Ne fai una questione morale o di gusto estetico. Non mi pare sia il modo corretto di affrontare il problema. Snobbare i livelli bassi, anzi, almeno da Gramsci in poi, appare sintomo di un classismo gretto. Smettere di parlare se mi piace Pierino? Inutile che dica se mi piace Pierino o la Fenech: in realtà a chi interessa se a me piace o meno? Nessuno mi conosce e sapere un simile dettaglio di me è irrilevante. Occorre invece continuare la conversazione proprio perché occorre capire il senso di quel che è il nostro tempo. E il nostro tempo è il tempo in cui, dai cinepanettoni a Sanremo, viene proposto, ed accettato, un certo insieme di codici. Se non ci confrontiamo con questi codici semplicemente perché preferiamo, sdegnosi, le nostre alettezze poetiche o metafisiche o quel che è, inarrivbili alla plebe, ci perdiamo parecchio di noi stessi. Ora, la Fenech e Pierino tiravano, come tiravano i film di fanta-orrore o i similintellettuali (la serie dei Decamerone dopo Pasolini). Gola Profonda ha avuto un ruolo nello sdoganamento della pornografia e nella liberazione dei costumi assai superiore ai libri di De Sade o di quel raffinato intellettuale che era Casanova. La cultura popolare, termine tecnico, indica la cultura di massa prodotta dall'industria culturale, termine che include Fellini e Pierino, De Sica e la Carrà. La cultura popolare è ciò mediante i cui codici pensiamo, innanzi tutto e per lo più, _tutti noi_ compresi i più critici ed istruiti. Se facciamo finta di no, inganniamo noi stessi. Facciamo un esempio vicino: il nostro parlare di tradimento, qui, finisce per tirare in ballo psicanalisti, moralisti, filosofi, sociologi... ma il nostro primo reagire (e qui è pieno di esempi) non viene da nessuna di queste cime, il nostro primo reagire, il nostro primo pensare il tradimento, vissuto o subito, appartiene ai codici immediti, quelli interiorizzati nella nsotra carne. Codici che, non sono quelli, ad esempio, interiorizzati, che so? dalle nostre bisnonne. Questi codici non ci sono certo caduti addosso dal cielo. Più probabilmente li abbiamo interiorizzati con la pubblicità e, i più anziani, con Carosello.