La riflessione mi è stata suggerita da un articolo di Recalcati sull'omicidio di Codigoro.
Chiaramente i ragazzi proclamano un pentimento che non provano per convenienza processuale, ma il senso di colpa non li ha sfiorati. Il padre dell'autore materiale ha comprato subito le sigarette al figlio, per lenire il nervosismo post confessione e con questo ha evidenziato la sua incapacità di gestire la sofferenza del figlio, neppure quella risibile della mancanza di sigarette incommensurabile rispetto all'atto compiuto. Questo fa intuire un comportamento costante di evitamento del senso di colpa. Di fronte a ogni mancanza sembra sempre che si debba consolare il colpevole.
Io sono tutto meno che giustizialista, ma un po' di senso di colpa per il male provocato non sarebbe sano?
È una cosa che mi sembra di vedere costantemente anche nel tradimento, ma anche in mille piccole trasgressioni o mancanze di rispetto delle regole come se ogni norma fosse un fastidio da non rispettare senza sentirsi in colpa.
http://ricerca.repubblica.it/repubb.../01/13/quei-figli-senza-senso-di-colpa31.html