Chi ha tradito chi?

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Ho letto ultimamente diversi traditori (uno per tutti Martoriato) che parlano da traditi.
Non si tratta solo di alibi e neppure di problematiche pregresse che hanno portato al tradimento. Mi pare che si tratti o di delusione dopo il tradimento, quasi fosse stato un agito per ottenere un tipo d'amore che non si sa chiedere, o di un tradimento esistenziale che si indirizza verso il tradito nell'illusione di trovare consolazione altrove.
Consolazione che non si troverà perché il bisogno è immenso.
L'avete percepito anche voi?
Non ho letto martoriato, nè altri traditori.

Un tradimento sostanzialmente è un luogo comune dove "l'uomo" trova spazio tramite un qualche malessere, di coppia e non. Tutto il resto è filosofia e palle a tignitè.
Nulla nella vita fa male, o così male da diventare cercatori di... sesso-complicità-irrealtà. Come nulla nella vita può far così male come qua dentro si legge nel "tradimento". Unico colpevole, nessuno, se non se stessi. Però è anche vero che scriverlo dopo aver vissuto un tradimento può sembrare facile. Difficile è secondo me capire a priori quello sopra scritto.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Però esistono anche situazioni come quelle riportate.
Non è che è sempre colpa del traditore e l altro non è sempre la vittima sacrificale.
Ci sono casi. Ma scriverci libri dando quell'unica interpretazione è decisamente forzato.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Certo. Però io nel brano che ho riportato e anche nel tema da te posto non vedo questo, o per lo meno non solo.
Io mi sono interrogata tanto sul perché non l'ho tradito io.
E forse ho scelto di tradire non tradendo.
Io non sto giustificando quello che ha fatto, non la penso come Tebe e credo che scoparsi un'altra perché hai permesso a te stesso di prenderti una scuffia ovvero una scampagnata, non sia una cosa accettabile e sia un esplicito attacco alla coppia, se non alla mia persona.

Questo non significa che in qualche modo anche lui si possa essere sentito tradito, in modo assolutamente inconsapevole, tanto che non è stato capace per un bel po' di ammettere con se stesso il tradimento, attribuendone la colpa all'altra persona (non poteva dare la colpa a se stesso e nemmeno a me, altrimenti non avremmo potuto tentare di ricostruire).

Io non so come andrà a finire. Certo è che io non sono sicura di volere stare con una persona che non riesce a trovare il suo centro e quindi potrebbe continuare a cercare emozioni nuove fuori.
E questo mio atteggiamento lui lo legge come un tradimento.
Tu non hai tradito perché non hai voluto tradire lui, te stessa, la coppia su cui avevi investito e hai accettato che potessero esserci problemi e che poi sarebbero stati superati insieme. Tu sei rimasta sulla strada.
 

Tebe

Egocentrica non in incognito
Ci sono casi. Ma scriverci libri dando quell'unica interpretazione è decisamente forzato.
Ma no che non é forzato, é solo un altra visione della cosa.
Non devo certo ricordarti la montagna di libri sull argomento con idee diverse.
Sono idee, modi di sentire.
che devono circolare.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma no che non é forzato, é solo un altra visione della cosa.
Non devo certo ricordarti la montagna di libri sull argomento con idee diverse.
Sono idee, modi di sentire.
che devono circolare.
Per me è scorretto da parte di chi vuole accreditarsi come studioso presentare una delle possibili forme in quel modo.
 

Tebe

Egocentrica non in incognito
Per me è scorretto da parte di chi vuole accreditarsi come studioso presentare una delle possibili forme in quel modo.
Per me é corretto farsi un idea e leggere cose diverse da sé, per valutarsi meglio e anche conoscersi meglio.
A volte mi sembri immutabile, e mi spiace.
Io non lo sono e muto anche idea confrontandomi con altre diverse e che non sento.
Nasce sempre qualcosa, anche fosse la consapevolezza del proprio sentire.
 

Tessa

Escluso
Però esistono anche situazioni come quelle riportate.
Non è che è sempre colpa del traditore e l altro non è sempre la vittima sacrificale.

Sono d'accordo.
Si tradisce anche allontanandosi emotivamente.
E ci sono persone che non sopportano di essere ignorate. Di non essere al centro dell'attenzione, anche quando magari è comprensibilissimo che il partrner sia distratto da altro, magari perché sta passando un periodo difficile. Soffrono da morire perché non hanno una base solida di autostima.
E cercano conferme altrove. Quelle conferme che vorrebbero da te.
Per me più che il tradimento ha fatto male realizzare di avere accanto un bambino.
 
Sono d'accordo.
Si tradisce anche allontanandosi emotivamente.
E ci sono persone che non sopportano di essere ignorate. Di non essere al centro dell'attenzione, anche quando magari è comprensibilissimo che il partrner sia distratto da altro, magari perché sta passando un periodo difficile. Soffrono da morire perché non hanno una base solida di autostima.
E cercano conferme altrove. Quelle conferme che vorrebbero da te.
Per me più che il tradimento ha fatto male realizzare di avere accanto un bambino.
scusate...ma un tradimento include spesso tutto il repertorio.
 

brenin

Utente
Staff Forum
Ci sono casi. Ma scriverci libri dando quell'unica interpretazione è decisamente forzato.
Concordo appieno,però - valutando in generale l'aspetto specifico del tradimento nella sua globalità - si dovrebbe partire dall'infanzia del "traditore" e su tutti gli risvolti negativi che hanno eventualmente portato ad una "modifica" o condizionamento della sua personalità o modo di essere durante il passaggio,ad esempio,dall'adolescenza all'età adulta.. Il discorso, lo capisco perfettamente,è molto generico ed altrettanto capisco che è difficile per la persona "ferita" trovare
"concrete" o delucidanti spiegazioni in libri o trattati specifici che,proprio per la loro genericità, ben difficilmente possono calzare " a pennello " allo specifico caso. Partendo invece dal presupposto che nessuno meglio di te conosce il vostro "vissuto" insieme, e traendo spunto proprio da questo,ritengo sia forse più semplice fare il procedimento contrario,e cioè approfondire l'argomento partendo da fatti /esperienze vissuti e "segnali" ricevuti dall'altra persona per poi analizzarli "specificatamente" anche tramite pubblicazioni specifiche. Per quanto ovvio non intendo dirti cosa fare,è solo una mia ipotesi di iniziare da un altro punto di partenza per poi arrivare al punto d'arrivo desiderato.
 

Divì

Utente senza meta
Perché sarebbe scientificamente scorretto? Su che basi?
Perché è comunque un approccio moralistico, seppure al contrario.

Un approccio scientifico prescinde dal giudizio morale che invece una visione "giustificazionista" tende a voler scansare.

Ciao
 

Trinità

Utente Pagliaccio
Però il traditore È il cattivo.

È quello che ho compiuto l'offesa.
Il tradimento è un atto estremamente violento e non lo si può farlo passare per una reazione proporzionata.
È sempre sproporzionato così come lo è la violenza fisica.
Lo stupore del traditore è simile a quello del violento che vuole che il suo agire sia considerato in risposta ad altra violenza verbale o di azioni che l'hanno esasperato.
Può anche accadere che atti violenti come l'aggressione fisica o il tradimento siano reazioni ma sono sempre talmente violenti che vanno considerati sempre inaccettabili.
Comunque il senso di tradito provato dopo dal traditore è significativo anche della difficoltà di comprendere il tradito già prima.
NO! Il traditore non è il cattivo.
Cara Brunetta devi sempre parlare in riferimento alla tua storia, non fare di tutta l'erba un fascio......
non ci sono buoni e cattivi.
Se il tradimento fosse una reazione ad una serie di atti molto violenti, fatti appositamente
per annullare l'altra persona, chi sarebbe il cattivo?
Io non sono cattivo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Per me é corretto farsi un idea e leggere cose diverse da sé, per valutarsi meglio e anche conoscersi meglio.
A volte mi sembri immutabile, e mi spiace.
Io non lo sono e muto anche idea confrontandomi con altre diverse e che non sento.
Nasce sempre qualcosa, anche fosse la consapevolezza del proprio sentire.
Io leggo tutto e ho letto quei libri probabilmente prima di te.

Non dicevo che non è una situazione possibile , dico che è scorretto per chi si definisce studioso spacciarla per l'unica.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Concordo appieno,però - valutando in generale l'aspetto specifico del tradimento nella sua globalità - si dovrebbe partire dall'infanzia del "traditore" e su tutti gli risvolti negativi che hanno eventualmente portato ad una "modifica" o condizionamento della sua personalità o modo di essere durante il passaggio,ad esempio,dall'adolescenza all'età adulta.. Il discorso, lo capisco perfettamente,è molto generico ed altrettanto capisco che è difficile per la persona "ferita" trovare
"concrete" o delucidanti spiegazioni in libri o trattati specifici che,proprio per la loro genericità, ben difficilmente possono calzare " a pennello " allo specifico caso. Partendo invece dal presupposto che nessuno meglio di te conosce il vostro "vissuto" insieme, e traendo spunto proprio da questo,ritengo sia forse più semplice fare il procedimento contrario,e cioè approfondire l'argomento partendo da fatti /esperienze vissuti e "segnali" ricevuti dall'altra persona per poi analizzarli "specificatamente" anche tramite pubblicazioni specifiche. Per quanto ovvio non intendo dirti cosa fare,è solo una mia ipotesi di iniziare da un altro punto di partenza per poi arrivare al punto d'arrivo desiderato.
Ti ringrazio.
Ma il mio era uno spunto di riflessione generale non una mia ricerca specifica.
Ho già trovato le spiegazioni in merito.
 

Brunetta

Utente di lunga data
NO! Il traditore non è il cattivo.
Cara Brunetta devi sempre parlare in riferimento alla tua storia, non fare di tutta l'erba un fascio......
non ci sono buoni e cattivi.
Se il tradimento fosse una reazione ad una serie di atti molto violenti, fatti appositamente
per annullare l'altra persona, chi sarebbe il cattivo?
Io non sono cattivo.
Spiega la tua posizione di traditore che si sente tradito.

Per me se una persona si sente tradita deve agire di conseguenza non compiere il tradimento con tutto il corredo di inganni.
Come dicevo anche chi è fisicamente violento lo è perché è arrivato al punto di esasperazione.
Racconta il tuo e approfondisci perché hai preso quella strada. Il thread l'ho aperto per questo.
Attaccare me non spiega nulla.
 

Brunetta

Utente di lunga data
In tutto questo, Brunetta, tu non tieni conto del desiderio.
Non ho capito.
Sto focalizzando sul traditore che si sente tradito, vedi Trinità, se si tradisce travolti da un insolito destino non mi sembra che centri il santirsi traditi prima o doo dal tradito.
 

Ecate

Utente di lunga data
Io non penso che un giudizio morale sul tradimento sia costruttivo alla discussione.
È chiaro che il tradimento è qualcosa di sbagliato, anche se fosse la reazione a qualcosa di ancora più sbagliato.
Poi entrano in campo i diversi valori di ognuno e il peso che si attribuisce ai vari aspetti relazionali.
Credo Brunetta voglia capire il rancore di chi tradisce
che forse è la risultante del fallimento di un rapporto affrontato troppo tardi
o forse è qualcosa di più
una demonizzazione dell'altro nel tentativo di distacco
o altro ancora
 

free

Escluso
boh mi sfugge l'accostamento tra tradimento e violenza fisica, salvo il caso in cui il tradimento venga sbattuto in faccia apposta (comunque anche in questo caso è ben lontano dalla violenza fisica, secondo me)
negli altri casi il tradimento esiste, per il tradito, solo perchè è stato scoperto, non è più segreto, e infatti dalla scoperta partono mille considerazioni personali di vario tipo, invece la violenza fisica esiste e basta, è un modo completamente e sempre sbagliato di reagire
 
Stato
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