Ugo, mi sono fatto un'idea della situazione.
L'atteggiamento che ora usi con tua moglie è più che comprensibile, chi ha subito fatti come i tuoi reagisce anche così. L'istinto ti dice di andare, è un meccanismo del tutto naturale e animale realmente pragmatico e scevro da aspetti psicologici che andrebbero soltanto ad ostacolare quel processo per cui, quando le cose non ci stanno più bene, il semplice risultato sarebbe quello di andarsene beatamente. Soprattutto a salvaguardia del proprio equilibrio.
Tu ti chiedi per primo cosa ti trattenga. Non credo che la sola comodità sia l'aspetto che ti impedisca di mollare. Tantomeno sono le palle a mancarti per farlo.
Dai post che hai scritto si può dire che non sei proprio dovizioso di particolari. Per carità, rispondi a tutte le domande che ti vengono fatte, ma quando parli di lui non lesini affatto e lo fai spontaneamente. Quando lo descrivi, per me, lo collochi in una determinata situazione. In sostanza, quello che arriva a me dalle descrizioni di lui, è l'immagine di un gregario nella vita. Un belloccio e null'altro. Una stima che tu fai di lui, avvalorata anche dal giudizio di "cretina" riservato a tua moglie.
Credo che principalmente tu sia profondamente deluso da lei, e che ti senta offeso e mortificato da quello che ti è stato fatto. Se continui ad identificarli in questo contesto può darsi che la repulsione che provi sia in realtà la tua forma di autoprotezione. Per riallacciarmi al discorso iniziale penso che tu stia sbagliando ad usare i tuoi comportamenti individualisti per anestetizzati. Questa faccenda la dovresti affrontare, perché se non vai via è semplicemente perché non vuoi andare. Questo può dipendere da molti fattori, ok la comodità, ma può anche dipendere dal fatto che in fondo non sei un "cretino", come ce ne sono e troppi pure, e che quindi il tuo buo senso abbia la meglio sull'istinto. Un motivo su tutti potrebbe essere banalmente la famigli.
Tuttavia il comportamento che hai adottato, benché pienamente comprensibile, è destinato ad aggravare una situazione che tu per primo non vorresti.