Reminiscenze: i racconti

MariLea

Utente di lunga data
... Non è che non ci piacciamo, anzi, solo che cominciamo a sentirla come una cosa innaturale, che fa parte di un tipo di rapporto diverso...
Proprio così, successo anche a me che, quando c'è una lunga amicizia profonda, si diventa come fratello e sorella... ed un tipo di rapporto diverso sembra, come hai detto tu, innaturale.
Secondo me, i cosiddetti trombamici non sono amici, ma conoscenti che si attraggono senza impegni...
 
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marietto

Heisenberg
Proprio così, successo anche a me che, quando c'è una lunga amicizia profonda, si diventa come fratello e sorella... ed un tipo di rapporto diverso sembra, come hai detto tu, innaturale.
Secondo me, i cosiddetti trombamici non sono amici, ma conoscenti che si attraggono senza impegni...
Si, anche fratello e sorella in realtà non definisce... Manca tutta la dimensione competitiva e la tendenza a mantenere una privacy solida anche verso i parenti stretti.

E proprio che ad un certo punto andare più in là sembra in qualche modo sminuire determinati modi di sentire te e l'altro, come dire "beh, tutto sto casino per qualche trombata?".

Non so se sono riuscito a spiegarmi...
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Ti capisco benissimo. Bello leggere rapporti così in cui anche io credo molto e che credo diano tantissimo.
Per me è iniziato in età adulta ma é una delle poche certezze che ho ultimamente.
 

marietto

Heisenberg
Ti capisco benissimo. Bello leggere rapporti così in cui anche io credo molto e che credo diano tantissimo.
Per me è iniziato in età adulta ma é una delle poche certezze che ho ultimamente.
Anch'io ho alcune amicizie che sono solo amicizie sviluppate in età adulta o comunque da maggiorenni.
Devo dire che però tutte, compresa quella che ho raccontato, sono approdate al platonico attraversando anche una fase di "valutazione sentimental/sessuale" da parte di uno o di entrambi, prima di approdare in acque diciamo non agitate.

Questa nello specifico è stata di facile gestione perchè era in essere da sempre, quindi anche i partners che si mettevano in coppia con noi si trovavano davanti a persone che erano "di famiglia" da tempi immemorabili, quindi non avevano, solitamente, nessun motivo di allarmarsi.
Abbiamo fatto da testimoni a nozze, tenuto a battesimo, etc.
 

MariLea

Utente di lunga data
Si, anche fratello e sorella in realtà non definisce... Manca tutta la dimensione competitiva e la tendenza a mantenere una privacy solida anche verso i parenti stretti.

E proprio che ad un certo punto andare più in là sembra in qualche modo sminuire determinati modi di sentire te e l'altro, come dire "beh, tutto sto casino per qualche trombata?".

Non so se sono riuscito a spiegarmi...
Esattamente :up:
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Anch'io ho alcune amicizie che sono solo amicizie sviluppate in età adulta o comunque da maggiorenni.
Devo dire che però tutte, compresa quella che ho raccontato, sono approdate al platonico attraversando anche una fase di "valutazione sentimental/sessuale" da parte di uno o di entrambi, prima di approdare in acque diciamo non agitate.

Questa nello specifico è stata di facile gestione perchè era in essere da sempre, quindi anche i partners che si mettevano in coppia con noi si trovavano davanti a persone che erano "di famiglia" da tempi immemorabili, quindi non avevano, solitamente, nessun motivo di allarmarsi.
Abbiamo fatto da testimoni a nozze, tenuto a battesimo, etc.
La nostra no
Ha avuto un intoppo qualche settimana fa ma proprio per il rapporto che abbiamo abbiamo sviscerato sensazione r motivazioni e tutto é proseguito per il meglio. Per fortuna :)
 

marietto

Heisenberg
Rosie

Da settimane avrei voluto postare questa storia, ma sono stato a lungo in dubbio se farlo o no.
Si tratta di una vicenda molto triste e un po' "forte", forse un po' pesante anche per uno spazio come questo.
Adesso ho deciso di pubblicarla... Dato che c'eron l'ho unita ad un'altra storia altrettanto triste, così poi non ne parliamo più, e ci togliamo il pensiero...

La storia è accompagnata da una canzone di Tom Waits che io e la persona del racconto amavamo molto (il pezzo lo avevo proposto io, ma lei lo aveva fatto subito "suo"). Ho pensato di proporre il testo originale e la traduzione, anche se, in definitiva, il testo non ha una relazione così vitale con la nostra storia. Mi piace comunque molto l'immagine del cantante seduto da solo sul davanzale ,che lascia uscire la storia nel cielo notturno, raccontandola un po' a sé stesso e un po' alla luna piena e al vecchio micio...



[video=youtube_share;iXy4dDJz-60]https://youtu.be/iXy4dDJz-60[/video]







Well, I'm sitting on a windowsill, blowing my horn
Nobody's up except the moon and me
And a lazy old tomcat on a midnight spree
And all that you left me was a melody

Rosie, why do you evade me?
Rosie, how can I persuade thee?
Rosie
Beh sono seduto sul davanzale, soffiando nel mio corno
Non c'è nessuno in piedi eccetto la luna e me
E un pigro vecchio micio in una bisboccia notturna
Tutto ciò che mi hai lasciato è una melodia

Rosie, perchè mi eviti?
Rosie, come posso persuaderti?
Rosie



"Rosie" appare a pagina 5 - dodicesima parte - del 3D Reminiscenze e nuvole parlanti
( http://www.tradimento.net/62-giochi-e-bellezza/23015-reminiscenze-e-nuvole-parlanti ).



Iniziata come semplice frequentazione e amicizia, e come "cotta" della bambina, tra infanzia e inizio della pubertà, per il ragazzino di poco più vecchio, la vicenda tra me e Rosie si fece "calda" poco dopo la fine della mia prima storia importante, con Gwen.

Ci furono baci (con lingua) e abbracci piuttosto "stretti" e qualche "ti amo" era volato da entrambe le parti...
Il problema erano 6 anni di differenza di età. Ora... 6 anni non sono un grande problema... conosco coppie con differenze ben più marcate. Però, all'epoca io ero da poco ventenne e lei aveva compiuto, sempre da qualche settimana, 14 anni. Quindi, ci trovavamo in uno dei pochi periodi della vita in cui quei 6 anni un peso lo avevano...

Attualmente, credo che 6 anni di differenza rendano legale anche una relazione in cui uno dei due sia minorenne, se non inferiore ai 13 anni, allora non era così, maggiorenne con minorenne erano comunque guai, se la differenza di età superava i 3 anni. Ma al di là dell'aspetto legale, questo tipo di relazione lasciava molto a desiderare da un punto di vista etico, per quello che mi riguardava (lo so, sono un po' noioso su quest'aspetto, ma per me l'etica è sempre stata molto importante e quasi per niente flessibile, anche da ragazzino). Già mi sentivo in colpa, e non poco, per quei baci e quegli abbracci.

Era una sensazione strana: da una parte, come tutti gli innamorati (o gli infatuati, presumo che non lo sapremo mai) era un colpo al cuore e una grande gioia ogni volta che la vedevo e che potevo rimanere solo con lei; dall'altra un tormento e una continua lotta con me stesso, e i miei sensi di colpa.
Difficile da spiegare, contemporaneamente desiderare di "andare oltre" e temere di farlo...

La questione si risolse con il trasferimento in altra parte d'Italia, della sua famiglia.
"Rosie" comunque lasciò il segno come una "morosa" vera e propria e più di alcune fidanzate con le quali ebbi rapporti completi.

E fin qui abbiamo più o meno raccontato la storia inserita nel 3D originale...

Qualche anno dopo, però"Rosie" e la sua famiglia ritornarono in città... Ci incontrammo di nuovo, ovviamente e avemmo occasione di parlarci. Ci volevamo ancora bene, ma adesso eravamo solo amici, la "scintilla" non era tornata a scoccare e non lo avrebbe più fatto.

Io ero già fidanzato con Lettie, e stavamo per sposarci... Rosie, qualche mese dopo, si mise con un ragazzo della sua età, con il quale avevamo amicizie in comune, quindi restammo informati sulle nostre vicende e di tanto in tanto ci si vedeva in giro per la città e se ne approfittava per qualche chiacchiera...



And the moon's all up, full and big
Apricot tips in an indigo sky
And I've been loving you, Rosa, since the day I was born
And I'll love you, Rosie, 'til the day I die
Rosie, why do you evade me?
Rosie, how can I persuade thee?
Rosie


E la luna è là in alto, piena e grande,
Suggestioni di albicocca in un cielo indaco
Ti ho amata, Rosa, dal giorno in cui sono nato
E ti amerò, Rosie fino al giorno in cui morirò
Rosie, perchè mi eviti?
Rosie, come posso persuaderti?
Rosie




Queste cose da "What If" (o da "Sliding Doors", se avete visto il film, e preferite questo riferimento) mi hanno sempre affascinato molto. C'è una teoria in base alla quale ogni bivio che ci si presenta e ci costringe a scegliere una direzione (o un evento ci porta in una direzione piuttosto che in un'altra), crea un universo parallelo in cui l'ipotesi non scelta si è, in effetti, verificata. Moltiplicando la questione per il numero di scelte che ognuno di noi fa e per il numero di persone che ci sono al mondo, sarebbero miliardi su miliardi di mondi paralleli che differiscono dal nostro per cose sostanziali (ognuno di noi potrebbe non esistere, ad esempio) o per piccoli particolari.

Ho sempre pensato che sarebbe interessante visitarne qualcuno, ma sto divagando...

Restando in tema di ciò che avrebbe potuto essere e non è stato, qui accenniamo all'altra storia.

Quando fui trasferito in quel famoso paese della provincia all'epoca noto in quanto patria di una celebre serial killer e attualmente presente nelle cronache come luogo d'origine di un importante cantautore italiano, ero libero da impegni sentimentali... senza morosa, insomma.

Nell'unità operativa lavorava una ragazza, assunta dopo di me, ma direttamente in quell'unità.
La biondina mi piaceva molto e credo che nemmeno io le fossi indifferente (allora avrei negato decisamente, ma qualche anno di esperienza in più mi fanno ritenere che avrebbe potuto tranquillamente accadere qualcosa). La "scintilla" si era accesa per entrambi ma eravamo tutti e due timidissimi e nessuno di noi trovò mai il coraggio di fare un passo avanti (l'aggravante del posto di lavoro...). Però pranzi e chiacchierate in libertà, sguardi e sorrisi, mi fanno pensare che anche questo fu un "What If", una di quelle situazioni che avrebbe potuto tranquillamente svilupparsi diversamente...

Ovviamente questa storia non è nemmeno lontanamente paragonabile al legame che si era creato con Rosie, ma, sorprendentemente, e purtroppo, le due ragazze avrebbero avuto molto in comune...

Qualche anno dopo, già in città da qualche tempo (e con il tradimento già vissuto e finito), mi arriva una telefonata dalla mia vecchia Unità operativa: mi informavano che la collega biondina, ora sposata e con due bei bimbi, aveva contratto un "brutto male".
Era la prima volta che qualcuno della mia cerchia e nella mia fascia d'età si trovava ad avere a che fare con questo tipo di "bestia". La andai a trovare in Ospedale, sembrava una cosa risolvibile, e dopo qualche tempo, le cose migliorarono.

Fu una questione di pochi anni. Un giorno, io e un'altra collega che lavorava con me e che aveva lavorato con entrambi ai tempi belli, ricevemmo la notizia che la "nostra" biondina se ne era andata, lasciando due bimbi ancora piccoli.

Attualmente, le aziende come la mia sono imbottite di cinquantenni, ma anni fa una buona metà del personale nelle varie Unità Operative era costituito da ragazzotti intorno ai 20, e quella dove ci eravamo conosciuti non faceva eccezione.
Io e l'altra collega prendemmo il pomeriggio per partecipare al funerale: un bel po' dei colleghi di allora, gente che non vedevo da anni, in alcuni casi, tutti alle soglie dei quaranta o quasi, a guardarci in faccia con lo sguardo attonito, come se davvero ci trovassimo in visita in uno di quegli universi paralleli di cui si parlava poc'anzi... Quello fu il mio primo incontro con "la grande C".

Qualche anno fa qualcuno mi disse che "Rosie" era ammalata; le avevano diagnosticato una cosa dello stesso tipo di quello che alcuni anni prima aveva colpito la collega biondina.
Anche li andai a vederla in Ospedale, ma la situazione sembrava ben diversa dalla precedente. Le cose non andavano bene e lo sguardo di lei rivelava tutte le paure, soprattutto per i suoi bambini...
Pochi mesi dopo essermi iscritto qui, anche Rosie dovette arrendersi...

So che sia i ragazzi di Rosie che quelli, ormai un po' più grandi, della collega stanno crescendo bene, e so per certo che sia Rosie che la collega biondina ne sarebbero molto orgogliose...


La terribile sera in cui seppi di Rosie, postai la canzone di questo racconto da qualche parte nel forum. Ancora non avevo idea che mancassero solo poche settimane al giorno in cui un dottore sarebbe entrato nella mia camera per comunicarmi che la TAC aveva rivelato...
Che era arrivato il mio turno di affrontare la "bestia"...



Well, I'm sitting on a windowsill, blowing my horn
Nobody's up except the moon and me
And a lazy old tomcat on a midnight spree
And all that you left me was a melody

Rosie, why do you evade me?
Rosie, how can I persuade thee?
Rosie
Beh sono seduto sul davanzale, soffiando nel mio corno
Non c'è nessuno in piedi eccetto la luna e me
E un pigro vecchio micio in una bisboccia notturna
Tutto ciò che mi hai lasciato è una melodia
Rosie, perchè mi eviti?
Rosie, come posso persuaderti?
Rosie
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Da settimane avrei voluto postare questa storia, ma sono stato a lungo in dubbio se farlo o no.
Si tratta di una vicenda molto triste e un po' "forte", forse un po' pesante anche per uno spazio come questo.
Adesso ho deciso di pubblicarla... Dato che c'eron l'ho unita ad un'altra storia altrettanto triste, così poi non ne parliamo più, e ci togliamo il pensiero...

La storia è accompagnata da una canzone di Tom Waits che io e la persona del racconto amavamo molto (il pezzo lo avevo proposto io, ma lei lo aveva fatto subito "suo"). Ho pensato di proporre il testo originale e la traduzione, anche se, in definitiva, il testo non ha una relazione così vitale con la nostra storia. Mi piace comunque molto l'immagine del cantante seduto da solo sul davanzale ,che lascia uscire la storia nel cielo notturno, raccontandola un po' a sé stesso e un po' alla luna piena e al vecchio micio...



[video=youtube_share;iXy4dDJz-60]https://youtu.be/iXy4dDJz-60[/video]







Well, I'm sitting on a windowsill, blowing my horn
Nobody's up except the moon and me
And a lazy old tomcat on a midnight spree
And all that you left me was a melody

Rosie, why do you evade me?
Rosie, how can I persuade thee?
Rosie
Beh sono seduto sul davanzale, soffiando nel mio corno
Non c'è nessuno in piedi eccetto la luna e me
E un pigro vecchio micio in una bisboccia notturna
Tutto ciò che mi hai lasciato è una melodia

Rosie, perchè mi eviti?
Rosie, come posso persuaderti?
Rosie



"Rosie" appare a pagina 5 - dodicesima parte - del 3D Reminiscenze e nuvole parlanti
( http://www.tradimento.net/62-giochi-e-bellezza/23015-reminiscenze-e-nuvole-parlanti ).



Iniziata come semplice frequentazione e amicizia, e come "cotta" della bambina, tra infanzia e inizio della pubertà, per il ragazzino di poco più vecchio, la vicenda tra me e Rosie si fece "calda" poco dopo la fine della mia prima storia importante, con Gwen.

Ci furono baci (con lingua) e abbracci piuttosto "stretti" e qualche "ti amo" era volato da entrambe le parti...
Il problema erano 6 anni di differenza di età. Ora... 6 anni non sono un grande problema... conosco coppie con differenze ben più marcate. Però, all'epoca io ero da poco ventenne e lei aveva compiuto, sempre da qualche settimana, 14 anni. Quindi, ci trovavamo in uno dei pochi periodi della vita in cui quei 6 anni un peso lo avevano...

Attualmente, credo che 6 anni di differenza rendano legale anche una relazione in cui uno dei due sia minorenne, se non inferiore ai 13 anni, allora non era così, maggiorenne con minorenne erano comunque guai, se la differenza di età superava i 3 anni. Ma al di là dell'aspetto legale, questo tipo di relazione lasciava molto a desiderare da un punto di vista etico, per quello che mi riguardava (lo so, sono un po' noioso su quest'aspetto, ma per me l'etica è sempre stata molto importante e quasi per niente flessibile, anche da ragazzino). Già mi sentivo in colpa, e non poco, per quei baci e quegli abbracci.

Era una sensazione strana: da una parte, come tutti gli innamorati (o gli infatuati, presumo che non lo sapremo mai) era un colpo al cuore e una grande gioia ogni volta che la vedevo e che potevo rimanere solo con lei; dall'altra un tormento e una continua lotta con me stesso, e i miei sensi di colpa.
Difficile da spiegare, contemporaneamente desiderare di "andare oltre" e temere di farlo...

La questione si risolse con il trasferimento in altra parte d'Italia, della sua famiglia.
"Rosie" comunque lasciò il segno come una "morosa" vera e propria e più di alcune fidanzate con le quali ebbi rapporti completi.

E fin qui abbiamo più o meno raccontato la storia inserita nel 3D originale...

Qualche anno dopo, però"Rosie" e la sua famiglia ritornarono in città... Ci incontrammo di nuovo, ovviamente e avemmo occasione di parlarci. Ci volevamo ancora bene, ma adesso eravamo solo amici, la "scintilla" non era tornata a scoccare e non lo avrebbe più fatto.

Io ero già fidanzato con Lettie, e stavamo per sposarci... Rosie, qualche mese dopo, si mise con un ragazzo della sua età, con il quale avevamo amicizie in comune, quindi restammo informati sulle nostre vicende e di tanto in tanto ci si vedeva in giro per la città e se ne approfittava per qualche chiacchiera...



And the moon's all up, full and big
Apricot tips in an indigo sky
And I've been loving you, Rosa, since the day I was born
And I'll love you, Rosie, 'til the day I die
Rosie, why do you evade me?
Rosie, how can I persuade thee?
Rosie


E la luna è là in alto, piena e grande,
Suggestioni di albicocca in un cielo indaco
Ti ho amata, Rosa, dal giorno in cui sono nato
E ti amerò, Rosie fino al giorno in cui morirò
Rosie, perchè mi eviti?
Rosie, come posso persuaderti?
Rosie




Queste cose da "What If" (o da "Sliding Doors", se avete visto il film, e preferite questo riferimento) mi hanno sempre affascinato molto. C'è una teoria in base alla quale ogni bivio che ci si presenta e ci costringe a scegliere una direzione (o un evento ci porta in una direzione piuttosto che in un'altra), crea un universo parallelo in cui l'ipotesi non scelta si è, in effetti, verificata. Moltiplicando la questione per il numero di scelte che ognuno di noi fa e per il numero di persone che ci sono al mondo, sarebbero miliardi su miliardi di mondi paralleli che differiscono dal nostro per cose sostanziali (ognuno di noi potrebbe non esistere, ad esempio) o per piccoli particolari.

Ho sempre pensato che sarebbe interessante visitarne qualcuno, ma sto divagando...

Restando in tema di ciò che avrebbe potuto essere e non è stato, qui accenniamo all'altra storia.

Quando fui trasferito in quel famoso paese della provincia all'epoca noto in quanto patria di una celebre serial killer e attualmente presente nelle cronache come luogo d'origine di un importante cantautore italiano, ero libero da impegni sentimentali... senza morosa, insomma.

Nell'unità operativa lavorava una ragazza, assunta dopo di me, ma direttamente in quell'unità.
La biondina mi piaceva molto e credo che nemmeno io le fossi indifferente (allora avrei negato decisamente, ma qualche anno di esperienza in più mi fanno ritenere che avrebbe potuto tranquillamente accadere qualcosa). La "scintilla" si era accesa per entrambi ma eravamo tutti e due timidissimi e nessuno di noi trovò mai il coraggio di fare un passo avanti (l'aggravante del posto di lavoro...). Però pranzi e chiacchierate in libertà, sguardi e sorrisi, mi fanno pensare che anche questo fu un "What If", una di quelle situazioni che avrebbe potuto tranquillamente svilupparsi diversamente...

Ovviamente questa storia non è nemmeno lontanamente paragonabile al legame che si era creato con Rosie, ma, sorprendentemente, e purtroppo, le due ragazze avrebbero avuto molto in comune...

Qualche anno dopo, già in città da qualche tempo (e con il tradimento già vissuto e finito), mi arriva una telefonata dalla mia vecchia Unità operativa: mi informavano che la collega biondina, ora sposata e con due bei bimbi, aveva contratto un "brutto male".
Era la prima volta che qualcuno della mia cerchia e nella mia fascia d'età si trovava ad avere a che fare con questo tipo di "bestia". La andai a trovare in Ospedale, sembrava una cosa risolvibile, e dopo qualche tempo, le cose migliorarono.

Fu una questione di pochi anni. Un giorno, io e un'altra collega che lavorava con me e che aveva lavorato con entrambi ai tempi belli, ricevemmo la notizia che la "nostra" biondina se ne era andata, lasciando due bimbi ancora piccoli.

Attualmente, le aziende come la mia sono imbottite di cinquantenni, ma anni fa una buona metà del personale nelle varie Unità Operative era costituito da ragazzotti intorno ai 20, e quella dove ci eravamo conosciuti non faceva eccezione.
Io e l'altra collega prendemmo il pomeriggio per partecipare al funerale: un bel po' dei colleghi di allora, gente che non vedevo da anni, in alcuni casi, tutti alle soglie dei quaranta o quasi, a guardarci in faccia con lo sguardo attonito, come se davvero ci trovassimo in visita in uno di quegli universi paralleli di cui si parlava poc'anzi... Quello fu il mio primo incontro con "la grande C".

Qualche anno fa qualcuno mi disse che "Rosie" era ammalata; le avevano diagnosticato una cosa dello stesso tipo di quello che alcuni anni prima aveva colpito la collega biondina.
Anche li andai a vederla in Ospedale, ma la situazione sembrava ben diversa dalla precedente. Le cose non andavano bene e lo sguardo di lei rivelava tutte le paure, soprattutto per i suoi bambini...
Pochi mesi dopo essermi iscritto qui, anche Rosie dovette arrendersi...

So che sia i ragazzi di Rosie che quelli, ormai un po' più grandi, della collega stanno crescendo bene, e so per certo che sia Rosie che la collega biondina ne sarebbero molto orgogliose...


La terribile sera in cui seppi di Rosie, postai la canzone di questo racconto da qualche parte nel forum. Ancora non avevo idea che mancassero solo poche settimane al giorno in cui un dottore sarebbe entrato nella mia camera per comunicarmi che la TAC aveva rivelato...
Che era arrivato il mio turno di affrontare la "bestia"...



Well, I'm sitting on a windowsill, blowing my horn
Nobody's up except the moon and me
And a lazy old tomcat on a midnight spree
And all that you left me was a melody

Rosie, why do you evade me?
Rosie, how can I persuade thee?
Rosie
Beh sono seduto sul davanzale, soffiando nel mio corno
Non c'è nessuno in piedi eccetto la luna e me
E un pigro vecchio micio in una bisboccia notturna
Tutto ciò che mi hai lasciato è una melodia
Rosie, perchè mi eviti?
Rosie, come posso persuaderti?
Rosie
Mi incanto sempre a leggerti anche quando parli di "mister C"
E mi commuovo per Rosie e la biondina
Mi hai fatto ripensare ad un post di wide :)
 

Brunetta

Utente di lunga data
Stupendo. Come sempre.
Tutti c'è ne andremo per una C o cancro o cardiocircolatorio. Speriamo tardi.
 

marietto

Heisenberg
Educazione sentimental-sessuale di 1 ragazzo di periferia negli anni settanta-ottanta

OK, dopo qualche post un po' "tosto", specialmente l'ultimo, volevo pubblicare qualcosa di più leggero e magari anche un poco divertente.



Quando sono piccoli, i bambini attraversano, spesso, una fase di profonda avversione verso i pari età del sesso opposto. Per le mie osservazioni, certamente empiriche e di nessun rilevo scientifico, sono prevalentemente i maschietti a trovarsi in questa situazione, che spesso arriva fino alle soglie dell'età puberale.

Ecco, nel mio caso, io, questa fase qui, non l'ho mai avuta. A me le donne (o le bambine, quando ero piccolo...) sono sempre piaciute. Chiaro, sessualmente parlando non mi sarebbero interessate fino a quando non arrivò la scoperta che quella roba lì in basso serviva anche a cose diverse da quelle standard per cui era stata usata fino a quel momento.

Ho sempre parlato con piacere alle bambine, per me esercitavano un certo fascino e nel microcosmo del cortile erano compagni di giochi "utili" come i maschi. A meno che non si giocasse a pallone, la maggior parte delle donne calciava davvero "come una ragazza" (la prima che ho conosciuto che giocava per davvero, in un torneo femminile amatoriale, sarebbe diventata mia moglie; ricordo che la vidi segnare direttamente da calcio d'angolo: uscivamo insieme da pochissimo e credo che fu lì che cominciò ad essere amore :D).

Comunque me ne invaghivo fin da piccolo, anche se non avrei saputo bene cosa farci, e credo sia per quello che, ancora oggi, noto molto prima il volto ed il sorriso che non altre caratteristiche fisiche più marcatamente sessuali come le tette o il sedere ( anche se, beninteso, sono comunque caratteristiche che catturano il mio interesse...)
Il mio rapporto con le bambine era comunque buono, loro piacevano a me e spesso io piacevo a loro. Ricordo che a 5 anni "dichiarai" mia morosa la cuginetta di 4, e, pochi anni dopo, la mia "migliore amica" che ho descritto qualche capitolo fa. Insomma c'era sempre qualche interesse amoroso, anche se all'epoca non avevo ancora la differenza tra platonico e non.

Erano mie amiche le mie compagne di scuola, parecchie compagne di viaggio, sull'autobus e ricordo che la vicina di casa, che avrà avuto 5 anni quando io ne avevo 7/8, mi fece un "gancio" clamoroso, chiamandomi dal suo cortile e parlandomi attraverso la rete metallica che divideva le due proprietà... Facemmo amicizia e ci concedevamo lunghe chiacchierate, restando ognuno del suo cortile, con la rete metallica tra di noi, come se fossimo carcerati... Dopo qualche mese fui invitato a casa sua dalla sua mamma (della quale parleremo più avanti).

C'erano spesso bimbe anche nell'ambito del mio cortile. All'epoca abitavamo in un " tugurio", un piccolissimo appartamento in una casa vecchissima e ancora non ristrutturata. Gli altri inquilini erano i vecchi (ormai ex) proprietari, una vecchia coppia, e due famiglie di muratori calabresi da poco immigrati al nord (uno giovanissimo, con la figlia appena nata e la moglie quattordicenne).
Gli attuali proprietari erano due fratelli, figli degli ex proprietari di cui sopra, che avevano figli più o meno della mia età e passavano spesso la giornata a giocare a casa dei nonni. Il figlio maschio divenne in breve tempo il mio migliore amico, mentre le due cuginette (la sorella del migliore amico e la figlia dell'altro fratello) giocavano spesso con noi. Una delle cugine sarebbe diventata mia collega una quindicina di anni dopo... (vedi la vita).

Poco dopo essere passato in doppia cifra con l'età, e l'episodio di possibile (?) violenza sessuale potenziale evitato (magari no, ma meglio non averlo scoperto... vedasi parte sei di "Reminiscenze e nuvole parlanti") i miei ormoni si svegliarono pian piano e l'interesse per le bambine, ormai diventate, o in procinto di diventare, ragazzine, prese un significato diverso.

Non ero completamente estraneo alla vista della nudità femminile; mia mamma ci metteva tutta la buona volontà possibile, ma quando si vive in una casa di due stanze + cucinotto e bagni in tinozza riempita di acqua scaldata sul fornello, imbattersi involontariamente nella nudità dell'altra persona che vive con te, é cosa che capita, di tanto in tanto: ora però la cosa era diventata per me molto imbarazzante e le porte venivano chiuse con sollecitudine.

I rapporti con le ragazze erano diventati più complessi. Ero sempre stato timido, ma non avevo mai avuto problemi a fare amicizia o attaccare discorso. Adesso, anche se non era ben chiaro ancora di cosa si trattava, le ragazze avevano qualcosa di diverso dagli altri amici, che rendeva più difficile l'approccio...

Tra gli amici cominciavano a girare giornaletti un po' diversi... inizialmente fumetti un po' "scollacciati" tipo Isabella, Zora o Jacula (e poi Lando e Il montatore)... Oddio, scollacciati per l'epoca, al giorno d'oggi sarebbero un filo oltre le illustrazioni di un Sussidiario delle elementari. Poi cominciarono a girare riviste nelle quali si vedeva un seno o un mezzo sedere nudo, in qualche caso anche un'ombra di pelo...

Ricordo che si formavano veri e propri capannelli per guardare queste cose, mentre giravano voci incontrollate su come funzionasse in effetti la faccenda, con relative leggende urbane e storie incredibili.

In edicola si facevano collette per acquistare Duepiù (rivista seria, in teoria, che però pubblicava immagini osée e parlava di argomenti piccanti), il massimo che l'edicolante vendesse al più grande di noi (qualche anno dopo, Gwen si portò una pagina staccata da tale rivista, con le varie posizioni sessuali, in occasione di una tre giorni con casa libera e senza genitori e ricordo che spuntava ogni posizione una volta eseguita...)

Usciva anche una rivista assurda, della quale ci limitavamo a guardare la locandina, intitolata "Cronaca Vera", che aveva sempre in copertina una foto in bianco e nero di una donna in abiti succinti e posizioni sexy, con titoli improbabili come "Si spoglia in strada per pagare pegno in un vergognoso gioco tra viziosi" oppure "venduta dal marito allo sceicco per una notte di sesso bollente"; i titoli erano sempre scritti con uno stile grafico che ricordava le richieste di riscatto e avviandosi verso gli anni 80 cominciavano ad includere alieni e donne impregnate dagli stessi...

A scuola, anche se dalle suore, sul finire delle medie gli ormoni cominciavano a farsi sentire. Il problema era che l'altezza, per me, era rimasta quella di prima, quindi arrivavo a malapena al seno della maggior parte delle mie compagne, che, pertanto, non mi avevano minimamente in nota. Solo la mia compagna di banco era più bassa di me, una bionda molto carina e anche piuttosto birichina, che spesso si dava piacere di nascosto, in classe. Passavamo ore a scambiarci battute con le porcate più immonde che riuscivamo ad immaginare, ma al dunque eravamo troppo timidi per avanzare a livello personale.

Nel frattempo i più grandi avevano cominciato a far girare riviste spinte, roba seria stavolta, proprio porno-porno, mica pizza e fichi, riviste come "Le Ore", "Caballero" o "Supersex"; sapevi da quanto erano in giro dal numero di pagine che avevano, visto che la maggior parte erano incollate tra di loro, ed è meglio che non stia a spiegarvi perché erano incollate...:eek:

E, ovviamente, c'erano le mamme degli amici... A dire il vero solo alcune mamme, visto che la maggior parte erano casalinghe vecchio stampo e ne avevano tutto l'aspetto, risultando poco attraenti alla versione adolescente di me stesso.

Ce n'erano due, che io ricordi, una era la mamma di quella bambina che qualche anno prima aveva attaccato bottone dalla casa accanto; una brunetta con gran fisico ed uno sguardo ed un sorriso che ti facevano immediatamente pensare a cose sconce, anche se probabilmente voleva solo essere simpatica, o magari si era accorta dell'effetto che faceva e trovava la cosa divertente...:)
E poi c'era la mamma di un mio amico (ero a casa sua spessissimo)... Alta come una dea, con un fisico tipo Barbie e uno stacco di coscia da far venire le vertigini all'Uomo Ragno, bionda platino con due enormi occhi azzurri. Se pensavi a lei alla sera poi non riuscivi più ad addormentarti...:eek:

MILFs ante-litteram, quando il termine ancora non era stato inventato. A loro due furono dedicate parecchie... Ahem... Sessioni.:rolleyes:

Avevo una nuova compagna di giochi con la quale si giocava alla "caccia al tesoro" nascondendosi addosso un oggetto che l'altr* doveva trovare, in realtà una scusa per mettere le mani un po' dovunque e dedicarsi ad una sana masturbazione reciproca, finendo poi con i primi baci con lingua.

Oltre quello però non si era andati, nonostante mia mamma ogni tanto mi chiedesse di ragazze che io non conoscevo, figlie di qualche sua conoscenza e che frequentavano la mia scuola, che asserivano di conoscermi, ma io non avevo mai sentito nominare.

L'arrivo di Gwen e della perdita della verginità, con il conseguente inizio di una nuova fase, erano dietro l'angolo...
 

Brunetta

Utente di lunga data
OK, dopo qualche post un po' "tosto", specialmente l'ultimo, volevo pubblicare qualcosa di più leggero e magari anche un poco divertente.



Quando sono piccoli, i bambini attraversano, spesso, una fase di profonda avversione verso i pari età del sesso opposto. Per le mie osservazioni, certamente empiriche e di nessun rilevo scientifico, sono prevalentemente i maschietti a trovarsi in questa situazione, che spesso arriva fino alle soglie dell'età puberale.

Ecco, nel mio caso, io, questa fase qui, non l'ho mai avuta. A me le donne (o le bambine, quando ero piccolo...) sono sempre piaciute. Chiaro, sessualmente parlando non mi sarebbero interessate fino a quando non arrivò la scoperta che quella roba lì in basso serviva anche a cose diverse da quelle standard per cui era stata usata fino a quel momento.

Ho sempre parlato con piacere alle bambine, per me esercitavano un certo fascino e nel microcosmo del cortile erano compagni di giochi "utili" come i maschi. A meno che non si giocasse a pallone, la maggior parte delle donne calciava davvero "come una ragazza" (la prima che ho conosciuto che giocava per davvero, in un torneo femminile amatoriale, sarebbe diventata mia moglie; ricordo che la vidi segnare direttamente da calcio d'angolo: uscivamo insieme da pochissimo e credo che fu lì che cominciò ad essere amore :D).

Comunque me ne invaghivo fin da piccolo, anche se non avrei saputo bene cosa farci, e credo sia per quello che, ancora oggi, noto molto prima il volto ed il sorriso che non altre caratteristiche fisiche più marcatamente sessuali come le tette o il sedere ( anche se, beninteso, sono comunque caratteristiche che catturano il mio interesse...)
Il mio rapporto con le bambine era comunque buono, loro piacevano a me e spesso io piacevo a loro. Ricordo che a 5 anni "dichiarai" mia morosa la cuginetta di 4, e, pochi anni dopo, la mia "migliore amica" che ho descritto qualche capitolo fa. Insomma c'era sempre qualche interesse amoroso, anche se all'epoca non avevo ancora la differenza tra platonico e non.

Erano mie amiche le mie compagne di scuola, parecchie compagne di viaggio, sull'autobus e ricordo che la vicina di casa, che avrà avuto 5 anni quando io ne avevo 7/8, mi fece un "gancio" clamoroso, chiamandomi dal suo cortile e parlandomi attraverso la rete metallica che divideva le due proprietà... Facemmo amicizia e ci concedevamo lunghe chiacchierate, restando ognuno del suo cortile, con la rete metallica tra di noi, come se fossimo carcerati... Dopo qualche mese fui invitato a casa sua dalla sua mamma (della quale parleremo più avanti).

C'erano spesso bimbe anche nell'ambito del mio cortile. All'epoca abitavamo in un " tugurio", un piccolissimo appartamento in una casa vecchissima e ancora non ristrutturata. Gli altri inquilini erano i vecchi (ormai ex) proprietari, una vecchia coppia, e due famiglie di muratori calabresi da poco immigrati al nord (uno giovanissimo, con la figlia appena nata e la moglie quattordicenne).
Gli attuali proprietari erano due fratelli, figli degli ex proprietari di cui sopra, che avevano figli più o meno della mia età e passavano spesso la giornata a giocare a casa dei nonni. Il figlio maschio divenne in breve tempo il mio migliore amico, mentre le due cuginette (la sorella del migliore amico e la figlia dell'altro fratello) giocavano spesso con noi. Una delle cugine sarebbe diventata mia collega una quindicina di anni dopo... (vedi la vita).

Poco dopo essere passato in doppia cifra con l'età, e l'episodio di possibile (?) violenza sessuale potenziale evitato (magari no, ma meglio non averlo scoperto... vedasi parte sei di "Reminiscenze e nuvole parlanti") i miei ormoni si svegliarono pian piano e l'interesse per le bambine, ormai diventate, o in procinto di diventare, ragazzine, prese un significato diverso.

Non ero completamente estraneo alla vista della nudità femminile; mia mamma ci metteva tutta la buona volontà possibile, ma quando si vive in una casa di due stanze + cucinotto e bagni in tinozza riempita di acqua scaldata sul fornello, imbattersi involontariamente nella nudità dell'altra persona che vive con te, é cosa che capita, di tanto in tanto: ora però la cosa era diventata per me molto imbarazzante e le porte venivano chiuse con sollecitudine.

I rapporti con le ragazze erano diventati più complessi. Ero sempre stato timido, ma non avevo mai avuto problemi a fare amicizia o attaccare discorso. Adesso, anche se non era ben chiaro ancora di cosa si trattava, le ragazze avevano qualcosa di diverso dagli altri amici, che rendeva più difficile l'approccio...

Tra gli amici cominciavano a girare giornaletti un po' diversi... inizialmente fumetti un po' "scollacciati" tipo Isabella, Zora o Jacula (e poi Lando e Il montatore)... Oddio, scollacciati per l'epoca, al giorno d'oggi sarebbero un filo oltre le illustrazioni di un Sussidiario delle elementari. Poi cominciarono a girare riviste nelle quali si vedeva un seno o un mezzo sedere nudo, in qualche caso anche un'ombra di pelo...

Ricordo che si formavano veri e propri capannelli per guardare queste cose, mentre giravano voci incontrollate su come funzionasse in effetti la faccenda, con relative leggende urbane e storie incredibili.

In edicola si facevano collette per acquistare Duepiù (rivista seria, in teoria, che però pubblicava immagini osée e parlava di argomenti piccanti), il massimo che l'edicolante vendesse al più grande di noi (qualche anno dopo, Gwen si portò una pagina staccata da tale rivista, con le varie posizioni sessuali, in occasione di una tre giorni con casa libera e senza genitori e ricordo che spuntava ogni posizione una volta eseguita...)

Usciva anche una rivista assurda, della quale ci limitavamo a guardare la locandina, intitolata "Cronaca Vera", che aveva sempre in copertina una foto in bianco e nero di una donna in abiti succinti e posizioni sexy, con titoli improbabili come "Si spoglia in strada per pagare pegno in un vergognoso gioco tra viziosi" oppure "venduta dal marito allo sceicco per una notte di sesso bollente"; i titoli erano sempre scritti con uno stile grafico che ricordava le richieste di riscatto e avviandosi verso gli anni 80 cominciavano ad includere alieni e donne impregnate dagli stessi...

A scuola, anche se dalle suore, sul finire delle medie gli ormoni cominciavano a farsi sentire. Il problema era che l'altezza, per me, era rimasta quella di prima, quindi arrivavo a malapena al seno della maggior parte delle mie compagne, che, pertanto, non mi avevano minimamente in nota. Solo la mia compagna di banco era più bassa di me, una bionda molto carina e anche piuttosto birichina, che spesso si dava piacere di nascosto, in classe. Passavamo ore a scambiarci battute con le porcate più immonde che riuscivamo ad immaginare, ma al dunque eravamo troppo timidi per avanzare a livello personale.

Nel frattempo i più grandi avevano cominciato a far girare riviste spinte, roba seria stavolta, proprio porno-porno, mica pizza e fichi, riviste come "Le Ore", "Caballero" o "Supersex"; sapevi da quanto erano in giro dal numero di pagine che avevano, visto che la maggior parte erano incollate tra di loro, ed è meglio che non stia a spiegarvi perché erano incollate...:eek:

E, ovviamente, c'erano le mamme degli amici... A dire il vero solo alcune mamme, visto che la maggior parte erano casalinghe vecchio stampo e ne avevano tutto l'aspetto, risultando poco attraenti alla versione adolescente di me stesso.

Ce n'erano due, che io ricordi, una era la mamma di quella bambina che qualche anno prima aveva attaccato bottone dalla casa accanto; una brunetta con gran fisico ed uno sguardo ed un sorriso che ti facevano immediatamente pensare a cose sconce, anche se probabilmente voleva solo essere simpatica, o magari si era accorta dell'effetto che faceva e trovava la cosa divertente...:)
E poi c'era la mamma di un mio amico (ero a casa sua spessissimo)... Alta come una dea, con un fisico tipo Barbie e uno stacco di coscia da far venire le vertigini all'Uomo Ragno, bionda platino con due enormi occhi azzurri. Se pensavi a lei alla sera poi non riuscivi più ad addormentarti...:eek:

MILFs ante-litteram, quando il termine ancora non era stato inventato. A loro due furono dedicate parecchie... Ahem... Sessioni.:rolleyes:

Avevo una nuova compagna di giochi con la quale si giocava alla "caccia al tesoro" nascondendosi addosso un oggetto che l'altr* doveva trovare, in realtà una scusa per mettere le mani un po' dovunque e dedicarsi ad una sana masturbazione reciproca, finendo poi con i primi baci con lingua.

Oltre quello però non si era andati, nonostante mia mamma ogni tanto mi chiedesse di ragazze che io non conoscevo, figlie di qualche sua conoscenza e che frequentavano la mia scuola, che asserivano di conoscermi, ma io non avevo mai sentito nominare.

L'arrivo di Gwen e della perdita della verginità, con il conseguente inizio di una nuova fase, erano dietro l'angolo...
La milf doveva avere trent'anni, no?
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
OK, dopo qualche post un po' "tosto", specialmente l'ultimo, volevo pubblicare qualcosa di più leggero e magari anche un poco divertente.



Quando sono piccoli, i bambini attraversano, spesso, una fase di profonda avversione verso i pari età del sesso opposto. Per le mie osservazioni, certamente empiriche e di nessun rilevo scientifico, sono prevalentemente i maschietti a trovarsi in questa situazione, che spesso arriva fino alle soglie dell'età puberale.

Ecco, nel mio caso, io, questa fase qui, non l'ho mai avuta. A me le donne (o le bambine, quando ero piccolo...) sono sempre piaciute. Chiaro, sessualmente parlando non mi sarebbero interessate fino a quando non arrivò la scoperta che quella roba lì in basso serviva anche a cose diverse da quelle standard per cui era stata usata fino a quel momento.

Ho sempre parlato con piacere alle bambine, per me esercitavano un certo fascino e nel microcosmo del cortile erano compagni di giochi "utili" come i maschi. A meno che non si giocasse a pallone, la maggior parte delle donne calciava davvero "come una ragazza" (la prima che ho conosciuto che giocava per davvero, in un torneo femminile amatoriale, sarebbe diventata mia moglie; ricordo che la vidi segnare direttamente da calcio d'angolo: uscivamo insieme da pochissimo e credo che fu lì che cominciò ad essere amore :D).

Comunque me ne invaghivo fin da piccolo, anche se non avrei saputo bene cosa farci, e credo sia per quello che, ancora oggi, noto molto prima il volto ed il sorriso che non altre caratteristiche fisiche più marcatamente sessuali come le tette o il sedere ( anche se, beninteso, sono comunque caratteristiche che catturano il mio interesse...)
Il mio rapporto con le bambine era comunque buono, loro piacevano a me e spesso io piacevo a loro. Ricordo che a 5 anni "dichiarai" mia morosa la cuginetta di 4, e, pochi anni dopo, la mia "migliore amica" che ho descritto qualche capitolo fa. Insomma c'era sempre qualche interesse amoroso, anche se all'epoca non avevo ancora la differenza tra platonico e non.

Erano mie amiche le mie compagne di scuola, parecchie compagne di viaggio, sull'autobus e ricordo che la vicina di casa, che avrà avuto 5 anni quando io ne avevo 7/8, mi fece un "gancio" clamoroso, chiamandomi dal suo cortile e parlandomi attraverso la rete metallica che divideva le due proprietà... Facemmo amicizia e ci concedevamo lunghe chiacchierate, restando ognuno del suo cortile, con la rete metallica tra di noi, come se fossimo carcerati... Dopo qualche mese fui invitato a casa sua dalla sua mamma (della quale parleremo più avanti).

C'erano spesso bimbe anche nell'ambito del mio cortile. All'epoca abitavamo in un " tugurio", un piccolissimo appartamento in una casa vecchissima e ancora non ristrutturata. Gli altri inquilini erano i vecchi (ormai ex) proprietari, una vecchia coppia, e due famiglie di muratori calabresi da poco immigrati al nord (uno giovanissimo, con la figlia appena nata e la moglie quattordicenne).
Gli attuali proprietari erano due fratelli, figli degli ex proprietari di cui sopra, che avevano figli più o meno della mia età e passavano spesso la giornata a giocare a casa dei nonni. Il figlio maschio divenne in breve tempo il mio migliore amico, mentre le due cuginette (la sorella del migliore amico e la figlia dell'altro fratello) giocavano spesso con noi. Una delle cugine sarebbe diventata mia collega una quindicina di anni dopo... (vedi la vita).

Poco dopo essere passato in doppia cifra con l'età, e l'episodio di possibile (?) violenza sessuale potenziale evitato (magari no, ma meglio non averlo scoperto... vedasi parte sei di "Reminiscenze e nuvole parlanti") i miei ormoni si svegliarono pian piano e l'interesse per le bambine, ormai diventate, o in procinto di diventare, ragazzine, prese un significato diverso.

Non ero completamente estraneo alla vista della nudità femminile; mia mamma ci metteva tutta la buona volontà possibile, ma quando si vive in una casa di due stanze + cucinotto e bagni in tinozza riempita di acqua scaldata sul fornello, imbattersi involontariamente nella nudità dell'altra persona che vive con te, é cosa che capita, di tanto in tanto: ora però la cosa era diventata per me molto imbarazzante e le porte venivano chiuse con sollecitudine.

I rapporti con le ragazze erano diventati più complessi. Ero sempre stato timido, ma non avevo mai avuto problemi a fare amicizia o attaccare discorso. Adesso, anche se non era ben chiaro ancora di cosa si trattava, le ragazze avevano qualcosa di diverso dagli altri amici, che rendeva più difficile l'approccio...

Tra gli amici cominciavano a girare giornaletti un po' diversi... inizialmente fumetti un po' "scollacciati" tipo Isabella, Zora o Jacula (e poi Lando e Il montatore)... Oddio, scollacciati per l'epoca, al giorno d'oggi sarebbero un filo oltre le illustrazioni di un Sussidiario delle elementari. Poi cominciarono a girare riviste nelle quali si vedeva un seno o un mezzo sedere nudo, in qualche caso anche un'ombra di pelo...

Ricordo che si formavano veri e propri capannelli per guardare queste cose, mentre giravano voci incontrollate su come funzionasse in effetti la faccenda, con relative leggende urbane e storie incredibili.

In edicola si facevano collette per acquistare Duepiù (rivista seria, in teoria, che però pubblicava immagini osée e parlava di argomenti piccanti), il massimo che l'edicolante vendesse al più grande di noi (qualche anno dopo, Gwen si portò una pagina staccata da tale rivista, con le varie posizioni sessuali, in occasione di una tre giorni con casa libera e senza genitori e ricordo che spuntava ogni posizione una volta eseguita...)

Usciva anche una rivista assurda, della quale ci limitavamo a guardare la locandina, intitolata "Cronaca Vera", che aveva sempre in copertina una foto in bianco e nero di una donna in abiti succinti e posizioni sexy, con titoli improbabili come "Si spoglia in strada per pagare pegno in un vergognoso gioco tra viziosi" oppure "venduta dal marito allo sceicco per una notte di sesso bollente"; i titoli erano sempre scritti con uno stile grafico che ricordava le richieste di riscatto e avviandosi verso gli anni 80 cominciavano ad includere alieni e donne impregnate dagli stessi...

A scuola, anche se dalle suore, sul finire delle medie gli ormoni cominciavano a farsi sentire. Il problema era che l'altezza, per me, era rimasta quella di prima, quindi arrivavo a malapena al seno della maggior parte delle mie compagne, che, pertanto, non mi avevano minimamente in nota. Solo la mia compagna di banco era più bassa di me, una bionda molto carina e anche piuttosto birichina, che spesso si dava piacere di nascosto, in classe. Passavamo ore a scambiarci battute con le porcate più immonde che riuscivamo ad immaginare, ma al dunque eravamo troppo timidi per avanzare a livello personale.

Nel frattempo i più grandi avevano cominciato a far girare riviste spinte, roba seria stavolta, proprio porno-porno, mica pizza e fichi, riviste come "Le Ore", "Caballero" o "Supersex"; sapevi da quanto erano in giro dal numero di pagine che avevano, visto che la maggior parte erano incollate tra di loro, ed è meglio che non stia a spiegarvi perché erano incollate...:eek:

E, ovviamente, c'erano le mamme degli amici... A dire il vero solo alcune mamme, visto che la maggior parte erano casalinghe vecchio stampo e ne avevano tutto l'aspetto, risultando poco attraenti alla versione adolescente di me stesso.

Ce n'erano due, che io ricordi, una era la mamma di quella bambina che qualche anno prima aveva attaccato bottone dalla casa accanto; una brunetta con gran fisico ed uno sguardo ed un sorriso che ti facevano immediatamente pensare a cose sconce, anche se probabilmente voleva solo essere simpatica, o magari si era accorta dell'effetto che faceva e trovava la cosa divertente...:)
E poi c'era la mamma di un mio amico (ero a casa sua spessissimo)... Alta come una dea, con un fisico tipo Barbie e uno stacco di coscia da far venire le vertigini all'Uomo Ragno, bionda platino con due enormi occhi azzurri. Se pensavi a lei alla sera poi non riuscivi più ad addormentarti...:eek:

MILFs ante-litteram, quando il termine ancora non era stato inventato. A loro due furono dedicate parecchie... Ahem... Sessioni.:rolleyes:

Avevo una nuova compagna di giochi con la quale si giocava alla "caccia al tesoro" nascondendosi addosso un oggetto che l'altr* doveva trovare, in realtà una scusa per mettere le mani un po' dovunque e dedicarsi ad una sana masturbazione reciproca, finendo poi con i primi baci con lingua.

Oltre quello però non si era andati, nonostante mia mamma ogni tanto mi chiedesse di ragazze che io non conoscevo, figlie di qualche sua conoscenza e che frequentavano la mia scuola, che asserivano di conoscermi, ma io non avevo mai sentito nominare.

L'arrivo di Gwen e della perdita della verginità, con il conseguente inizio di una nuova fase, erano dietro l'angolo...
mi ero persa questo !!! Figata la caccia al tesoro tipo perquisizione !!!:p bel racconto
 

marietto

Heisenberg
La milf doveva avere trent'anni, no?
Parlo bel periodo dei miei 11-16 anni, la mia amica avrà avuto tra gli 8 e i 14. Il mio amico aveva la mia età, più o meno. Direi che la moretta era più giovane, ma stimerei entrambe tra i 35 e i 40... Occhio e croce...

Sto parlando dell'età in cui entrarono nell'immaginario erotico del sottoscritto... La mamma della vicina di casa era sicuramente più giovane di quanto indicato quando la conobbi.
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
Parlo bel periodo dei miei 11-16 anni, la mia amica avrà avuto tra gli 8 e i 14. Il mio amico aveva la mia età, più o meno. Direi che la moretta era più giovane, ma stimerei entrambe tra i 35 e i 40... Occhio e croce...
Ma non era quella arrivata quattordicenne?
Io ho avuto una vicina sedicenne con una figlia.
 

marietto

Heisenberg
Ma non era quella arrivata quattordicenne?
Io ho avuto una vicina sedicenne con una figlia.
No no quella era la moglie del muratore calabrese. Quella se avesse osato sorridere a uno di sesso maschile, anche piccolo, sarebbero stati cazzi amari sia per lei che per il destinatario dei sorrisi...
 

Brunetta

Utente di lunga data
No no quella era la moglie del muratore calabrese. Quella se avesse osato sorridere a uno di sesso maschile, anche piccolo, sarebbero stati cazzi amari sia per lei che per il destinatario dei sorrisi...
Ho fatto confusione.
 

marietto

Heisenberg

Brunetta

Utente di lunga data
O forse non mi sono spiegato bene io.
Vedrò di postare un appendice che chiarisca bene e approfondisca l'argomento specifico...
Tutti i personaggi come nei gialli :carneval:
 

marietto

Heisenberg
Tutti i personaggi come nei gialli :carneval:
Quelli di Agatha Christie con Poirot e Miss Marple! In effetti ne lessi a carrettate nel periodo descritto. Molti avevano ancora la traduzioni del periodo fascista, con i nomi tradotti in italiano e i cognomi in originale... :)
 
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