Mi piacerebbe capire cosa provano le amanti ...

stany

Utente di lunga data
Ma sei scemo? Se qui alle doglianze seguissero azioni avremmo chiuso da un pezzo! Qui la gente Viene per scrivere, sfogarsi e tornare alla propria vita in un eterno loop ti presente stile giorno della marmotta. Se uno volesse risolvere i problemi non passerebbe il tempo sul forum.
Vero....la scelta è: On/Off...o no?
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Se il vostro tradimento presuppone l'inesistenza dell'altro, nell'atto del tradirlo... Beh... Siamo lontani mille miglia da come la posso vedere io. La mia reazione sarebbe una e una soltanto: ma credo che a quel punto sarebbe l'unica possibile, a meno di non accettare, in tutto questo, il ruolo di un oggetto scomodo.

E no, non mi starebbe bene partire da una premessa che non giudico attendibile, perché (almeno ai miei occhi) io esisto. Se mi stai dicendo che non esisto più ai tuoi, bhe..... Con me non hai neanche da discutere.
Ma magari uno si cerca gente che la pensa come te? Già sta storia che gli opposti si attraggono è una stronzata quando parli di coppie ufficiali, figurati nel caso di coppie clandestine. un amante tanto più dura Quanto più ti rimette a posto con te stesso. Se cominci a vedere nell'amante le stesse frizioni che ti ritrovi a subire a casa, se non sei coglione ti sganci.
E l'altro non deve entrarci. Ti crei una bolla protettiva intorno a te e alla persona con cui ci sei quando ci sei. E avere quei momenti e quei segreti diventa bello, intimo.
E pulito.
Solo che se non sei una persona presente a se stessa, te la vivi male e rompi il cazzo a tutti. Meglio seguire la ricettina che campi uguale e non fai danni.
 

Foglia

utente viva e vegeta
In quel contesto NON ci sei

Lo so che uno ci vuole entrare a forza, te lo dice uno che ci è passato, eh..?

E io?

E allora io..?

E io sono stato ingannato

E io sono stato tradito

E io poverino ero a giocare a calcetto

E io ero a lavorare a guadagnare il pane per la famiglia

E io e io e io...

Lo so :)

Ma tu in QUEL frangente e in QUEL contesto NON ci sei, nella testa di chi va 2 ore nel letto con un altro

Capisco che non va giù
Io non ci sono in quelle due ore.

Ma ci sono nella tua scelta. E' necessario alla coppia, che io ci sia.

Non ci sono? Non peso niente nella scelta?

Perfetto. Non hai più da dirmi nulla, con questa premessa.

Sono molto basica. :carneval:
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Io non ci sono in quelle due ore.

Ma ci sono nella tua scelta. E' necessario alla coppia, che io ci sia.

Non ci sono? Non peso niente nella scelta?

Perfetto. Non hai più da dirmi nulla, con questa premessa.

Sono molto basica. :carneval:
Ma non esistono situazioni in cui la legittima non pesa nella scelta. O nella non scelta. A volte metaforicamente sono proprio i legittimi che ci scaraventano in braccio ad altra gente...
 

flower7700

Gli unicorni hanno rotto
E magari é per quello che mi manca l'aria...
Mica é difficile.
Quando i miei spazi di realizzazione personale sono fuori dalla coppia perché dentro il progettone mi sento in trappola ma il progettone vale allora cornifico. Sennò lascio, che sono masochista?
Su questo ha ragione Ciriaco
Sei comunque un bel po' pieno di te, e pensi solo a te stesso.
Sai se tutti i maschi la pensano come te, e credo di sì, preferisco stare da sola per sempre.

L'unica cosa che ormai ho capito è che i maschi da soli non stanno, devono sempre avere la compagna fissa e poi uno stuolo di amanti. :mad:
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ecco, mi chiedo quanto si sia consapevoli di questa scelta e quanto vinca piuttosto l'entusiasmo di arrivare a un risultato senza pensare in termini di costi di gestione.
Per fare esempi comprensibili a tutti, come se io sulla spinta emotiva decidessi di acquistare l'auto che è il sogno della mia vita, ipotizzo... una Ford Mustang, una Camaro o una Porsche, e poi mi ritrovassi, passato l'entusiasmo e acquisita l'abitudine al possesso dell'oggetto, a constatare di dover fare pesanti tagli al bilancio familiare per le spese di gestione del mezzo.
Secondo me in molti casi la razionalità non è preponderante nelle scelte, e le rende pertanto poco consapevoli.
Non sto - come di consueto - a valutare se questo sia un comportamento corretto o meno, diciamo che nella maggior parte dei casi e delle persone ci si rende conto a posteriori delle conseguenze delle scelte che si è fatto.
La capacità di pianificazione e di valutazione dinamica delle scelte non sono da tutti.
Ci si sposa dopo i trent'anni. Se uno non è consapevole delle conseguenze e soprattutto cosa comporta avere figli è un deficiente.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Cielo non è COMODO è così..

E sai cosa è SCOMODO invece?

Te lo dice uno che ci è passato.. è scomodo prendere atto che non sei al centro del mondo dell'altra persona, per il solo fatto che hai fatto una firmetta in comune, o una promessa d'amore al tramonto in riva al mare 20 anni fa
Ma che centro del mondo!
Si chiede solo il rispetto dovuto anche a un agente immobiliare.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Eh. Ma dall'essere al centro del mondo al non essere nessuno per colui con il quale hai messo la "firmetta" ce ne passa.

Ma ce ne passa proprio.

E se io non fossi nessuno ti saluterei caramente. Con buonissima pace dei tuoi "te", immagino.
Ecco:up:
 

Brunetta

Utente di lunga data
Primo: tutto quello che c'è e che c'è stato.
Senza quest'apertura che mi permette successivamente di valutare criticamente con cognizione di causa le motivazioni si parla di aria fritta.
Perché tu sai cose che io non so e come mi hai ingannato prima potresti farlo anche adesso e non potrei rendermene conto.
Parla, dimmi tutto il possibile così posso capire se sei sincera o continui a prendermi in giro.
Perché se lo stai facendo prima o poi una stronzata la colgo e cade tutto il castello che stai costruendo.
Perché se non si è capito, io te lo voglio demolire quel castello, voglio demolire tutto quello che hai costruito e che io avverto come invalicabile, che mi sta tenendo fuori dalla tua vita, che mi ha escluso, che ora mi mette a confronto con qualcosa che non conosco, che non credevo neppure ci fosse, che non riesco a capire e insieme a tutto questo non comprendo più neppure il senso della mia vita, che tu hai cambiato quando sei cambiata tu, in un modo che io non conosco perché tu non me lo hai voluto spiegare.
E devi essere brutale perché io ti possa conoscere, non dirmi quello che pensi possa farmi meno male ma ci mantiene ancora distanti. Tu insieme a me devi buttare giù quel castello e pazienza se ci ritroveremo in mezzo alle macerie per un po', pazienza se sarà per sempre, io devo capire quale direzione dovrà prendere la mia vita e tu la tua.
Questo è quello che io pretendo. Non è una semplice domanda.

Skorpio, tu pensi di cavartela solo con 4 parole?:D
Poi quando hai capito magari quella roba lì non la vuoi neanche in fotografia.:rolleyes::mexican:
 

Skorpio

Utente di lunga data
Io non ci sono in quelle due ore.

Ma ci sono nella tua scelta. E' necessario alla coppia, che io ci sia.

Non ci sono? Non peso niente nella scelta?

Perfetto. Non hai più da dirmi nulla, con questa premessa.

Sono molto basica. :carneval:
Ma va bene....

Il punto è desiderare una spiegazione oppure arrivare alla conclusione

E non hai ancora detto cosa ti PIACEREBBE sentire :)

Non lo hai detto perché non c'è nulla che PIACEREBBE sentirsi dire...

Te lo può garantire chiunque ci sia passato.. c'è gente che ancora oggi dopo 43 anni gli girano i coglioni :carneval:
 

danny

Utente di lunga data
Ci si sposa dopo i trent'anni. Se uno non è consapevole delle conseguenze e soprattutto cosa comporta avere figli è un deficiente.
La mia vicina di casa dopo il figlio è andata fuori di testa.
Poiché non riusciva a gestire tutto quanto ha abbandonato il gatto.
Il grosso cane caga nel giardino che non viene mai pulito.
Lei vuole vendere la casa che non ce la fa più.
Ed è casalinga e ha un solo figlio e un marito.
Di esempi di quelli che tu chiami deficienti ne ho a iosa.
Secondo me manca in tante persone la capacità di prevedere la loro tenuta in determinate situazioni in cui non si sono mai trovate volutamente prima.
Proprio lo sposarsi a 30 anni indica una volontà di pianificare, legandolo all'età e non alla volontà, un progetto tutto sommato inevitabile.
Prima si studia, si trova lavoro, nel frattempo si cambiano partner, si esce con gli amici, si fanno vacanze, happy hour, cene, palestre, si vive insomma tutto quello che si sente adatto per sé.
Poi ci si sposa e ci si trova ad aver a che fare con un noi che implica ancora più compromessi di quanti se ne avevano in precedenza con i genitori (in genere oggi più permissivi dei coniugi) poi il peso di quel noi aumenta quando arrivano i figli e ci si trova con un "io" che per la prima volta nella vita è diventato marginale.
Ecco, se hai vissuto 30 o 35 anni della tua vita pensando solo in funzione di te stesso/a, quando devi abituarti a pensare anche ad altri non ce la fai. Non reggi.
E allora via il gatto, chisenefrega del cane e se si potesse tornare indietro magari anche no al bambino.
Ma quelli ce li hai, E hai pure il marito.
Quindi o vai fuori di testa, o ti inventi degli spazi dove il tuo "io" possa ritrovare la dimensione a cui eri abituata prima.
Di solito, il tradimento.

(io invece da solo ci son stato prima, e non mi era piaciuto...)
 
Ultima modifica:

JON

Utente di lunga data
La mia vicina di casa dopo il figlio è andata fuori di testa.
Poiché non riusciva a gestire tutto quanto ha abbandonato il gatto.
Il grosso cane caga nel giardino che non viene mai pulito.
Lei vuole vendere la casa che non ce la fa più.
Ed è casalinga e ha un solo figlio e un marito.
Di esempi di quelli che tu chiami deficienti ne ho a iosa.
Secondo me manca in tante persone la capacità di prevedere la loro tenuta in determinate situazioni in cui non si sono mai trovate volutamente prima.
Proprio lo sposarsi a 30 anni indica una volontà di pianificare, legandolo all'età e non alla volontà, un progetto.
Prima si studia, si trova lavoro, nel frattempo si cambiano partner, si esce con gli amici, si fanno vacanze, happy hour, cene, palestre, si vive insomma tutto quello che si sente adatto per sé.
Poi ci si sposa e ci si trova ad aver a che fare con un noi che implica ancora più compromessi di quanti se ne avevano in precedenza con i genitori (in genere oggi più permissivi dei coniugi) poi il peso di quel noi aumenta quando arrivano i figli e ci si trova con un "io" che per la prima volta nella vita è diventato marginale.
Ecco, se hai vissuto 30 o 35 anni della tua vita pensando solo in funzione di te stesso/a, quando devi abituarti a pensare anche ad altri non ce la fai. Non reggi.
E allora via il gatto, chisenefrega del cane e se si potesse tornare indietro magari anche no al bambino.
Ma quelli ce li hai, E hai pure il marito.
Quindi o vai fuori di testa, o ti inventi degli spazi dove il tuo "io" possa ritrovare la dimensione a cui eri abituata prima.
Di solito, il tradimento.
Mi sembri quasi me quando parto con le mie paternali.:D:D
 

Brunetta

Utente di lunga data
La mia vicina di casa dopo il figlio è andata fuori di testa.
Poiché non riusciva a gestire tutto quanto ha abbandonato il gatto.
Il grosso cane caga nel giardino che non viene mai pulito.
Lei vuole vendere la casa che non ce la fa più.
Ed è casalinga e ha un solo figlio e un marito.
Di esempi di quelli che tu chiami deficienti ne ho a iosa.
Secondo me manca in tante persone la capacità di prevedere la loro tenuta in determinate situazioni in cui non si sono mai trovate volutamente prima.
Proprio lo sposarsi a 30 anni indica una volontà di pianificare, legandolo all'età e non alla volontà, un progetto.
Prima si studia, si trova lavoro, nel frattempo si cambiano partner, si esce con gli amici, si fanno vacanze, happy hour, cene, palestre, si vive insomma tutto quello che si sente adatto per sé.
Poi ci si sposa e ci si trova ad aver a che fare con un noi che implica ancora più compromessi di quanti se ne avevano in precedenza con i genitori (in genere oggi più permissivi dei coniugi) poi il peso di quel noi aumenta quando arrivano i figli e ci si trova con un "io" che per la prima volta nella vita è diventato marginale.
Ecco, se hai vissuto 30 o 35 anni della tua vita pensando solo in funzione di te stesso/a, quando devi abituarti a pensare anche ad altri non ce la fai. Non reggi.
E allora via il gatto, chisenefrega del cane e se si potesse tornare indietro magari anche no al bambino.
Ma quelli ce li hai, E hai pure il marito.
Quindi o vai fuori di testa, o ti inventi degli spazi dove il tuo "io" possa ritrovare la dimensione a cui eri abituata prima.
Di solito, il tradimento.
La tua vicina è una squilibrata, chi se ne frega possiamo anche mettercelo eh.
E chi dopo matrimonio e figli vuole fare la vita egotica di prima è un deficiente.
Ma in quale altro ambito si trovano ste giustificazioni da arrampicatori sugli specchi?
Anche andando a lavorare rinunci a stare sul divano e a giocare a calcetto, ma se vuoi continuare a farlo invece di andare al lavoro i calci li prendi nel culo tu (ipotetico).
È da deficienti non capire queste semplici cose è da imbecilli pretendere che gli altri siano così cretini da prendere per buono che è indispensabile esprimere il proprio bisogno di fare sesso con chi capita o farsi pisciare in testa.
Ma vai (tu ipotetico) a farti curare!
 

flower7700

Gli unicorni hanno rotto
La mia vicina di casa dopo il figlio è andata fuori di testa.
Poiché non riusciva a gestire tutto quanto ha abbandonato il gatto.
Il grosso cane caga nel giardino che non viene mai pulito.
Lei vuole vendere la casa che non ce la fa più.
Ed è casalinga e ha un solo figlio e un marito.
Di esempi di quelli che tu chiami deficienti ne ho a iosa.
Secondo me manca in tante persone la capacità di prevedere la loro tenuta in determinate situazioni in cui non si sono mai trovate volutamente prima.
Proprio lo sposarsi a 30 anni indica una volontà di pianificare, legandolo all'età e non alla volontà, un progetto tutto sommato inevitabile.
Prima si studia, si trova lavoro, nel frattempo si cambiano partner, si esce con gli amici, si fanno vacanze, happy hour, cene, palestre, si vive insomma tutto quello che si sente adatto per sé.
Poi ci si sposa e ci si trova ad aver a che fare con un noi che implica ancora più compromessi di quanti se ne avevano in precedenza con i genitori (in genere oggi più permissivi dei coniugi) poi il peso di quel noi aumenta quando arrivano i figli e ci si trova con un "io" che per la prima volta nella vita è diventato marginale.
Ecco, se hai vissuto 30 o 35 anni della tua vita pensando solo in funzione di te stesso/a, quando devi abituarti a pensare anche ad altri non ce la fai. Non reggi.
E allora via il gatto, chisenefrega del cane e se si potesse tornare indietro magari anche no al bambino.
Ma quelli ce li hai, E hai pure il marito.
Quindi o vai fuori di testa,
o ti inventi degli spazi dove il tuo "io" possa ritrovare la dimensione a cui eri abituata prima.
Di solito, il tradimento.

(io invece da solo ci son stato prima, e non mi era piaciuto...)
Hai ragione, vedi i grassetti.

Quello che nessuno può sapere è come ci si sente dopo che si ha ottenuto ciò che si voleva: casa, marito e figli.
Non bisogna essere deficienti per non reggere un ritmo di vita così diverso da quello al quale si era abituati, parlerei di ignoranza (da ignorare=non sapere), non di deficienza.
Nel mio piccolo ho sentito molte donne pentirsi di aver scelto la vita famigliare e se potesse tornare indietro di corsa! Ma proprio per ignoranza di ciò che vuol dire davvero "famiglia". Dilaga l'opportunismo e l'individualismo sfrenato, tutto è permesso, non c'è più nessuna sicurezza per nessuno, bisogna diventare d'acciaio e provvedere a sè stessi. Non tutti ce la fanno.
 

iosolo

Utente di lunga data
questo credo.. è l'aspetto difficile da spiegare, così come da comprendere.

specialmente ritornando al discorso della "vacanza" dal sè messo in gioco nella coppia.

e questo aspetto ESISTE secondo me a livello quasi incidentale anche nel tradito, solo che non lo ha semplicemente tramutato in "pensiero, occasione, programmazione, azione"

a volte.. leggendo reazioni di totale distanza e rifiuto anche solo di ascoltare, da parte del tradito, io leggo cose che mi richiamano suoni strani, del tipo

" ANCHE IO MI STO SACRIFICANDO, ANCHE IO HO RINUNCIATO A PARTI DEL ME, ANCHE IO AVREI VOGLIA DI....... PERO' IO HO RESISTITO"

e in questa distanza e in questa refrattarietà a qualsiasi tipo di dialogo e ascolto, leggo quasi una conferma del fatto che si... c'erano OVVIAMENTE parti del "se" che erano depresse nella coppia, nel progetto familiare.... e per entrambi

solo che il punto era semplicemente: "resistere, resistere, resistere...."

e la colpa imperdonabile vs il traditore è non tanto il non aver comunicato, parlato...

quanto il NON aver resistito, e ingollato, in ossequio a una firmetta, o a una promessa, solenne, formale, rituale, implicita che fosse
Non credo al non resistere sia per il tradito sia per il traditore.
Saper "non resistere" è in realtà una scelta bella e buona.

Nella vita si fanno alcune scelte responsabili o meno. Responsabili con il nostro essere e che con la realtà che ci circonda.

Faccio un esempio sciocco anche se non completamente calzante. A livello lavorativo ci sono sempre alti e bassi che ognuno di noi affronta, non tutto può essere splendente ovvio.
Possiamo scegliere se continuare quel lavoro o se non continuare. Nel momento in cui scelgo di rimanere però anche se insoddisfatto non decido di vendere segreti commerciali al concorrente della mia impresa.
Così che non svolgerei durante il mio orario di lavoro, il lavoro di un altra impresa, tralasciando quello dell'impresa a cui ho offerto la mia professionalità e la mia fedeltà.
Anche se magari io avrei molto da guadagnare. E' eticamente scorretto. Da qualsiasi lato la si guardi.

Poi uno decide di essere un libero professionista e nell'etica morale della sua professione offre i suoi servizi al miglior offerente.

Firmetta è il nome che gli dai tu, è il valore che dai tu alla tua parola, al tuo impegno e alle tue responsabilità.

Io amo l'onore e le responsabilità che mi prendo ogni giorno a lavoro, a casa, con i miei figli.
Mi distinguono e dicono cosa sono io, parlano di me.
Così il "non saper resistere" o il voler di più di quanto in realtà si è disposti ad offrire.

E' una scelta. Scegliere quello che siamo.
La mia parola conta, la mia firma, la mia promessa e non si tratta di saper resistere ma delle scelte che quotidianamente decidiamo di fare.

Io so che oggi come oggi qualsiasi scelta che io faccio, la faccio in funzione non solo del mio benessere ma anche quello delle persone con cui ho un rapporto di responsabilità e di condivisione.

Fa male che un marito/moglie provi un attrazione importante per un altra è indubbio, ma inseriamola in una inevitabile possibilità, come un qualsiasi individuo sia attratto da una ingente somma di denaro, ma che "non sappia resistere" a quella offerta nonostante tutto è qualcosa di completamente diverso.
Il nonostante tutto a volte mette in scena, famiglia, serenità dei propri figli e la sofferenza del proprio compagno.
E' un nonostante tutto molto pieno di significati.
 

flower7700

Gli unicorni hanno rotto
Sto cercando pero' anche di capire cosa provino le amanti e quali siano le bugie che devono subire loro (perché chi mente, mente a tutti).
Occhitristi: in questo momento vorrei solo dirti che se potessi cancellare tutto lo farei subito.

Le amanti non sono considerate persone, ma oggetti da usare a proprio piacimento, e poi buttate con la scusa che "tanto già lo sapevi che ero sposato"... peccato che i discorsi iniziali erano sicuramente d'altra portata per agganciare. Nessuno sposato aggancia una donna fuori dicendo che "ama la moglie e tutto va bene, e vuole solo divertirsi", ti pare?
E tornare all'ovile appena scoperto, senza nessuna pietà per la povera amante che si è sicuramente messa a disposizione per chissà quanti mesi/anni lo trovi indice di "amore per la moglie"? No ! Opportunismo e egoismo.
In questo momento sono arrabbiata per come mi sono fatta trattare, è stata colpa mia che non ho saputo dire di no.
 

danny

Utente di lunga data
La tua vicina è una squilibrata, chi se ne frega possiamo anche mettercelo eh.
E chi dopo matrimonio e figli vuole fare la vita egotica di prima è un deficiente.
Ma in quale altro ambito si trovano ste giustificazioni da arrampicatori sugli specchi?
Anche andando a lavorare rinunci a stare sul divano e a giocare a calcetto, ma se vuoi continuare a farlo invece di andare al lavoro i calci li prendi nel culo tu (ipotetico).
È da deficienti non capire queste semplici cose è da imbecilli pretendere che gli altri siano così cretini da prendere per buono che è indispensabile esprimere il proprio bisogno di fare sesso con chi capita o farsi pisciare in testa.
Ma vai (tu ipotetico) a farti curare!
Chi tradisce quindi lo è?
 

danny

Utente di lunga data
Hai ragione, vedi i grassetti.

Quello che nessuno può sapere è come ci si sente dopo che si ha ottenuto ciò che si voleva: casa, marito e figli.
Non bisogna essere deficienti per non reggere un ritmo di vita così diverso da quello al quale si era abituati, parlerei di ignoranza (da ignorare=non sapere), non di deficienza.
Nel mio piccolo ho sentito molte donne pentirsi di aver scelto la vita famigliare e se potesse tornare indietro di corsa! Ma proprio per ignoranza di ciò che vuol dire davvero "famiglia". Dilaga l'opportunismo e l'individualismo sfrenato, tutto è permesso, non c'è più nessuna sicurezza per nessuno, bisogna diventare d'acciaio e provvedere a sè stessi. Non tutti ce la fanno.
E certo.
Se per 30 anni è più sei stato figlio, al centro del mondo, dopo diventa difficile mettersi da parte...
 
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