Messa così sembra più una ricerca casuale...
E non dico che non ci sia una parte, ampia anche, di casualità...ma credo che ci sia una quota che deriva dall'ascolto di sè, ascolto non superficiale...quell'ascolto che deriva dall'attraversare il dolore, i giudizi e i condizionamenti e porta in quel posto dove c'è la Quiete necessaria per sentire le domande...
Per rimanere nell'esempio dei gusti del gelato...io credo di averli provati praticamente tutti..alcuni non li ho provati. Perchè?
Perchè lo sapevo già.
come facevo a saperlo già?
Perchè se mi ascoltavo, riconoscevo che quel gusto non era per me.
Perchè ho imparato non tanto a riconoscere quale è il mio gusto preferito, ma A quale gusto le mie papille sono condizionate...
E ad un certo punto ho deciso che era una perdita di tempo assaggiare a caso...era più sensato togliere i condizionamenti alle papille.
E partire dalle cose semplici...
Il puffo? certo, affascinante, blu, trasgressivo...
E allora anzichè assaggiare il puffo, è interessante chiedermi come mai la trasgressione risuona, per esempio
Mi sto spiegando?
EDIT: ecco...aggiungo che il motore, per quanto mi riguarda e da che ho ricordi, è la curiosità. Non l'insoddisfazione.
E sono stata semmai delusa dal fatto che chi dichiarava la mia stessa curiosità, non l'avesse nei fatti. Tanto che in effetti, ragionavo in questi giorni, ho sempre tradito ma non sono mai tornata indietro nei miei tradimenti...sono sempre stati tipo teste d'ariete per spezzare e andare oltre. Quasi un ricompormi per poter ripartire...
Non tutte le persone sono curiose.
Anzi, direi che ben poche lo sono.
E non tutte possono trarre deduzioni senza fare esperienza o sono capaci di comprendere chi sono.
E nella vita comunque si cambia.
Ci sono situazioni che possono essere adeguate al periodo che si sta vivendo.
Gusti che val la pena di provare in certi fasi della vita, e altri che ci possono bastare per tutto il resto della nostra esistenza.
Siamo sempre in divenire.
L'ascolto di sé ci dà ogni giorno un'immagine in mutamento.
Non può essere solo questo che ci fa scegliere nella vita.
Anni fa ero in vacanza in Africa, in uno di quei posti dove non c'è niente.
Non un negozio, una pubblicità, un qualsiasi veicolo di propaganda commerciale.
Quando sono tornato alla civiltà, la nostra, ho sentito e provato l'aggressività delle eccessive proposte a cui siamo tutti sottoposti con attacchi di ansia.
Non riuscivo più a stare bene, mi sentivo costantemente inadeguato, frastornato.
Ho compreso il peso delle proposte a cui venivo sottoposto senza esserne consapevole.
Sempre anni fa nelle gelaterie i gusti erano pochi ma il gelato era una festa lo stesso.
Adesso i gusti sono tanti e l'unico vantaggio, in termini di soddisfazione, è solo di perdere più tempo per scegliere.