Mi piacerebbe capire cosa provano le amanti ...

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Ti racconto una cosa :)

Alla fine della relazione col mio ex, quando ancora provavo a spiegargli chi ero, cosa desideravo, cosa mi mancava, mentre ancora provavo a cercare insieme, lui mi aveva detto che mi era scoppiata una bomba in testa. Che cercavo la luna. E che non avrei mai trovato quello che desideravo.

Perchè quello che desideravo non esisteva. Era una chimera.

E ti assicuro che per un periodo ci ho pure creduto. Che avesse ragione lui intendo.

Ma giù, a livello di utero...continuava a stridere.
Non mi dava tregua. Era una cosa profondissima, che sembrava salisse e arrivasse da veramente lontano.

Quando ho deciso di rassegnarmi al fatto che quello che chiedevo era il prezzo onesto per me, quello stridere si è quietato.
Non sto a raccontare come il mio corpo ha reagito, perchè la storia sarebbe davvero troppo lunga.

(adesso so che non era rassegnazione, ma accettazione di me).

Ma ricordo chiaramente quello scatto. Quella che adesso chiamo fedeltà a me stessa. Che mi fa tenere la testa alta anche quando mi riconosco debole, fragile, tremante, spaventata, sbagliata pure, di fronte all'immensità della vita.

Era stato come se scendesse la pace. Come vederci meglio.
E non avevo bisogno di pensare a cosa fare e come farlo.

Bastava farlo.

ecco...erano anni che non sentivo quella cosa in me. E quando l'ho sentita ero tristissima, nostalgica, rotta, dolorante, delusa, spezzettata, sporca...sconfitta anche per certi versi.
Eppure..ero Io.

E mi veniva da piangere e contemporaneamente da ridere. Ero semplicemente Viva. E ero Io.

Quella sensazione è il mio prezzo. E dubito di sparare alto. Quando la pretendo in e da me. E per me.
Perchè senza quella sensazione ero diventata una zombie. Che camminava in mezzo alle ombre. Ero grigia.

Non c'è nulla e nessuno che valga quella sensazione. Di respirare libera.
Non trovo un granché sensato chiedere questo agli altri. Anche perché questo tipo di epifania, Per dirla con joyce, normalmente chi te la da te la dà in base a spunti assolutamente involontaria. Frasi, sensazioni, ragionamenti, che semplicemente ti aprono dei pop-up nel cervello spesso senza nemmeno bisogno dell'intervento attivo dell'interlocutore. Alla fine la partita giocata in questi termini è un solitario.
 

mistral

Utente di lunga data
Ma figurati, tanto il quadro é comunque falsato. Quello che emotivamente è passato in testa a tuo marito che ha l'amante lo sanno solo loro. E tu ci costruisci. Poi per carità, i fatti contano più dei pensieri? Parlando di sentimenti non lo so.
Ovvio,mio marito non sa cosa sia passato e cosa passa nella mia mente idem io.Mica solo i traditori hanno pensieri intimi.
Ma osservare non visti,le scelte dell'altro è interessante,fa cadere anche le braccia ma interessante.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mmhh.. forse hai ragione.
Allora esagero e ti dico esattamente cosa sento, che rappresenta in fondo in fondo l’essenza del mio malessere:
Penso che mio marito si sia davvero innamorato e di una più bella più giovane e probabilmente più simpatica di me .. come biasimarlo? E ha rinunciato all’amante non per me ma per la famiglia... questa è la verità . Ha capito che per continuare deve dire che mi ama tanto...ma nel profondo sento che non è così.
Seriale? Si.. poco serio? Si. Ci ha fatti soffrire tutti? Si... ma questo non cambia la sostanza...
La mia autostima sotto terra? Si... come potrebbe essere diversamente?
A me fai un po' impressione.
Già il sentirti in competizione con una già espulsa mi pare strano.
Ma ancora più strano è il piano su cui ti senti in competizione.
Come se quello che tu rappresenti, sì ANCHE la famiglia, ma tutto il condiviso e la libertà con cui vi siete scelti con amore e entusiasmo non contassero nulla.
Per me, al contrario, era invece proprio impensabile che gli potesse solo passare per la testa di mettere a confronto tutto questo con una persona estranea.
Sono certamente strana anch'io, ma forse tu di più.
Oppure lui ha una personalità narcisistica-manipolatoria e ha coltivato la tua insicurezza giorno per giorno.
http://sesso.blogautore.espresso.re...-atto-violento-il-gaslighting/comment-page-1/
 

Jacaranda

Utente di lunga data
...e sono di nuovo valutazioni di te che discendono da scelte che non solo non sono tue.
Ma neppure sono condizionabili da te.

Parti da qui.
Lascia perdere l'altra.
L'altra, in queste tue condizioni, alternativamente non potrà che essere o una merda o una strafiga. Ma è un distrattore...

Fra l'altro, fuori dai sogni degli unicorni rosa, pure lei, quando si siede sul water e fa la cacca, scoreggia :D
E non profuma il bagno di rose, a espletazione finita :p
E per merda che possa essere, ha comunque caratteristiche che rendono amabile pure lei.

Il punto è che tu e tuo marito avevate una alleanza.
Lui l'ha rotta. E pure malamente.

Che spiegazioni ha dato di questo?

E più che altro, è in grado di motivare le sue azioni?

Quali sono i motivi che hanno determinato la sua scelta?

Non il tradimento. Quello viene dopo.

Quali sono stati i motivi che a forza di essere accumulati l'hanno portato a farsi viaggi alla ricerca di sa lui cosa (di cosa?) senza dirti nulla. E senza neppure riuscire però a tenertelo nascosto.

Se un alleato rompe l'alleanza, e poi chiede di ricostituirla, cosa offre per farlo?

Questo sarebbe quello che chiederei io.
Anche per nutrire la mia autostima.

Che se è l'altra ad essere motivo, ok, sei un coglione.
Ma a quel punto non è lui a scegliere la famiglia. La scelgo io. E che ne abbia cura con tutti i crismi.

E nel frattempo inizio pure a capire se io lo voglio o no un coglione che si fa portare a spasso dal cazzo.
E prova pure a raccontarmi la storiella dell'ammmore.

SE invece è in grado di motivare, spiegare, cercare insieme allora potrei di nuovo iniziare a valutarlo.

Ma lo valuterei. E non nasconderei il farlo.
Anzi, lo dichiarerei proprio.

Da adesso in avanti sei in prova. E in valutazione.

E mica sul fatto che trombi in giro. Facile così.

Sei in valutazione su CHI SEI.

E se non sei degno di me. Fuori dalle palle, appena possibile, tenendo conto della situazione materiale.

Certo è che...cosa significa PER TE che lui sia degno di te?
(che prima di tutto il resto, è questa la domanda che secondo me fa la differenza. Anche per la tua autostima).

La tua autostima la massacri se ti metti nella posizione di colei che deve competere per.

Nessuno compete per niente e nessuno.
Ognuno decide dove stare e paga il suo prezzo per farlo.

Questo secondo me, almeno.

Quale è il tuo prezzo?
Ti starai mica svendendo, vero? :)
Mi piace la tua analisi...
Grazie

Per rispondere a un po’ delle tue domande. Mi ha detto che si è sentito solo e ha sbagliato... dice che ci eravamo allontanati..e che avevamo poca intimità (coi bimbi piccoli è così vicini succede) ...
ha capito che è in prova e mi ha giurato che mi dimostrerà ogni giorno della sua vita (che paroloni) che ci tiene a me...
di fatto lui è in prova...e lo sa.. gliel’ho detto...
cosa voglio da lui?
Semplicemente voglio sentirmi amata davvero...
in termini puramente oggettivi ora è 1000 volte tutto meglio di prima.. con me e con i bimbi... se non Ci fosse il famoso tarlo del fatto che non mi fidi di lui..
 
Ultima modifica:

Jacaranda

Utente di lunga data
A me fai un po' impressione.
Già il sentirti in competizione con una già espulsa mi pare strano.
Ma ancora più strano è il piano su cui ti senti in competizione.
Come se quello che tu rappresenti, sì ANCHE la famiglia, ma tutto il condiviso e la libertà con cui vi siete scelti con amore e entusiasmo non contassero nulla.
Per me, al contrario, era invece proprio impensabile che gli potesse solo passare per la testa di mettere a confronto tutto questo con una persona estranea.
Sono certamente strana anch'io, ma forse tu di più.
Oppure lui ha una personalità narcisistica-manipolatoria e ha coltivato la tua insicurezza giorno per giorno.
http://sesso.blogautore.espresso.re...-atto-violento-il-gaslighting/comment-page-1/
No..non è un manipolatore.... è solo un pallaro
Grazie Brunetta.. mi stai facendo riflettere
 

Jacaranda

Utente di lunga data
Certo. E' una sua scelta.

Ogni scelta è libera. Ma comporta l'assumersi la responsabilità di quella scelta e quel che ne discende.

Dipende poi chi c'è dall'altra parte.

Io la valuterei una persona che mi chiede di ricostituire una alleanza che non ha protetto ma che non mette niente sul piatto. Apertamente.

Io ho un prezzo. E pretendo sia pagato.
Se non paghi, beh...non ne vali la pena.

Che non necessariamente significa che ti lascio.
Se mi servi materialmente, e la famiglia è un qualcosa che ha necessità materiali, TI CONCEDO di stare.

Ma l'alleanza a quel punto è ridimensionata. Nelle sue esternazioni e nelle sue funzioni.
Sono d’accordo, si...
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Non trovo un granché sensato chiedere questo agli altri. Anche perché questo tipo di epifania, Per dirla con joyce, normalmente chi te la da te la dà in base a spunti assolutamente involontaria. Frasi, sensazioni, ragionamenti, che semplicemente ti aprono dei pop-up nel cervello spesso senza nemmeno bisogno dell'intervento attivo dell'interlocutore. Alla fine la partita giocata in questi termini è un solitario.
Mi devo esprimere veramente con poca chiarezza :)

Quella sensazione non viene, e non può venire, da nessun altro se non se stessi.

Non può essere data e non può essere tolta perchè riguarda la Casa interiore. La relazione con se stessi.

Quando parlo di prezzo, e mi riferisco a quella sensazione, io non mi riferisco a quello che l'altro mi può dare.
Quello viene semmai dopo.
Io mi riferisco a quello che l'altro sa sostenere dell'esposizione piena di me.
E l'esposizione di me piena, intera, deriva dal fluire di quella sensazione di appartenenza a me.

Chi è degno di me, sostiene. E non solo sostiene. Ma anche ne sa godere. (apertamente)
Il dare che mi interessa è la stessa esposizione a me. Che non solo so sostenere. Ma anche so godere. (apertamente).
(nella gioa e nel dolore, nel bene e nel male, in salute e in malattia. cit).

Chi non lo sa fare, non può pagare il prezzo di me.
E se io non lo so fare, non posso pagare il prezzo.

E questo non definisce una gerarchia (che sia di economia delle emozioni, dei sentimenti) e nemmeno una distribuzione del potere.

Definisce una somiglianza e una vicinanza. E la possibilità concreta di compenetrazione.
A me interessa spogliare l'altro da me e vedere che resta.
E viceversa mi interessa che l'altro lo faccia con me. E stia a guardare cosa resta.

E' ovviamente un solitario, non totalmente, ma anche. In alternanza all'insieme.
Serve tornare a Casa ogni tanto. E' vitale. (pena il rincorrersi la coda, preda dell'eccitazione).
E Casa non è in nessun altro posto che al proprio posto in se stessi. Fedeli a se stessi.

Non esiste condivisione se non ci sono individui che decidono di condividere ognuno un qualcosa che è solo di se stesso prima di essere messo in mezzo. E' questo che rende preziosa, più o meno, la condivisione. Che ne stabilisce il valore. E il ne vale la pena.
Cosa si mette in DIVISIONE CON se non si ha nulla di proprio da dividere e un Uno che CONdivide con un altro Uno e reciprocamente? :)

Io sono sempre stata fuori, Arci, dalle dinamiche del sogno della famiglia, del matrimonio, ho una prospettiva, me ne rendo sempre più conto, di una che ha vissuto relazioni su piani diversi da quello del raggiungimento di un contratto comune. Non ho mai inseguito il sogno della stabilità.

Io ho sempre desiderato un compagno (colui con cui condividere il viaggio, il desco e il riparo) e non ho mai desiderato un marito.

Quindi mi rendo conto che probabilmente parto da assunti ed esperienze lontane da chi, in un modo o nell'altro, ha creduto in quel sogno.

Ma tant'è...anche questo è parte del prezzo dell'avere a che fare con me. :)
 
Ultima modifica:

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Mi piace la tua analisi...
Grazie

Per rispondere a un po’ delle tue domande. Mi ha detto che si è sentito solo e ha sbagliato... dice che ci eravamo allontanati..e che avevamo poca intimità (coi bimbi piccoli è così vicini succede) ...
ha capito che è in prova e mi ha giurato che mi dimostrerà ogni giorno della sua vita (che paroloni) che ci tiene a me...
di fatto lui è in prova...e lo sa.. gliel’ho detto...
cosa voglio da lui?
Semplicemente voglio sentirmi amata davvero...
in termini puramente oggettivi ora è 1000 volte tutto meglio di prima.. con me e con i bimbi... se non Ci fosse il famoso tarlo del fatto che non mi fidi di lui..
Prego, spero ti possa anche essere utile :)

Più sono le prospettive da cui si riesce a guardare un evento, più si aumenta la possibilità di cogliere l'evento nella sua complessità

Cosa significa amata davvero?

La fiducia è una cosa complessa...io sono piuttosto convinta che la fiducia nell'altro dipenda dalla fiducia che si ha in se stesse.
L'altro semmai può essere un contributore o un detrattore di quella fiducia in sè, nelle proprie valutazioni, ma non molto di più.

La base è però la fiducia in sè. Che è fatta anche della comprensione dei propri bisogni, dei propri desideri, delle proprie fragilità, delle proprie risorse. L'affetto con cui ci si abbraccia prima di chiudere gli occhi la sera.

L'altro viene dopo.

Forse prima della fiducia in lui, potresti rivolgerti a te e all'affetto che provi per te stessa. E a quello dedicarti.
Starà a lui dimostrare di essere capace di penetrarti. Nei dovuti tempi e nei dovuti modi. A fatti e non a parole. Confermando giorno per giorno e non solo sulla spinta dell'adrenalina della riconquista. La pazienza.

Penetrarti per davvero.
E non solo col cazzo...con quello sono buoni tutti ;):)
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Mi devo esprimere veramente con poca chiarezza :)

Quella sensazione non viene, e non può venire, da nessun altro se non se stessi.

Non può essere data e non può essere tolta perchè riguarda la Casa interiore. La relazione con se stessi.

Quando parlo di prezzo, e mi riferisco a quella sensazione, io non mi riferisco a quello che l'altro mi può dare.
Quello viene semmai dopo.
Io mi riferisco a quello che l'altro sa sostenere dell'esposizione piena di me.
E l'esposizione di me piena, intera, deriva dal fluire di quella sensazione di appartenenza a me.

Chi è degno di me, sostiene. E non solo sostiene. Ma anche ne sa godere. (apertamente)
Il dare che mi interessa è la stessa esposizione a me. Che non solo so sostenere. Ma anche so godere. (apertamente).
(nella gioa e nel dolore, nel bene e nel male, in salute e in malattia. cit).

Chi non lo sa fare, non può pagare il prezzo di me.
E se io non lo so fare, non posso pagare il prezzo.

E questo non definisce una gerarchia (che sia di economia delle emozioni, dei sentimenti) e nemmeno una distribuzione del potere.

Definisce una somiglianza e una vicinanza. E la possibilità concreta di compenetrazione.
A me interessa spogliare l'altro da me e vedere che resta.
E viceversa mi interessa che l'altro lo faccia con me. E stia a guardare cosa resta.

E' ovviamente un solitario, non totalmente, ma anche. In alternanza all'insieme.
Serve tornare a Casa ogni tanto. E' vitale. (pena il rincorrersi la coda, preda dell'eccitazione).
E Casa non è in nessun altro posto che al proprio posto in se stessi. Fedeli a se stessi.

Non esiste condivisione se non ci sono individui che decidono di condividere ognuno un qualcosa che è solo di se stesso prima di essere messo in mezzo. E' questo che rende preziosa, più o meno, la condivisione. Che ne stabilisce il valore. E il ne vale la pena.
Cosa si mette in DIVISIONE CON se non si ha nulla di proprio da dividere e un Uno che CONdivide con un altro Uno e reciprocamente? :)

Io sono sempre stata fuori, Arci, dalle dinamiche del sogno della famiglia, del matrimonio, ho una prospettiva, me ne rendo sempre più conto, di una che ha vissuto relazioni su piani diversi da quello del raggiungimento di un contratto comune. Non ho mai inseguito il sogno della stabilità.

Io ho sempre desiderato un compagno (colui con cui condividere il viaggio, il desco e il riparo) e non ho mai desiderato un marito.

Quindi mi rendo conto che probabilmente parto da assunti ed esperienze lontane da chi, in un modo o nell'altro, ha creduto in quel sogno.

Ma tant'è...anche questo è parte del prezzo dell'avere a che fare con me. :)
Non sono sogni. Sono obiettivi. Ma ok.
 

patroclo

Utente di lunga data
Lo colleghi a quello? Io no
...forse avrei dovuto metterlo tra virgolette, non intendevo "verginità" fisica anche se molti la includerebbero

Uh...non avevo nemmeno guardato il sito, per la verità (e sono piuttosto allergica fra l'altro alle cose "per donne", mi fa venire in mente i panda in riserva :p:D)

Io pensavo a Marilyn...mi ha sempre fatto un effetto stranissimo.

Da giovane la giudicavo, e non capivo neanche bene il perchè, se devo essere sincera.

Credo, adesso, che fondamentalmente non mi piacesse il modello di "amministratrice delle sue fragilità" che passava attraverso quel che permetteva di vedere e quel che è stata la sua vita.

L'ho sempre ritenuta una donna triste. Che mi faceva alternativamente tristezza e tenerezza...a seconda.

Era una randagia...fin dalla nascita...una senza madre...ed è difficile imparare ad essere madri di se stesse, se non hai una madre.

Mai visto un randagio quando si inizia a dargli il cibo in modo costante?
Passa sempre un periodo in cui si avventa sul cibo da randagio, riempiendosi il più possibile. Ringhiando e facendo contemporaneamente le fusa...un casino...è entropia allo stato puro un randagio che mangia.
Ci vuole sempre un sacco di tempo (e a volte il tempo non basta) perchè si convinca che quella ciotola avrà il cibo senza la necessità di strapparlo e ingozzarsi ogni volta che poi non si sa mai....

Lei mi ha sempre dato quell'idea lì...
....condivido, non avrei saputo spiegarlo meglio
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Magari lui è del tipo: ogni buco è purtuso e ogni purtuso va chiuso, 😉
Preferisco "in tempi di carestia ogni buco è trincea" comunque il discorso era fatto sulla comparazione tra moglie vecchia e amante giovane. Meglio la moglie che scopa bene che l'amante giovane pezzo di legno.
Se lui è tornato probabilmente questo punto non deve essere secondario.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Uh...non avevo nemmeno guardato il sito, per la verità (e sono piuttosto allergica fra l'altro alle cose "per donne", mi fa venire in mente i panda in riserva :p:D)

Io pensavo a Marilyn...mi ha sempre fatto un effetto stranissimo.

Da giovane la giudicavo, e non capivo neanche bene il perchè, se devo essere sincera.

Credo, adesso, che fondamentalmente non mi piacesse il modello di "amministratrice delle sue fragilità" che passava attraverso quel che permetteva di vedere e quel che è stata la sua vita.

L'ho sempre ritenuta una donna triste. Che mi faceva alternativamente tristezza e tenerezza...a seconda.

Era una randagia...fin dalla nascita...una senza madre...ed è difficile imparare ad essere madri di se stesse, se non hai una madre.

Mai visto un randagio quando si inizia a dargli il cibo in modo costante?
Passa sempre un periodo in cui si avventa sul cibo da randagio, riempiendosi il più possibile. Ringhiando e facendo contemporaneamente le fusa...un casino...è entropia allo stato puro un randagio che mangia.
Ci vuole sempre un sacco di tempo (e a volte il tempo non basta) perchè si convinca che quella ciotola avrà il cibo senza la necessità di strapparlo e ingozzarsi ogni volta che poi non si sa mai....

Lei mi ha sempre dato quell'idea lì...
sempre adorato come scopano le gatte randagie
 

arula

Utente di lunga data
Mmhh.. forse hai ragione.
Allora esagero e ti dico esattamente cosa sento, che rappresenta in fondo in fondo l’essenza del mio malessere:
Penso che mio marito si sia davvero innamorato e di una più bella più giovane e probabilmente più simpatica di me .. come biasimarlo? E ha rinunciato all’amante non per me ma per la famiglia... questa è la verità . Ha capito che per continuare deve dire che mi ama tanto...ma nel profondo sento che non è così.
Seriale? Si.. poco serio? Si. Ci ha fatti soffrire tutti? Si... ma questo non cambia la sostanza...
La mia autostima sotto terra? Si... come potrebbe essere diversamente?
Posso dirti una cosa? anche io ho paura che nel soppeso del tutto stia con me non per me ma per il tutto, ma non è forse che il tutto abbiamo contribuito a crearlo noi? non è forse che nel tutto ci siamo noi? non è forse che quei figli li hai fatti te? il fatto che ami figli non è anche che ama te?

si è innamorato di un altra? ammesso e non concesso e quindi? ha deciso di stare con te, vivitela tutta.
Per il lutto è giustificabile se vi lasciate, ma non lo avete ancora fatto.

Tu devi avere stima di te, per quel che sei, per quel che hai costruito, per quel che stai tutt'ora facendo...
se lui manda tutto a puttane non sei te, ma lui... se pensa alla famiglia deve inevitabilmente pensare anche a te
questa consapevolezza deve muoverti e farti ricostruire.

Se te sei cambiata e se ti piace come sei ora te stai facendo un ottimo lavoro, te sei una donna una madre una moglie e un punto fermo della famiglia è lui che dovrebbe correre in salita e un bel po' per raggiungerti
te non devi avere nessun rimorso hai fatto quel che andava fatto e anche volentieri perchè così si fa quando si ama e si cresce in una famiglia
lui ancora deve imparare e non sa stare al tuo livello
se mai succedesse altro non dovrai mai rammaricarti di niente

se decidi di stare con lui lo devi fare completamente come e più di prima ma non per lui ma per te e non aver rimorsi ti salverà da qualsiasi tempesta.

un caro saluto
 

Jacaranda

Utente di lunga data
Posso dirti una cosa? anche io ho paura che nel soppeso del tutto stia con me non per me ma per il tutto, ma non è forse che il tutto abbiamo contribuito a crearlo noi? non è forse che nel tutto ci siamo noi? non è forse che quei figli li hai fatti te? il fatto che ami figli non è anche che ama te?

si è innamorato di un altra? ammesso e non concesso e quindi? ha deciso di stare con te, vivitela tutta.
Per il lutto è giustificabile se vi lasciate, ma non lo avete ancora fatto.

Tu devi avere stima di te, per quel che sei, per quel che hai costruito, per quel che stai tutt'ora facendo...
se lui manda tutto a puttane non sei te, ma lui... se pensa alla famiglia deve inevitabilmente pensare anche a te
questa consapevolezza deve muoverti e farti ricostruire.

Se te sei cambiata e se ti piace come sei ora te stai facendo un ottimo lavoro, te sei una donna una madre una moglie e un punto fermo della famiglia è lui che dovrebbe correre in salita e un bel po' per raggiungerti
te non devi avere nessun rimorso hai fatto quel che andava fatto e anche volentieri perchè così si fa quando si ama e si cresce in una famiglia
lui ancora deve imparare e non sa stare al tuo livello
se mai succedesse altro non dovrai mai rammaricarti di niente

se decidi di stare con lui lo devi fare completamente come e più di prima ma non per lui ma per te e non aver rimorsi ti salverà da qualsiasi tempesta.

un caro saluto
Grazie arula
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Non sono sogni. Sono obiettivi. Ma ok.
Per essere obiettivi concreti, serve star fuori dal sogno.

Poi se ne può parlare e valutare la realizzabilità dell'obiettivo.

Ma coi "pè per tera", come si dice da me. (trad. coi piedi per terra). :)
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
...forse avrei dovuto metterlo tra virgolette, non intendevo "verginità" fisica anche se molti la includerebbero



....condivido, non avrei saputo spiegarlo meglio
Ti leggo bene in questo ultimo periodo! Sono contenta :)
 
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