Ecco 9 buoni motivi

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oscuro

Utente di lunga data
SI

Prima o poi dovra cacciare le palle o rimarra con le palle in mano.

Non lo dico io.E una regola della vita.
Intanto leggesse nicka......se a una donna gli viene voglia di donare il culo ad uno davanti al suo uomo..
 

sienne

lucida-confusa
Ciao

mi chiedo, chi non sa esprimere rabbia, che è una delle emozioni più precoci, sa esprimere gioia, dolore ecc.?

O è passivo alle emozioni?


sienne
 

oscuro

Utente di lunga data
SI

Ciao

mi chiedo, chi non sa esprimere rabbia, che è una delle emozioni più precoci, sa esprimere gioia, dolore ecc.?

O è passivo alle emozioni?


sienne
Infatti è passivo,posapiano,il classico cornutone piajnculo molto furente.
 

Eratò

Utente di lunga data
Intanto leggesse nicka......se a una donna gli viene voglia di donare il culo ad uno davanti al suo uomo..
Quello vi sfugge..lui puo leggere tutto quello che volete.Ma se non ce l'ha dentro,non lo sente dentro hai voja che legga...Sempre quello rimane.La vita non va insegnata leggendo o ascoltando ma vivendola.
 

oscuro

Utente di lunga data
Si

Quello vi sfugge..lui puo leggere tutto quello che volete.Ma se non ce l'ha dentro,non lo sente dentro hai voja che legga...Sempre quello rimane.La vita non va insegnata leggendo o ascoltando ma vivendola.
E ma se 4 donne ti scrivono:stando con te bramerei e anelerei ad un altra ceppa di carne bella piazzata...una domanda fattela...
 

sienne

lucida-confusa
Quello vi sfugge..lui puo leggere tutto quello che volete.Ma se non ce l'ha dentro,non lo sente dentro hai voja che legga...Sempre quello rimane.La vita non va insegnata leggendo o ascoltando ma vivendola.

Ciao

serve la capacità di cogliere, mettersi in discussione, "Einsicht" -> lo sguardo nelle cose, trasformare ecc.
per vivere cogliendone le esperienze ... se no, vivi, ma il tutto ti passa come un flusso a canto ...


sienne
 

Spot

utente in roaming.
Ciao

serve la capacità di cogliere, mettersi in discussione, "Einsicht" -> lo sguardo nelle cose, trasformare ecc.
per vivere cogliendone le esperienze ... se no, vivi, ma il tutto ti passa come un flusso a canto ...


sienne
Mi piace tantissimo questo termine.
Grazie sienne.
 

banshee

The Queen
Ciao

serve la capacità di cogliere, mettersi in discussione, "Einsicht" -> lo sguardo nelle cose, trasformare ecc.
per vivere cogliendone le esperienze ... se no, vivi, ma il tutto ti passa come un flusso a canto ...


sienne
un po' la differenza che c'è tra "vivere" ed "esistere" :rolleyes: concordo con Spot, molto bello..
 

Eratò

Utente di lunga data
E ma se 4 donne ti scrivono:stando con te bramerei e anelerei ad un altra ceppa di carne bella piazzata...una domanda fattela...
Mah...
Io non so se le domande se le fa.Fatto sta che possono scriverti anche 100 di donne(e negli anni probabilmente e anche successo:D )ma per te rimangono solo parole cosa vuoi che cambi?Quello che capiamo meglio noi esseri umani e la pratica mica la teoria...
 

sienne

lucida-confusa
Ciao


Stavo riflettendo, a cosa servono le emozioni ... sono arrivata alla conclusione, che sono i nostri canali che ci fanno entrare in comunicazione con il nostro ambiente. Ogni emozione viene attivata da un qualcosa attorno a noi e ci mette in relazione con essa ... importantissimo nelle interazioni.


sienne
 

Eratò

Utente di lunga data
Ciao

serve la capacità di cogliere, mettersi in discussione, "Einsicht" -> lo sguardo nelle cose, trasformare ecc.
per vivere cogliendone le esperienze ... se no, vivi, ma il tutto ti passa come un flusso a canto ...


sienne
Ma questa capacità ce l'hanno in pochi e richiede comunque una certa esperienza di vita e una buona dose di empatia...
 

Sbriciolata

Escluso
A casa mia hanno sempre detto: "a sbattere il muso impari"
Bisogna farsi male a volte.
Il problema di Mattia è esattamente questo: anche dopo aver sbattuto il muso non impara.
Il problema non è che ha sbattuto il muso, il problema è che non avrebbe dovuto teoricamente sbatterlo.
Quindi ci riprova.
E risbatte.
Ora: solitamente quando imbocchiamo una strada che non porta da nessuna parte, pur se lunga, quando VEDIAMO che nonostante fosse lunga non ha portato da nessuna parte, tutti l'abbandoniamo.
Invece lui se la riguarda tutta curva per curva perchè la strada DOVEVA essere quella giusta, poi ad un certo punto ci deve essere stato un bivio, qualcosa che non ha funzionato. Ma la strada era e rimane quella.
Torna al punto di partenza e se la riguarda tutta. Con un'ostinazione che potrebbe pure essere ammirevole se almeno prendesse in considerazione il fatto che quella strada non lo ha portato da nessuna parte e che da nessuna parte lo porterà più.
Invece lui è fermo al momento in cui credeva che sarebbe arrivata ad un obbiettivo.
Ed è lì che guarda i fossi di lato alla strada palmo a palmo per vedere se c'è una sterrata da prendere.
Quand'è che uno fa così? Io ci sto pensando. Quand'è che ci si rifiuta di abbandonare qualcosa di evidentemente inconcludente? A me è capitato nel lavoro di trovarmi in situazioni analoghe.
E di solito mi intestardisco in una strada sbagliata, arrabbiandomi magari con me stessa, sentendomi in colpa, quando capisco di averci sprecato troppo tempo, quando realizzo mio malgrado che quella era una strada che avrei dovuto abbandonare prima. Allora, viste le risorse che comunque ho impiegato e che avrei potuto impiegare meglio, faccio fatica ad abbandonare. Perchè vorrebbe dire ammettere di non aver voluto ammettere l'errore prima. Questo capita a me... non so a lui.
 

Nicka

Capra Espiatrice
Il problema di Mattia è esattamente questo: anche dopo aver sbattuto il muso non impara.
Il problema non è che ha sbattuto il muso, il problema è che non avrebbe dovuto teoricamente sbatterlo.
Quindi ci riprova.
E risbatte.
Ora: solitamente quando imbocchiamo una strada che non porta da nessuna parte, pur se lunga, quando VEDIAMO che nonostante fosse lunga non ha portato da nessuna parte, tutti l'abbandoniamo.
Invece lui se la riguarda tutta curva per curva perchè la strada DOVEVA essere quella giusta, poi ad un certo punto ci deve essere stato un bivio, qualcosa che non ha funzionato. Ma la strada era e rimane quella.
Torna al punto di partenza e se la riguarda tutta. Con un'ostinazione che potrebbe pure essere ammirevole se almeno prendesse in considerazione il fatto che quella strada non lo ha portato da nessuna parte e che da nessuna parte lo porterà più.
Invece lui è fermo al momento in cui credeva che sarebbe arrivata ad un obbiettivo.
Ed è lì che guarda i fossi di lato alla strada palmo a palmo per vedere se c'è una sterrata da prendere.
Quand'è che uno fa così? Io ci sto pensando. Quand'è che ci si rifiuta di abbandonare qualcosa di evidentemente inconcludente? A me è capitato nel lavoro di trovarmi in situazioni analoghe.
E di solito mi intestardisco in una strada sbagliata, arrabbiandomi magari con me stessa, sentendomi in colpa, quando capisco di averci sprecato troppo tempo, quando realizzo mio malgrado che quella era una strada che avrei dovuto abbandonare prima. Allora, viste le risorse che comunque ho impiegato e che avrei potuto impiegare meglio, faccio fatica ad abbandonare. Perchè vorrebbe dire ammettere di non aver voluto ammettere l'errore prima. Questo capita a me... non so a lui.
Ci penso anche io, ma la vedo come te...
 

banshee

The Queen
Il problema di Mattia è esattamente questo: anche dopo aver sbattuto il muso non impara.
Il problema non è che ha sbattuto il muso, il problema è che non avrebbe dovuto teoricamente sbatterlo.
Quindi ci riprova.
E risbatte.
Ora: solitamente quando imbocchiamo una strada che non porta da nessuna parte, pur se lunga, quando VEDIAMO che nonostante fosse lunga non ha portato da nessuna parte, tutti l'abbandoniamo.
Invece lui se la riguarda tutta curva per curva perchè la strada DOVEVA essere quella giusta, poi ad un certo punto ci deve essere stato un bivio, qualcosa che non ha funzionato. Ma la strada era e rimane quella.
Torna al punto di partenza e se la riguarda tutta. Con un'ostinazione che potrebbe pure essere ammirevole se almeno prendesse in considerazione il fatto che quella strada non lo ha portato da nessuna parte e che da nessuna parte lo porterà più.
Invece lui è fermo al momento in cui credeva che sarebbe arrivata ad un obbiettivo.
Ed è lì che guarda i fossi di lato alla strada palmo a palmo per vedere se c'è una sterrata da prendere.
Quand'è che uno fa così? Io ci sto pensando. Quand'è che ci si rifiuta di abbandonare qualcosa di evidentemente inconcludente? A me è capitato nel lavoro di trovarmi in situazioni analoghe.
E di solito mi intestardisco in una strada sbagliata, arrabbiandomi magari con me stessa, sentendomi in colpa, quando capisco di averci sprecato troppo tempo, quando realizzo mio malgrado che quella era una strada che avrei dovuto abbandonare prima. Allora, viste le risorse che comunque ho impiegato e che avrei potuto impiegare meglio, faccio fatica ad abbandonare. Perchè vorrebbe dire ammettere di non aver voluto ammettere l'errore prima. Questo capita a me... non so a lui.
idem preciso preciso nella mia relazione con il mio ex.

ho fatto esattamente questo.

poi io personalmente, sono arrivata ad un punto in cui dietro la curva c'era lo strapiombo, quindi percorrere ancora quella strada mi avrebbe portata dentro al dirupo. allora sono tornata indietro. ma ho dovuto vedere il baratro, sennò ancora lì a cercare sto bivio stavo :D
 
Stato
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