il film " Forza maggiore " narra proprio un caso del genere....
" il regista svedese Ruben Östlund mette in scena un tema psicologicamente forte: quale frattura può generare in una coppia lo scoprire che il tuo partner amato, il tuo eroe, bello, biondo, forte e protettivo, è una creatura che di fronte ad un pericolo che sembra mortale, afferra – nota bene - il telefonino, e scappa, lasciandosi dietro te e i vostri bambini? E poi, intimamente umiliato, ferito dagli sguardi pieni di interrogativi tuoi e dei vostri figli, cerca di rimuovere, rifiuta di riconoscere una vigliaccheria per cui si odia, poi è costretto a prenderne atto come tu esigi, e allora ti sembra sempre più estraneo, alieno, fima in quell’attimo ha tutto l’aspetto di una massa che ti travolgerà inesorabilmente. Tomas scappa, Ebba resta, per afferrare e coprire in un abbraccio convulso i bimbi, e mentre la valanga materiale si dissolve, un’altra valanga tutta interiore travolge i due protagonisti e li accompagna nei giorni di vacanza che restano in un gorgo pericoloso di emozioni e conflitti. Il film ha molti elementi di qualitànché – sull’orlo di una spaccatura insanabile – qualcosa succede che lasciamo scoprire allo spettatore? E’ il caso di Tomas e Ebba, che in una stazione sciistica delle Alpi francesi, mentre mangiano tranquilli con i due figli sulla terrazza panoramica di un ristorante che affaccia su una grandiosa cerchia di montagne innevate, vengono investiti dal pulviscolo di neve generato da una valanga controllata che di fatto si risolve in nulla, ma in ma in quell’attimo ha tutto l’aspetto di una massa che ti travolgerà inesorabilmente. Tomas scappa, Ebba resta, per afferrare e coprire in un abbraccio convulso i bimbi, e mentre la valanga materiale si dissolve, un’altra valanga tutta interiore travolge i due protagonisti e li accompagna nei giorni di vacanza che restano in un gorgo pericoloso di emozioni e conflitti. "