Gatta morta

Foglia

utente viva e vegeta
Del fatto che una donna sia gattamorta, profumiera, qualsiasi definizione si voglia dare per semplificare la situazione di cui si parla, ce ne frega poco.
Il problema è che la relazione tra questi due soggetti non ha finalità compatibili.
Chi deve svincolarsi è l'uomo, in questi casi.
L'unica maniera in cui può riuscire è recuperare l'autostima rendendosi più assertivo.
Penso a quell'uomo ridotto a fare il cicisbeo dalle 4 amiche di Jacaranda che lo prendono pure in giro.
Pur pensando tutto il male possibile di quelle donne, chi può sfancularle è solo lui.
E' lui che deve comprendere di essere usato, di venire disprezzato e che deve tenersi alla larga da donne che si comportano così.
Non ci riesce perché ovviamente nessuna di loro mostra veramente quello che pensa di lui (se fossero sincere sarebbe già sparito) e perché si è arenato in una situazione in cui si nutre più di speranze (che spesso vengono alimentate) che di fatti reali.
Ecco: già pretendere che alle speranze succedano i fatti diventa un modo per slegarsi, ma richiede un lavoro sull'autostima che permetta di sentirsi abbastanza forte da subire anche dei "No".
Mah. Non ricordo proprio l'esempio delle quattro amiche di @Jacaranda .
Io so soltanto che di un cicisbeo non saprei che farmene. E sono anche consapevole che un cicisbeo che viene a me 😂 giocandosi quel ruolo e' potenziale fonte di grandi inchiappettate per me, nel momento in cui mi dovessi minimamente sforzare di assecondargli il gioco del "poverino".
 
Del fatto che una donna sia gattamorta, profumiera, qualsiasi definizione si voglia dare per semplificare la situazione di cui si parla, ce ne frega poco.
Il problema è che la relazione tra questi due soggetti non ha finalità compatibili.
Chi deve svincolarsi è l'uomo, in questi casi.
L'unica maniera in cui può riuscire è recuperare l'autostima rendendosi più assertivo.
Penso a quell'uomo ridotto a fare il cicisbeo dalle 4 amiche di Jacaranda che lo prendono pure in giro.
Pur pensando tutto il male possibile di quelle donne, chi può sfancularle è solo lui.
E' lui che deve comprendere di essere usato, di venire disprezzato e che deve tenersi alla larga da donne che si comportano così.
Non ci riesce perché ovviamente nessuna di loro mostra veramente quello che pensa di lui (se fossero sincere sarebbe già sparito) e perché si è arenato in una situazione in cui si nutre più di speranze (che spesso vengono alimentate) che di fatti reali.
Ecco: già pretendere che alle speranze succedano i fatti diventa un modo per slegarsi, ma richiede un lavoro sull'autostima che permetta di sentirsi abbastanza forte da subire anche dei "No".
Poi, io te lo pongo da uomo perché si sta argomentando in un thread che parte da questo punto di vista, ma anche una donna può trovarsi nelle medesime condizioni, ovviamente con modalità diverse.
Solo che l'uomo non è profumiere perché magari ti scopa, però poi non arriva mai a creare una relazione, ti usa e se ne va.
Qui abbiamo visto storie simili.
sono situazioni però decisamente intuibili .solo che, come un gatto (anzi gatta...) che si morde la coda, lui essendo "sfigato" come viene definito ...è un predestinato .
se non fosse sfigato al posto delle gatte morte avrebbe avuto di fronte delle amiche o delle amanti
 

danny

Utente di lunga data
Mah. Non ricordo proprio l'esempio delle quattro amiche di @Jacaranda .
Io so soltanto che di un cicisbeo non saprei che farmene. E sono anche consapevole che un cicisbeo che viene a me 😂 giocandosi quel ruolo e' potenziale fonte di grandi inchiappettate per me, nel momento in cui mi dovessi minimamente sforzare di assecondargli il gioco del "poverino".
Non riesco a quotare il post col tuo, l'originale è a pag. 7.
Lo copio "se ne sarebbe accorto anche un demente che non ci sarebbe stato un gran futuro con le donne che si scarrozzava...ma sottovaluti il fatto che a volte ci sono uomini che pur di non uscire con un cesso che te la da, preferiscono uscire con il clone di Belen anche se sotto sotto sanno che se gliela “desse” sarebbe come il miracolo di san Gennaro .......
l’amico mio (spiace dirlo) era uno sfigatissimo che non si sapeva accontentare ... puntando alla luna
... e presuntosamente sperando nel miracolo"

Ora, dopo due o tre mesi che ti scarrozzi, fai piaceri e scrivi poemi a una, due, tre, quattro donne che palesemente non te la danno, qualche problema ce l'hai, e non è perché non sai accontentarti, ma perché in quella situazione tu, sfigatissimo e noioso, come indicato in un post precedente, hai trovato qualcuno che finalmente ti attenziona. Anche perché quasi sicuramente neppure quel "cesso"ipotizzato da Jaca gliela avrebbe data, o comunque, l'avrebbe ritenuto degno di interesse. Perché va spesso così, soprattutto quando non si è più ragazzi e il motivo di certi rapporti è soprattutto la ricerca di sesso (qui non vedo accenni a relazioni). Se sei sfigatissimo e noioso non piaci a nessuna. E ti aggrappi a chi ti attenziona.
Tu, Foglia, ovviamente non sapresti che fartene di un cicisbeo, ma tu non cerchi lacchè, servitori, neppure sei una che vuole essere oggetto di desiderio o di gratificazione maschile. La tua idea di un rapporto con un uomo è quella di trovare SOLO un normale compagno, come credo un po' tutti. E questo è solo positivo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Credo che ci si arrivi attraverso dinamiche per cui un po' tutto nel rapporto diventa "prestazione". Anche di sé all'altro... Al mio ex non importava più niente che il rapporto fosse ormai saturo di " guasti", marcio. Che non ci fosse (ma era palese) scambio nel durante. A volte per evitare di stare peggio semplicemente aveva la bambola gonfiabile, il pezzo di carne, a disposizione. Non che poi non ironizzasse, o non avesse capito, che se appena avevo un'altra scusa per tenerlo comunque buono sgusciavo come una anguilla. Terminava, faceva le sue frecciate, ma il più delle volte almeno per un paio di giorni respiravo, la prestazione la avevo resa.
Temo che lui si sentisse bisognoso.
 

Foglia

utente viva e vegeta
sono situazioni però decisamente intuibili .solo che, come un gatto (anzi gatta...) che si morde la coda, lui essendo "sfigato" come viene definito ...è un predestinato .
se non fosse sfigato al posto delle gatte morte avrebbe avuto di fronte delle amiche o delle amanti
E' si, una situazione circolare. Uno che "ha bisogno" (e ripeto, mi evoca davvero l'immagine di uno che non tiene più la pipì) e cerca condizioni "paritetiche" (vale a dire una che sta bene nel ruolo della bisognosa) , cosa trova? Poi però non è colpa della gattamorta della situazione. Perché sono in due, di gattamorti. Solo che poi se si verifica uno sgarro dalle aspettative uno dei due diventa quello che si approfitta. A me l'autostima non la ha regalata nessuno. Quando sono arrivata a sputarmi allo specchio mi sono ben guardata da che un altro lo facesse (ancora) al posto mio. E sinceramente quando sono in difficoltà (capita a tutti senza essere "sfigati") voglio persone che mi giudichino, anche. Anche qualche pacca sulla spalla, nelle fasi in cui sono piagnona (e lo so essere). Ma se ad un certo punto ne becco uno, e gli ripeto come un mantra. "ho bisognooooo", stando con il becco aperto come un uccellino implume che attende il verme, se mi va di culo becco quello che mi fa capire che non funziona così. E ad una certa si allontana. Se non mi va di gran culo, becco uno che per un po' sta al mio ruolo, ovviamente senza empatizzare più di tanto, mi dà qualche bombata (o si fa offrire qualche cena, o quel che volete voi) e poi mi molla. Se becco un altro con l'autostima sotto i tacchi, faccio a gara a chi ne ha meno (pensa che bello!).
Boh.
 

danny

Utente di lunga data
E' si, una situazione circolare. Uno che "ha bisogno" (e ripeto, mi evoca davvero l'immagine di uno che non tiene più la pipì) e cerca condizioni "paritetiche" (vale a dire una che sta bene nel ruolo della bisognosa) , cosa trova? Poi però non è colpa della gattamorta della situazione. Perché sono in due, di gattamorti. Solo che poi se si verifica uno sgarro dalle aspettative uno dei due diventa quello che si approfitta. A me l'autostima non la ha regalata nessuno. Quando sono arrivata a sputarmi allo specchio mi sono ben guardata da che un altro lo facesse (ancora) al posto mio. E sinceramente quando sono in difficoltà (capita a tutti senza essere "sfigati") voglio persone che mi giudichino, anche. Anche qualche pacca sulla spalla, nelle fasi in cui sono piagnona (e lo so essere). Ma se ad un certo punto ne becco uno, e gli ripeto come un mantra. "ho bisognooooo", stando con il becco aperto come un uccellino implume che attende il verme, se mi va di culo becco quello che mi fa capire che non funziona così. E ad una certa si allontana. Se non mi va di gran culo, becco uno che per un po' sta al mio ruolo, ovviamente senza empatizzare più di tanto, mi dà qualche bombata (o si fa offrire qualche cena, o quel che volete voi) e poi mi molla. Se becco un altro con l'autostima sotto i tacchi, faccio a gara a chi ne ha meno (pensa che bello!).
Boh.
Uhm, no. Non hai afferrato il concetto perché lo calibri sempre su di te.
Tu non sei ovviamente una gattamorta - uso sempre questo termine per semplificare - , hai qualcosa che ti fa più appartenere a una donna bisognosa (lascia perdere la pipì) - la mia sensazione è che tu ti sia creata una corazza a scopo difensivo, avendo ancora timore di metterti in gioco.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Uhm, no. Non hai afferrato il concetto perché lo calibri sempre su di te.
Tu non sei ovviamente una gattamorta - uso sempre questo termine per semplificare - , hai qualcosa che ti fa più appartenere a una donna bisognosa (lascia perdere la pipì) - la mia sensazione è che tu ti sia creata una corazza a scopo difensivo, avendo ancora timore di metterti in gioco.
Porca puzzola.
Sai che ne ho fatti fuori un discreto numero, di quelli che mi hanno approcciata volendomi vedere come "la bisognosa"? 😂
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non riesco a quotare il post col tuo, l'originale è a pag. 7.
Lo copio "se ne sarebbe accorto anche un demente che non ci sarebbe stato un gran futuro con le donne che si scarrozzava...ma sottovaluti il fatto che a volte ci sono uomini che pur di non uscire con un cesso che te la da, preferiscono uscire con il clone di Belen anche se sotto sotto sanno che se gliela “desse” sarebbe come il miracolo di san Gennaro .......
l’amico mio (spiace dirlo) era uno sfigatissimo che non si sapeva accontentare ... puntando alla luna
... e presuntosamente sperando nel miracolo"

Ora, dopo due o tre mesi che ti scarrozzi, fai piaceri e scrivi poemi a una, due, tre, quattro donne che palesemente non te la danno, qualche problema ce l'hai, e non è perché non sai accontentarti, ma perché in quella situazione tu, sfigatissimo e noioso, come indicato in un post precedente, hai trovato qualcuno che finalmente ti attenziona. Anche perché quasi sicuramente neppure quel "cesso"ipotizzato da Jaca gliela avrebbe data, o comunque, l'avrebbe ritenuto degno di interesse. Perché va spesso così, soprattutto quando non si è più ragazzi e il motivo di certi rapporti è soprattutto la ricerca di sesso (qui non vedo accenni a relazioni). Se sei sfigatissimo e noioso non piaci a nessuna. E ti aggrappi a chi ti attenziona.
Tu, Foglia, ovviamente non sapresti che fartene di un cicisbeo, ma tu non cerchi lacchè, servitori, neppure sei una che vuole essere oggetto di desiderio o di gratificazione maschile. La tua idea di un rapporto con un uomo è quella di trovare SOLO un normale compagno, come credo un po' tutti. E questo è solo positivo.
La narrazione di questa situazione è una delle possibili. Io vedo chiaramente invece una forma di pesca a strascico, come il tipo di una volta in balera “Balli?” “No” “Balli?” “No” e così via.
Naturalmente lui, il tipo tipico, credeva di fare una selezione partendo dalla più figa, ma era certo che l’impressione che dava era quella che una valesse l’altra. E le donne erano intercambiabili perché servivano giusto per ballare ovvero per metterle le mani addosso, strusciarsi un po’ e, se fortunato, poi pomiciare o più. Certamente lui aveva il suo bisogno di calore umano.
Il tipo tipico probabilmente ripeteva lo stesso schema ogni volta.
Magari era anche stupito che il suo amico, non certo più bello di lui, invece riuscisse ad acchiappare. Ma il suo amico ne sceglieva una che si guardava intorno, la guardava per un po’, poi si avvicinava e iniziava una conversazione e solo dopo un po’ ballava, quando lei ne aveva desiderio, non metteva subito le mani addosso e aspettava che fosse lei a cercare il contatto. Soprattutto il tipo tipico non aveva capito che il suo amico tipico era disposto a mettersi in gioco e rischiare con una sola, sapendo che avrebbe pure potuto perdere tempo, perché magari, dopo tanto prodigarsi per tutta la sera, avrebbe potuto non esserci la pomiciata. Però l’amico tipico del tipo tipico non diceva poi in giro che la tipa che non c’era stata era una gatta morta perché sapeva che se si fosse fatto la fama di quello che cercava la pomiciata non avrebbe più avuto nemmeno la piacevole serata di conversazione e attenzione, che pure faceva parte dei suoi bisogni.
 

danny

Utente di lunga data
La narrazione di questa situazione è una delle possibili. Io vedo chiaramente invece una forma di pesca a strascico, come il tipo di una volta in balera “Balli?” “No” “Balli?” “No” e così via.
Può anche essere, certo.
Con la pesca a strascico però prima o poi cambi l'esca, soprattutto se non becchi, e non ti limiti MAI alle più fighe (o più che altre solo a quelle che ti cagano). Ci provi con tutte. Soprattutto oggi che basta pescare sui social.
Se resisti mesi... insomma...
 

danny

Utente di lunga data
Naturalmente lui, il tipo tipico, credeva di fare una selezione partendo dalla più figa, ma era certo che l’impressione che dava era quella che una valesse l’altra. E le donne erano intercambiabili perché servivano giusto per ballare ovvero per metterle le mani addosso, strusciarsi un po’ e, se fortunato, poi pomiciare o più. Certamente lui aveva il suo bisogno di calore umano.
Il tipo tipico probabilmente ripeteva lo stesso schema ogni volta.
Magari era anche stupito che il suo amico, non certo più bello di lui, invece riuscisse ad acchiappare. Ma il suo amico ne sceglieva una che si guardava intorno, la guardava per un po’, poi si avvicinava e iniziava una conversazione e solo dopo un po’ ballava, quando lei ne aveva desiderio, non metteva subito le mani addosso e aspettava che fosse lei a cercare il contatto. Soprattutto il tipo tipico non aveva capito che il suo amico tipico era disposto a mettersi in gioco e rischiare con una sola, sapendo che avrebbe pure potuto perdere tempo, perché magari, dopo tanto prodigarsi per tutta la sera, avrebbe potuto non esserci la pomiciata. Però l’amico tipico del tipo tipico non diceva poi in giro che la tipa che non c’era stata era una gatta morta perché sapeva che se si fosse fatto la fama di quello che cercava la pomiciata non avrebbe più avuto nemmeno la piacevole serata di conversazione e attenzione, che pure faceva parte dei suoi bisogni.
Il primo è il tipico sfigato, il secondo no.
Il primo sa di non beccare, il secondo sì.
Autostima, nient'altro che questo.
Con le gattemorte però il tuo esempio non c'entra proprio niente.
La gattamorta si sarebbe fiondata lei direttamente anche sullo sfigato chiedendogli di ballare, mica restava lì ad aspettare l'invito, e gli si sarebbe strusciata addosso, con noncuranza, facendo finta di non accorgersene.
La profumiera invece gli avrebbe chiesto a fine serata di accompagnarla a casa, senza neppure averci mai ballato.
 
Ultima modifica:

Skorpio

Utente di lunga data
Però @danny se quel tipo era tanto bisognoso non si voleva trombare le topone

Se ho tenta fame mi basta un panino con la porchetta, non voglio la cena nel ristorante con lo chef stellato
 

Brunetta

Utente di lunga data
Però @danny se quel tipo era tanto bisognoso non si voleva trombare le topone

Se ho tenta fame mi basta un panino con la porchetta, non voglio la cena nel ristorante con lo chef stellato
E in ogni caso nel ristorante stellato come dal porchettaro bisogna pagare il,prezzo che viene richiesto, non quello che si vuole, ma soprattutto una donna non vuole essere la soddisfazione del bisogno di nessuno, perché non vuole essere da mangiare, né porchetta né piatto di Bottura.
 

danny

Utente di lunga data
Però @danny se quel tipo era tanto bisognoso non si voleva trombare le topone

Se ho tenta fame mi basta un panino con la porchetta, non voglio la cena nel ristorante con lo chef stellato
Li leggeste i miei interventi non dovrei riassumere ogni volta.
Uno sfigato non se lo caga nessuno.
Nè le belle né le brutte.
Si attacca a chi lo caga un po'.
Di solito profumiere e gattemorte, che non sono MAI cesse.

Non so se è questo il caso, ma lo porto come esempio.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Certo ci sono pure quelle che si riconoscono come merce, ma queste sanno darsi un valore e cercano di non svendersi, col Silvio sì, con lo sfigato per qualche passaggio no, altrimenti si prendono il taxi.
 

danny

Utente di lunga data
La storia del "sei cesso vai con le cesse" e "sei figo vai con le fighe" è una stronzata.
A parte che la realtà attorno a te mostra che chi ha più autostima e capacità di buttarsi e agire bene, con stile e intelligenza, ottiene risultati indipendenti dal discorso estetico. E non parlo neppure di soldi.
In ogni caso chi è sfigato - privo di autostima, stile, capacità di relazionarsi in maniera corretta e suscitare interesse - non se lo caga proprio nessuna. Manco la porchetta. Non sarebbe, per definizione, sfigato.
 

Brunetta

Utente di lunga data
La storia del "sei cesso vai con le cesse" e "sei figo vai con le fighe" è una stronzata.
A parte che la realtà attorno a te mostra che chi ha più autostima e capacità di buttarsi e agire bene, con stile e intelligenza, ottiene risultati indipendenti dal discorso estetico. E non parlo neppure di soldi.
In ogni caso chi è sfigato - privo di autostima, stile, capacità di relazionarsi in maniera corretta e suscitare interesse - non se lo caga proprio nessuna. Manco la porchetta. Non sarebbe, per definizione, sfigato.
Appunto. La questione è il campo relazionale.
Chiunque non vuole essere cibo, né per affamati né per anoressici.
È proprio stare sulla tavola o ...nella savana.
 

danny

Utente di lunga data
Appunto. La questione è il campo relazionale.
Chiunque non vuole essere cibo, né per affamati né per anoressici.
È proprio stare sulla tavola o ...nella savana.
A volte fatico a comprendere cosa vuoi dire...
Si sta parlando di "sesso" - almeno l'esempio non accennava minimamente ai sentimenti - e in quello ognuno di noi si mette in gioco facendosi preda e predatore allo stesso tempo.
O pretendi che non ci sia un minimo di caccia?
 
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