spleen
utente ?
Ci sono molte cose da dire su questa faccenda, dopo ti rispondo meglio, se rileggi il mio post iniziale vedrai che io parto dall' analisi della mia rabbia, non da altro, su questo ho riflettuto all' inizio.Grazie per le scuse, anzitutto.
Bene, torniamo alla questione con queste tue parole. Per me "uguale" nel contesto della "capacità di fare il male, della capacità di fare il bene" (e non c'entra neinte la dignità dell'esser umano, magari c'entra il suo essere schifoso) è proprio UGUALE. Manzoni spiega molto bene nei "Promessi sposi" (libro quantomai frainteso per un secolo e mezzo) che nel cuore umano albergano TUTTI i sentimenti, in un guazzabuglio.
Allora, posto che noi siamo tutti inorriditi dal solo pensiero di lapidare una donna, NESSUNO ci può garantire, nemmeno noi stessi, che a parità di condizioni non faremmo lo stesso. In questo senso, siamo uguali.
Questo concetto è presente nell'affermazione "Homo sum; nil humanum a me alienum puto" che fonda la nostra cultura, fonda l'humanitas. "Sono un uomo; niente di ciò che è umano lo ritengo alieno da me", alieno nel senso di ESTRANEO.
Mi pare che sia meno scontato riflettere sulla nostra potenzialità di fare il male che dare per certo e scontato che noi non faremmo mai certe cose brutte. Perché è solo quando il male ce l'hai alle porte (come nell'esempio che ha fatto brenin) che si vede chi sei, mica così, in astratto.
Infatti Manzoni era sanfedista.