Adrenalina

Nobody

Utente di lunga data
forse per me è anche un fatto anagrafico; arrivi ad un punto dove ti accorgi che la vita è troppo preziosa per sfidarla ed apprezzi tutto quello che da giovane davi per scontato.
da giovani ci si sente immortali... col passare del tempo questa convinzione viene meno, e generalmente si diventa più prudenti :)
 

Nobody

Utente di lunga data
Boh a me sembra uno stile coerente con i discorsi relativi alle arti marziali dei giorni scorsi.
Poiché sono donne intelligenti sono rimasta colpita e incuriosita da questo sentire di dovere appunto reagire, dimostrare (non so cosa), lottare per affermarsi.
Le arti marziali ben praticate sono quanto di più lontano dalla rabbia e dalla sterile aggressività. Non parlo chiaramente di quei corsi improvvisati di autodifesa o di sfoghi al sacco del kickboxing.
 
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feather

Utente tardo
Le arti marziali ben praticate sono quanto di più lontano dalla rabbia e dalla sterile aggressività. Non parlo chiaramente di quei corsi improvvisati di autodifesa o di sfoghi al sacco del kickboxing.
Io nelle palestre di arti marziali ho sempre trovato molta più cortesia, sorrisi e gentilezza che fuori. In genere...
Sia in Italia che all'estero.
 

Nobody

Utente di lunga data
Ad esempio, nella pratica dell'Aikido, ho trovato autocontrollo e disciplina interiore (che aiutano a realizzare la padronanza di sè) , armonia, spiritualità.
 

oscuro

Utente di lunga data
SI

Quella sensazione di potere che si ha quando ti scorre nella vene. Martedì andando via mi ha chiesto di guidare intanto lui lavora con l' i-pad. Mi ha raccomando "metti il cruse a 145 che c'è il tutor" . Ma come si fa? Appena non vedeva schiacciavo sull'acelleratore... Sempre sulla corsia di sorpasso. Passare tutti e cercare di raggiungere sempre quello che sta davanti. Vedere i minuti "rubati" al navigatore. Non accorgerti nemmeno delle ore che passano.
Vuoi che guido io ? (non se ne parla nemmeno!) quando fai quella faccia lì ti prenderei a sberle?
Ma che faccia?
Faccia da " sono io!!" C....o quella faccia da superiore! Quella che hai ora.

Ed io rido . E vorrei trovarmi a 40 metri sotto il mare per sentire di più quella sensazione o come l'ultima volta a 4000 m e la terra che sembra quasi non avvicinarsi mai. Un minuto di caduta libera a 200 km/h....
E capire che sono queste le cose che mi fanno sentire viva.

A voi che cosa vi fa sentire vivi?
La velocità è una di quelle cose.
La velocità di notte,in sicurezza,alle 03 del mattino,con una luna fantastica che illumina tutto,il rumore del motore,ad ogni scalata i ritorni di fiamma delle marmitte borla,ed il cuore in gola fra un rettilineo ed il punto di corda di una curva......!
Giocare a pallone e vedere come riesco ancora mandarlo dove voglio io,osservare la mia coordinazione nel calciare.
Alcuni sguardi delle donne,che solo con il tempo impari a riconoscere e leggere...a"capire"
Girare per le strade del quartiere dove son cresciuto.......non sono più"er matto"..ma tanto altro....
Gli amici,i colleghi,i parenti che mi cercano per parlare,per confrontarsi...o semplicemente per ridere,o per ricordare...
La mia donna che nonostante tutto ogni tanto mi guarda con lo sguardo di chi davvero pensa che io sia arrivato da chissà quale pianeta....
 

brenin

Utente
Staff Forum
Le arti marziali ben praticate sono quanto di più lontano dalla rabbia e dalla sterile aggressività. Non parlo chiaramente di quei corsi improvvisati di autodifesa o di sfoghi al sacco del kickboxing.
Quoto. Sulle arti marziali aggiungo che - se praticate seriamente sotto la guida di un valido sensei e senpai - non solo formano il corpo ma anche la mente,il comportamento, e preparano a saper reagire/affrontare ogni situazione con la massima lucidità ed efficacia. I corsi di autodifesa,per quel poco che ho visto, sono assolutamente inutili. Praticare un'arte marziale richiede passione,forza di volontà,spirito di sacrificio,pazienza e dedizione,applicazione continua e non saltuaria. Ed il cammino è infinitamente lungo....
 

Nobody

Utente di lunga data
Quoto. Sulle arti marziali aggiungo che - se praticate seriamente sotto la guida di un valido sensei e senpai - non solo formano il corpo ma anche la mente,il comportamento, e preparano a saper reagire/affrontare ogni situazione con la massima lucidità ed efficacia. I corsi di autodifesa,per quel poco che ho visto, sono assolutamente inutili. Praticare un'arte marziale richiede passione,forza di volontà,spirito di sacrificio,pazienza e dedizione,applicazione continua e non saltuaria. Ed il cammino è infinitamente lungo....
Quoto tutto, ed in particolare l'evidenziato.
Direi, poi, soprattutto la mente. I benefici di un arte marziale praticata seriamente e costantemente si vedono nella vita di ogni giorno.
La difesa personale, nel deprecabile caso dovesse servire, è quasi una ricaduta secondaria di tutto ciò.
 

Spot

utente in roaming.
:rotfl::rotfl:

I mezzi pratici...allenarsi, andare a toccare quei nodi...e poi scendere sotto la rabbia e ascoltare e sentire il dolore.
Una volta, due, tre...lentamente si depotenzia.

Ho fatto un periodo, circa un anno fa, in cui facevo proprio esercizio coi miei nodi.
Ci arrivavo...e poi me ne rimanevo a rantolare. Creavo proprio situazioni in cui andarci dentro.

Ecco...hai toccato tu un punto nodale. Sono cose che accadono in relazione. Non parlo di relazioni affettive e basta. Relazioni. Ai diversi livelli.

Il lavoro per me non è mai stato un grosso problema. Nel senso che buona parte della mia identità è lavorativa. Ed è una parte di me che mi riconosco senza difficoltà.

E' nel resto della mia identità che faccio casino. Quindi in quel periodo andavo proprio a cercare situazioni in cui finissi in difficoltà. Scrivere qui è un allenamento, spesso.
Le amicizie, pochissime.

Guardarmi allo specchio. In diverse situazioni. Fisicamente proprio.

Chiacchierando con il mio psyco, siamo giunti spesso alla conclusione per cui non c'è altra via che guardarsi e prendersi. E allenarsi. Il dolore si depotenzia. Spesso la rabbia è indicatrice del non volersi avvicinare al dolore.
Ed è tendenzialmente una difesa al dolore.

PEr quanto mi riguarda la mia diminuisce esponenzialmente al dolore che mastico quotidianamente.

Il chiedere, di cui parlavamo di là (e ti risponderò con calma) per quanto mi riguarda è stato uno dei nodi fondamentali. Farlo e vivermi quello che mi faceva scattare dentro.
Non subendolo. Ma osservandolo e spiegandolo, a me stessa ma, tanto, a chi mi circondava e a cui chiedevo.
Poche persone. Ma ben scelte. A cui avevo, vergognosamente, chiesto di potermi allenare con loro a chiedere. E preparandole che sarei stata una gran cagacazzi.
Esercizi.. buona cosa. Io li ho sempre chiamati esperimenti, ma fa lo stesso.

Servono.. a scovare le menzogne ad esempio. Soprattutto se si tenta di premere su ciò che non si crede di saper fare. E quelli fatti in relazione (ai vari livelli, appunto) fanno scattare molte più molle di qualsiasi altra cosa.

Io mi sono scoperta fragile. Strano, per me, vedere fragilità nella me - ora. Un po' più facile rintracciare la fragilità nella me passata e far finta che ci fosse discontinuità tra le due cose.
Parlarne, poi... lasciamo perdere :D

Comunque.. un po' confusa. Un po' tanto.
Mi si mescolano le dimensioni. Il lavoro, ora che lo nomini, è un bel problema. Di direzione, soprattutto: l'impressione di imboccarne di sbagliate, e senza via d'uscita, sta diventando opprimente. E il tempo passa.

Quindi... grazie per gli spunti, a tutte e due. Avete messo sul tavolo un sacco di punti splendidi (famiglia, contesto, ambiente, affermazione di sè, aggressività).
Peccato non riuscire a districare e a rispondere in merito.. ma vi ho lette con attenzione.


Per la risposta non c'è problema, aspetto e non c'è fretta :)
 

brenin

Utente
Staff Forum
Io con la dolcezza...non ci so molto avere a che fare. La mia intendo. Ci stiamo conoscendo :carneval:

Verso quella degli altri sono molto, molto diffidente.
La lascio lì, la osservo, controllo non ci siano trappole o fregature. Che dentro un abbraccio non ci sia invece altro.
Sono una cagazzi...per dirla in sintesi. :D

Ma questo è vissuto mio e mi sa che più di tanto non me ne posso neanche sciogliere.

Con la mia...mi ci incazzo. Tendenzialmente. E' un vaffanculo ogni volta. Concedermela.
Riconoscermela.

Non mi piace affidarmici. Non mi sento al sicuro. Mi sembra che mi tolga cose. Presenza. Prontezza. Aggressività anche. Quindi uso il vaffanculo per sfidarmi a rimanerci nonostante mi faccia sentire a disagio.
Come istinto primario io ci combatto. La voglio buttare fuori di me. La sento come una sorta di rapina alla mia prontezza di riflessi. Poi mi fermo. Mi sospendo. E lascio che sia. Qui il vaffanculo è vitale. :D

Sto ragionando in questo periodo sul fluire fra aggressività e dolcezza, non soffermarmi nè nell'una nè nell'altra. Non aggrapparmi. Alla sicurezza di una e all'incertezza dell'altra, sospendermi e lasciarle semplicemente scorrere.

Sono esperimenti...non so bene dove mi porteranno. Per ora, però, non vivermele a compartimenti stagni come ho sempre fatto, mi sembra abbia un buon effetto.
E mi fa sentire piantata in me.
Senza quella dolcezza "rilasciata" in tempi e modi opportuni penso che non si potrebbe mai vivere intensamente " quel momento " ... e siccome ci si accorgerebbe di non averlo vissuto,penso che il vaffa partirebbe ugualmente... ma a questo punto a che pro ? Concordo molto sulla dolcezza "degli altri "... per paradosso è come - dopo una scottatura più o meno recente - pensare di immergersi senza nemmeno pensarci in una vasca termale di un onsen giapponese...
però il timore o titubanza alla fine,pur con tutte le precauzioni ( mai sufficienti e mai dipendenti solo dalla nostra esclusiva volontà ) , si supereranno comunque ( in tempi e modi non definibili a priori ma derivanti " dall'attimo " ).
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ipazia Alessandra Spot

Quanta roba, quanta complessità.
Io ho manifestato stupore per la rabbia proprio perché la rabbia è confusione, almeno è confuso la rabbia di cui parlate e porta a violenza un po' a casaccio, anche contro se stesse.
Di aggressività ho parlato io perché è proprio altra cosa dalla violenza.
No Ipazia non è imploso niente, si è sviluppato in modo molto positivo. Ogni movimento che è di una minoranza è vittorioso se riesce a entrare nella mente e nella prassi della maggioranza. E questo è avvenuto.
Residui di contraddizioni sono normali.
Questa libertà di cui godete non vi è stata regalata.
Però adesso cercate di separare le questioni perché io non riesco a capire con chi ce l'avete. Appunto vedo rabbia confusa.
Ho trovato un collegamento con le arti marziali proprio per la ricerca di una modalità di controllo, non certo di competenze per agire con aggressività.
Mi farebbe anche ridere l'idea che una donna di 1,60 possa pensare di poter confrontarsi fisicamente con un aggressore maschio di media forza.
 

brenin

Utente
Staff Forum
Quanta roba, quanta complessità.
Io ho manifestato stupore per la rabbia proprio perché la rabbia è confusione, almeno è confuso la rabbia di cui parlate e porta a violenza un po' a casaccio, anche contro se stesse.
Di aggressività ho parlato io perché è proprio altra cosa dalla violenza.
No Ipazia non è imploso niente, si è sviluppato in modo molto positivo. Ogni movimento che è di una minoranza è vittorioso se riesce a entrare nella mente e nella prassi della maggioranza. E questo è avvenuto.
Residui di contraddizioni sono normali.
Questa libertà di cui godete non vi è stata regalata.
Però adesso cercate di separare le questioni perché io non riesco a capire con chi ce l'avete. Appunto vedo rabbia confusa.
Ho trovato un collegamento con le arti marziali proprio per la ricerca di una modalità di controllo, non certo di competenze per agire con aggressività.
Mi farebbe anche ridere l'idea che una donna di 1,60 possa pensare di poter confrontarsi fisicamente con un aggressore maschio di media forza.
Se la donna pratica karate o altra arte marziale da tempo e riesce a prevedere una possibile minaccia ti posso assicurare che può stendere tranquillamente un aggressore maschio di media forza " a digiuno " di tecniche di combattimento. La forza che può esprimere una donna di media corporatura nella velocità di esecuzione dell'attacco/difesa è tale che il malcapitato non si accorge nemmeno del colpo che parte ( colpi che in base al punto di impatto possono essere anche mortali ).
 

Brunetta

Utente di lunga data
Se la donna pratica karate o altra arte marziale da tempo e riesce a prevedere una possibile minaccia ti posso assicurare che può stendere tranquillamente un aggressore maschio di media forza " a digiuno " di tecniche di combattimento. La forza che può esprimere una donna di media corporatura nella velocità di esecuzione dell'attacco/difesa è tale che il malcapitato non si accorge nemmeno del colpo che parte ( colpi che in base al punto di impatto possono essere anche mortali ).
Quanti casi sono giunti all'onore delle cronache?
Io ricordo solo un'anziana giapponese avvicinata da un ragazzetto certamente sorpreso.
Ma è davvero come dite un lavoro su se stessi. A un aggressore è sempre più intelligente dare la borsa.
 

Alessandra

πιθηκάκι
[MENTION=4739]Brunetta[/MENTION]

Perché è rabbia confusa?
Perchè non è chiaro con chi ce l'abbiamo?
Io lo so ma non l'ho specificato.

Perché le arti marziali? Non ho capito il collegamento.
E comunque. ...non voglio incanalare questa energia in altre direzioni ma solo in una (non in una arte marziale )
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Quanta roba, quanta complessità.
Io ho manifestato stupore per la rabbia proprio perché la rabbia è confusione, almeno è confuso la rabbia di cui parlate e porta a violenza un po' a casaccio, anche contro se stesse.
Di aggressività ho parlato io perché è proprio altra cosa dalla violenza.
No Ipazia non è imploso niente, si è sviluppato in modo molto positivo. Ogni movimento che è di una minoranza è vittorioso se riesce a entrare nella mente e nella prassi della maggioranza. E questo è avvenuto.
Residui di contraddizioni sono normali.
Questa libertà di cui godete non vi è stata regalata.
Però adesso cercate di separare le questioni perché io non riesco a capire con chi ce l'avete. Appunto vedo rabbia confusa.
Ho trovato un collegamento con le arti marziali proprio per la ricerca di una modalità di controllo, non certo di competenze per agire con aggressività.
Mi farebbe anche ridere l'idea che una donna di 1,60 possa pensare di poter confrontarsi fisicamente con un aggressore maschio di media forza.
Quoto e approvo.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Se la donna pratica karate o altra arte marziale da tempo e riesce a prevedere una possibile minaccia ti posso assicurare che può stendere tranquillamente un aggressore maschio di media forza " a digiuno " di tecniche di combattimento. La forza che può esprimere una donna di media corporatura nella velocità di esecuzione dell'attacco/difesa è tale che il malcapitato non si accorge nemmeno del colpo che parte ( colpi che in base al punto di impatto possono essere anche mortali ).
Ma vedi: dove sta l'importanza di stabilire chi può abbattere chi?
Bellissimo praticare le arti marziali raccontandosi che danno equilibrio disciplina, forza d'animo, rispetto ecc ecc e poi alla prima occasione veder emergere questo principio di sopraffazione per cui "potrei ma non ti uccido".
Imparo l'arte di sferrare colpi mortali per poi- bontà mia, o disciplina/autocontrollo/ quello che volete- non lo faccio?
Siccome però i sono ignorante in materia vi chiedo: cosa insegnano queste arti?
 

Nobody

Utente di lunga data
Ma vedi: dove sta l'importanza di stabilire chi può abbattere chi?
Bellissimo praticare le arti marziali raccontandosi che danno equilibrio disciplina, forza d'animo, rispetto ecc ecc e poi alla prima occasione veder emergere questo principio di sopraffazione per cui "potrei ma non ti uccido".
Imparo l'arte di sferrare colpi mortali per poi- bontà mia, o disciplina/autocontrollo/ quello che volete- non lo faccio?
Siccome però i sono ignorante in materia vi chiedo: cosa insegnano queste arti?
Ti parlo dell'Aikido, perchè il Karate l'ho praticato per pochi anni ed ero troppo giovane per capirlo compiutamente. L'Aikido non insegna nulla, fondamentalmente disinsegna. Disinsegna l'ego, la separazione dagli altri e dal mondo, il rancore, la falsa forza... e tante altre cose. E ti fa trovare una grande armonia, anche nelle piccole cose della vita di ogni giorno.
 

Nobody

Utente di lunga data
Quanti casi sono giunti all'onore delle cronache?
Io ricordo solo un'anziana giapponese avvicinata da un ragazzetto certamente sorpreso.
Ma è davvero come dite un lavoro su se stessi. A un aggressore è sempre più intelligente dare la borsa.
Ti assicuro che una donna che pratica da anni all'occorrenza può difendersi. Ma sai cosa? È soprattutto una difesa preventiva, perchè la sicurezza e la tranquillità interiore che ti da la pratica seria di un arte marziale viene facilmente percepita dal prossimo.
 
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