alla ricerca di un equilibrio

Cuore2018

Utente di lunga data
L’ha già tradita due volte :rolleyes:
Evidentemente non è cosí innamorato. Ok. Su questo concordo.
Ma possiamo ammettere che sentirsi dire 'non me la sento, non ne ho voglia, se proprio vuoi cercati altre donne o molla tutto e vattene' è una spinta fortissima verso una soluzione facile facile?

Lui probabilmente non è innamorato, ma anche lei non sembra tenerci granché.
E non gliene faccio una colpa eh. È solo una constatazione.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Evidentemente non è cosí innamorato. Ok. Su questo concordo.
Ma possiamo ammettere che sentirsi dire 'non me la sento, non ne ho voglia, se proprio vuoi cercati altre donne o molla tutto e vattene' è una spinta fortissima verso una soluzione facile facile?

Lui probabilmente non è innamorato, ma anche lei non sembra tenerci granché.
E non gliene faccio una colpa eh. È solo una constatazione.
Noi possiamo parlare con lui, con lei no.
E non siamo un tribunale.
 

Farabrutto

Utente di lunga data
Lui probabilmente non è innamorato, ma anche lei non sembra tenerci granché.
E non gliene faccio una colpa eh. È solo una constatazione.
E meno male... Come si fa a dire che non lo sia? Proprio il fatto che non cerchi una vita parallela ma solo delle comparse per alleviare le ovvie necessità fisiche di un uomo sano di 42 anni? Siamo coetanei e francamente lo comprendo. Altrimenti non mi spiego il suo sgomento al modo come gli è stata proposta una soluzione dalla moglie. Della serie "scopa con chi ti pare basta che sei discreto"


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Cuore2018

Utente di lunga data
E meno male... Come si fa a dire che non lo sia? Proprio il fatto che non cerchi una vita parallela ma solo delle comparse per alleviare le ovvie necessità fisiche di un uomo sano di 42 anni? Siamo coetanei e francamente lo comprendo. Altrimenti non mi spiego il suo sgomento al modo come gli è stata proposta una soluzione dalla moglie. Della serie "scopa con chi ti pare basta che sei discreto"


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Mah, per me una persona innamorata può soffrire per un rifiuto, può stare male, ma difficilmente tradisce. Davanti a una malattia poi, boh.

Io comprendo il desiderio di intimità, comprendo la reazione davanti all'indifferenza della moglie. Capisco i dubbi di lui, la sua frustrazione. Comprendo meno il tradimento in presenza di un grande amore. Io al posto suo soffrirei, mi peserebbe da morire, magari verrei anch'io a sfogarmi su un forum. Ma non mi verrebbe neppure in mente di andare con un altro. Sarebbe una violenza su me stessa. Fatico a comprendere chi dice di amare e poi tradisce. È un mio limite, dettato dalla mia esperienza col tradimento e dal mio modo di amare.

Ripeto, secondo me -ma posso sbagliare- la malattia ha aumentato una distanza che probabilmente esisteva da entrambe le parti.
 

Cuore2018

Utente di lunga data
Noi possiamo parlare con lui, con lei no.
E non siamo un tribunale.
Ma ci mancherebbe. E infatti qui ho letto molte domande e pochi giudizi, per fortuna.

D'altra parte quando una tradita o un tradito vengono a raccontare la loro storia, diamo per buono che tutto sia come viene raccontato e spesso si giudica anche il traditore, che non è qui per dire la sua.

Il meccanismo è identico. Lui racconta della moglie, ci si fa un'idea e si azzarda un'ipotesi.

Tutto qui.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
No. Non lo è per nessuno. Ai bisogni corrispondono dei diritti. Non vi è diritto al sesso. Vi sono bisogni affettivi che consento una crescita equilibrata, ma terminata la crescita c’è la possibilità di avere relazioni che, in quanto tali, possono articolarsi diversamente. E all’interno delle relazioni si esprime il desiderio. Altrimente si opera una vera e propria scissione della personalità (non la buona educazione che Skorpio chiama scissione) e si calpestano gli altri in nome del proprio presunto bisogno. Quello che penso io o provo io non è materia di discussione che non riguarda nessuno fintanto che io non desidero mettaerla in gioco e non permettere di farlo. Io faccio un discorso di antropologia.
tu insisti a voler parlare di cose che non capisci. fino a che non capirai questo....è inutile parlare con te di queste cose.
 

Brunetta

Utente di lunga data
tu insisti a voler parlare di cose che non capisci. fino a che non capirai questo....è inutile parlare con te di queste cose.
Ma sei tu che non capisci...te l’hanno detto anche altri.

Comunque stasera...
[video=youtube;kVxs-ngkCUU]https://www.youtube.com/watch?v=kVxs-ngkCUU[/video]
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma ci mancherebbe. E infatti qui ho letto molte domande e pochi giudizi, per fortuna.

D'altra parte quando una tradita o un tradito vengono a raccontare la loro storia, diamo per buono che tutto sia come viene raccontato e spesso si giudica anche il traditore, che non è qui per dire la sua.

Il meccanismo è identico. Lui racconta della moglie, ci si fa un'idea e si azzarda un'ipotesi.

Tutto qui.
Ma non si può mai dire cosa dovrebbe fare l’altro che non è qui.
Offrire alibi alla mostrizzazione non serve a nessuno.
O forse sì, è La banalità del male.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Ma sei tu che non capisci...te l’hanno detto anche altri.

Comunque stasera...
[video=youtube;kVxs-ngkCUU]https://www.youtube.com/watch?v=kVxs-ngkCUU[/video]
non credo proprio ;)

ci sono almeno 2 errori marchiani in quello che hai scritto nel post che ho quotato prima, rileggiti con calma.....
 

Cuore2018

Utente di lunga data
Ma non si può mai dire cosa dovrebbe fare l’altro che non è qui.
Offrire alibi alla mostrizzazione non serve a nessuno.
O forse sì, è La banalità del male.
Non si può dire cosa dovrebbe dire l'altro, ma si può interpretare ció che ha detto/fatto.
Altrimenti cosa si discute a fare?

Ferma restando l'umana comprensione per una situazione difficile che metterebbe alla prova chiunque, posso farmi l'idea che una moglie che esorta il marito a scopare in giro o lasciarla non sembri minimamente interessata/preoccupata di perdere il suo uomo?

E ripeto, NON è un giudizio, ma un dato di partenza per trovare un'eventuale soluzione al problema.
 

Blaise53

Utente di lunga data
Ma non si può mai dire cosa dovrebbe fare l’altro che non è qui.
Offrire alibi alla mostrizzazione non serve a nessuno.
O forse sì, è La banalità del male.
Azz’ parli di mostrizzazione del tradito e del traditore non parli? Hai fatto na’ chiavica tuo marito. Perché dobbiamo credere che tuo marito e na’ chiavica, sulla tua parola?
 

spleen

utente ?
No. Non lo è per nessuno. Ai bisogni corrispondono dei diritti.
Non vi è diritto al sesso.
Vi sono bisogni affettivi che consento una crescita equilibrata, ma terminata la crescita c’è la possibilità di avere relazioni che, in quanto tali, possono articolarsi diversamente.
E all’interno delle relazioni si esprime il desiderio.
Altrimente si opera una vera e propria scissione della personalità (non la buona educazione che Skorpio chiama scissione) e si calpestano gli altri in nome del proprio presunto bisogno.
Quello che penso io o provo io non è materia di discussione che non riguarda nessuno fintanto che io non desidero mettaerla in gioco e non permettere di farlo.
Io faccio un discorso di antropologia.
Un giorno un vecchio vide il giovane nipote che dopo aver cucinato un pesce pescato lo stava avidamente mangiando. Gli chiese: Ti piace? - Certo, io amo il pesce.
Vedi figliolo, tu non ami il pesce, ami il suo sapore, quello che significa per te. Se tu avessi amato veramente quel pesce non lo avresti tirato fuori dall'acqua, non lo avresti ucciso e bollito. Tu chiami amore una cosa che amore non è.

Noi chiamiamo amore cose che non lo sono e pretendiamo che i rapporti amorosi si basino su cose che amore non sono.

L'amore è dono, sempre. E' qualcosa di noi che pervade e insiste nell'altro e l'antropologia non centra nulla.

Avete fatto di questa discussione, come dell'altra, un campo di battaglia e state dicendo cose terribili, in un senso e nell'altro.
Ripigliatevi che è meglio.
 

danny

Utente di lunga data
Un giorno un vecchio vide il giovane nipote che dopo aver cucinato un pesce pescato lo stava avidamente mangiando. Gli chiese: Ti piace? - Certo, io amo il pesce.
Vedi figliolo, tu non ami il pesce, ami il suo sapore, quello che significa per te. Se tu avessi amato veramente quel pesce non lo avresti tirato fuori dall'acqua, non lo avresti ucciso e bollito. Tu chiami amore una cosa che amore non è.

Noi chiamiamo amore cose che non lo sono e pretendiamo che i rapporti amorosi si basino su cose che amore non sono.

L'amore è dono, sempre. E' qualcosa di noi che pervade e insiste nell'altro e l'antropologia non centra nulla.

Avete fatto di questa discussione, come dell'altra, un campo di battaglia e state dicendo cose terribili, in un senso e nell'altro.
Ripigliatevi che è meglio.
Bellissima metafora.
Direi di ripartire da qui un po' tutti.
 

danny

Utente di lunga data
È il premio è scopare?
Caspita peggio di panem et circensis.

Quando mio figlio era al nido, parlando con una mamma, venne fuori che i miei figli non erano battezzati.
Lei spalancò gli occhi e disse “Allora come fai a trametter loro i valori?” Mi lasciò talmente basita che sorrisi accennando a Kant. Ma il pensiero spontaneo era stato “Ma sei scema? :eek:

Se non si è in grado di trovare un senso, mi spiace, ma forse non è mai troppo tardi, si può cercare studiando un po’.
Una volta una mia amica stava per baciare sulla guancia il papà egiziano di un compagno di classe di mia figlia. Lui la fermò subito e sua moglie spiegò la cosa dicendo che "una donna è impura e non può toccare o sfiorare un uomo nel periodo del Ramadan".
Ognuno ha i suoi valori e soprattutto oggi non esistono valori riconosciuti da tutte le persone con cui veniamo a contatto. Si deve necessariamente imparare a convivere e accettare persone che la pensano diversamente da noi, pensando che nulla che sia argomentabile oggi può determinare una superiorità del nostro pensiero rispetto a quello di altri e che l'alternativa è lo scontro.
Quando l'Italia era cattolica la maggioranza determinava degli assoluti, che chi non condivideva trasgrediva di nascosto. Oggi tutto è relativo: la mamma cattolica che hai citato aveva dei valori diversi rispetto ai tuoi, nondimeno nessuno dei due può affermare la superiorità anche solo in termini numerici dei propri. Il tuo giudizio e il suo pertanto sono solamente soggettivi, non assoluti, pertanto confutabili in qualsiasi argomentazione di tipo dialettico.
La democrazia è uno strumento di libertà per cui non esiste un progresso delle idee, ma un continuo flusso delle stesse, in cui il relativismo è vinto solo da valutazioni di ordine numerico.
Sulla base di queste uniche possibili valutazioni, mi sento di affermare che alla maggior parte degli individui di sesso maschile e femminile intorno ai 40 anni interessa fare sesso e l'esercizio dello stesso è parte di una vita che considerano appagante. Altri metodi di giudizio o sistemi di valutazioni li considero inadeguati in quanto espressione della soggettività.
In pratica, non stiamo esponendo cosa è meglio per "noi", ma cosa sarebbe meglio "in generale", tenendo conto quindi di quello che è il pensiero più diffuso senza la necessità di esprimere giudizi di valore ogni volta che rispecchiano soltanto il nostro sentire.
Che non è meglio né peggio di quello di altri.
 
Ultima modifica:

LipScarlett

Utente di lunga data
Una volta una mia amica stava per baciare sulla guancia il papà egiziano di un compagno di classe di mia figlia. Lui la fermò subito e sua moglie spiegò la cosa dicendo che "una donna è impura e non può toccare o sfiorare un uomo nel periodo del Ramadan".
Ognuno ha i suoi valori e soprattutto oggi non esistono valori riconosciuti da tutte le persone con cui veniamo a contatto. Si deve necessariamente imparare a convivere e accettare persone che la pensano diversamente da noi, pensando che nulla che sia argomentabile oggi può determinare una superiorità del nostro pensiero rispetto a quello di altri e che l'alternativa è lo scontro.
Quando l'Italia era cattolica la maggioranza determinava degli assoluti, che chi non condivideva trasgrediva di nascosto. Oggi tutto è relativo: la mamma cattolica che hai citato aveva dei valori diversi rispetto ai tuoi, nondimeno nessuno dei due può affermare la superiorità anche solo in termini numerici dei propri. Il tuo giudizio e il suo pertanto sono solamente soggettivi, non assoluti, pertanto confutabili in qualsiasi argomentazione di tipo dialettico.
La democrazia è uno strumento di libertà per cui non esiste un progresso delle idee, ma un continuo flusso delle stesse, in cui il relativismo è vinto solo da valutazioni di ordine numerico.
Sulla base di queste uniche possibili valutazioni, mi sento di affermare che alla maggior parte degli individui di sesso maschile e femminile intorno ai 40 anni interessa fare sesso e l'esercizio dello stesso è parte di una vita che considerano appagante. Altri metodi di giudizio o sistemi di valutazioni li considero inadeguati in quanto espressione della soggettività.
In pratica, non stiamo esponendo cosa è meglio per "noi", ma cosa sarebbe meglio "in generale", tenendo conto quindi di quello che è il pensiero più diffuso senza la necessità di esprimere giudizi di valore ogni volta che rispecchiano soltanto il nostro sentire.
Che non è meglio né peggio di quello di altri.


Non avrei saputo dirlo meglio.
straquoto .
 

danny

Utente di lunga data
Per me il fondamento di una coppia è donarsi reciprocamente all'altro.
Ci si dona quando si assiste una persona che è malata, quando si aiuta chi sta con noi, quando la si comprende e quando si perdona, quando si accetta che la persona sia diversa da noi, anche nelle piccole cose (la musica che ascolta, i film che guarda, le idee che possono divergere, le passioni che la possono coinvolgere), quando ci si sacrifica un poco per farla stare bene, quando la si desidera e si dona il nostro desiderio di lei, che non è solo sessuale, ma di condivisione.
Se questo sentire non è reciproco si hanno coppie sbilanciate in cui uno dei due sfrutta inizialmente l'altro e lo domina e i conseguenti malesseri con tutte le conseguenze del caso.
 

Skorpio

Utente di lunga data
(non la buona educazione che Skorpio chiama scissione) .
:rotfl: ma no, Bruni.. non c'entra nulla la buona educazione..

C'entra il diverso registro comunicativo, e la diversa packing list dei bisogni individuali da esprimere in coppia, che quando diventa famiglia (figli) si scindono gioco forza

Ed è il terzo/a di coppia (il figlio/a) ma purtroppo non è un giochetto da usare e poi salutare con un "cinque" a fine giostra

E se il mio bisogno fosse di scoparti al lavandino mentre lavi i piatti, Perché mi girasse così, col figlio NELLA coppia probabilmente mi sentirei rispondere:

"Vieni vieni.. te che volevi scopare al lavandino... :carneval: , vieni che tuo figlio ha preso 5 a storia, che c'è da dargli una mano a studiare l'impero romano" :rotfl:

E varrebbe anche al contrario, eh?

Niente vittime, niente carnefici
 
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