Ho bisogno di consigli !!

danny

Utente di lunga data
Grazie... è vero forse solo chi ci è passato può capire.. ho passato mesi e mesi a piangere nella disperazione piu totale...
Lui di separazione non ne vuole sapere.. gli ho proposto anche di allontarci x un po... magari potrebbe servire... ma non vuole
Consulta un avvocato. Sei una madre. Godi di tutele.
Valuta le alternative.
Altrimenti smettila di piangerti addosso, tienti il tuo marito fedifrago, scopatelo se ti piace, fai la madre e ricambia le corna con altrettanti palchi adeguati e ben fatti ma goduti e senza tentennamenti. Ma non entrare nel loop vittima ad oltranza!
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Io volevo un matrimonio felice con lui... ma non ci riesco.. gli rinfaccio spesso quello che io ho dovuto subire... la mia sofferenza.. il fatto che lui non fa nulla x dimostrarmi il suo amore... ad oggi non so quello che voglio
Sono passati troppi anni. Ti stai rotolando nel dolore passato.

guarda che è passato.
Non è più il suo tradimento a darti dolore. Sei tu che continui a coltivare quel dolore dentro di te e a mantenerlo vivo.

Confermandoti l'impossibilità di stare serena.

Non felice o quelle stronzate da pubblicità.

Serena.
E hai tre figli. Fra l'altro.

ti sei mai chiesta cosa stiano vedendo in te?
Che modello gli stai dando?

Cosa credi, che ai bambini bastino quattro denti in bella vista per credere che sia un sorriso?
Sono bambini, mica scemi.

Questo dovrebbe farti una paura fottuta.
Che eredità stai lasciando a loro?

Che strumenti gli stai dando per affrontare una vita in cui dovranno combattere e tirar fuori unghie e denti?

Se da sola non ce la fai, e non sembra, ti ripeto sono troppi anni che sei immobile nel dolore, cerca un aiuto.

Molla la questione della separazione.

Tuo marito non si vuole separare?
Benissimo.

Chiedigli di pagarti un terapeuta. Per iniziare. Digli che non riesci ad elaborare il tradimento. Che scopando in giro non funziona e quindi hai deciso per una terapia.
E prenditi cura di te.
Stai a pezzi e sei una preda talmente facile che mi fai venir voglia di prendere a calci nel culo il tuo bel 47 enne.

Quando ti sei rimessa un attimo in sistema, inizia a cercare un lavoro che ti piace.
E tuo marito ha l'obbligo, lo sottolineo OBBLIGO di sostenerti in questo.
E' tuo marito e sei sua moglie. Fa parte del contratto il sostegno.

E mentre tu inizi a lavorare, che paghi la babysitter.

Lascia stare la separazione.
e' un pensiero che stai usando per non smuoverti da dove sei.

Per non assumerti la responsabilità di te stessa in questa situazione.
E fossi sola, vabbè..sei adulta. Cazzi tuoi.

Ma hai fatto 3 figli.
Quindi muoviti a fargli vedere cosa significa affrontare la vita.
E prendersi cura di se stessi.
 
Ultima modifica:

perplesso

Administrator
Staff Forum
Mi ha detto oggi che il fatto della foto era una scusa x non andare avanti...
Che ha capito che quello che volevo io non era solo una trombata... e che si sarebbe sentito una merda se ci fossimo rivisti...
Cosi mi ha detto
io avrei apprezzato l'onestà. ha dimostrato di avere una coscienza ed una presenza mentale importanti
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Consulta un avvocato. Sei una madre. Godi di tutele.
Valuta le alternative.
Altrimenti smettila di piangerti addosso, tienti il tuo marito fedifrago, scopatelo se ti piace, fai la madre e ricambia le corna con altrettanti palchi adeguati e ben fatti ma goduti e senza tentennamenti. Ma non entrare nel loop vittima ad oltranza!
anvedi Danny
 

Eagle72

Utente di lunga data
Ma il futuro non esiste. :)

Come entità concreta.

Esiste semmai come prodotto delle azioni presenti.

E con le azioni nel presente si fa la differenza.

Credo che tutta la paura di cui parli, sia una sorta di contenitore non della propensione al rischio, ma di una non relativizzazione della propria importanza. Siamo cosucce insignificanti eh. Alza gli occhi una notte...e fai un po' il confronto.

Si muore. Sempre.
Questa è l'unica certezza.

E la vita è una. Non si possono fare resi.
Non si possono fare cambi.

Siamo fondamentalmente granellini di polvere (di stelle, se ci vogliamo mettere un po' di poesia :))
Ma niente di più

La nostra presenza non fa la differenza nel sistema complessivo.
Ma nonostante questo ha una sua posizione nell'ordine delle cose.

A cosa serve un progetto fallito su cui piangere ogni giorno?
Che paura è quella della solitudine, se si è soli ogni giorno nei propri rimpianti, dubbi, paure?
Cosa te ne fai di un progetto simile ad un progetto fallito?

Ma più che altro...cosa significa bello?

E' bello un presente triste in cui ci si arrovella ogni singolo momento alla ricerca di non si sa cosa?
Sbattendo come una mosca sui vetri?

Le azioni, una separazione per esempio, discendono da un altro genere di valutazioni.

Se materialmente non posso andare, sto.
E' una questione di sopravvivenza.

Ma se riguarda il resto...buh.

Soli si è soli, in una relazione che non funziona. Anzi, si è soli e con il peso addosso.
Il progetto è fallito. Anche se si passa il tempo a guardare le vecchie foto in cui si era taanto felici, è falllito lo stesso. Non è che se distogli lo sguardo i fatti cambiano.
Il futuro non esiste. Quindi non è che esco da una fornace infuocata perchè fuori ci sarà il tepore giusto e perfetto per me. Esco perchè mi brucia il culo. :D

E non me ne frega niente di quello che c'è fuori, non aspetto la stagione giusta.
Prima mi raffreddo il culo. Poi ci penso. :)

Alla fine, comunque si muore.

Non è che se vivi di merda poi ti danno il premio eh.
A che se ne sappia. :)

E guarda...l'altra certezza è che morirai solo.
Nessuno verrà con te.
Mi hai convinto. Corro a separarmi 😜....cmq il tuo discorso fila..Grazie
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Scusa eh, ma stiamo passando da te che vorresti farti uno ma lui non ci sta al tradimento che hai subito e che non hai superato. Vogliamo evitare di piangerci addosso qualsiasi cosa accada e trovare un modo per vivere decentemente se non bene la tua vita facendo delle scelte e non solo subendola?
Hai 32 anni. Hai ancora ampi margini di scelta.
non avevo capito che ha solo 32 anni:eek::eek:
 

Jacaranda

Utente di lunga data
Ma il futuro non esiste. :)

Come entità concreta.

Esiste semmai come prodotto delle azioni presenti.

E con le azioni nel presente si fa la differenza.

Credo che tutta la paura di cui parli, sia una sorta di contenitore non della propensione al rischio, ma di una non relativizzazione della propria importanza. Siamo cosucce insignificanti eh. Alza gli occhi una notte...e fai un po' il confronto.

Si muore. Sempre.
Questa è l'unica certezza.

E la vita è una. Non si possono fare resi.
Non si possono fare cambi.

Siamo fondamentalmente granellini di polvere (di stelle, se ci vogliamo mettere un po' di poesia :))
Ma niente di più

La nostra presenza non fa la differenza nel sistema complessivo.
Ma nonostante questo ha una sua posizione nell'ordine delle cose.

A cosa serve un progetto fallito su cui piangere ogni giorno?
Che paura è quella della solitudine, se si è soli ogni giorno nei propri rimpianti, dubbi, paure?
Cosa te ne fai di un progetto simile ad un progetto fallito?

Ma più che altro...cosa significa bello?

E' bello un presente triste in cui ci si arrovella ogni singolo momento alla ricerca di non si sa cosa?
Sbattendo come una mosca sui vetri?

Le azioni, una separazione per esempio, discendono da un altro genere di valutazioni.

Se materialmente non posso andare, sto.
E' una questione di sopravvivenza.

Ma se riguarda il resto...buh.

Soli si è soli, in una relazione che non funziona. Anzi, si è soli e con il peso addosso.
Il progetto è fallito. Anche se si passa il tempo a guardare le vecchie foto in cui si era taanto felici, è falllito lo stesso. Non è che se distogli lo sguardo i fatti cambiano.
Il futuro non esiste. Quindi non è che esco da una fornace infuocata perchè fuori ci sarà il tepore giusto e perfetto per me. Esco perchè mi brucia il culo. :D

E non me ne frega niente di quello che c'è fuori, non aspetto la stagione giusta.
Prima mi raffreddo il culo. Poi ci penso. :)

Alla fine, comunque si muore.

Non è che se vivi di merda poi ti danno il premio eh.
A che se ne sappia. :)

E guarda...l'altra certezza è che morirai solo.
Nessuno verrà con te.
Beh...che bella prospettiva ...😱

A volte il problema nell’uscire dalla fornace è che si pensa che fuori farà ancora più caldo .
Posto che sono fermamente convinta che quando si sta davvero male , la decisione la si prende perché l’istinto di sopravvivenza ce lo impone...quello che però è stare davvero male per te ..non è sufficientemente schifido per un altro...
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Mi hai convinto. Corro a separarmi 😜....cmq il tuo discorso fila..Grazie
Prego :)
Ma mica volevo convincere alla separazione. :rotfl:

Che personalmente ritengo sia una questione da valutare non con i sentimenti ma con un avvocato e con carta e matita alla mano. Per fare i conti. E se non è possibile perchè l'impoverimento è troppo, non ci si separa e si percorrono altre strade.

E' ritenersi talmente centrali da rimaner inchiodati all'idea che discuto.
Ritenersi talmente onnipotenti da poter pensare che i propri sogni avranno un seguito concreto esattamente come si pensava nel sogno. Che il mondo sarà esattamente come lo desideriamo noi. E pure definiamo fallimento il fatto che non è così.
Mai lo è stato e mai lo sarà, il mondo come lo intendiamo noi.

Siamo granellini. Da dove viene tutta questa idea di potere sulla vita?

Se alla vita gli girano i coglioni, ci prende e ci fa in mille pezzettini che neanche al microscopio ti ritrovi. :rolleyes::D

Isogni sono sogni.
Poi si relativizzano nel vivere. Nell'accettazione e nella proattività di fronte alle proposte che la vita fa ogni giorno.

E il vivere lo si affronta giorno per giorno.
Mica che vivere è solo bello eh.

Siamo noi che ci siamo abituati a pensare che vivere sia necessariamente dolce, bello, indolore.

Una settantina di anni fa eravamo in guerra. Alle separazioni manco ci pensavano.
Pensavano ad entrare nei rifugi antiaerei. Quando c'erano.

Mica si chiedevano se erano felici.
Godevano di quel che c'era e si tiravan su le maniche per quel che mancava.
Bestemmiando, piangendo e sudando. Lacrime e sangue.

E gli pareva pure normale.

Qualche km più in là di qui, è così anche adesso.

A noi, ci va pure bene. Di lusso.
Possiamo stare qui a chiederci se siamo felici. E pure ad aver paura di non esserlo :)
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Beh...che bella prospettiva ...😱

A volte il problema nell’uscire dalla fornace è che si pensa che fuori farà ancora più caldo .
Posto che sono fermamente convinta che quando si sta davvero male , la decisione la si prende perché l’istinto di sopravvivenza ce lo impone...quello che però è stare davvero male per te ..non è sufficientemente schifido per un altro...
beh..morire si muore. E' certo. :)

Non pensarci non cambia lo stato delle cose.
E rattristarsi perchè si è parte di un sistema che ha questo funzionamento su cui non abbiamo la minima possibilità di cambiamento concreto e reale mi sembra piuttosto inutile.

LA vita è ricca. Struggersi perchè non è come l'avevamo sognata noi, partendo da una posizione di onnipotenza irreale e favolistica, perdendosi le opportunità che offre ogni giorno se si guarda, lo trovo uno spreco.

Poi, ci sta anche che uno passi la vita a dirsi che lui sognava questo e quello e che siccome non l'ha avuto è tristizzimo. (ma a me fa venire in mente il bambino che vuole il gelato prima di cena, e tutto preso dal gelato si perde la pizza con le patatine e pure il gelato dopo cena. Solo che siccome è un bambino non lo sa e crede che il gelato sia l'ombelico del mondo. Ma un bambino si può permettere questa visione perhcè anche la sua percezione dello scorrere del tempo è diversa da quella di un adulto. Un bambino non eternalizza come fanno gli adulti che si aggrappano al gelato).

Ma è una scelta però.
Di cui ci si assume la responsabilità.

Come lo è tollerare il male. E alzare la tolleranza del dolore.

Si può comprenderne le motivazioni.
Ma non far niente e subire è una scelta. Anche nella comprensione.

Vuoi non far niente e rotolarti nella rivendicazione di quel che avresti voluto ma non hai avuto?
Va benissimo

Sei te che ti rotoli.

Ma ti rotoli.
E l'hai deciso tu.
Non è il mondo cattivo o la sfiga.

Basta dirsi le cose come stanno. Per come la vedo io.

Poi si può fare a meno anche di quello. Dirsi le cose intendo.

Sono scelte.

Però nel frattempo non è che la vita si ferma e ti fa pat pat sulla spalla e ti aspetta.
La vita va.
Tu perdi occasioni e possibilità

E, unica certezza nella vita, arrivi in punto di morte.
E muori per davvero.
Non è che puoi dire "senti, spetta un momentino, avevo ancora quella roba lì in sospeso. E poi volevo mettere a posto quell'altra".
O meglio, puoi anche dirlo.
Ma la morte se ne fotte. E anche la vita.

Nel giro di un centinaio di anni, in una stima molto positiva, di te non resterà la minima traccia.
E la vita che hai usato aspettando che la vita ti aspettasse non torna indietro.

Sono scelte. :)
 
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Jacaranda

Utente di lunga data
beh..morire si muore. E' certo. :)

Non pensarci non cambia lo stato delle cose.
E rattristarsi perchè si è parte di un sistema che ha questo funzionamento su cui non abbiamo la minima possibilità di cambiamento concreto e reale mi sembra piuttosto inutile.

LA vita è ricca. Struggersi perchè non è come l'avevamo sognata noi, partendo da una posizione di onnipotenza irreale e favolistica, perdendosi le opportunità che offre ogni giorno se si guarda, lo trovo uno spreco.

Poi, ci sta anche che uno passi la vita a dirsi che lui sognava questo e quello e che siccome non l'ha avuto è tristizzimo. (ma a me fa venire in mente il bambino che vuole il gelato prima di cena, e tutto preso dal gelato si perde la pizza con le patatine e pure il gelato dopo cena. Solo che siccome è un bambino non lo sa e crede che il gelato sia l'ombelico del mondo. Ma un bambino si può permettere questa visione perhcè anche la sua percezione dello scorrere del tempo è diversa da quella di un adulto. Un bambino non eternalizza come fanno gli adulti che si aggrappano al gelato).

Ma è una scelta però.
Di cui ci si assume la responsabilità.

Come lo è tollerare il male. E alzare la tolleranza del dolore.

Si può comprenderne le motivazioni.
Ma non far niente e subire è una scelta. Anche nella comprensione.

Vuoi non far niente e rotolarti nella rivendicazione di quel che avresti voluto ma non hai avuto?
Va benissimo

Sei te che ti rotoli.

Ma ti rotoli.
E l'hai deciso tu.
Non è il mondo cattivo o la sfiga.

Basta dirsi le cose come stanno. Per come la vedo io.

Poi si può fare a meno anche di quello. Dirsi le cose intendo.

Sono scelte.

Però nel frattempo non è che la vita si ferma e ti fa pat pat sulla spalla e ti aspetta.
La vita va.
Tu perdi occasioni e possibilità

E, unica certezza nella vita, arrivi in punto di morte.
E muori per davvero.
Non è che puoi dire "senti, spetta un momentino, avevo ancora quella roba lì in sospeso. E poi volevo mettere a posto quell'altra".
O meglio, puoi anche dirlo.
Ma la morte se ne fotte. E anche la vita.

Nel giro di un centinaio di anni, in una stima molto positiva, di te non resterà la minima traccia.
E la vita che hai usato aspettando che la vita ti aspettasse non torna indietro.

Sono scelte. :)
Certo, e condivido i punti che emergono dalla tua esposizione .... ma provo a capire la ragazza in questione che secondo me è emotivamente ancorata allo stadio adolescenziale .
Sposata a 22 anni !! (22...) e a 32 mamma di 3 figli .e con già un bel paio di corna assestate in testa da un marito che non è vagamente somigliante al principe azzurro delle favole da lei lette fino al giorno prima..
 
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Eagle72

Utente di lunga data
Prego :)
Ma mica volevo convincere alla separazione. :rotfl:

Che personalmente ritengo sia una questione da valutare non con i sentimenti ma con un avvocato e con carta e matita alla mano. Per fare i conti. E se non è possibile perchè l'impoverimento è troppo, non ci si separa e si percorrono altre strade.

E' ritenersi talmente centrali da rimaner inchiodati all'idea che discuto.
Ritenersi talmente onnipotenti da poter pensare che i propri sogni avranno un seguito concreto esattamente come si pensava nel sogno. Che il mondo sarà esattamente come lo desideriamo noi. E pure definiamo fallimento il fatto che non è così.
Mai lo è stato e mai lo sarà, il mondo come lo intendiamo noi.

Siamo granellini. Da dove viene tutta questa idea di potere sulla vita?

Se alla vita gli girano i coglioni, ci prende e ci fa in mille pezzettini che neanche al microscopio ti ritrovi. :rolleyes::D

Isogni sono sogni.
Poi si relativizzano nel vivere. Nell'accettazione e nella proattività di fronte alle proposte che la vita fa ogni giorno.

E il vivere lo si affronta giorno per giorno.
Mica che vivere è solo bello eh.

Siamo noi che ci siamo abituati a pensare che vivere sia necessariamente dolce, bello, indolore.

Una settantina di anni fa eravamo in guerra. Alle separazioni manco ci pensavano.
Pensavano ad entrare nei rifugi antiaerei. Quando c'erano.

Mica si chiedevano se erano felici.
Godevano di quel che c'era e si tiravan su le maniche per quel che mancava.
Bestemmiando, piangendo e sudando. Lacrime e sangue.

E gli pareva pure normale.

Qualche km più in là di qui, è così anche adesso.

A noi, ci va pure bene. Di lusso.
Possiamo stare qui a chiederci se siamo felici. E pure ad aver paura di non esserlo :)
Come darti torto...sono.appena rientrato da un.viaggio in un paese poverissimo dove bambini fanno km per un secchio d acqua...e ho pensato a quanto tutto è relativo. Poi torni alla vita normale e magari ti incazzi perché ti hanno rigato l.auto...è cosi. Sul discorso sogno..che dirti..il nostro è durato piu di venti anni e un tradimento da parte di entrambi ci sembra assurdo..veramente spesso ci diciamo cosa ci è successo.?? Ma siamo qui..ci crediamo ancora...si combatte...ecco quello che sento mancare nella nostra amica è questo...loro non stanno combattendo e capendo insieme. Ed è il piu grande errore che si può fare dopo la tempesta. Cmq inutile dirlo che hai sempre un punto di vista diverso, intelligente, soprattutto che fa pensare...
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Certo, e condividi i punti che emergono dalla tua esposizione .... ma provo a capire la ragazza in questione che secondo me è emotivamente ancorata allo stadio adolescenziale .
Sposata a 22 anni !! (22...) e a 32 mamma di 3 figli .e con già un bel paio di corna assestate in testa da un marito che non è vagamente somigliante al principe azzurro delle favole da lei lette fino al giorno prima..
Ascolta occhitristi...

a 22 anni io ero stata violentata da 2 anni. Da uno che si era proposto come il mio innamorato. Vivevo da sola e combattevo i miei demoni. Ho vinto e ho perso. E mi porto via le mie cicatrici.

Ho un'amica che a 22 anni era stata violentata da 10 anni. Da uno di cui si fidava come lo può fare una bambina. Viveva sola e combatteva i suoi demoni. Ha vinto e ha perso. E si porta via le sue cicatrici.

Se vuoi di storie di questo genere te ne posso raccontare a centinaia. E anche di peggiori.

Se poi usciamo dal nostro bel recinto dorato, ci sono situazioni in cui bambini di 5 anni stanno in questo momento impugnando un mitra e uccidendo.
Altri che stanno crepando di stenti.
Altri ancora che vengono venduti per far divertire i turisti.

Questa è vita. Semplicemente vita.
A volte fa male.
A volte fa bene.
A volte ti abbraccia.
A volte ti sferza.

E a noi, qui, ci va davvero di lusso. Per male che vada, è sempre un lusso. :)

L'azione con cui si entra nella vita ce la si costruisce. E costa. Dolore e sudore e fatica.
E' questa la favola peggiore. Credere che sia gratis. Che debba necessariamente andare bene, bene come ce lo aspettavamo noi.

Nella nostra bella gabbia dorata e piena di morbidi cuscini di piume, che basta aprire il rubinetto per avere l'acqua calda due corna in testa, anche ripetute, sembrano una ferita mortale.

E sono una ferita. Non nego il dolore, la delusione e tutto quel che ne consegue.
E il lutto.
Ma anche il lutto ha un termine.

E il dolore non è assoluto.
Dopo un momento di assolutizzazione del proprio dolore, se non lo si relativizza il problema non è più l'evento che ha creato quel dolore.

Ma le strategie che si stanno attuando per proseguire nel cammino. E di queste allora è da discutere. Perchp non funzionano. Sono disfunzionali.

Se da soli non ce la si fa, invece di dare la colpa a destra e a manca e costruirsi una immagine di vittima (boicottandosi in ogni tentativo per rimanere fedeli a quell'immagine che, seppur dolorosa mantiene in uno stato di confort) si abbassa la cresta e si va a chiedere aiuto.

E questo in particolare se hai deciso di avere dei figli che succhiano e si impregnano come spugne della tua posizione di fronte alla vita.

Mi dici sposata a 22 anni con i punti esclamativi.

Mica era una sposa bambina di otto anni col 40enne di turno eh.

Era una donna. Che ha fatto le sue scelte.

Rimanere ancorata e immobile e rotolarsi nel dolore, adesso che ne ha 32 è una scelta che lei fa.

Se non si muove lei, non si muove nessuno al suo posto.
Questo è.

Comprendere, e a me piace comprendere, significa anche collocare e relativizzare.
Ed è ciò che rende diverso il comprendere (prendere con) dal giustificare.

Ha 32 anni, è giovane, in salute ed è in una situazione in cui se si rimbocca le maniche ha ancora spazio e tempo e modo per reinventarsi. Ha ancora energie che anche soltanto fra 8 anni saranno diminuite.
E' il ciclo di crescita che lo ordina.

Cercare la soluzione fuori, invece che dentro è la sua questione.

Mica il tradimento.
 
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Foglia

utente viva e vegeta
Sono passati troppi anni. Ti stai rotolando nel dolore passato.

guarda che è passato.
Non è più il suo tradimento a darti dolore. Sei tu che continui a coltivare quel dolore dentro di te e a mantenerlo vivo.

Confermandoti l'impossibilità di stare serena.

Non felice o quelle stronzate da pubblicità.

Serena.
E hai tre figli. Fra l'altro.

ti sei mai chiesta cosa stiano vedendo in te?
Che modello gli stai dando?

Cosa credi, che ai bambini bastino quattro denti in bella vista per credere che sia un sorriso?
Sono bambini, mica scemi.

Questo dovrebbe farti una paura fottuta.
Che eredità stai lasciando a loro?

Che strumenti gli stai dando per affrontare una vita in cui dovranno combattere e tirar fuori unghie e denti?

Se da sola non ce la fai, e non sembra, ti ripeto sono troppi anni che sei immobile nel dolore, cerca un aiuto.

Molla la questione della separazione.

Tuo marito non si vuole separare?
Benissimo.

Chiedigli di pagarti un terapeuta. Per iniziare. Digli che non riesci ad elaborare il tradimento. Che scopando in giro non funziona e quindi hai deciso per una terapia.
E prenditi cura di te.
Stai a pezzi e sei una preda talmente facile che mi fai venir voglia di prendere a calci nel culo il tuo bel 47 enne.

Quando ti sei rimessa un attimo in sistema, inizia a cercare un lavoro che ti piace.
E tuo marito ha l'obbligo, lo sottolineo OBBLIGO di sostenerti in questo.
E' tuo marito e sei sua moglie. Fa parte del contratto il sostegno.

E mentre tu inizi a lavorare, che paghi la babysitter.

Lascia stare la separazione.
e' un pensiero che stai usando per non smuoverti da dove sei.

Per non assumerti la responsabilità di te stessa in questa situazione.
E fossi sola, vabbè..sei adulta. Cazzi tuoi.

Ma hai fatto 3 figli.
Quindi muoviti a fargli vedere cosa significa affrontare la vita.
E prendersi cura di se stessi.

Grande guerriera :up:
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Come darti torto...sono.appena rientrato da un.viaggio in un paese poverissimo dove bambini fanno km per un secchio d acqua...e ho pensato a quanto tutto è relativo. Poi torni alla vita normale e magari ti incazzi perché ti hanno rigato l.auto...è cosi. Sul discorso sogno..che dirti..il nostro è durato piu di venti anni e un tradimento da parte di entrambi ci sembra assurdo..veramente spesso ci diciamo cosa ci è successo.?? Ma siamo qui..ci crediamo ancora...si combatte...ecco quello che sento mancare nella nostra amica è questo...loro non stanno combattendo e capendo insieme. Ed è il piu grande errore che si può fare dopo la tempesta. Cmq inutile dirlo che hai sempre un punto di vista diverso, intelligente, soprattutto che fa pensare...
Sono d'accordo. E' così.

Però penso sia importante ricordarsi che è così perchè siamo qui.
Non è assoluto.
Così anche il graffio prende la sua dimensione e non risulta sovradimensionato.
E' un graffio. Non una pallottola. :D

Relativizzare.
Guardare il peggio e guardare il meglio.

E decidere la propria direzione. Anche rendendo grazia della propria vita.
Ricordarsi.

LA nostra amica...come può combattere in coppia se non sa combattere da sola?

Se non si smuove da quello stato di cristallizzazione, che dura da anni, semplicemente resta lì.

Ha reso assoluto il suo dolore.
L'ha reso il centro della sua vita.

E io la capisco. L'ho fatto pure io in un certo senso.

Ma ho imparato che non serve a niente. giri sulla ruota come un criceto.

Ad un certo punto serve girare lo specchio. Guardarsi. E dirsi davvero come stanno le cose.
Ossia che si è rifugiati nel proprio buco.

Ma il buco non è il mondo. Il mondo è tanto di più, anche di quello che si riesce a vedere.

Ecco perchè citavo l'alzare gli occhi e relativizzare la propria importanza. Le proprie gioie. E i propri dolori.

Non so se mi spiego.

Tutto questo parlare del tradimento, non porta a niente.
Non è quello il punto.

Dopo anni ferma nel dolore, il problema sono le strategie che lei attua ad essere disfunzionali.

E se non si rende conto di questo, se non discute se stessa, nemmeno se per sbaglio incontrasse il principe azzurro lo riconoscerebbe.

Continuerebbe a scegliere il rospo.
Scambiandolo per il principe.

Una profezia che si autoadempie.
Per rassicurarsi e rimanere nel buco.

Ma lei ha 3 figli.
 
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