Io avevo riportato l'esempio di uscire con l'amica dicendo la balla del lavoro al marito, ma appunto per fare un esempio di quando un rapporto (in questo caso di amicizia) non è viziato alle fondamenta dalla menzogna. A differenza degli amanti, il cui rapporto necessariamente implica raccontare balle. Ecco.... Il contesto del mio esempio era quello
Però non appena lo ho scritto avevo avuto la sensazione che qualcuno avrebbe fatto notare che l'uscita con l'amica non andasse "rimproverata". Concordo, in linea di principio. Anche su quanto dici tu in punto di esprimere un desiderio e lasciare all'altro il compito di equilibrare quel desiderio con il proprio. Però secondo me una relazione che comporta una larga parte di "quotidianità", intesa come divisione (e non solo condivisione) degli sbattimenti della vita di ogni giorno, raramente e' scevra di rimproveri, nel concreto.
Porto un esempio, e stavolta lo scelgo fuori da me, anche se posso dire tranquillamente che pure nel mio ménage ci sono stati tanti motivi di "rimprovero", alcuni detti e altri no (il cd. gettare la spugna").
Ho un amico, da poco divenuto padre. Bene: per due sere a settimana lui rientra molto tardi perché va a fare sport con gli amici. E dopo lo sport spesso si ferma a mangiare fuori. La moglie e' incazzata, e giustamente, secondo me.
Perché quello "spazio", che per proprietà transitiva se fa contento te farà contenta anche la coppia, invero si traduce, nel pratico, nel lasciarla sola nella fatica. Non sempre a contare e' la qualità del tempo: a volte è proprio il tempo. E il desiderio si trasforma in bisogno. E da li' il rimprovero, se questo viene disatteso.
Poi vabbè.... In se' di certo una cena fuori con gli amici non dovrebbe essere occasione di "rimprovero": ed è altrettanto chiaro che se si arriva al punto per cui non sono i desideri ad essere disattesi ma i bisogni della coppia siamo ad un altro livello.
Però.... Metti caso che il mio amico fosse spesso assente per lavoro. E che il poco tempo lo passasse con gli amici. Anche fosse una cena ogni due settimane: di fronte alla elusione di quello che ritengo un dovere, suo, e non un mio desiderio, ci sta bene un rimprovero. Certi aspetti della quotidianità non solo li si condivide, a volte li si divide pure.