Ah ok, non riuscivo a capire cosa intendessi per “inconsapevoli”
Chiamiamole
aspirazionali allora

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Io non credo tanto ai ruoli “standard”.. però penso che quando nasce una relazione comincia anche il processo di definizione dei suoi confini e si pongono giorno dopo giorno i presupposti della sua evoluzione.
Dalle premesse, in teoria, si possono a grandi linee prevedere i possibili sviluppi.
Se io inizio una relazione con un uomo sposato, a senso, posso prevedere l’assenza di sbocchi diversi da delle scopate piacevoli e senza impegno.
Ma già questo presuppone che io sia dotata di un certo buonsenso e principio di realtà.
E se sono fortunata anche il fedifrago sarà dotato di buonsenso e non sentirà il bisogno di farmi intuire qualcosa di diverso e di giustificarsi inventandosi attrazioni predestinate che Harmony levatevi.
Magari io il buonsenso ce l’ho - non penso che il fatto che mi parli o beva il mio caffè siano indice sicuro di amore eterno - però il tizio ci sa fare a letto e ha tempo da passare con me e condividiamo sempre più cose.
Non si può controllare tutto, soprattutto la nascita di certi sentimenti.
Magari il buon senso mi riporta ancora alla realtà, ma evidentemente il terreno su cui si muove la relazione comincia ad essere per me insoddisfacente.
E se non ho abbastanza amor proprio per abbandonarla, per giustificare il mio sottile masochismo devo necessariamente sperare in qualcosa di diverso rispetto ai fatti oggettivi in mio possesso.
La granculo di Cenerentola... credere nella possibilità di essere l’eccezione.
Et voilà.
Poi se pensi che il buonsenso non è da tutti, che in certi momenti si è più fragili, che ad alcuni/e sale pure la competizione verso la cozza della fidanzata/moglie, che puoi essere sfortunata e incontrare uno smidollato, giusto per elencare solo alcune delle variabili... insomma le casistiche sono infinite.