oriente70
Utente di lunga data
[emoji23][emoji23][emoji23][emoji23]Facile eh.
Essere empatici verso se stessi....![]()
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Embè.[emoji23][emoji23][emoji23][emoji23]
Minimo sindacaleEmbè.
In tutti e due i casi bisogna vedere Se il tradito ha voglia di ascoltare [emoji41]o sopportare la vicinanza del traditore [emoji41].Se si è tradito si può reagire grosso modo in due modi:
- relativizzando l'accaduto ovvero dandogli lo spazio, gli obiettivi e le modalità più vicini al reale.
Questo implica la capacità di conoscere e comprendere il traditore e il tradimento. Questo permette di trovare un equilibrio per poter ancora restare accanto a chi ha tradito, ovviamente senza più le aspettative di prima. Almeno finché lo si ritiene possibile e soddisfacente.
- assolutizzando l'accaduto, dando al tradimento un significato dogmatico, impossibile da ridimensionare. Stare accanto al traditore diventa difficile e motivo di frustrazione. Prima o poi questa modalità, più dell'altra, porta alla separazione, necessaria al benessere psichico, o anche al tradimento, come bisogno di riscatto e di rivalsa ma soprattutto come possibilità di allontanarsi dal traditore e dalla sofferenza da lui portata.
L’argomento fumo e responsabilità per le conseguenze l’hai tirato fuori tu.Non cambiano argomento, tanto che io fumi non gliene importa nulla a nessuno
Restiamo sul concetto generico, perché penso sia importante
Però è quello che spesso avviene.Si parla di evoluzione storica.
Al di là del concetto in sé, su cui si potrebbe discutere, secondo me non è calzante.
È cambiato.Negli anni 60... in Sicilia. Il delitto d'onore qui al nord non credo venisse neppure contemplato dalla morale comune autoctona.
Di tradimenti da noi ce n'erano infatti anche all'epoca e si concludevano quasi sempre prima della legge sul divorzio con la sopportazione stoica dell'accaduto avendo come obiettivo primario la tutela della propria stabilità economica.
Detto in poche parole, i soldi erano pochi e si stringeva i denti.
Non credo però che anche all'epoca non si urlasse e non ci si arrabbiasse per i tradimenti.
Ricordo perfettamente il termine con cui l'amante di mio padre era definita da mia nonna: lugiona. Ma ce n'era anche per gli uomini traditori, ovviamente.
Non è cambiato molto, se non che oggi ci sono più possibilità di separarsi.
Non si tradisce quasi mai per quello.Però è quello che spesso avviene.
Non si tradisce generalmente per ottenere una tragedia.
A me i film di Muccino paiono sempre un po’ esasperati.È cambiato.
Non sono cambiate le reazioni concrete perché da traditi si sta malissimo, lo sappiamo.
È cambiato l’immaginario che fa sembrare il film di Muccino esagerato.
Anche a me sembrava esagerato, PRIMAA me i film di Muccino paiono sempre un po’ esasperati.
Anche A casa tutti bene, altro spaccato deprimente delle relazioni, per me è a tratti eccessivo.
Ma non in assoluto.. il fastidio che provo rispetto alle liti e alle reazioni urlate è dovuto alla distanza siderale che sento rispetto alla mia modalità prevalente di gestione delle crisi e della rabbia.
Poi è capitato anche a me di urlare, ovviamente.
A me (e a mia moglie) Muccino sembra realista.È cambiato.
Non sono cambiate le reazioni concrete perché da traditi si sta malissimo, lo sappiamo.
È cambiato l’immaginario che fa sembrare il film di Muccino esagerato.
Ma chi è che ha detto che il fine è far soffrire?Non si tradisce quasi mai per quello.
È quello che ho detto.
E, anche se dopo accade la tragedia, dire che il fine fosse quello è sbagliato.
Poche palle.
Si tradisce. E si può causare la tragedia.
Attribuire finalità a posteriori in base alle conseguenze delle azioni è scorretto e porta ad una valutazione distorta delle azioni stesse, a mio parere.
Jaka, alla fine non è questo il problema a cui si deve dare attenzione.Ma chi è che ha detto che il fine è far soffrire?
Questo non mi spiego
Nessuno.Ma chi è che ha detto che il fine è far soffrire?
Questo non mi spiego
Ma non è questione di prima o di dopo.Anche a me sembrava esagerato, PRIMA
Credo che stiamo parlando di cose diverse .Jaka, alla fine non è questo il problema a cui si deve dare attenzione.
Siamo espliciti: mia moglie, tuo marito non ci amano più.
Possiamo definire quello che è accaduto in tutte le maniere che vogliamo, ma il muro contro cui ci scontreremo sempre è quello.
Non c'è stato altruismo, rispetto, considerazione. Non c'è stato perché l'amore è finito.
Sono legati a noi per interessi loro, per l'affetto che rimane, per tante cose che non escluderanno mai pero' che loro possano desiderare ancora qualcosa solo per sé. O forse tutto quanto per sé.
Si ma il fumo era un esempio (far male senza intenzione di fare male) l"argomento era far male volendolo fare o non fareL’argomento fumo e responsabilità per le conseguenze l’hai tirato fuori tu.
Ci sono accadimenti che non per niente si chiamano disgrazie.Potevo anche far l'esempio di quello che va a fare il ciclista della domenica, che ogni 2x3 ne resta spiaccicato uno contro un'auto