alla ricerca di un equilibrio

LipScarlett

Utente di lunga data
L'avesse spiegato come hai fatto tu non avremmo troppi dubbi sulla questione.
Io non ho notato in lui la stessa tua sensibilità.
Il modo in cui si usano le parole è fondamentale per comunicare correttamente.

Non tutti usano le parole nella stessa maniera.
Non tutti riescono a dire le cose semplicemente per quello che sono.
come non Tutti cercano di andare oltre le parole dette o non dette.
E parlare di queste cose non è mai facile.
forse per me lo è di più perché sono stata da entrambe le parti...anche se non ho avuto il cancro.
Ma una cosa altamente invalidante.
Mettila così.. avevo molto tempo per pensare non potendo fare altro...:D:D
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Chiarisco che “nel bene e nel male” è insito nell’amore, non è fondamentale la formula.
Ma se non sento che c’è questo so che non c’è amore.
Quindi tu puoi non volere far sesso e io devo restare perché si sta insieme nel bene e nel male
Perché qui la malattia c’entra in minima parte
Il problema non è scopare oggi, il problema è che viene dichiarato che ci se ne frega di scopare anche domani
 
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Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Ma che davvero??!!...:eek::eek:
Spe...ci riprovo.
la malattia è la malattia nel momento della malattia.
passata la quale si torna a vivere come e meglio di prima.
altrimenti si è morti pure senza esser stati sepolti.
nessuno colpevolizza nessuno.
nessuno accusa nessuno.
nessuno ha pretese sessuali in quei momenti.
Ma passata la malattia si auspica un ritorno alla normalità.
normalità fatta si spera di dialogo , amore condiviso e sesso.
nel caso di blu mi sembra di aver capito che tra un intervento e l'altro siano passati più anni.
in cui la malattia era stata debellata .
in cui la moglie gli ha risposto che a lei la vita piace così.
Non si è neanche posta il problema di lui.
E in questo la malattia non centra se non per risvolti psicologici ancora da verificare.
nel mio caso sono passati più di 15 anni dalla sua malattia.
risolta in modo definitivo.
Ora mi spieghi dove hai letto che si fa carico al malato?
o che si chieda di umiliarsi colpevolizzandoli per una malattia tralaltro passata e sepolta???
E per come la vedo io e per come l'ho vissuta in prima persona nel bene e nel male vuol dire vivere anni dando il 1000% sapendo e pregando che prima o poi dopo il male torni il bene.
il che vuol dire vivere pienamente la seconda possibilità che è stata concessa.
Perché altrimenti tutte le lacrime nascoste , le paure, le preghiere, le speranze sono servite solo ad avere una seconda possibilità di vita lasciata a metà.
Tu invece cosa intendi nel bene e nel male? Parte esser malato poi tutta la vita ovviamente.
Quotissimo
Nella malattia non hai in mente di scopare ma se desideri pensi a quando starai meglio e poi tornare ad avere l’intimità con la persona che ami
 

Skorpio

Utente di lunga data
Concordo su tutto, a parte il grassetto.
Mah.. credo bastino 20 minuti a tavola CON o SENZA la presenza di un figlio , per capire che anche semplicemente a livello di dialogo esiste di fatto una scissione relazionale

Ma ripeto è talmente inevitabile che questo non mi stupisce affatto

Mi stupirei del contrario
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma che davvero??!!...:eek::eek:
Spe...ci riprovo.
la malattia è la malattia nel momento della malattia.
passata la quale si torna a vivere come e meglio di prima.
altrimenti si è morti pure senza esser stati sepolti.
nessuno colpevolizza nessuno.
nessuno accusa nessuno.
nessuno ha pretese sessuali in quei momenti.
Ma passata la malattia si auspica un ritorno alla normalità.
normalità fatta si spera di dialogo , amore condiviso e sesso.
nel caso di blu mi sembra di aver capito che tra un intervento e l'altro siano passati più anni.
in cui la malattia era stata debellata .
in cui la moglie gli ha risposto che a lei la vita piace così.
Non si è neanche posta il problema di lui.
E in questo la malattia non centra se non per risvolti psicologici ancora da verificare.
nel mio caso sono passati più di 15 anni dalla sua malattia.
risolta in modo definitivo.
Ora mi spieghi dove hai letto che si fa carico al malato?
o che si chieda di umiliarsi colpevolizzandoli per una malattia tralaltro passata e sepolta???
E per come la vedo io e per come l'ho vissuta in prima persona nel bene e nel male vuol dire vivere anni dando il 1000% sapendo e pregando che prima o poi dopo il male torni il bene.
il che vuol dire vivere pienamente la seconda possibilità che è stata concessa.
Perché altrimenti tutte le lacrime nascoste , le paure, le preghiere, le speranze sono servite solo ad avere una seconda possibilità di vita lasciata a metà.
Tu invece cosa intendi nel bene e nel male? Parte esser malato poi tutta la vita ovviamente.
Comprendere che una persona può essere rimasto cambiato da un evento così grave e profondamente traumatico, come può essere una malattia, ma anche un terremoto o, come ci raccontano da decenni gli americani (prevalentemente solo dal loro punto di vista) la partecipazione alla guerra.
C’è chi alla fine di una guerra (qualunque tipo di guerra) si esalta e ha addirittura una fame di vita inarrestabile, c’è chi ne esce così segnato da non riuscire a trovare una luce.
Non trovo incomprensibile, ma anzi comprensibile che chi si trova accanto un morto vivente possa scegliere di vivere.
Quello che trovo insopportabile è che si scarichi su chi è stato male e in seguito continua a stare male una responsabilità che non ha oltre a quella di stare male.
Capisco che accada, così come ci si sente irritati per la decadenza e la morte dei genitori e che si provi rabbia è che se accade da bambini una rabbia incontenibile e devastante che possa portare a un distacco dai sentimenti.
Insomma capisco tante cose.
Capisco anche che si possa lasciare chi sta male per salvarsi, a patto di non parlare di amore.
Non capisco che il rifiuto per chi sta male diventi una occasione per mostrizzare chi sta male.
Vero è che tu l’hai raccontata diversamente.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mah.. credo bastino 20 minuti a tavola CON o SENZA la presenza di un figlio , per capire che anche semplicemente a livello di dialogo esiste di fatto una scissione relazionale

Ma ripeto è talmente inevitabile che questo non mi stupisce affatto

Mi stupirei del contrario
La diversità di registro comunicativo e del livello di comunicazione che comprende livelli diversi di confidenza e intimità non lo vedo come scissione.
L’ho detto altre volte, io mi sento sempre intera.
Può essere che quella con problemi sia io eh :D
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Ogni storia porta a entrare in empatia, ma anche a effettuare proiezioni.
Io ho una buona consapevolezza di come sento e agisco queste modalità.
L’empatia mi porta a immaginare come agirei se fossi lo scrivente al netto di proiezioni, per farlo provo a mettermi nelle posizioni degli altri attori della storia narrata.
In un caso come questo, pur continuando a saltare da un lato all’altro del tavolo, continuo a vederla nello stesso modo.
Ovviamente lo faccio in base alle mie esperienze e letture. Magari se avessi una malattia grave reagirei come quelli euforici dopo la guerra, molto probabile, ma potrei anche essere invece di quelli che perdono il gusto della vita. Non lo so perché sono sana e ho avuto malattie di poco conto.
Quello che mi stupisce è che la solidarietà nei confronti di chi non fa sesso è stato generalizzato.
Sembrano tutti “gatte sul tetto che scotta” (cit. comprensibile da chi ha visto il film).
 

Skorpio

Utente di lunga data
La diversità di registro comunicativo e del livello di comunicazione che comprende livelli diversi di confidenza e intimità non lo vedo come scissione.
L’ho detto altre volte, io mi sento sempre intera.
Può essere che quella con problemi sia io eh :D
Ma no.. sono solo diverse interpretazioni..

Già parlare di "diverso registro" è nei fatti una scissione.

Ora l'uno.. ora l'altro..

Se poi vogliamo divertirci a introdurre a quella tavola quanto scritto prima da [MENTION=5159]ipazia[/MENTION] :
Per come la vedo la sessualità comprende anche il bisogno. Il bisogno spicciolo.
Ed è parte del gioco della coppia quel gioco spicciolo sul bisogno, come dire, animale.

E magari quel bisogno spicciolo io ce l'ho mentre lavi i piatti e il figliolo è lì a 2 metri che ti chiede quanto deve vincere la Juve a Madrid per qualificarsi, io vorrei sapere dove me lo vado a mettere quel bisogno spicciolo di acchiappare mia moglie da dietro mentre lava i piatti :carneval:

Ma è scontato che sia così.. non deve essere un problema, non può essere un problema, per chi ha scelto questo percorso progettuale

E non è né una recriminazione ne un fare la.morale

È un dato di fatto puro e semplice

Questo penso io..
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Ma no.. sono solo diverse interpretazioni..

Già parlare di "diverso registro" è nei fatti una scissione.

Ora l'uno.. ora l'altro..

Se poi vogliamo divertirci a introdurre a quella tavola quanto scritto prima da @ipazia :
Per come la vedo la sessualità comprende anche il bisogno. Il bisogno spicciolo.
Ed è parte del gioco della coppia quel gioco spicciolo sul bisogno, come dire, animale.

E magari quel bisogno spicciolo io ce l'ho mentre lavi i piatti e il figliolo è lì a 2 metri che ti chiede quanto deve vincere la Juve a Madrid per qualificarsi, io vorrei sapere dove me lo vado a mettere quel bisogno spicciolo di acchiappare mia moglie da dietro mentre lava i piatti :carneval:

Ma è scontato che sia così.. non deve essere un problema, non può essere un problema, per chi ha scelto questo percorso progettuale

E non è né una recriminazione ne un fare la.morale

È un dato di fatto puro e semplice

Questo penso io..
Vabbè, ma che scissione è fare ogni cosa nel tempo e nel luogo adatto? È civiltà.
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
a sto giro [MENTION=4739]Brunetta[/MENTION] [MENTION=6586]Skorpio[/MENTION] e forse [MENTION=5392]danny[/MENTION] non ci avete capito na mazza

vi siete nascosti dietro al concetto di malattia esasperandolo... dalla malattia si puo' guarire e nessun malato ha il diritto di usare l'alibi "ah ma io sono stata male" per negare una relazione affettiva
se no a me il dubbio che lei non lo ami veramente mi viene ... magari lo stima ma non lo ama... e non ha il coraggio di dirglielo che da malati si diventa straordinariamente egoisti
 

Fiammetta

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vi siete nascosti dietro al concetto di malattia esasperandolo... dalla malattia si puo' guarire e nessun malato ha il diritto di usare l'alibi "ah ma io sono stata male" per negare una relazione affettiva
se no a me il dubbio che lei non lo ami veramente mi viene ... magari lo stima ma non lo ama... e non ha il coraggio di dirglielo che da malati si diventa straordinariamente egoisti
 

Nocciola

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a sto giro [MENTION=4739]Brunetta[/MENTION] [MENTION=6586]Skorpio[/MENTION] e forse [MENTION=5392]danny[/MENTION] non ci avete capito na mazza

vi siete nascosti dietro al concetto di malattia esasperandolo... dalla malattia si puo' guarire e nessun malato ha il diritto di usare l'alibi "ah ma io sono stata male" per negare una relazione affettiva
se no a me il dubbio che lei non lo ami veramente mi viene ... magari lo stima ma non lo ama... e non ha il coraggio di dirglielo che da malati si diventa straordinariamente egoisti
Standing ovation
E risottolineo non è il non fare sesso ora è non dare importanza al desiderio dell’altro, non considerarlo e non dare speranza che appunto mi fa pensare che la malattia non c’entri proprio nulla ma sia diventata l’alibi per giustificare qualcosa che già era presente
 

LipScarlett

Utente di lunga data
Comprendere che una persona può essere rimasto cambiato da un evento così grave e profondamente traumatico, come può essere una malattia, ma anche un terremoto o, come ci raccontano da decenni gli americani (prevalentemente solo dal loro punto di vista) la partecipazione alla guerra.
C’è chi alla fine di una guerra (qualunque tipo di guerra) si esalta e ha addirittura una fame di vita inarrestabile, c’è chi ne esce così segnato da non riuscire a trovare una luce.
Non trovo incomprensibile, ma anzi comprensibile che chi si trova accanto un morto vivente possa scegliere di vivere.
Quello che trovo insopportabile è che si scarichi su chi è stato male e in seguito continua a stare male una responsabilità che non ha oltre a quella di stare male.
Capisco che accada, così come ci si sente irritati per la decadenza e la morte dei genitori e che si provi rabbia è che se accade da bambini una rabbia incontenibile e devastante che possa portare a un distacco dai sentimenti.
Insomma capisco tante cose.
Capisco anche che si possa lasciare chi sta male per salvarsi, a patto di non parlare di amore.
Non capisco che il rifiuto per chi sta male diventi una occasione per mostrizzare chi sta male.
Vero è che tu l’hai raccontata diversamente.


Guarda, con me sfondi una porta aperta per questo.
infatti il mio primo intervento suggeriva di parlare con lei e chiedere l'aiuto di uno psicologo.
Lo capisco per carità di Dio .
quello che non capisco è farsi scudo della malattia per non voler neanche parlarne....soprattutto quando la malattia non è più presente.
Quello che non capisco è il perché escludere da una cosa naturale come dovrebbe essere il sesso il proprio compagno di vita senza porsi alcun problema .
quello che non capisco è la poca empatia di chi decide per sé e per l'altro senza considerare che sta privando una persona di un bisogno fondamentale se non primario...quello di fare sesso. ..e nello specifico farlo con chi si è scelto al proprio fianco come compagno.
ripeto...e penso valga anche per blu...nessuno mostrizza chi sta male...ma quello che nessuno qui ha tenuto presente è che anche chi sta al fianco di queste persone subisce un trauma in quei momenti .
O credete sia facile vedere la persona che si ama lottare per la vita sentendosi impotenti?
credete sia facile assisterli con amore e devozione in qualunque momento della giornata , dall'aiutarli ad andare in bagno a tenergli la testa mentre vomita?
A piangere la notte , per paura che possa sentirti e vedere la paura riflessa nei tuoi occhi?
Tu sei la sua roccia in quei momenti li...sei il ramo a cui si aggrappa per tenersi a galla...Non puoi permetterti di essere debole.
A volte sei anche duro per farlo reagire.
E sicuramente il sesso non è presente nella mente di nessuno.
queste cose o dividono...e lo fanno subito ...o uniscono in un modo che non si può capire.
E soprattutto per questo poi non si accetta l'essere esclusi da una scelta che riguarda entrambi senza aver neanche la possibilità di provare a risolvere il problema .
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
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e brava lip :inlove:
 

Serafina

Utente di lunga data
Salve a tutti, sono nuovo, e non sapevo se scrivere o meno, ma trovo questo post un buon incipit per descrivere la mia situazione.

Sono sposato da 12 anni, ho due figli, uno di 8 e l'altra di quasi tre. Il rapporto con mia moglie è un rapporto molto, molto bello, fatto di fronte comune nel gestire la famiglia che abbiamo costruito senza alcun aiuto, dalla crescita dei figli ad avere rispettivamente un buon lavoro, c'è stima da parte di entrambi, e c'è davvero un bel sentimento di fondo.

Purtroppo mia moglie dopo un intervento chirurgico ha quasi perso del tutto il desiderio, nonostante le stia accanto, non le metta pressione, e la faccia sentire sempre la donna più desiderata del mondo. Purtroppo da un paio d'anni a questa parte siamo a ritmi di una volta al mese. So di avere un buon ascendente sulle donne e nonostante non ne abbia cercate, ho tradito mia moglie due volte. Entrambe sono scaturite da un'amicizia di fondo, poi sfociata in una notte di sesso. In entrambi i casi si è troncato perchè da parte altrui stava nascendo qualcosa di più che uno sfogo fisico.
A mia moglie tengo tantissimo, è la donna che voglio accanto per invecchiare, ed è la mamma migliore del mondo per i miei figli, e l'affetto che provo per lei è tale da resistere sebbene amputato di una delle cose più importanti.

E' solamente che a volte è davvero dura e vorrei davvero potermi lasciar andare e lasciar scorrere i miei sensi senza voler costruire qualcosa che non sia più che una buona amicizia. Forse verrò giudicato male, ma ho davvero cercato in ogni modo di resistere, ma non è affatto facile...
Ti farò male, lo premetto perché tu possa decidere di non leggere.
Io come tua moglie ho vissuto uno dei periodi più bui della mia vita quando ho scoperto di avere il cancro. La vita stava abbandonando il mio corpo. Ho trascorso mesi a gioire per il sol fatto di pesarmi e scoprire di aver messo 100 grammi di vita addosso. In quel periodo il sesso era il mio ultimo pensiero, ma mi sentivo paga di avere accanto un uomo talmente maturo da sostenermi senza remore. Tra le sue braccia mi sentivo accolta, capita, protetta. Immagina ora cosa io abbia provato quando in seguito ho appreso della sua relazione extra con la prima biondina capitata a tiro? Eh, gli mancava il sesso, poveretto...
A me mancava il respiro, il sonno, la pace, la gioia di tenere in braccio i miei bambini, il gusto, l'olfatto, la bellezza di fare una passeggiata, la pulsione vitale minima. A lei, cosa manca?

Ora, come un felino placidamente appostato, attendo che la vita faccia il suo corso.
Ti auguro la lucidità necessaria per comprendere, prima che sia troppo tardi, che i problemi di coppia vanno gestiti e risolti nella coppia. Ci sono sessuologi e ginecologi bravissimi in circolazione.
 
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Skorpio

Utente di lunga data
a sto giro [MENTION=4739]Brunetta[/MENTION] [MENTION=6586]Skorpio[/MENTION] e forse [MENTION=5392]danny[/MENTION] non ci avete capito na mazza

vi siete nascosti dietro al concetto di malattia esasperandolo... dalla malattia si puo' guarire e nessun malato ha il diritto di usare l'alibi "ah ma io sono stata male" per negare una relazione affettiva
se no a me il dubbio che lei non lo ami veramente mi viene ... magari lo stima ma non lo ama... e non ha il coraggio di dirglielo che da malati si diventa straordinariamente egoisti
Io non credo di essermi posto nell'ottica che dici.

Anzi, ho proprio fatto notare almeno 2 volte che a me avrebbe ferito molto di più quanto detto dalla moglie: "se vuoi andartene ti capisco, vai pure.."

Se mi fossi nascosto dietro la malattia, avrei parlato di un gesto generoso e altruistico di una donna malata.

Ho esattamente detto il contrario

Io ho parlato di "desiderio legittimo di un marito innamorato" di scopare con la moglie.

E ho detto che secondo me è una favoletta infiocchettata coi cioccolatini

Perché il desiderio è di trombare e basta, e non è né vergogna ne reato.. ma nemmeno la favoletta rosa che mi sembra qualcuno invece legga

Del resto.. qui scrive [MENTION=5392]danny[/MENTION]

Ecco.. lui si che può insegnare chi è che davvero ha il desiderio di trombare SOLTANTO CON la moglie, per esempio

E leggo questo dal primo giorno che scrivo qui, immutato, ostinato, e irremovibile
 
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Skorpio

Utente di lunga data
Vabbè, ma che scissione è fare ogni cosa nel tempo e nel luogo adatto? È civiltà.
Chiamiamola pure civiltà, equilibrio, compromesso

Ma se in 90mq viaggio con 2 registri comunicativi, due modalità gestuali diverse, due modalità di espressione
diverse.. (solo 2?? ) la.scissione relazionale è un dato di fatto.

E poi questa scissione si commistiona ulteriormente

Nei fatti per me è inevitabile.
Ma questo io lo sapevo benissimo già a 10 anni, purtroppo

Non è una scoperta incredibile di questi tempi
 
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danny

Utente di lunga data
Sono sposato da 12 anni, ho due figli, uno di 8 e l'altra di quasi tre. Il rapporto con mia moglie è un rapporto molto, molto bello, fatto di fronte comune nel gestire la famiglia che abbiamo costruito senza alcun aiuto, dalla crescita dei figli ad avere rispettivamente un buon lavoro, c'è stima da parte di entrambi, e c'è davvero un bel sentimento di fondo.

Purtroppo mia moglie dopo un intervento chirurgico ha quasi perso del tutto il desiderio, nonostante le stia accanto, non le metta pressione, e la faccia sentire sempre la donna più desiderata del mondo. Purtroppo da un paio d'anni a questa parte siamo a ritmi di una volta al mese. So di avere un buon ascendente sulle donne e nonostante non ne abbia cercate, ho tradito mia moglie due volte.

E' solamente che a volte è davvero dura e vorrei davvero potermi lasciar andare e lasciar scorrere i miei sensi senza voler costruire qualcosa che non sia più che una buona amicizia. Forse verrò giudicato male, ma ho davvero cercato in ogni modo di resistere, ma non è affatto facile...
si, ne è conscia e ha detto che capirebbe benissimo se io volessi chiudere il matrimonio e cercare un'altra persona.


Però è innegabile che ne sento una mancanza fisica che in certi giorni diventa davvero pesante e non solo fisicamente..
Quanto al problema, ha appena fatto un nuovo intervento chirurgico.
No, non me la aspettavo e ci sono rimasto malissimo. Lei ha detto che per lei la vita è meravigliosa così e non le manca niente. Io le ho detto che però c'è questo problema e vorrei affrontarlo insieme. Non so se ha paura che le cose non possano migliorare, io per natura sono una persona che non tende a mollare e ho cercato di "scuoterla". Ora ha subito un nuovo intervento e non voglio metterle pressione, non è il momento. Però è davvero dura.
Quello che mi ha un po' buttato giù è stato il fatto che lei non la veda come una priorità, che venga messa come una cosa "in più". La pressione psicologica di questa situazione in certi momenti è davvero forte. Anche perchè se ti metti in testa che vuoi trovare un percorso per risolvere (aiuto medico, psicologico se serve) e poi vedi che dall'altra parte viene messa come una cosa accessoria, o che viene vista come una pressione, alla fine poi ti assolvi se ti trovi in una situazione in cui cedi..
a sto giro @Brunetta @Skorpio e forse @danny non ci avete capito na mazza

vi siete nascosti dietro al concetto di malattia esasperandolo... dalla malattia si puo' guarire e nessun malato ha il diritto di usare l'alibi "ah ma io sono stata male" per negare una relazione affettiva
se no a me il dubbio che lei non lo ami veramente mi viene ... magari lo stima ma non lo ama... e non ha il coraggio di dirglielo che da malati si diventa straordinariamente egoisti

Due figli. Una di 3 anni e l'altro di 8, che già sono un bell'impegno.
Moglie che da due anni a questa parte ha importanti problemi di salute tanto da richiedere interventi chirurgici e da non riuscire a camminare. Entrambi lavorano. Un marito in questi casi si rimbocca le maniche, aiuta la moglie per tutte le cose che non riesce più a fare, anche supplendo come genitore ove necessario. I bambini da portare e prendere a scuola, la cena da preparare, i piatti da lavare, il bucato da fare e stendere, le cose da stirare, i bagni da pulire, i pavimenti da lavare, la spesa etc etc.
Già in una situazione normale riuscire a trovare del tempo per la coppia con due figli e lavorando entrambi è quasi un miracolo. Se sei fortunato i bimbi si addormentano alle 21, altrimenti sei come me hai una figlia che sta sveglia fino alle 23/24 e non c'è verso di modificare quest'orario. E a 3 anni ricordo che ci svegliava di notte, quindi il problema reale, tangibile era "dormire", e poi parlare, avere del tempo per fare discorsi da adulti, da soli,non fare "sesso". Per me era giocoforza farlo quando riuscivamo ad avere tempo, ossia sempre verso mezzanotte, rubando ore al nostro sonno. Alternative non ce n'erano, ma si sceglie di essere genitori e lo si mette in conto. E con l'avanzare dell'età (loro) è sempre peggio. Crescono e richiedono più tempo e quel tempo è anche il tuo, quello di cui un tempo si nutriva la coppia. E nel frattempo abbiamo avuto i nostri problemi, la perdita dei genitori di mia moglie e tante altre cose che hanno richiesto la nostra presenza. Ma questa è la vita comune familiare di oggi, di cui magari parleremo in un altro thread. Nulla di speciale, è la vita di quasi tutti i quarantenni di oggi con figli.
Lui che esordisce dicendo di averla tradita e che "vorrebbe lasciarsi andare e lasciar scorrere i suoi sensi senza voler costruire qualcosa che non sia più che una buona amicizia" e che "si assolverebbe se si trovasse in una situazione in cui cede" non dimostra di accettare quella vita o di volerla migliorare, ma di essere disponibile ed essere già stato disposto a trovare un'alternativa.
Ci sta, non è un mio problema il suo tradimento. In fin dei conti l'ha fatto mia moglie, l'hanno fatto in tanti, amen. Non lo giudico.
Durante l'orario di lavoro ognuno ruba del tempo per fare quello che gli pare. Anche avere amanti.
Ovviamente esordendo così questa è già la soluzione per lui. A parole dice di amare sua moglie, o perlomeno di stimarla grandemente, ma esordisce dicendo che è dura non scopare tutti i giorni. Che non ce la fa e che si assolverebbe se tradisse ancora.
Quindi?
Se è egoista la moglie, è egoista anche lui. La versione più probabile è che la moglie abbia altro per la testa (tipo la sua malattia, per dire, oltre a tutte le cose da fare) che pensare a lui e non lo stimi più, gli dia il contentino del sesso una volta al mese perché non rompa più di tanto in questo periodo e stop.
Lui l'ha capito e cerca altrove. Magari anche qui.
Soluzione trovata per entrambi. Per me il caso è chiuso.:)
 
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danny

Utente di lunga data
Guarda, con me sfondi una porta aperta per questo.
infatti il mio primo intervento suggeriva di parlare con lei e chiedere l'aiuto di uno psicologo.
Lo capisco per carità di Dio .
quello che non capisco è farsi scudo della malattia per non voler neanche parlarne....soprattutto quando la malattia non è più presente.
Quello che non capisco è il perché escludere da una cosa naturale come dovrebbe essere il sesso il proprio compagno di vita senza porsi alcun problema .
quello che non capisco è la poca empatia di chi decide per sé e per l'altro senza considerare che sta privando una persona di un bisogno fondamentale se non primario...quello di fare sesso. ..e nello specifico farlo con chi si è scelto al proprio fianco come compagno.
ripeto...e penso valga anche per blu...nessuno mostrizza chi sta male...ma quello che nessuno qui ha tenuto presente è che anche chi sta al fianco di queste persone subisce un trauma in quei momenti .
O credete sia facile vedere la persona che si ama lottare per la vita sentendosi impotenti?
credete sia facile assisterli con amore e devozione in qualunque momento della giornata , dall'aiutarli ad andare in bagno a tenergli la testa mentre vomita?
A piangere la notte , per paura che possa sentirti e vedere la paura riflessa nei tuoi occhi?
Tu sei la sua roccia in quei momenti li...sei il ramo a cui si aggrappa per tenersi a galla...Non puoi permetterti di essere debole.
A volte sei anche duro per farlo reagire.
E sicuramente il sesso non è presente nella mente di nessuno.
queste cose o dividono...e lo fanno subito ...o uniscono in un modo che non si può capire.
E soprattutto per questo poi non si accetta l'essere esclusi da una scelta che riguarda entrambi senza aver neanche la possibilità di provare a risolvere il problema .
Io sono andato in ospedale due volte all'inizio del matrimonio.
La prima volta ho rischiato di morire, ma come ho raccontato appena tornato a casa mia moglie mi è saltata addosso e abbiamo fatto l'amore.
La seconda volta mia moglie mi ha assistito molto, mi ha accompagnato più volte all'ospedale e mi ha fatto le cure necessarie, ma non mi sono mai negato nel sesso.
Non avevamo figli e ci eravamo sposati da poco.
L'astinenza viene quando si è già un po' meno interessati fisicamente all'altro, la malattia c'entra ma non in modo così determinante. ha il suo peso se dall'altra parte avverti una colpevolizzazione o un disinteresse per la salute, e a quel punto perdi la stima e la voglia.
Eludi il confronto perché sai che quel che diresti risulterebbe doloroso o fastidioso, ma non ci vuole un grande intuito per capire che se una persona non ha voglia è perché in quel momento... non ha voglia:D. La malattia non c'entra niente: semplicemente fare l'amore non è più una cosa così interessante da essere prioritaria.
Viene dopo tante altre. Qualcosa si è spento.
In casi come questi non è fondamentale capire come fare per fare sesso, ma capire che cosa si è spento e come fare, se si può ancora, riaccenderlo.
Certo con una donna non basta dire "ho voglia di fare sesso". Almeno, di solito è il modo migliore, se lei è già un po' distante, per allontanarla ancora di più, per farla sentire semplicemente usata.
Eh sì, in casi come questo riuscire a fare sesso diventa impegnativo perché bisogna sforzarsi molto di più rispetto a quando l'attrazione era così forte che bastava guardarsi per finire a letto.
Capita. O ce ne si fa una ragione, o si cambia atteggiamento, o si cerca fuori. Non ci sono molte altre scelte.
 
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