"tacitano", Minerva, "tacitano".
A parte la grammatica, generalmente chi tradisce compie una degradazione di sé. Degradare se stessi, la propria immagine davanti a se stessi comporta lo svilimento di tutte le relazioni che prima erano in qualche modo 'pulite'. Ne consegue che il giudizio su se stessi dopo un primo momento di orrore, diventa cinico. E il cinismo contamina anche la relazione con il tradito/tradita. Se io non sono stato capace di meritare da me stesso un comportamento degno di me stesso o dell'immagine che ho sempre nutrito di me stesso, testimoniata da tutto quello che ho fatto fino a oggi in cui ho tradito, beh, devo forse mantenere una finzione di rispetto verso l'altro? E cosa cambierebbe se invece di mentirgli gl dicessi la verità? Potrei evitare di aver fatto ciò che ho fatto, potrei evitare di avergli comunque mentito mentre dicevo sì a ciò a cui si doveva dire no? La condizione del traditore serio, non del seriale o del malato o simili, è di quelle che hanno il tratto della definitorietà: non si torna indietro, dopo un tradimento, non si torna indietro.Questo fa del tradimento uan delle poche cose tragiche che ci restano nella vita.