Se l'amante ti risponde così

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Dificile da capire che per riuscire a togliersi una maschera bisogna avere fiducia in chi ci sta accanto e che dopo mesi di litigate sia difficile sia per tradito che per traditore farlo?
L'alternativa è buttare via tutto alla scoperta del tradimento.
O continuare a far finta di niente facendosi i cazzi propri a vita.
Due cose che non ho scelto.
Difficile da comprendere che per ricostruire bisogna confrontarsi senza mentirsi?
.
Facile da comprendere ma non deve partire da te e soprattutto non deve essere un lavoro solo tuo.
 

Carola

Utente di lunga data
Dificile da capire che per riuscire a togliersi una maschera bisogna avere fiducia in chi ci sta accanto e che dopo mesi di litigate sia difficile sia per tradito che per traditore farlo?
L'alternativa è buttare via tutto alla scoperta del tradimento.
O continuare a far finta di niente facendosi i cazzi propri a vita.
Due cose che non ho scelto.
Difficile da comprendere che per ricostruire bisogna confrontarsi senza mentirsi?
Bah ..contento te
Scappo vi leggo stasera 😊
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
OK, così è molto più comprensibile.
Bene! sono contenta di essere riuscita a spiegarmi meglio :)

Mi fa strano il rimproverarsi fra adulti.
Il rimprovero viene DOPO che qualcosa da rimproverare è accaduto.

Se viene dopo significa che non si è fatto bene nel prima. E non in termini di giudizio.
Significa che qualcosa nella comunicazione non ha funzionato.

E siccome nella comunicazione si fa 50% e 50%, per prima cosa, io metto in discussione me.
E poi ne parlo all'altro.

Ma rimproverare, non ci vedo nè il senso nè la funzione.

Se non la lamentela che non porta da nessuna parte.
E il mettersi nella posizione di chi attende una sorta di "conversione" da parte dell'altro.

Io preferisco affermare e chiedere. Ed esporre le mie necessità.
Desidero che l'altro sia libero di dire SI e NO, nella piena consapevolezza che ci si sta costantemente valutando a vicenda.

Poi si ragiona. Si cercano aggiustamenti. Compromessi. Miglioramenti.

Ma comunicando alla pari.

Non trattandosi come ragazzini scemi.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Bene! sono contenta di essere riuscita a spiegarmi meglio :)

Mi fa strano il rimproverarsi fra adulti.
Il rimprovero viene DOPO che qualcosa da rimproverare è accaduto.
Se viene DOPO per me assume i contorni della recriminazione.

Magari qualcuno lo fa o lo subisce normalmente, sarebbe
Interessante qualche testimonianza "real" al riguardo
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ti ammiro: io le persone così le trovo incredibilmente viscide e sarei andata via dicendogli cazzo vuoi.
Esatto, è proprio questo che le ammiro.
Viscido?

Come mai viscido?

Come dicevo io sono molto legata ai significati delle parole...sono molto rigida su questo.

http://www.etimo.it/gifpic/15/735a3d.png

Una persona che in maniera cristallina esprime ciò che desidera non mi sembra viscida.
Forse invadente.
Ma riguardo l'invadenza le variabili sono personali. E anche legate ai momenti.

Io considero viscido chi è equivoco. Quindi mi presenta una cosa, nebulosa, per nasconderne un'altra...


Certo, a me lusinga l'espressione della mia piacevolezza. Mi piace essere guardata. E mi piace essere desiderata.
Non mi ha mai offeso il desiderio puramente fisico, anche spoglio da ogni altra cosa, anzi.

Mi sono sempre sentita libera di accettare e/o declinare. Come e quando lo desideravo io. :)

Fra l'altro, lo stesso atteggiamento in qualcuno che lo avesse presentato in altro modo, ossia non giocoso e aperto anche al vaffanculo, avrebbe fatto un altro effetto.

SE offri non vieni ad elemosinare. Offri. E sai in partenza che l'offerta potrebbe essere rifiutata.
Ma stai giocando. Sei scanzonato.

Un po' come i bambini al parco che vanno da un altro bambino e gli chiedono "posso giocare con te?".
Ho sempre considerato il sesso anche un gioco fra adulti.

Trovo viscidi quelli che arrivano col mazzo di rose per farsi una trombata.
Chiedi quel che vuoi senza fare troppe moine. E avrai le risposte che desideri.

Se provi a girarmi intorno, per come sono fatta io, un vaffanculo è il minimo che ti può capitare :carneval:
(e sono questi che io vedo come viscidi..uomini e donne....chi scambia pompini con attenzione e calore, nei casi più illustri amore)
 

SilviaL

Nuovo utente
Non e' che per caso vede altre persone oltre a te? Te lo dico perche' nel mio caso ho questo sospetto ma non la certezza. Ho provato a provocarlo in maniera scherzosa sul fatto di avere piu' amanti (e ho le mie ragioni) ma si secca parecchio e mi da risposte che mi fanno stare male.Insomma invece di darmi rassicurazioni mi provoca a sua volta dicendomi che ho ragione cosi non capisco se e vero o no. Vorrei chiederglielo vis a vis ma se non riusciamo a vederci per motivi miei e suoi non intendo farlo per telefono. Datemi un consiglio per favore. Anche su come affrontare la questione altre amanti. Grazie.
 

danny

Utente di lunga data
.
Facile da comprendere ma non deve partire da te e soprattutto non deve essere un lavoro solo tuo.
Chi ha detto che è un lavoro solo mio?
E' un lavoro più facile per me perché ho più strumenti per farlo, più impegnativo per lei che ha minore conoscenza di alcune dinamiche e non vive un periodo sereno dal punto di vista della psiche.
Ma se si decide di ricostruire non lo si può fare ragionando:
prima lei (o lui) altrimenti io non parto.
Chi ha più capacità si metta in gioco. L'altro arriva prima o poi.
E se non arriva... si dichiara fallimento e si chiude lì.
Aprirsi è determinante.
Se non ci si apre in due, si resta al palo a scrutarsi senza vedersi.
 
Ultima modifica:

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Se viene DOPO per me assume i contorni della recriminazione.

Magari qualcuno lo fa o lo subisce normalmente, sarebbe
Interessante qualche testimonianza "real" al riguardo
Nel rimprovero per me c'è, più o meno, recriminazione...

Hai fatto così. Ti rimprovero.

Cosa ti sto rimproverando?

Che sei a giro con gli amici o che quello che mi aspettavo da te non sta accadendo?

Io piuttosto che rimproverare mi metto a capire cose. SE non mi sono spiegata in quello che mi attendevo. Se non ci siamo capiti. Etc etc

E la disponibilità dell'altro a capire mi fornisce fra l'altro elementi di conoscenza e quindi valutazione.

Cosa me ne faccio di una risposta tipo "ok, ok, amore bello, non lo faccio più" o per converso un "vaffanculo, questi sono i miei spazi".

Che mi significa una roba così? Che funzione ha? A cosa serve alla relazione?
 

Skorpio

Utente di lunga data
Nel rimprovero per me c'è, più o meno, recriminazione...

Hai fatto così. Ti rimprovero.

Cosa ti sto rimproverando?

Che sei a giro con gli amici o che quello che mi aspettavo da te non sta accadendo?

Io piuttosto che rimproverare mi metto a capire cose. SE non mi sono spiegata in quello che mi attendevo. Se non ci siamo capiti. Etc etc

E la disponibilità dell'altro a capire mi fornisce fra l'altro elementi di conoscenza e quindi valutazione.

Cosa me ne faccio di una risposta tipo "ok, ok, amore bello, non lo faccio più" o per converso un "vaffanculo, questi sono i miei spazi".

Che mi significa una roba così? Che funzione ha? A cosa serve alla relazione?
Si hai ragione.. ma..
Non pensi che nel rimprovero (chiamiamolo così) pre o post evento, vi siano insiti di suo già tutti gli elementi di cui chiedi, benché in forma nascosta?

A me pare evidente questo
 

danny

Utente di lunga data
Anche io nutro affetto X danny e mi dispiace dirgli queste cose non voglio ferirlo ...ma è troppo zerbino passatemi il termine
Bah ..contento te
Scappo vi leggo stasera 😊
Se un uomo ama la donna con cui è sposato, quando apprende che lei gli ha mentito, soffre.
Soffre e si incazza.
Litiga per allontanarla dall'amante. Litiga perché lei ha l'amante.
Trova insopportabile questa cosa.
Ne è ossessionato. Non tollera la presenza di lui accanto a lei.
Se un uomo ama la donna con cui sta a volte può lasciarla per questo.
Può arrivare a odiarla.
Se non può lasciarla - per vari motivi che esulano dal rapporto di coppia - appena ha passato la sbornia di questi sentimenti, cerca di trovare la soluzione migliore per ricostruire un rapporto basato su un nuovo equilibrio - di diversa consapevolezza - per stare con lei. E ci mette l'anima, ci sbatte la testa, che almeno si dica che ha fatto il possibile, prima di dichiarare di non esserci riuscito.
Io tutto questo credo di averlo fatto e passato. E non mi ritengo uno zerbino per aver amato una donna.
Se questi passaggi invece non ci sono alla scoperta di un tradimento, stai pur sicura che quell'uomo non ti ama. In alcuna maniera.
Non ci vuol molto a finire una storia che di fatto si è già conclusa da tanto tempo.
 
Ultima modifica:

Foglia

utente viva e vegeta
Bene! sono contenta di essere riuscita a spiegarmi meglio :)Mi fa strano il rimproverarsi fra adulti. Il rimprovero viene DOPO che qualcosa da rimproverare è accaduto. Se viene dopo significa che non si è fatto bene nel prima. E non in termini di giudizio. Significa che qualcosa nella comunicazione non ha funzionato. E siccome nella comunicazione si fa 50% e 50%, per prima cosa, io metto in discussione me. E poi ne parlo all'altro. Ma rimproverare, non ci vedo nè il senso nè la funzione. Se non la lamentela che non porta da nessuna parte. E il mettersi nella posizione di chi attende una sorta di "conversione" da parte dell'altro. Io preferisco affermare e chiedere. Ed esporre le mie necessità. Desidero che l'altro sia libero di dire SI e NO, nella piena consapevolezza che ci si sta costantemente valutando a vicenda. Poi si ragiona. Si cercano aggiustamenti. Compromessi. Miglioramenti. Ma comunicando alla pari.Non trattandosi come ragazzini scemi.
A questo punto ti chiedo in che misura tu stessa credi che la libertà con cui è costruito il tuo rapporto (dove ognuno può ben stare anche a casa propria) influisca sulla tua visione. Perché mi pare una visione poco "pratica". Come dicevo spesso non si parla di desideri ma di bisogni. Nei quali spesso non si è alla pari per definizione.
 

danny

Utente di lunga data
Nel rimprovero per me c'è, più o meno, recriminazione...

Hai fatto così. Ti rimprovero.

Cosa ti sto rimproverando?

Che sei a giro con gli amici o che quello che mi aspettavo da te non sta accadendo?

Io piuttosto che rimproverare mi metto a capire cose. SE non mi sono spiegata in quello che mi attendevo. Se non ci siamo capiti. Etc etc

E la disponibilità dell'altro a capire mi fornisce fra l'altro elementi di conoscenza e quindi valutazione.

Cosa me ne faccio di una risposta tipo "ok, ok, amore bello, non lo faccio più" o per converso un "vaffanculo, questi sono i miei spazi".

Che mi significa una roba così? Che funzione ha? A cosa serve alla relazione?
Si hai ragione.. ma..
Non pensi che nel rimprovero (chiamiamolo così) pre o post evento, vi siano insiti di suo già tutti gli elementi di cui chiedi, benché in forma nascosta?

A me pare evidente questo
Anche a me Skorpio.
Noto piuttosto una difficoltà nell'esprimere e comprendere le proprie esigenze nell'affidarsi al rimprovero.
Si riporta tutto al conflitto - il rimprovero può essere una parte dello stesso - invece che al confronto.
Non si dice "Mi sento trascurata" ma "Esci sempre con gli amici".
Non si ragione insieme sul perché ci si sente trascurati dal partner cercando una soluzione, ma si accusa il partner in maniera che spinto dal timore non lo faccia più.
In pratica è un modo per definire una condizione di supremazia piuttosto che di scambio paritario.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Io avevo riportato l'esempio di uscire con l'amica dicendo la balla del lavoro al marito, ma appunto per fare un esempio di quando un rapporto (in questo caso di amicizia) non è viziato alle fondamenta dalla menzogna. A differenza degli amanti, il cui rapporto necessariamente implica raccontare balle. Ecco.... Il contesto del mio esempio era quello :)

Però non appena lo ho scritto avevo avuto la sensazione che qualcuno avrebbe fatto notare che l'uscita con l'amica non andasse "rimproverata". Concordo, in linea di principio. Anche su quanto dici tu in punto di esprimere un desiderio e lasciare all'altro il compito di equilibrare quel desiderio con il proprio. Però secondo me una relazione che comporta una larga parte di "quotidianità", intesa come divisione (e non solo condivisione) degli sbattimenti della vita di ogni giorno, raramente e' scevra di rimproveri, nel concreto.

Porto un esempio, e stavolta lo scelgo fuori da me, anche se posso dire tranquillamente che pure nel mio ménage ci sono stati tanti motivi di "rimprovero", alcuni detti e altri no (il cd. gettare la spugna").

Ho un amico, da poco divenuto padre. Bene: per due sere a settimana lui rientra molto tardi perché va a fare sport con gli amici. E dopo lo sport spesso si ferma a mangiare fuori. La moglie e' incazzata, e giustamente, secondo me. Perché quello "spazio", che per proprietà transitiva se fa contento te farà contenta anche la coppia, invero si traduce, nel pratico, nel lasciarla sola nella fatica. Non sempre a contare e' la qualità del tempo: a volte è proprio il tempo. E il desiderio si trasforma in bisogno. E da li' il rimprovero, se questo viene disatteso.

Poi vabbè.... In se' di certo una cena fuori con gli amici non dovrebbe essere occasione di "rimprovero": ed è altrettanto chiaro che se si arriva al punto per cui non sono i desideri ad essere disattesi ma i bisogni della coppia siamo ad un altro livello.
Però.... Metti caso che il mio amico fosse spesso assente per lavoro. E che il poco tempo lo passasse con gli amici. Anche fosse una cena ogni due settimane: di fronte alla elusione di quello che ritengo un dovere, suo, e non un mio desiderio, ci sta bene un rimprovero. Certi aspetti della quotidianità non solo li si condivide, a volte li si divide pure.
Si fa in due l'equilibrare il desiderio.

Il desiderio si muove sia verso l'esterno della coppia sia verso l'interno. Sono piani importanti entrambi. E uno senza l'altro, fa crollare il tutto.

Il discorso non è "non si rimprovera".
Il mio discorso è "che razza di comunicazione è il rimprovero". Trovo molto più semplice fare "patti". DA cui partire e da aggiornare. Ognuno esprime le sue esigenze e si prova a venirsi incontro. Anche partendo dal presupposto che non sempre si può. Se non si è in grado di esprimere le proprie esigenze, la vedo dura per la relazione.

Anche perchè le uscite con le amiche sono cose facili eh. O con gli amici.
Quando le cose si fanno più complesse, che si fa?

L'esempio che hai portato della tua amica...è il livello più complesso.

E dice innanzitutto che nei livelli più facili non si è lavorato bene.

Se quella sta a casa incazzata e quell'altro se ne esce senza farci troppo caso, il problema non è che quello esce. E' che entrambi non si parlano chiaramente.

Non hanno una comunicazione capace di deviare dalla rabbia, e quindi dalla recriminazione, al confronto costruttivo.

Fra l'altro, se quello si comporta così, è perchè nella relazione quel comportamento era accettato.

Non era stato sottoposto a confronto e men che meno a patti anche progettuali.

Se invece sono stati fatti progetti e patti, anche riguardo i figli, e lui si fa i cazzi suoi, il problema della tua amica col suo uomo non è che va a calcetto. E' che fatti dei patti, non li rispetta. Se è così, forse se proprio deve incazzarsi, sarebbe meglio si incazzasse per il motivo per cui è incazzata, non per il paravento.

Ed è pure lei responsabile nella scelta di aver fatto figli con uno così. Che sarà stato così anche prima.

Solo che prima, per amore, si tollerava meglio?
Quando la durezza della fatica bussa alla porta l'amore non funziona più come prima?

E poi, che cazzo si incazza? Lo rimprovera invece di esprimere quello di cui ha bisogno? Invece di esprimere la delusione per il comportamento? Invece di ragionare sulle sue aspettative?

Il rimprovero è un problema comunicativo. Che riguarda entrambi.

Ci sono uomini, e donne, a cui il rimprovero, fra l'altro, fa molto molto comodo.
E' un bel modo per non assumersi la responsabilità di essere presenti alla pari nella relazione. Non è una questione di principio la mia. E' una questione comunicativa.

SE ti devo rimproverare, la questione non è il rimprovero. La questione è che al rimprovero ci siamo arrivati per errori (non sbagli) di entrambi.

Ergo forse invece che darsi addosso, è più intelligente cercare di capire insieme cosa non ha funzionato nella comunicazione di ognuno all'altro che ha portato alla spinta al rimproverare.

Serve disponibilità a mettersi in discussione però, per farlo. E iniziare a ragionare ognuno su stesso e non usare l'altro per esprimere mancanze, bisogni e necessità.
Sono quei discorsi dove usare TU è solo un modo per non parlare di se stessi.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Si hai ragione.. ma..
Non pensi che nel rimprovero (chiamiamolo così) pre o post evento, vi siano insiti di suo già tutti gli elementi di cui chiedi, benché in forma nascosta?

A me pare evidente questo
fammi un esempio di rimprovero pre....non riesco proprio ad immaginarlo. :confused:
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
A questo punto ti chiedo in che misura tu stessa credi che la libertà con cui è costruito il tuo rapporto (dove ognuno può ben stare anche a casa propria) influisca sulla tua visione. Perché mi pare una visione poco "pratica". Come dicevo spesso non si parla di desideri ma di bisogni. Nei quali spesso non si è alla pari per definizione.
I desideri sono miei. I bisogni anche. SE non li esprimo chiaramente, non è che poi mi lamento che l'altro non mi capisce.

Esempio amici:

Se anzichè dire una balla, si dice semplicemente "ho il desiderio di uscire con la mia amica, mi piace. E' un momento di benessere per me. Mi spieghi se e dove la cosa ti crea fastidio? Hai qualcosa di particolare stasera e preferisci che rimandi?"

Esempio scemo di comunicazione semplice, che non è "tesoro, amore, stasera sono a lavoro e arrivo tardi" (e intanto nella testa pensare "che due palle, devo inventarmi storie per stare con la mia amica se no questo mi rompe i coglioni. lo stronzo")

Esempio figli "tesoro, stasera sono cotta, stanca, e anche intimorita da tutta questa fatica, ho bisogno che tieni i bambini mentre io mi faccio una doccia, mi lavo i capelli, mi rilasso". Che è ben diverso da "amoooree...stasera vado a calcetto" risposta "uff...porc...che caz...vai." (e poi pensare nella testa "quello stronzo di merda mi smolla qui, non mi aiuta, ma che avrò mai fatto di male")

Esistono eh...la mia amica, dopo aver sbattuto il naso la prima volta, con la seconda figlia ha imparato a chiedere quello di cui ha bisogno, anzichè lamentarsi, come una piattola, di quello che lui le faceva mancare.

Quanto alla mia attuale relazione...sono cose, queste, di cui discutiamo quotidianamente. Patti che vengono fatti. Rifatti. Accomodati. Con intenzione. E' attenzione di entrambi che la comunicazione funzioni, e che le cose vengano dette. Anche quelle brutte. In particolare quelle che fa paura dire. C'è molta cura, da parte di entrambi, nella costruzione di uno spazio adeguato. L'ammore però non è la nostra guida. Neanche ne parliamo di amore.

E non per reazione, ma perchè nessuno dei due ha intenzione di fare alcunchè per amore.

Ripeto, l'aver fallito è un tesoro in valigia.
Se si decide di usarlo per imparare invece che lasciarlo nella valigia a fare la muffa. :)
 
Ultima modifica:

nina

Utente di lunga data
Una coppia vive non solo per la qualità del tempo condiviso (insieme si devono vivere cose gratificanti) ma anche per la quantità dello stesso.
Il che è frutto di un sapiente bilanciamento tra le rispettive esigenze, un compromesso che è necessario affinché l'altro non provi le sensazioni che tu hai descritto.
Se il tempo condiviso è poco, comunque, gradualmente gli elementi della coppia si allontaneranno tra loro, arrivando a definire un rapporto di coabitazione tra "perfetti sconosciuti", il cui il non detto è superiore a quello che ognuno sa dell'altro.
Forse uscire ogni tanto coinvolgendo e raccontando di sè, spiegando le proprie esigenze e quello che si cerca può essere utile a non far sentire una persona ignorata.
Poi ci sono persone a cui neppure questo basta, ma qui il rapporto rischia di essere sbilanciato in maniera patologica.
Eh, ma infatti era lei che con me voleva aver nulla a che fare con me - una volta a settimana se le andava bene perché si era trovata i suoi amichetti e non le interessavo più, suppongo. Che uno dice non fargliene una colpa. Ma anche sì.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Si fa in due l'equilibrare il desiderio.

Il desiderio si muove sia verso l'esterno della coppia sia verso l'interno. Sono piani importanti entrambi. E uno senza l'altro, fa crollare il tutto.

Il discorso non è "non si rimprovera".
Il mio discorso è "che razza di comunicazione è il rimprovero". Trovo molto più semplice fare "patti". DA cui partire e da aggiornare. Ognuno esprime le sue esigenze e si prova a venirsi incontro. Anche partendo dal presupposto che non sempre si può. Se non si è in grado di esprimere le proprie esigenze, la vedo dura per la relazione.

Anche perchè le uscite con le amiche sono cose facili eh. O con gli amici.
Quando le cose si fanno più complesse, che si fa?

L'esempio che hai portato della tua amica...è il livello più complesso.

E dice innanzitutto che nei livelli più facili non si è lavorato bene.

Se quella sta a casa incazzata e quell'altro se ne esce senza farci troppo caso, il problema non è che quello esce. E' che entrambi non si parlano chiaramente.

Non hanno una comunicazione capace di deviare dalla rabbia, e quindi dalla recriminazione, al confronto costruttivo.

Fra l'altro, se quello si comporta così, è perchè nella relazione quel comportamento era accettato.

Non era stato sottoposto a confronto e men che meno a patti anche progettuali.

Se invece sono stati fatti progetti e patti, anche riguardo i figli, e lui si fa i cazzi suoi, il problema della tua amica col suo uomo non è che va a calcetto. E' che fatti dei patti, non li rispetta. Se è così, forse se proprio deve incazzarsi, sarebbe meglio si incazzasse per il motivo per cui è incazzata, non per il paravento.

Ed è pure lei responsabile nella scelta di aver fatto figli con uno così. Che sarà stato così anche prima.

Solo che prima, per amore, si tollerava meglio?
Quando la durezza della fatica bussa alla porta l'amore non funziona più come prima?

E poi, che cazzo si incazza? Lo rimprovera invece di esprimere quello di cui ha bisogno? Invece di esprimere la delusione per il comportamento? Invece di ragionare sulle sue aspettative?

Il rimprovero è un problema comunicativo. Che riguarda entrambi.

Ci sono uomini, e donne, a cui il rimprovero, fra l'altro, fa molto molto comodo.
E' un bel modo per non assumersi la responsabilità di essere presenti alla pari nella relazione. Non è una questione di principio la mia. E' una questione comunicativa.

SE ti devo rimproverare, la questione non è il rimprovero. La questione è che al rimprovero ci siamo arrivati per errori (non sbagli) di entrambi.

Ergo forse invece che darsi addosso, è più intelligente cercare di capire insieme cosa non ha funzionato nella comunicazione di ognuno all'altro che ha portato alla spinta al rimproverare.

Serve disponibilità a mettersi in discussione però, per farlo. E iniziare a ragionare ognuno su stesso e non usare l'altro per esprimere mancanze, bisogni e necessità.
Sono quei discorsi dove usare TU è solo un modo per non parlare di se stessi.
Benissimo.

Poniamo allora che lui non rispetti i patti. Perché vedi il caso concreto (occasione di rimprovero: Non curi il bambino, non "dividi" questo compito) come un paravento? Cioè: secondo me se vado a parare verso i massimi sistemi (perdonami :)) tipo la disponibilità a discutersi, senza ficcare il dito nel problema specifico non vedo una strada in discesa, rispetto a ciò che concretamente chiedo (in questo caso, qualche momento in più per tirare il fiato). Piuttosto per me sta nell'altro non leggere un rimprovero nel rimprovero, ma un richiamo a quelli che sono i bisogni dell'altro. Con un esempio pratico, ed una richiesta di adeguare certi comportamenti. Se non si vede quella, nel rimprovero, per me non è colpa del rimprovero.
 
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