Io credo che tenga particolarmente all'istituzione matrimonio, non alla relazione, sicuramente non tiene all'altro, come individuo.
Siamo anche esseri sociali, e ancora oggi fregiarsi di uomo/donna sposato, raccontare al mondo che hai una famiglia classica rassicura te, e chi ti circonda.
E qui ritorno al coraggio...
Ho avuto modo di parlare con una donna separata da tempo, che mi ha raccontato diversi episodi di discriminazione da parte di conoscenti.
Si è sentita spesso guardare con sospetto e in diverse situazioni è stata tenuta a debita distanza.
Ancora oggi in Italia quindi, nella civilissima Emilia Romagna il separato suscita diffidenza.
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Porto la mia esperienza.
In taluni casi, giudicata. Ho perso buona parte delle conoscenze che frequentavo in coppia. Nel senso che sono spariti. Un amico (di entrambi) che sento ogni tanto continua a ripetermi che "dovrei fare la brava", che i momenti duri ci sono per tutte le coppie, ma che "comunque si sta insieme". Ripeteva che la "soluzione" era quella di stare separati in casa per un po'. A nulla valeva dirgli che la convivenza non mi era più tollerabile. Ecco... Forse in effetti lui mi guardava con sospetto. Morale?

Ci sentiremo si e no un paio di volte all'anno, oramai. Pure io a distanza di anni mi sono ampiamente stufata.
Ho trovato silenzio e imbarazzo. Al punto che una volta ho incrociato un amico (e' in origine suo amico, ma lo era diventato anche per me, e abbastanza stretto, pure) che si sarebbe fatto inghiottire dalla terra, piuttosto che andare incontro al mio saluto. Non potendolo evitare, l'ho liberato presto dal suo tangibile imbarazzo.
Altri proprio "puff!", volatilizzati, e parlo di persone con cui si sono condivise le vacanze. Il suo socio, con cui avevo ottimi rapporti, ad un tratto mi e' diventato ostile. E non è comprensibile.
Ho avuto anche la cattiveria dumi due che abitano nel mio condominio, che lo hanno incidentalmente saputo da me, e il giorno dopo lo avevano malignamente spifferato al quartiere. Non gliela ho mandata a dire, e peraltro non sono l'unica.
Però non è tutto qui, per fortuna.
Ho avuto anche aiuto, comprensione, e vicinanza. Come non le avrei mai attese. E da parte di tanti.
Ho avuto, certo, il momento di dirlo, che mi ero separata. E devo dire che appunto, e con le dovute eccezioni, e' stato più facile di quanto mi immaginassi.
E comunque anche con quelli che sono spariti ammetto che a volte ci ho messo "del mio", nel senso che anche per un cambio di interessi mi e' mancato materialmente il tempo per provare a "esorcizzare" la mia separazione.
Peraltro... Pare un po' il bue che dà del cornuto all'asino

. Anche a me e' venuto spontaneo criticare un amico separato. E in precedenza altri. Senza realisticamente comprendere che ognuno alla fine della fiera e' l'unico a comprendere come vive a casa propria. Lui ha mollato la moglie per essere libero di stare con l'amante, mandando all'aria una famiglia con due figli. E non mi e' stato straniero il pensiero che fosse pirla. Lei da quello che so, passato lo tsunami e' andata avanti. Sinceramente: meglio così, oppure meglio se lo avesse scoperto (e oramai non era troppo difficile... Lui pigliava multe in zone "improbabili", per dirne una), e magari lei fosse rimasta con la morte nel cuore, o peggio (conoscendola) con rabbia?