questo credo.. è l'aspetto difficile da spiegare, così come da comprendere.
specialmente ritornando al discorso della "vacanza" dal sè messo in gioco nella coppia.
e questo aspetto ESISTE secondo me a livello quasi incidentale anche nel tradito, solo che non lo ha semplicemente tramutato in "pensiero, occasione, programmazione, azione"
a volte.. leggendo reazioni di totale distanza e rifiuto anche solo di ascoltare, da parte del tradito, io leggo cose che mi richiamano suoni strani, del tipo
" ANCHE IO MI STO SACRIFICANDO, ANCHE IO HO RINUNCIATO A PARTI DEL ME, ANCHE IO AVREI VOGLIA DI....... PERO' IO HO RESISTITO"
e in questa distanza e in questa refrattarietà a qualsiasi tipo di dialogo e ascolto, leggo quasi una conferma del fatto che si... c'erano OVVIAMENTE parti del "se" che erano depresse nella coppia, nel progetto familiare.... e per entrambi
solo che il punto era semplicemente: "resistere, resistere, resistere...."
e la colpa imperdonabile vs il traditore è non tanto il non aver comunicato, parlato...
quanto il NON aver resistito, e ingollato, in ossequio a una firmetta, o a una promessa, solenne, formale, rituale, implicita che fosse
Non credo al non resistere sia per il tradito sia per il traditore.
Saper "non resistere" è in realtà una scelta bella e buona.
Nella vita si fanno alcune scelte responsabili o meno. Responsabili con il nostro essere e che con la realtà che ci circonda.
Faccio un esempio sciocco anche se non completamente calzante. A livello lavorativo ci sono sempre alti e bassi che ognuno di noi affronta, non tutto può essere splendente ovvio.
Possiamo scegliere se continuare quel lavoro o se non continuare. Nel momento in cui scelgo di rimanere però anche se insoddisfatto non decido di vendere segreti commerciali al concorrente della mia impresa.
Così che non svolgerei durante il mio orario di lavoro, il lavoro di un altra impresa, tralasciando quello dell'impresa a cui ho offerto la mia professionalità e la mia fedeltà.
Anche se magari io avrei molto da guadagnare. E' eticamente scorretto. Da qualsiasi lato la si guardi.
Poi uno decide di essere un libero professionista e nell'etica morale della sua professione offre i suoi servizi al miglior offerente.
Firmetta è il nome che gli dai tu, è il valore che dai tu alla tua parola, al tuo impegno e alle tue responsabilità.
Io amo l'onore e le responsabilità che mi prendo ogni giorno a lavoro, a casa, con i miei figli.
Mi distinguono e dicono cosa sono io, parlano di me.
Così il "non saper resistere" o il voler di più di quanto in realtà si è disposti ad offrire.
E' una scelta. Scegliere quello che siamo.
La mia parola conta, la mia firma, la mia promessa e non si tratta di saper resistere ma delle scelte che quotidianamente decidiamo di fare.
Io so che oggi come oggi qualsiasi scelta che io faccio, la faccio in funzione non solo del mio benessere ma anche quello delle persone con cui ho un rapporto di responsabilità e di condivisione.
Fa male che un marito/moglie provi un attrazione importante per un altra è indubbio, ma inseriamola in una inevitabile possibilità, come un qualsiasi individuo sia attratto da una ingente somma di denaro, ma che "non sappia resistere" a quella offerta nonostante tutto è qualcosa di completamente diverso.
Il nonostante tutto a volte mette in scena, famiglia, serenità dei propri figli e la sofferenza del proprio compagno.
E' un nonostante tutto molto pieno di significati.