Ciao
come insegnante, non si tratta sicuramente di trattare l'identità di genere. Ma di aprire porte e alzare la tolleranza verso la diversità, che si manifesta nelle più piccole cose. Un bambino sensibile ha il diritto di esprimersi piangendo, se corrisponde alla sua indole. Una bambina ha il diritto di preferire i pantaloni o giocare con i lego e fare la costruttrice, se le piace. Si tratta di abbattere certi stereotipi che impediscono di vedere l'individuo che si è. E da qui per arrivare all'identità sessuale, ce ne passa ... Ed è chiaro, che un'insegnante interviene se ci sono segni di bullismo. Ci mancherebbe pure. Ma il tutto è da prendere come una base preventiva. Sensibilizzare. Ed è un'insegnamento che è "Fächerübergreifend" (che va oltre le materie).
Si tratta di una educazione al sé. Di accettarsi e accettare l'altro nella sua individualità. Che è un'aspetto importante nelle relazioni. Lo leggiamo spesso qui dentro ... come alcuni (molti direi) non sono stati altro che marionette di aspettative per trascrivere lo script che si hanno verso una ragazza e un ragazzo ...
Poi, per quanto riguardano i mass-media ... i genitori vengono sensibilizzati alle varie problematiche tramite le varie attività scolastiche. Ci vuole, ad esempio, il permesso dei genitori per pubblicare una foto del figlio sul sito della scuola. Certo, per il resto, a volte, i genitori ne sanno meno dei figli ... ma anche qui, per chi vuole, ci sono corsi che trattano la tematica ecc.
sienne