Io con la dolcezza...non ci so molto avere a che fare. La mia intendo. Ci stiamo conoscendo :carneval:
Verso quella degli altri sono molto, molto diffidente.
La lascio lì, la osservo, controllo non ci siano trappole o fregature. Che dentro un abbraccio non ci sia invece altro.
Sono una cagazzi...per dirla in sintesi.
Ma questo è vissuto mio e mi sa che più di tanto non me ne posso neanche sciogliere.
Con la mia...mi ci incazzo. Tendenzialmente. E' un vaffanculo ogni volta. Concedermela.
Riconoscermela.
Non mi piace affidarmici. Non mi sento al sicuro. Mi sembra che mi tolga cose. Presenza. Prontezza. Aggressività anche. Quindi uso il vaffanculo per sfidarmi a rimanerci nonostante mi faccia sentire a disagio.
Come istinto primario io ci combatto. La voglio buttare fuori di me. La sento come una sorta di rapina alla mia prontezza di riflessi. Poi mi fermo. Mi sospendo.
E lascio che sia. Qui il vaffanculo è vitale.
Sto ragionando in questo periodo sul fluire fra aggressività e dolcezza, non soffermarmi nè nell'una nè nell'altra. Non aggrapparmi. Alla sicurezza di una e all'incertezza dell'altra, sospendermi e lasciarle semplicemente scorrere.
Sono esperimenti...non so bene dove mi porteranno. Per ora, però, non vivermele a compartimenti stagni come ho sempre fatto, mi sembra abbia un buon effetto.
E mi fa sentire piantata in me.