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La città e il quartiere.
Fino agli anni 50 la città comprendeva il centro storico e poche altre cose che stavano al di là delle vecchie mura, appena oltre la circonvallazione che ne seguiva l'antico perimetro, dove in passato erano le (suddette) mura di fortificazione, in alcuni punti esistenti ancora oggi. Vi erano altre zone e quartieri oltre le mura, ma stavano ad una certa distanza dal centro storico (adesso viene vista come una passeggiata, ma allora le distanze sembravano più lunghe) ed avevano spesso nomi pittoreschi o tratti dalla presenza di qualche particolarità.
Gran parte delle distanze dal centro storico comprendevano prati, campi e case da contadini.
Negli anni 60 la città iniziò seriamente a svilupparsi oltre le antiche mura, in modo un po' disordinato. Il fatto che la popolazione fosse esclusivamente, o quasi, nata e cresciuta nella zona, fece si che non si creassero, in questa fase, quartieri popolati esclusivamente da questo o quel gruppo, ma che le abitazioni sorgessero una a fianco dell'altra comprendendo famiglie molto ricche, arricchite o anche semplici contadini che avevano messo insieme i soldi per acquistare un piccolo lotto e costruirci una casetta.
Negli anni 70 il quartiere, e la via, dove abitavo io, era composto di vie lunghissime e rettilinee con proprietà, ognuna con il proprio cortile, separate da reti metalliche. Vi erano case singole, abbinate, piccole palazzine, vecchie abitazioni da contadini riadattate da poco o da molto tempo. Quindi l'umanità che popolava il quartiere andava dai titolari di aziende in business remunerativi a operai e pensionati tendenti al "morto di fame".
Noi eravamo tra questi. La casa dove vivevamo comprendeva 5 piccoli appartamenti suddivisi su due scale, ognuna delle quali aveva per bagno una turca in comune con gli altri che stavano su quella scala. Il posto era una vecchia casa da contadini riadattata per quell'uso ed aveva un affitto abbastanza basso da essere abbordabile per una vedova operaia con figlio a carico (e anche per i muratori calabresi, ovviamente).
La sposa bambina abitava nella stessa casa dove stavamo noi, con la neonata e il marito, anche lui giovanissimo, e non c'entrava nulla con la bimbetta che attaccò discorso da oltre la rete, quindi dal proprio cortile e che era la figlia della
Milf n.1
La vidi per qualche tempo fino all'adolescenza della figlia: era una bella donna intorno ai 35 forse 2-3 di meno, forse un paio in più. Corporatura "petite" si direbbe adesso, una moretta molto carina con un sorrisetto e uno sguardo un po' da "monella". Forse era il suo sguardo naturale, o magari era divertita dall'espressione "cerbiatto impietrito davanti ai fari dell'auto in arrivo" che certamente dovevo avere quando le parlavo (una volta raggiunta l'età dell'ormone, ovvio).
La casa dove stavano loro era un villetta bifamiliare di recente costruzione dove stavano loro (suo marito era uno con buon reddito ed attività propria) e i genitori di lui. Quindi tutt'altra classe sociale...
Smisi di vederla dopo che io e la figlia iniziammo a non frequentarci più: io avevo altre compagnie, lei aveva sviluppato una passione per i bad boys.
Particolare che avrebbe dovuto stare nel racconto precedente, ma avevo scordato:
Nella casa confinante dalla parte opposta, stavano un paio di famiglie che non si vedevano mai: la casa era più piccola delle altre e posta quasi davanti al cancello, con il grosso del cortile sul retro. Ciò permetteva di vedere la casa successiva. Qui, la padrona di casa, non avvenente come le altre due di cui ho parlato, ma comunque neanche male

, si spogliava completamente ogni sera, prima di infilare la camicia da notte e andare a letto. D'estate. però, l'operazione avveniva a finestre spalancate e luce accesa. Ovviamente cercavo di assistere allo spettacolo tutte le volte che mi era possibile, senza essere individuato...
A scuola dalle suore, ancora ai tempi delle elementari, un mio amico di una classe inferiore (nel senso di più giovane, niente a che vedere con il sociale) mi presentò un suo compagno, appena rientrato dopo lunga assenza, si trattava di un ragazzino con un grave problema di handicap (principalmente influiva sulla deambulazione, a livello di comprensione non aveva problematiche particolari). Sostanzialmente non era in grado di uscire di casa da solo e quindi aveva pochi amici. Visto che abitava nella via perpendicolare alla mia, praticamente a un tiro di schioppo, iniziai a frequentarlo abbastanza regolarmente. Fu così che conobbi la
Milf n. 2
Era la mamma di questo ragazzino. Loro due e il marito/padre abitavano in un vero e proprio villone (più che un cortile avevano un bosco vicino a casa). La signora aveva praticamente dedicato la propria vita al figlio, occupandosi di ogni sua esigenza full time (la famiglia del marito era molto benestante). D'altra parte, a quei tempi le persone con certe esigenze non avevano certo a disposizione i servizi di adesso, o l'assistenza sociale, quindi in un certo senso il mio amico fu fortunato ad avere a disposizione fondi per farsi seguire da medici molto qualificati e persone (la mamma in particolare) che lo accudivano al 100% (ovviamente a fronte della sfortuna indicibile della sua condizione).
Lui mi si affezionò molto, forse perché ero l'unico pari età che si rivolgeva a lui come se fosse un compagno di giochi come tutti gli altri, ma mi veniva naturale comportarmi così. Allo stesso modo si affezionò molto sua mamma (che sarebbe diventata presto amica della mia) una persona splendida con cui rimasi in contatto per anni. Talmente splendida da farmi vergognare un po' di avere pensato a lei in "quel senso"

, ma non avrei potuto fare diversamente

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Ho conosciuto molte ragazze e donne carine, belle o anche strafiche, ma lei sembrava uscita da qualche rivista patinata: alta 20/25 cm buoni di più delle altre donne della sua età a quei tempi, fisico mozzafiato, lineamenti perfetti, bionda, occhi azzurri, direi che di quel livello ho conosciuto di persona non più di tre donne in tutta la mia vita, lei compresa.
Più o meno all'età in cui l'occhio (il mio s'intende) iniziò a "vagare", cominciammo a condividere la passione per i gialli di Agatha Christie: oltre a quelli presi in biblioteca, lei me ne passò un buon numero.
A quei tempi passavo spesso qualche giorno nella loro casa estiva, nelle colline della zona: ricordo pomeriggi a prendere il sole in costume e molti di questi passati a prendere il sole nella schiena perchè avevo necessità di"coprire" la parte davanti.
Spero di aver chiarito i punti oscuri della storia precedente...