, ti godi i compagni di viaggio, che possono anche andare e venire.

Ma ti muovi, sei sempre in movimento... quello che dice anche Drusilla e il significato della poesia che ha postato: non importa Itaca, importa tutto quello che è stato e hai fatto per raggiungerla o anche non raggiungerla.

Per questo secondo me non si può vivere da "fermi"...

:):):)
La vita scorre...che tu ti senta o meno in movimento, di fatto lo sei. Spesso sei tu che decidi cosa fare nel mentre e che significato dare ai vari momenti.

Buscopann
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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