Questo è sicuro. Comunque non si può odiare chi non si è almeno amato. Che senso ha?
Ripeto, la rabbia e l'odio sono segnale di interesse, la intollerabilità di un sentimento di rifiuto da parte di chi si ama genera odio. Poi chiaro, occorre fare un percorso di pacificazione, è necessario per non stare male, per non coltivare rancore. Perché il rancore fa male a chi lo prova. A prescindere dall'esito della relazione.
Sull'esserne capace, la capacità di provare rabbia esiste dentro ciascuno di noi. Anche la rabbia serve alla sopravvivenza. A me ha sempre fatto paura, per il timore di esserne sopraffatta o peggio di essere capace di far del male a chi me la suscita. E allora la reprimo, ma anche questo non va bene.
La mia rabbia è sempre stata sfogo, reazione, con tutto cio non riesco mai a fare scientemente e nemmeno impulsivamente del male a qualcuno, io urlo, sbraito a volte, ma non agisco, praticamente mai.
Mi ci è voluto molto tempo per capirmi, per capire che era un modo, quel far fluire, per disinnescare, per superare.
Con tutto cio sono praticamente frainteso sempre, passo per avere un carattere di m...., solo chi mi conosce bene, molto bene, ha capito.
Il far fluire la rabbia, il controllo e il dosaggio della reazione, sono aspetti essenziali nel'economia di questo 3d. Luomo ha taciuto per un mese prima di trovare la forza, l'opportunità o il coraggio (non ho capito bene) per manifestarsi.
Al suo posto probabilmente avrei fatto le valigie in 10 minuti, dopo essermi concesso magari di dire (o urlare) quello che avrei avuto dentro.
Perchè girare i tacchi, non per fuggire le situazioni, ma per mettere dello spazio nel mezzo è un'altra piega del mio carattere.