Foglia
utente viva e vegeta
Io non ho vissuto alcuna storia, ero "in transito", e ne ho condiviso uno scorcio appena. E non di storia, ma di sensazioni. E torno a ripeterti che la dignità si ha anche nel tacere le pinzette in mano, o l'auto che ti sei comprato per te. E tutti i pompini nel cesso che ti sono mancati, perché in fondo le chiedevi solo quelli. In tutto questo (proprio in mezzo eh) ci stanno tre figli che a questo punto saranno cresciuti da soli, o solo quando il padre rincasava dal lavoro. Dignità, no?Tu ti concentri su una storia che hai vissuto tu. Io parlo a livello generale, non potendo avere alcun riscontro né interesse verso di loro.
Quando ci si relaziona con una persona lo si fa comunque e sempre non mostrando di volersene approfittare mai.
Vale per un amico, ancor di più per un coniuge.
Se io - porto un esempio inventando - sono a casa e ho un coniuge che mi mantiene, non occupo il tempo andando a scopare con un'altra.
Non è solo più una questione di tradimento, ma anche di ingratitudine verso chi mi consente di avere i vantaggi di un reddito pur in assenza di lavoro e di dignità mia.
Se il coniuge mi consente di aprire un'attività o mi regala dei soldi per farlo o per comprare un'auto, non lo ripago facendogli una carognata come può essere quella di tradirlo. Perché un tradimento si può comprendere, accettare, ma uno che ti dà l'idea di mirare solo al suo interesse personale su tutti i piani no.
E' facile per una donna lavorare e crescere non uno, non due, ma tre figli. Certo, lavori eh, pure con tre figli, mica lo nego. Avrà pensato di "sedersi", ha sbagliato. Però non dico neanche la cura di tre figli (guarda... evito), ma a sto livello non tanto i pompini mancati, ma quelli ricevuti, li vogliamo a sto punto quantificare oppure no?