Un genio però la tua amica eh...
Non voglio essere troppo dura...però ha fatto le cose non solo senza pensare, ma senza neanche avere elementi attorno a cui pensare.
Uscire di casa con il matrimonio ancora attivo, non è una genialata. Uscire e trasferirsi a casa dell'amante è volersi male. Ovvio che il tribunale lo consideri una aggravante...
ma parlare con un avvocato, no, prima di fare cagate di questa portata?
Unire il nuovo amante al figlio, è voler soffrire di una lenta agonia.
Il tutto sapendo in partenza che non avrebbe avuto possibilità di nulla...è masochismo. Ma quello brutto eh. Non quello con cui si può giocare e di cui si può godere.
Non lo so...io confermo la mia sensazione di massima, che si confonda l'impulsività emotiva, le urgenze, con la realtà in cui si vive. Che ha regole ben definite.
E se si vuole trasgredire, almeno conoscere bene le regole che si stanno trasgredendo e avere una base a cui appoggiarsi nel caso la trasgressione vada a finire nel peggiore dei modi, mi sembra il minimo.
Forse io sono fredda e razionale.
Ho storicamente tradito.
Anche io seguivo bisogni che non mi erano del tutto chiari. E ci ho messo del tempo a capire e capirmi.
Avere a che fare con me non è indolore. Non sono un letto di petali di rosa...
Ma sono anche sempre stata molto pragmatica. E ho sempre collocato le mie azioni in un quadro reale e concreto.
Comprendendo in quel quadro anche chi subiva le mie azioni. Senza nascondermi che stavo facendo del male. E che mettevo l'altro in condizione di subirmi.
A costo di definirmi nel peggiore dei modi ai miei occhi, non ho mai cercato sconti a me.
Per la verità ho preferito guardarmi nel modo peggiore, proprio per ridurre i danni che avrei potuto fare ad altri.
Non che questo sia una scusante eh. Ma se si decide di fare male, io sono convinta che si possa investire un po' di energia a farlo bene almeno. Per se stessi. Non per finta pietà. Proprio per rispetto verso se stessi.
Riperdonami se posso sembrare dura...ma i suoi comportamenti mi sembrano un coccolarsi nell'ignavia e in una non ben chiara fiducia nel fatto che "tutto andrà bene". Anche quando la realtà concreta afferma il contrario.
Questo non è assumersi la responsabilità di quel che si fa.
E in fondo, ha solo pagato il prezzo delle sue azioni.
Non riesco a dispiacermi per lei. O per il marito.
Se ha inanellato la sequenza di azioni che hai narrato, il marito è stato anche buono...che viste da fuori diventano pure una provocazione e un segno di disprezzo a quel che c'era fra loro.
Per il figlio sì, mi dispiace molto.
Che è finito in mano a due che si sono staccati dalla realtà per inseguire non so bene cosa.
E che è stato usato da entrambi come arma.
Mi spiace proprio per lui. Ci credo che avesse smesso di parlare.
Pensa che sorpresona rendersi improvvisamente conto che le persone di cui ti fidi, quelle di cui ti fidi per eccellenza, l'immagine stessa della fiducia e dell'affidamento cieco, si sono rivelate incapaci di aver cura di quella fiducia.
E anche i bambini questo lo sanno sentire.
Magari non lo sanno spiegare in modo articolato, ma lo sentono.
A volte in modo ben più chiaro degli adulti che usano tutte le infrastrutture a loro disposizione per aggiustare una realtà in modo che risponda il più possibile ai loro schemi.
I bambini non hanno tutte quelle infrastrutture...sono nudi. Rispetto agli adulti.
Altro che perdita dell'innocenza.
E' terrore allo stato puro.