Ho bisogno di consigli !!

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
I sogni vengono a te se hai gli occhi aperti per riconoscerli.
E mani e forza pronti per prenderli. Game hard...in essenza.
Mica che sono a portata di mano. O gratis. E, più che altro, come ce li si aspetta.

A volte, praticamente sempre per la mia esperienza, non si presentano nel momento in cui te li aspetti. Credo si chiami delusione.
A volte, praticamente sempre per la mia esperienza, non si presentano col vestito che gli avevi messo addosso mentre li sognavi. Credo si chiami frustrazione.
A volte li si aspetta con impazienza e a volte ansia, e non arrivano. Credo si chiami impotenza.

E quando arrivano, a volte, praticamente sempre nella mia esperienza, non li si riconosce immediatamente. E serve spogliarsi dagli occhiali che si sono tenuti addosso per tutto il tempo. Credo si chiami umiltà e meraviglia.

Quando poi li si vede, delusione, frustrazione e impotenza si collocano da sole, quasi senza sforzo se sono state accolte prima, come parti essenziali della costruzione dello spazio che serve per poterli contenere.

E serve tanto spazio per i sogni.
Credo che questa si chiami speranza.

E poi la cosa più difficile...abbracciarli.
Credo che questa si chiami fiducia.

Bel video :)
 
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Jacaranda

Utente di lunga data
Ascolta occhitristi...

a 22 anni io ero stata violentata da 2 anni. Da uno che si era proposto come il mio innamorato. Vivevo da sola e combattevo i miei demoni. Ho vinto e ho perso. E mi porto via le mie cicatrici.

Ho un'amica che a 22 anni era stata violentata da 10 anni. Da uno di cui si fidava come lo può fare una bambina. Viveva sola e combatteva i suoi demoni. Ha vinto e ha perso. E si porta via le sue cicatrici.

Se vuoi di storie di questo genere te ne posso raccontare a centinaia. E anche di peggiori.

Se poi usciamo dal nostro bel recinto dorato, ci sono situazioni in cui bambini di 5 anni stanno in questo momento impugnando un mitra e uccidendo.
Altri che stanno crepando di stenti.
Altri ancora che vengono venduti per far divertire i turisti.

Questa è vita. Semplicemente vita.
A volte fa male.
A volte fa bene.
A volte ti abbraccia.
A volte ti sferza.

E a noi, qui, ci va davvero di lusso. Per male che vada, è sempre un lusso. :)

L'azione con cui si entra nella vita ce la si costruisce. E costa. Dolore e sudore e fatica.
E' questa la favola peggiore. Credere che sia gratis. Che debba necessariamente andare bene, bene come ce lo aspettavamo noi.

Nella nostra bella gabbia dorata e piena di morbidi cuscini di piume, che basta aprire il rubinetto per avere l'acqua calda due corna in testa, anche ripetute, sembrano una ferita mortale.

E sono una ferita. Non nego il dolore, la delusione e tutto quel che ne consegue.
E il lutto.
Ma anche il lutto ha un termine.

E il dolore non è assoluto.
Dopo un momento di assolutizzazione del proprio dolore, se non lo si relativizza il problema non è più l'evento che ha creato quel dolore.

Ma le strategie che si stanno attuando per proseguire nel cammino. E di queste allora è da discutere. Perchp non funzionano. Sono disfunzionali.

Se da soli non ce la si fa, invece di dare la colpa a destra e a manca e costruirsi una immagine di vittima (boicottandosi in ogni tentativo per rimanere fedeli a quell'immagine che, seppur dolorosa mantiene in uno stato di confort) si abbassa la cresta e si va a chiedere aiuto.

E questo in particolare se hai deciso di avere dei figli che succhiano e si impregnano come spugne della tua posizione di fronte alla vita.

Mi dici sposata a 22 anni con i punti esclamativi.

Mica era una sposa bambina di otto anni col 40enne di turno eh.

Era una donna. Che ha fatto le sue scelte.

Rimanere ancorata e immobile e rotolarsi nel dolore, adesso che ne ha 32 è una scelta che lei fa.

Se non si muove lei, non si muove nessuno al suo posto.
Questo è.

Comprendere, e a me piace comprendere, significa anche collocare e relativizzare.
Ed è ciò che rende diverso il comprendere (prendere con) dal giustificare.

Ha 32 anni, è giovane, in salute ed è in una situazione in cui se si rimbocca le maniche ha ancora spazio e tempo e modo per reinventarsi. Ha ancora energie che anche soltanto fra 8 anni saranno diminuite.
E' il ciclo di crescita che lo ordina.

Cercare la soluzione fuori, invece che dentro è la sua questione.

Mica il tradimento.
Le persone ferite si riconoscono ... sono razionali e disilluse....e guardano alla vita con occhi speciali Tu sei stata ferita , io sono stata ferita (anche se in modo diverso ma non meno doloroso , ti assicuro) ...
Ma i vissuti diversi hanno conseguenze diverse e secondo me devono essere contestualizzati .
Oggi a 22 anni mediamente non ci si sposa ...
vero che c’e chi viene addestrato alla guerra a 5 anni, ma non qui ....
secondo me lei ci deve sbattere il naso ma ci arriva da sola ... come hai fatto tu e a modo mio ho fatto io....
Ripeto, i tuoi punti di vista li condivido al 100%, ma mi sento anche di compatirla ....e un po’ anche comprenderla ....
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Le persone ferite si riconoscono ... sono razionali e disilluse....e guardano alla vita con occhi speciali Tu sei stata ferita , io sono stata ferita (anche se in modo diverso ma non meno doloroso , ti assicuro) ...
Ma i vissuti diversi hanno conseguenze diverse e secondo me devono essere contestualizzati .
Oggi a 22 anni mediamente non ci si sposa ...
vero che c’e chi viene addestrato alla guerra a 5 anni, ma non qui ....
secondo me lei ci deve sbattere il naso ma ci arriva da sola ... come hai fatto tu e a modo mio ho fatto io....
Ripeto, i tuoi punti di vista li condivido al 100%, ma mi sento anche di compatirla ....e un po’ anche comprenderla ....

Non mi sono spiegata :)

Sto affermando che non c'è niente di speciale nel prendersi le randellate nei denti.

Fa parte del vivere. In ogni angolo di mondo e per ogni specie vivente. Uomo incluso.

Sto affermando che funziona semplicemente così, da che esiste la vita; la vita non è stata e non è un processo pacifico e lineare. E prevedibile.
La vita, l'evoluzione della vita è un movimento violento di affermazione e comprende per sua costituzione il dolore e la morte.

Si può decidere di attivare dinamiche funzionali, e non cullarsi nel dolore rendendolo il centro pulsante della propria vita. E appartenere alla vita.

Oppure si possono attivare dinamiche disfunzionali, che creano le condizioni per il permanere in quel centro pulsante e rotolarcisi dentro. E entrare nel buco caldo e accogliente da cui spiare quel che accade fuori.

Ce lo possiamo permettere semplicemente perchè viviamo in un momento, raro fra l'altro nella storia europea, di pace e ricchezza.
O meglio, ce lo possiamo permettere rendendo la cosa anche un qualcosa di "speciale".
Rendendo quel buco un posticino accogliente e da cui comunque si ha accesso al benessere e alla comodità.

Credendo fra l'altro che sia da sempre così e che questo così sia la norma.

Tendendo ad un ideale di felicità che rappresenta la realizzazione perfetta delle proprie aspettative.

Contestualizzare significa prendere atto del fatto che il dolore individuale non è il centro pulsante del mondo.
Non è un assoluto.
E che più che altro il dolore è una parte essenziale del vivere.

Qui da me si dice "mal che sa vol, nol dol".

E significa "il male che si vuole, non duole".

Esistono eventi dolorosi. Le randellate. E non penso siano evitabili. Ognuno le sue.

La scelta riguarda l'andare oltre oppure continuare a darsele da soli rotolandosi nel ricordo, agganciandosi al passato e ripetendo la randellata, trovando in quella coazione il proprio essere speciali.

Questo è il male che si vuole. :)

Un po' quel che si diceva con eagle...posso decidere se incazzarmi come una biscia per un graffio sulla macchina rendendolo un evento rappresentativo dell'ingiustizia e della disattenzione. Trasformandolo in una pallottola in pancia.

Oppure posso incazzarmi perchè per la puttana quel graffio, grazie alla disattenzione di qualche coglione ricade su di me. Ma poi relativizzare e guardare al fatto che è un graffio. E non una pallottola.

Scelte.
Di cui ognuno è responsabile.

Il graffio è un evento. Incontrollabile.
Come accolgo ed elaboro il graffio è una responsabilità individuale che non discende dal graffio.

Il tradimento è un evento. Incontrollabile.
Come accolgo ed elaboro il tradimento è una responsabilità individuale che non discende dal tradimento.

La violenza è un evento. Incontrollabile.
Come accolgo ed elaboro la violenza è una responsabilità individuale che non discende dalla violenza.

E' semplice analisi eh.
Niente di trascendentale. :)
 
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Eagle72

Utente di lunga data
Non mi sono spiegata :)

Sto affermando che non c'è niente di speciale nel prendersi le randellate nei denti.

Fa parte del vivere. In ogni angolo di mondo e per ogni specie vivente. Uomo incluso.

Sto affermando che funziona semplicemente così, da che esiste la vita; la vita non è stata e non è un processo pacifico e lineare. E prevedibile.
La vita, l'evoluzione della vita è un movimento violento di affermazione e comprende per sua costituzione il dolore e la morte.

Si può decidere di attivare dinamiche funzionali, e non cullarsi nel dolore rendendolo il centro pulsante della propria vita. E appartenere alla vita.

Oppure si possono attivare dinamiche disfunzionali, che creano le condizioni per il permanere in quel centro pulsante e rotolarcisi dentro. E entrare nel buco caldo e accogliente da cui spiare quel che accade fuori.

Ce lo possiamo permettere semplicemente perchè viviamo in un momento, raro fra l'altro nella storia europea, di pace e ricchezza.
O meglio, ce lo possiamo permettere rendendo la cosa anche un qualcosa di "speciale".
Rendendo quel buco un posticino accogliente e da cui comunque si ha accesso al benessere e alla comodità.

Credendo fra l'altro che sia da sempre così e che questo così sia la norma.

Tendendo ad un ideale di felicità che rappresenta la realizzazione perfetta delle proprie aspettative.

Contestualizzare significa prendere atto del fatto che il dolore individuale non è il centro pulsante del mondo.
Non è un assoluto.
E che più che altro il dolore è una parte essenziale del vivere.

Qui da me si dice "mal che sa vol, nol dol".

E significa "il male che si vuole, non duole".

Esistono eventi dolorosi. Le randellate. E non penso siano evitabili. Ognuno le sue.

La scelta riguarda l'andare oltre oppure continuare a darsele da soli rotolandosi nel ricordo, agganciandosi al passato e ripetendo la randellata, trovando in quella coazione il proprio essere speciali.

Questo è il male che si vuole. :)

Un po' quel che si diceva con eagle...posso decidere se incazzarmi come una biscia per un graffio sulla macchina rendendolo un evento rappresentativo dell'ingiustizia e della disattenzione. Trasformandolo in una pallottola in pancia.

Oppure posso incazzarmi perchè per la puttana quel graffio, grazie alla disattenzione di qualche coglione ricade su di me. Ma poi relativizzare e guardare al fatto che è un graffio. E non una pallottola.

Scelte.
Di cui ognuno è responsabile.

Il graffio è un evento. Incontrollabile.
Come accolgo ed elaboro il graffio è una responsabilità individuale che non discende dal graffio.

Il tradimento è un evento. Incontrollabile.
Come accolgo ed elaboro il tradimento è una responsabilità individuale che non discende dal tradimento.

La violenza è un evento. Incontrollabile.
Come accolgo ed elaboro la violenza è una responsabilità individuale che non discende dalla violenza.

E' semplice analisi eh.
Niente di trascendentale. :)
Alcune volte nei momenti difficili della vita ho fatto volontariato..proprio per relativizzare...e funziona. Basta andare in un ospedale pediatrico...questo non significa non soffrire per un tradimento o la fine di un matrimonio...ma aiuta. E mi son sempre detto che fare volontariato è alla fine egoismo..lo fai per star bene..strano eh?
 

HP72

Utente di lunga data
Alcune volte nei momenti difficili della vita ho fatto volontariato..proprio per relativizzare...e funziona. Basta andare in un ospedale pediatrico...questo non significa non soffrire per un tradimento o la fine di un matrimonio...ma aiuta. E mi son sempre detto che fare volontariato è alla fine egoismo..lo fai per star bene..strano eh?
Hai ragione sul volontariato, ma si può essere egoisti senza dare nulla a nessuno o addirittura togliendo agli altri o ricavare qualcosa per se pur donando agli altri
Il discorso della relativizzazione però funziona fino ad un certo punto, ognuno di noi vive la propria situazione ed è in questa immerso e coinvolto, dire che ci sono situazioni peggiori delle nostre serve fino ad un certo punto
 

Eagle72

Utente di lunga data
Hai ragione sul volontariato, ma si può essere egoisti senza dare nulla a nessuno o addirittura togliendo agli altri o ricavare qualcosa per se pur donando agli altri
Il discorso della relativizzazione però funziona fino ad un certo punto, ognuno di noi vive la propria situazione ed è in questa immerso e coinvolto, dire che ci sono situazioni peggiori delle nostre serve fino ad un certo punto
Il punto è..se sapessi di morire domani non mi sputo in faccia sapendo di aver buttato mesi dietro a un tradimento subito? Si!...poi per carità so il primo che sta soffrendo ancora dopo 9 mesi...però ogni tanto bisogna darsi una mossa..questo penso che ispazia voglia dire con una scrittura più affascinante della mia. Il punto per me è un altro..la mossa comporta un processo di distacco dal concetto di amore e della persona accanto. A me questo manca e mancherà. Quell' illusione che allora non percepivo tale. Ma è la vita. Punto.
 
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HP72

Utente di lunga data
Il punto è..se sapessi di morire domani non mi sputo in faccia sapendo di aver buttato mesi dietro a un tradimento subito? Si!...poi per carità so il primo che sta soffrendo ancora dopo 9 mesi...però ogni tanto bisogna darsi una mossa..questo penso che ispazia voglia dire con una scrittura più affascinante della mia. Il punto per me è un altro..la mossa comporta un processo di distacco dal concetto di amore e della persona accanto. A me questo manca e mancherà. Quell' illusione che allora non percepivo tale. Ma è la vita. Punto.
Quello che dici nella frase in neretto vale per tantissime cose, farei oggi questo lavoro se sapessi che fra un mese morirò?
Forse nemmeno ci andrei al lavoro, ma il futuro è incerto sia nel bene che nel male
Ho paura di trovarmi in una situazione simile alla tua adesso, il problema che io incontro è quello di ritrovarmi malgrado l'amore e la persona che mi stà accanto, cioè ho bisogno di sapere che anche se tutto finisse io ce la farei comunque anche da solo ed è un passaggio difficile e doloroso, ma onestamente è necessario, che la separazione si attui o meno
 

delusa86

Utente di lunga data
Scusa eh, ma stiamo passando da te che vorresti farti uno ma lui non ci sta al tradimento che hai subito e che non hai superato. Vogliamo evitare di piangerci addosso qualsiasi cosa accada e trovare un modo per vivere decentemente se non bene la tua vita facendo delle scelte e non solo subendola?
Hai 32 anni. Hai ancora ampi margini di scelta.

Hai perfettamente ragione... ma io ad oggi non so quale sia la scelta giusta x me
 

delusa86

Utente di lunga data
Sono passati troppi anni. Ti stai rotolando nel dolore passato.

guarda che è passato.
Non è più il suo tradimento a darti dolore. Sei tu che continui a coltivare quel dolore dentro di te e a mantenerlo vivo.

Confermandoti l'impossibilità di stare serena.

Non felice o quelle stronzate da pubblicità.

Serena.
E hai tre figli. Fra l'altro.

ti sei mai chiesta cosa stiano vedendo in te?
Che modello gli stai dando?

Cosa credi, che ai bambini bastino quattro denti in bella vista per credere che sia un sorriso?
Sono bambini, mica scemi.

Questo dovrebbe farti una paura fottuta.
Che eredità stai lasciando a loro?

Che strumenti gli stai dando per affrontare una vita in cui dovranno combattere e tirar fuori unghie e denti?

Se da sola non ce la fai, e non sembra, ti ripeto sono troppi anni che sei immobile nel dolore, cerca un aiuto.

Molla la questione della separazione.

Tuo marito non si vuole separare?
Benissimo.

Chiedigli di pagarti un terapeuta. Per iniziare. Digli che non riesci ad elaborare il tradimento. Che scopando in giro non funziona e quindi hai deciso per una terapia.
E prenditi cura di te.
Stai a pezzi e sei una preda talmente facile che mi fai venir voglia di prendere a calci nel culo il tuo bel 47 enne.

Quando ti sei rimessa un attimo in sistema, inizia a cercare un lavoro che ti piace.
E tuo marito ha l'obbligo, lo sottolineo OBBLIGO di sostenerti in questo.
E' tuo marito e sei sua moglie. Fa parte del contratto il sostegno.

E mentre tu inizi a lavorare, che paghi la babysitter.

Lascia stare la separazione.
e' un pensiero che stai usando per non smuoverti da dove sei.

Per non assumerti la responsabilità di te stessa in questa situazione.
E fossi sola, vabbè..sei adulta. Cazzi tuoi.

Ma hai fatto 3 figli.
Quindi muoviti a fargli vedere cosa significa affrontare la vita.
E prendersi cura di se stessi.

Ho gia fatto un percorso da sola con una psicologa... avevo toccato davvero il fondo a furia di piangermi addosso... poi piano piano mi sono rialzata
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ho gia fatto un percorso da sola con una psicologa... avevo toccato davvero il fondo a furia di piangermi addosso... poi piano piano mi sono rialzata
Per la verità a me non sembri particolarmente stabile sulle tue gambe.

E le oscillazioni ci stanno eh, mica che no.

Ma quello su cui non mi sembri stabile riguarda proprio la percezione di te.
Dei tuoi bisogni e dei tuoi desideri.
Dell'affermazione serena di te.

E della trasformazione in prassi - e questo è quello che conta - di quella presente stabile in chi sei nel divenire.
Nella tua vita e in relazione al mondo.

Detto questo, le valutazioni sono tutte tue.

La vita è la tua.

E anche il tempo e come lo utilizzi.

Che tu sia già stata da una psyco. Bene. Si vede che stavi veramente male.

Ma è un po' come coi dentisti. Rompe il cazzo andarci.
Eppure, non è che se qualche anno fa avevo una carie e sono andata dal dentista allora se adesso ho una carie dal dentista non ci vado perchè ci sono già stata anni fa.

Che discorso è??? :confused:

Se vai dal dentista, ti passa il mal di denti e ti consiglia anche come gestire la cosa mentre il male passa.
Se non ci vai, beh...ti tieni il mal di denti.
Ma non è colpa del dentista. O il mondo crudele che fa venire le carie. E nemmeno gli zuccheri.

Sei tu che decidi di non andare ad aver cura di te.
Già chiarirsi questo è cambiare la posizione da passiva a proattiva.

Guarda che mi dispiace eh.
Ti leggo veramente prostrata. E dipendente dagli avvenimenti.
Immagino sia triste.

Ma il mio dispiacere non penso ti cambi le cose di mezzo centesimo di mm. :)
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Alcune volte nei momenti difficili della vita ho fatto volontariato..proprio per relativizzare...e funziona. Basta andare in un ospedale pediatrico...questo non significa non soffrire per un tradimento o la fine di un matrimonio...ma aiuta. E mi son sempre detto che fare volontariato è alla fine egoismo..lo fai per star bene..strano eh?
Siamo bestie che attuano comportamenti per il proprio personale vantaggio.

Anche quando i comportamenti dall'esterno sembrano completamente disfunzionali, internamente sono funzionali.

Le patologie stesse, che sono disfunzionali all'interno di un contesto sociale, sono funzionali al mantenimento di un sistema interno, magari anche semplicemente sospendendolo.

Mi ricordo un video molto interessante di questo ragazzo autistico, veramente molto molto grave e con sterotipie di vario tipo e genere.
Una di queste stereotipie si esplicava nel tenere la mano costantemente davanti agli occhi.
Questo ovviamente gli impediva tutta una serie di azioni necessarie e quotidiane.

Comportamento disfunzionale.

Beh...fra le varie cose che aveva addosso quel ragazzo, c'era anche una iper visione. Lui usava la mano per proteggere e centrare lo sguardo.
Quindi il suo sistema, automaticamente, toglieva alcune funzioni per dirigerle a compensare la visione.

Pensa che roba.

Ecco. Io l'egoismo lo colloco in questa prospettiva.

Noi tutti, anche i martiri, ci muoviamo per un vantaggio personale.
Che sia visibile o invisibile dentro e/o fuori poco conta.
Ci si muove per vantaggio.

La valutazione razionale è quel complesso di azioni che servono per collocare i comportamenti e pesare i vantaggi, prendendo poi decisioni che magari al primo momento sembrano svantaggiose (andare in terapia per esempio all'inizio è svantaggioso...è doloroso, chiede di destrutturare e discutere certezze e assetti e lo si fa solo se spinti da una motivazione sufficiente solida da permettere di attraversare lo svantaggio e verificare un vantaggio.
Se non si verificano vantaggi, si interrompe. E si torna al prima. )

Ecco. Non so se sono riuscita a farmi intendere.

Io non amo il volontariato. SE devo essere sincera.
Anche se vedo che ha una sua utilità nei termini di stampella sociale - copre i buchi istituzionali - e personali - permette ad alcuni individui di esprimere creativamente nodi interiori.
Ma non lo apprezzo lo stesso, in particolare per le modalità selvagge con cui viene utilizzato nel nostro paese.

Ma questo è un discorso OT. :)

Comunque no, non ci vedo niente di strano nell'egoismo.
E' una delle spinte alla sopravvivenza.

Mai visto i pinguini mentre osservano il mare?
Sono lì, tutti in fila sulla scogliera e sotto non sanno cosa c'è che li attende.
Cibo ma anche predatori.
Ad un certo punto...hop. Qualche pinguino "salta" in mare (non salta, la pressione di quelli dietro lo spinge giù).
Alcuni vengono mangiati ma in questo modo il resto del gruppo può mangiare.

Non siamo poi così lontani dai pinguini.

solo che noi ci siamo inventati la disney e harmony.
E il grande unicorno rosa :D
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Hai ragione sul volontariato, ma si può essere egoisti senza dare nulla a nessuno o addirittura togliendo agli altri o ricavare qualcosa per se pur donando agli altri
Il discorso della relativizzazione però funziona fino ad un certo punto, ognuno di noi vive la propria situazione ed è in questa immerso e coinvolto, dire che ci sono situazioni peggiori delle nostre serve fino ad un certo punto
Il grassetto non serve a una cippa lippa :D

E non è neanche relativizzare.
E' usare le sfighe altrui per farsi pat pat sulla spalla attraverso il pesare le proprie in relazione alle altre.
Decidendo che, nonostante tutto, va anche bene lo stesso. (ma è una decisione che dipende dal giudizio momentaneo riguardante le sfighe altrui...quindi non è nè stabile nè sufficiente alla consolazione. Ma anzi, espone ad un corto circuito per cui la valutazione della propria vita passa per parametri altri. Non mi è mai sembrato un bell'affare. )

Questo non ha nulla a che vedere con l'accettazione di una situazione, che permette invece una lettura anche spietata della realtà e di conseguenza permette di muoversi con la maggior lucidità possibile facendo riferimento a se stessi.

E non è neppure una genialata.
Perchè il suo rovescio è quella sensazione strisciante che diventa giudizio di valore e, al peggio, invidia - brutta bestia l'invidia- .

Relativizzare significa allargare il campo della visione, osservare il quadro d'insieme e individuare le risorse e i limiti anche tenendo conto del contesto in cui si è.
E sulla base di quella lettura decidere cosa fare con quel che si ha CONCRETAMENTE a disposizione.

Questo implica il non sprecare risorse.
Ricordarsi che in fondo, come si dice da me, qui per male che vada, si vive col culo nel burro significa non sprecare le opportunità che per pura casualità sono lì, dove basta allungare la mano e prendersele. E questo è render grazia alla vita.
Usare al meglio ciò che la vita offre. Senza perdere troppo tempo nelle recriminazioni di come si sarebbe voluto fosse per rispondere alle proprie aspettative (necessariamente limitate fra l'altro...trovo sia una posizione di una superbia incredibile, resa ancor più incredibile dalla maschera che le si mette sopra con il vittimismo).

Non è dirsi "eh...ma in Siria c'è la guerra, poverini. Come sono sfortunati. E io mi lamento pure. Che cattiv*!!"
(aprendo in questo modo le porte al senso di colpa strisciante che compone l'opulenza occidentale - e il portafoglio a chi sa usare questo sensazione indefinita per fare soldi in nome di una pubblicizzata bontà- . )

Relativizzare significa mettere tutti e due i piedi nella propria situazione e osservare. Fare una cernita di limiti e risorse. Accettare il dolore, tenendo presente che non è eterno e non uccide e che la sensazione di assoluto è data soltanto dal fatto che lo si sta vivendo in quel momento, e decidere per il proprio vantaggio - i puri di cuore lo chiamano "bene". ;)
 
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Brunetta

Utente di lunga data
La tragedia attuale è la ricerca della felicità (lasciando stare il vero significato che ha nella Costituzione americana) che è stata confusa con diritto alla felicità. Per cui se la situazione reale che ci capita di vivere non corrisponde al nostro desiderio di felicità ci sentiamo vittime di atroce ingiustizia e non apprezziamo tutti i veri motivi di felicità che vanno dall’acqua corrente calda e fredda al tramonto.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
La tragedia attuale è la ricerca della felicità (lasciando stare il vero significato che ha nella Costituzione americana) che è stata confusa con diritto alla felicità. Per cui se la situazione reale che ci capita di vivere non corrisponde al nostro desiderio di felicità ci sentiamo vittime di atroce ingiustizia e non apprezziamo tutti i veri motivi di felicità che vanno dall’acqua corrente calda e fredda al tramonto.
sono d'accordo.

Che poi se si chiede "ma cosa è per te la felicità?"

Tendenzialmente non si ha risposta. E si vanno a cercare gli aforismi :D
Ed in ogni caso, ognuno sceglierà un aforisma diverso non solo rispetto agli altri, ma anche rispetto a se stesso.

E allora...è ovvio che tutto ciò che non corrisponde al sognato, tutto ciò che non segue le variazioni, diventa una sorta di offesa e di furto.

Una espropriazione invece che una opportunità.

E non penso sia del tutto scollegato dall'impennata di ansia e ossessività che viene rilevata socialmente.
EDIT: e nemmeno scollegata dall'impennata di disturbi comportamentali nei bambini.
 
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