La mamma totale chiama le corna?

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Il contrario: la confermo.

Ognuno ha le sue idee che ha sviluppato a partire dai suoi imprinting familiari, plasmate dalle sue esperienze di vita, assorbite, rielaborate, digerite e poi cacate.

I tuoi percorsi sono stati altamente non lineari, parecchio diversi dai miei e da quelli dei più: inevitabile che i risultati siano sensibilmente diversi. In questa diversità, non so se la cosa ti disturba... :) , io ci vedo comunque una base condivisa che è il rispetto di sé (o coerenza, o chiamalo come ti pare, visto che alcuni termini ti risultano antipatici), ma partendo da questa base e usando metri parecchi diversi si raggiungono posti parecchio diversi.

Posti diversi ma non imprevedibili, appunto, se uno ragiona in modo deduttivo partendo non dai propri assiomi ma da quelli dell'altro. Almeno... finché l'altro è coerente... ;) :)

Il non conformismo non implica, né è equivalente, all'imprevedibilità del pensiero: è semplicemente il non conformarsi ad un pensiero altrui calato dall'alto. È il non pensare per interposta persona.
Seguire percorsi non lineari, riuscendo a non perdersi, è una strada sicura per sviluppare un pensiero critico ma ci si può riuscire anche percorrendo sentieri battuti dai più, a patto di porsi domande invece di accettare risposte sfornate bell'e pronte dagli altri.





Nell'ottica di cui sopra c'è una facile generalizzazione nella dicotomia corna/non corna che viene molto spesso tradotta semplicisticamente in
"corna" = "percorso non lineare" = "pensiero critico" = "non conformismo"
"non corna" = "appiattimento comportamentale etero indotto" = "pensiero acritico" = "conformismo"


Il primo step per uscire da queste identificazioni, come dici, è l'intenzionalità perché nella maggior parte dei tradimenti l'unica intenzionalità che c'è è la voglia di farsi procurare un orgasmo da una persona diversa. Voglia molto spesso mascherata, come dici tu, dalla personale maschera che serve a non svelarsi troppo questa voglia...

Naturalmente, parlo dei tradimenti di quelli che "a casa tutto bene, grazie :) ". Perché se a casa ci sono problemi, lì l'origine del tradimento è chiara senza troppe paturnie.

Ritengo però che tutto questo non si applichi a te: veniamo al neretto.




Non condivido nel momento in cui dalla teoria si passa alla pratica, perché partiamo da assiomi completamente diversi. E come ben sai, partendo da assiomi diversi si deducono cose diverse, ognuna perfettamente coerente all'interno del proprio schema assiomatico, seppur in contraddizione tra loro.

Questo forum si chiama "Tradimento". E si finisce quasi sempre a parlare di corna, per quanto a tutti sia molto chiaro che le corna "cazzo/figa" non sono l'unica forma di tradimento. Nonostante ciò, questo è leitmotiv condiviso, per ovvi motivi.

E pur avendo ben chiaro che le corna non sono l'unico tradimento anche tu comunque ne parli nel modo condiviso dagli altri. Ed è qui che non condivido, perché per te "scopare/non scopare con altri" NON è tradimento: l'hai detto più volte che la non esclusività sessuale è cosa esplicitamente ammessa nella tua coppia.

In altre parole, tu ed io abbiamo (ambiamo a?) coppie fondate su postulati diversi, pertanto la domanda

per svelare se stessi a se stessi, è necessario passare attraverso il fare le corna, che sia con cazzo e figa o senza?

è mal posta come base di partenza per una discussione tra noi: ok, fare le corna è un limite che si passa ma per me è un limite che ha a che fare con il concetto di "tradimento", mentre per te è un limite che NON ha a che fare con il concetto di tradimento!

Una domanda più corretta sarebbe: fissati i limiti di una coppia, per svelare se stessi a se stessi, è necessario passare attraverso il superamento UNILATERALE di quei limiti?

Messa così, la domanda, assume tutta un'altra prospettiva...:)

E facciamo subito un esempio concreto, che mi sto arrovellando in tutte queste seghe mentali.

Partiamo da quello di cui si parlava all'inizio.
Per me, questo ormai è dichiarato, l'esclusività sessuale è un limite della coppia, per te no. Tu non devi tradire in nessun modo le basi fondanti della tua coppia perché è esplicitato che se vuoi fai, se non vuoi non fai. Al punto che per te sta diventando una novità quella di iniziare a considerare l'esclusività sessuale. Nuovamente, anche qui non c'è tradimento: è scelta condivisa. Per voi la possiamo vedere quasi come l'introduzione di un piccolo gioco di perversione...!!! :ROFLMAO: Chessò... come se noi parlassimo di introdurre delle tutine in latex o dei frustini!

Vedi l'asimmetria del discorso?
Facciamo ora un esempio al contrario.

Se ho ben capito, una tua regola su cui non transigi è che non vuoi figli.
Io su questo sono relativamente agnostico: posso averne e non averne. Non è una condizione fondante che metto alla base della coppia.
Ecco, in questo ci scambiamo le posizioni rispetto all'esclusività sessuale: io aperto a tutto, tu rigida in una posizione.

Cosa succederebbe se allora tu trovassi il tuo uomo che di nascosto va a fare la bava nei negozi di carrozzine?

È questo il punto: la modifica unilaterale e non comunicata delle condizioni che crea un problema, al di là di quello che svela.
Cioè: svela, ok, ma lo svelamento È un problema.

Non so se mi sono spiegato....
Sì, ti sei spiegato. Grazie :)

Sto uscendo e al grosso - che mi è particolarmente interessante - rispondo con calma.

Mi ha colpito pensare il mio compagno a fare la bava al negozio di carrozzine.
Mi è successo col mio ex.
A parte la sensazione di tradimento da parte sua, l'altra sensazione che è nata è stata preoccupazione per lui.
Il primo pensiero è stato "ma coglione di merda (è affetto per me, in quel caso) cosa stai facendo? stai davvero sacrificando qualcosa di importante per te per stare con me?"
Mi è spiaciuto moltissimo per lui. Mi ha fatto tenerezza per certi versi.
Avrei voluto consolarlo, mi sembrava stesse sprecando tempo e ho desiderato tantissimo che andasse per la sua strada e trovasse soddisfazione a quel suo desiderio.

Parte dell'incazzatura e della sensazione di tradimento proveniva dal fatto che quel suo "sacrificio" mi era stato taciuto.
Ma non per questo ne ero meno responsabile.
Tacendo mi aveva impedito di esserci.

Avesse scopato a giro, mi avrebbe fatto meno male.

Si è distrutto ai miei occhi con questa cosa.
Mi è diventato inaffidabile, non a me. Ma a se stesso e alla responsabilità di cura verso se stesso.
Quindi un uomo con cui non posso proprio stare.
Sono quelli che ti portano i casini in casa quelli che fanno così. Ed infatti...ma è un'altra storia :)

Al resto con calma :)
 

abebe

Utente di lunga data
Sì, ti sei spiegato. Grazie :)

Sto uscendo e al grosso - che mi è particolarmente interessante - rispondo con calma.

Mi ha colpito pensare il mio compagno a fare la bava al negozio di carrozzine.
Mi è successo col mio ex.
A parte la sensazione di tradimento da parte sua, l'altra sensazione che è nata è stata preoccupazione per lui.
Il primo pensiero è stato "ma coglione di merda (è affetto per me, in quel caso) cosa stai facendo? stai davvero sacrificando qualcosa di importante per te per stare con me?"
Mi è spiaciuto moltissimo per lui. Mi ha fatto tenerezza per certi versi.
Avrei voluto consolarlo, mi sembrava stesse sprecando tempo e ho desiderato tantissimo che andasse per la sua strada e trovasse soddisfazione a quel suo desiderio.

Parte dell'incazzatura e della sensazione di tradimento proveniva dal fatto che quel suo "sacrificio" mi era stato taciuto.
Ma non per questo ne ero meno responsabile.
Tacendo mi aveva impedito di esserci.

Avesse scopato a giro, mi avrebbe fatto meno male.

Si è distrutto ai miei occhi con questa cosa.
Mi è diventato inaffidabile, non a me. Ma a se stesso e alla responsabilità di cura verso se stesso.
Quindi un uomo con cui non posso proprio stare.
Sono quelli che ti portano i casini in casa quelli che fanno così. Ed infatti...ma è un'altra storia :)

Al resto con calma :)
Certo che ti avrebbe fatto meno male: perché era condizione contemplata, non esclusa dal patto fondante della coppia. Anzi: non ti avrebbe fatto proprio male, in virtù di ciò.

Confermi esattamente quanto ho detto.

E come esempio ho usato la genitorialità quasi a colpo sicuro non a caso: è l'unica cosa che va a toccare, in una coppia, corde profonde simili a quelle che tocca la sessualità. Tutti gli altri patti fondanti che ci possono essere e possono essere traditi sono più "light": è più facile, anche se magari non banale, riuscire a metterci una pezza con un buon dialogo, in caso di tradimento di quel patto, magari con l'aiuto di un terapista.

E il parallelismo comunque regge fino ad un certo punto perché la sessualità è proprio alla base fondante della coppia, ancor più in quella moderna post-rivoluzione sessuale che ha caricato ancor di più i significati ancestrali che aveva.

Tu potrai aver pure destrutturato questi significati e rimosso questo aspetto della coppia dal tuo immaginario, ciò non toglie che per la stragrande maggioranza delle persone questi significati restano tutti lì: di questo dovresti tener conto quando parli dell'argomento con gli altri.

Ecco: questo era in sintesi quel che intendevo.

EDIT: piccola aggiunta: un'altra differenza in cui il parallelismo sessualità/genitorialità è deficiente, è che...

A parte la sensazione di tradimento da parte sua, l'altra sensazione che è nata è stata preoccupazione per lui.
...difficilmente ti nasce anche un sentimento di tenerezza e preoccupazione nei suoi confronti dopo che il partner ti ha gratificato di abbondanti ramificazioni... ;)
 
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Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
E cosa ti ha svelato? (Domanda seria)
Possibilità mie. Non in astratto. Sapere di poter vivere certe esperienze e sapere che intimamente era (é) giusto così. La sensazione di pace, felicità raggiante di conoscerti un po' meglio. Il gusto del potere, anche spesso.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Certo che ti avrebbe fatto meno male: perché era condizione contemplata, non esclusa dal patto fondante della coppia. Anzi: non ti avrebbe fatto proprio male, in virtù di ciò.

Confermi esattamente quanto ho detto.

E come esempio ho usato la genitorialità quasi a colpo sicuro non a caso: è l'unica cosa che va a toccare, in una coppia, corde profonde simili a quelle che tocca la sessualità. Tutti gli altri patti fondanti che ci possono essere e possono essere traditi sono più "light": è più facile, anche se magari non banale, riuscire a metterci una pezza con un buon dialogo, in caso di tradimento di quel patto, magari con l'aiuto di un terapista.

E il parallelismo comunque regge fino ad un certo punto perché la sessualità è proprio alla base fondante della coppia, ancor più in quella moderna post-rivoluzione sessuale che ha caricato ancor di più i significati ancestrali che aveva.

Tu potrai aver pure destrutturato questi significati e rimosso questo aspetto della coppia dal tuo immaginario, ciò non toglie che per la stragrande maggioranza delle persone questi significati restano tutti lì: di questo dovresti tener conto quando parli dell'argomento con gli altri.

Ecco: questo era in sintesi quel che intendevo.

EDIT: piccola aggiunta: un'altra differenza in cui il parallelismo sessualità/genitorialità è deficiente, è che...



...difficilmente ti nasce anche un sentimento di tenerezza e preoccupazione nei suoi confronti dopo che il partner ti ha gratificato di abbondanti ramificazioni... ;)
Ho citato il tradimento con altri e ho sottolineato che mi avrebbe fatto meno male partendo dal presupposto che il tradimento non fosse contemplato fra noi.

Ed in effetti fra noi il tradimento non era contemplato.
Fra noi era contemplato l'uso individuale del corpo.
Ma il tradimento emotivo, quello del legame fra noi (che per i nostri vissuti era un legame talmente forte da esser diventato ad un certo punto disfunzionale) dell'alleanza di coppia non era per niente contemplato. Ma questa è solo una precisazione.

Ma l'altro motivo per cui ritengo che fa meno male riguarda i diversi livelli di tradimento e come io li considero.
E non è una valutazione speciale, è una valutazione di senso.

Una coppia è un noi. Se il noi è una farsa che si basa su quattro regolette mainstream che si vanno a sottoscrivere nel giorno della grande festa senza pensare agli impliciti di quelle regolette, va da sè che le i noi saltano.
E saltano in effetti.
Mica perchè le quattro regolette non siano più valide.
Semplicemente la "punizione" per il non rispetto di quelle quattro regolette non è più abbastanza motivante al loro rispetto e oggi più di ieri è necessaria la loro comprensione.

Traduco: se mia nonna avesse scopato a giro, non solo mio nonno si sarebbe sentito in diritto di darle un bastonata in testa, ma nel farlo avrebbe avuto il consenso popolare per averlo fatto. Lei sarebbe stata esclusa e segnata a dito ed esclusa dai riti sociali che in una società ancora ancorata alla rete sociale per gli scambi di base erano necessari per la sopravvivenza.
La sto facendo semplice ma sono convinta tu capisca cosa intendo :)

Il noi è una farsa quando i due io che vanno a co-costruire quel noi - e anche questo non me lo sono inventato io, è una regola relazionale, non esiste un noi senza un io e un tu individuati - si raccontano cazzate.

Le diverse cazzate che ci possono raccontare vanno mano a mano a influire sul funzionamento comunicativo del noi a seconda di quanto profondamente rappresentano (non rappresentando) chi le racconta.

E c'è una linea di demarcazione che per me è IL tradimento.

Io sono quella che sono. Non lo nascondo. Non me ne fotte un cazzo del giudizio, della strategia, di essere o meno accettata.
Io sono io. E chi sta con me prende il pacchetto completo. Se non è in grado di farlo amici come prima.
Per me contadi più il pacchetto completo di chi sono rispetto alla vicinanza, posticcia, di chi il pacchetto completo non lo regge.

C'è chi ha i coglioni di dire "guarda cara, quel pacchetto lì non fa per me. Puoi mediare qualcosa? Possiamo venirci incontro? Dove sono i tuoi limiti?" E ha la mia stima e la mia apertura comunicativa. Non che questo garantisca un qualche risultato. Ma c'è una messa in gioco che rende il noi vivo e vitale.

C'è invece chi, come il mio ex e molti che ho avuto intorno, che in nome di amore tutto loro, tacciono. Fingono che il pacchetto completo vada bene. E sono lì, invece, in attesa del cambiamento. Che altro non è che veder realizzate le loro aspettative su di me.
Il mio ex, proprio sui figli, sapeva bene dall'inizio che non ne desidero. Sapeva altrettanto bene che lui ne avrebbe voluti. Ma non me l'ha detto.
Ha deciso di pensare che col tempo e l'amore, mi sarebbe passata e avrei scelto la "retta via" (sai, tutta la faccenda del grande libro della vita per cui ad un passo ne ha da seguire necessariamente un altro.)

E questo per me è IL tradimento.
Restare lì, facendosi andar bene cose, tacendone altre per strategia, in attesa del cambiamento dell'altro.

Un cespuglio di corna in testa, a mio parere, ribalta molto meno i piani di un piano di questo genere.

Se stai con me perchè mi vuoi e poi ad un certo punto non mi desideri come prima e hai voglia di assaggiare altro, beh. In una vita ci sta. Se ne può pure parlare. Mollarsi. Rimanere insieme. Trovare strategie. SE ne può tacere e mentire e andare a soddisfare se stessi cercando di non rompere troppo il cazzo a chi ti sta vicino perchè fondamentalmente ti va bene esattamente così come è (in caso contrario, vai fuori dalle storie...l'uomo è una bestia che si adatta a molto. Ma quando arriva al limite, volente o nolente va.)

SE stai con una NON me, se stai con una me che esiste solo nella tua testa ci può ancora stare. Si finirà semplicemente ognuno per la sua strada.

Ma se stai con una NON me, che esiste nella tua testa e oltre a questo pure tenti di cambiarmi, piccoli ricattini, piccole cosette quotidiane mirate a render la realtà aderente alla tua verità, piccole e impercettibili vessazioni, squalificazioni...beh. Questo è IL tradimento.

E non è questione di prospettive.
Sono solo diversi livelli dello sperimentare l'idiozia relazionale umana. E la propria.

Adesso è chiaro cosa intendessi?

E come mai la preoccupazione emerge? Se davvero si è voluto (il) bene all'altro?
E la tenerezza?

Mi ha fatto tenerezza la sua ingenuità. Il suo credere che le aspettative e i desideri si sarebbero realizzati come in una favola.
E mi ha preoccupata vedere tanto chiaramente e anche pericolosamente questo aspetto di lui. Perchè a quel punto, io ero preoccupata per come avrebbe potuto vivere in quelle condizioni di distanza dalla realtà.
E mi preoccupava vederlo negare costantemente la realtà in cui aveva vissuto per tutti gli anni insieme. Fa preoccupare rendersi improvvisamente conto che l'altro, quello a cui sei legata anche senza l'amore del per sempre, non ne vuole sapere di accettare una realtà e inizia a muoversi scompostamente per tenere insieme tutti i pezzi che non esistono se non nei suoi immaginari.

Essere preoccupati per l'altro non significa coccolarselo in seno come un bimbo. (per quanto io per un periodo abbia avuto la sensazione di abbandonare un cucciolo sull'autostrada e abbia fatto una gran fatica ad andare).
Essere preoccupati per l'altro significa essere consapevoli che l'affetto era reale. Reale non perchè l'altro lo confermava rispondendo positivamente. O perchè si adeguava ai binari. Reale perchè autenticamente vissuto dentro di sè e sinceramente con sè. A prescindere dall'altro.
E che per quanto le strade si possano separare, il legame, quel legame lì, non scompare come se non fosse mai esistito.

Non preoccuparsi per l'altro, a prescindere dalle sue azioni, per come la vedo significa incapacità di attraversare la propria rabbia e guardare la persona.E mi fa sempre porre qualche domanda sull'autenticità dell'offerta del proprio affetto all'altro. Offerta che riguarda se stessi, non l'altro (che resta primariamente oggetto).
E questo non significa necessariamente rimanere lì. Significa semplicemente aver voluto bene e ricordarsene. Fare le proprie scelte senza dimenticare e senza usare l'altro per andarsene.

Ed è una questione di onore individuale e fierezza di sè.
Fedeltà a se stessi.

Se l'altro, penso a G. mi tradisse - a modo nostro -, passata la delusione (non per lui, sia ben chiaro, ma per le mie valutazioni su di lui) sarei preoccupata per lui.
E mi farebbe tenerezza.
E farei il tifo per lui. E mi preoccuperei per lui e di lui.

Se stare con me lo limitasse, io non lo vorrei accanto a sbattersi per cercare mediazioni per stare con me. (questo mi ferirebbe ben di più di un cesto di corna sulla testa).
Lo spingerei ad andare a cercare quello di cui ha bisogno.
Proprio perchè gli voglio bene, e posso volergliene perchè per primo ne voglio a me e rispetto me (ed è questo che offro quando voglio bene all'altro...il mio bene).
Ed è poi la stessa cosa che ho fatto col mio ex (dopo aver chiarito le nostre nuove distanze che lui non riusciva a comprendere.)
Non sono altruista. Sono fedele ai miei sentimenti e so quel che valgono per me. ;):)
 
Ultima modifica:

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Il contrario: la confermo.

Ognuno ha le sue idee che ha sviluppato a partire dai suoi imprinting familiari, plasmate dalle sue esperienze di vita, assorbite, rielaborate, digerite e poi cacate.

I tuoi percorsi sono stati altamente non lineari, parecchio diversi dai miei e da quelli dei più: inevitabile che i risultati siano sensibilmente diversi. In questa diversità, non so se la cosa ti disturba... :) , io ci vedo comunque una base condivisa che è il rispetto di sé (o coerenza, o chiamalo come ti pare, visto che alcuni termini ti risultano antipatici), ma partendo da questa base e usando metri parecchio diversi si raggiungono posti parecchio diversi.

Posti diversi ma non imprevedibili, appunto, se uno ragiona in modo deduttivo partendo non dai propri assiomi ma da quelli dell'altro. Almeno... finché l'altro è coerente... ;) :)

Il non conformismo non implica, né è equivalente, all'imprevedibilità del pensiero: è semplicemente il non conformarsi ad un pensiero altrui calato dall'alto. È il non pensare per interposta persona.
Seguire percorsi non lineari, riuscendo a non perdersi, è una strada sicura per sviluppare un pensiero critico ma ci si può riuscire anche percorrendo sentieri battuti dai più, a patto di porsi domande invece di accettare risposte sfornate bell'e pronte dagli altri.





Nell'ottica di cui sopra c'è una facile generalizzazione nella dicotomia corna/non corna che viene molto spesso tradotta semplicisticamente in
"corna" = "percorso non lineare" = "pensiero critico" = "non conformismo"
"non corna" = "appiattimento comportamentale etero indotto" = "pensiero acritico" = "conformismo"


Il primo step per uscire da queste identificazioni, come dici, è l'intenzionalità perché nella maggior parte dei tradimenti l'unica intenzionalità che c'è è la voglia di farsi procurare un orgasmo da una persona diversa. Voglia molto spesso mascherata, come dici tu, dalla personale maschera che serve a non svelarsi troppo questa voglia...

Naturalmente, parlo dei tradimenti di quelli che "a casa tutto bene, grazie :) ". Perché se a casa ci sono problemi, lì l'origine del tradimento è chiara senza troppe paturnie.

Ritengo però che tutto questo non si applichi a te: veniamo al neretto.




Non condivido nel momento in cui dalla teoria si passa alla pratica, perché partiamo da assiomi completamente diversi. E come ben sai, partendo da assiomi diversi si deducono cose diverse, ognuna perfettamente coerente all'interno del proprio schema assiomatico, seppur in contraddizione tra loro.

Questo forum si chiama "Tradimento". E si finisce quasi sempre a parlare di corna, per quanto a tutti sia molto chiaro che le corna "cazzo/figa" non sono l'unica forma di tradimento. Nonostante ciò, questo è leitmotiv condiviso, per ovvi motivi.

E pur avendo ben chiaro che le corna non sono l'unico tradimento anche tu comunque ne parli nel modo condiviso dagli altri. Ed è qui che non condivido, perché per te "scopare/non scopare con altri" NON è tradimento: l'hai detto più volte che la non esclusività sessuale è cosa esplicitamente ammessa nella tua coppia.

In altre parole, tu ed io abbiamo (ambiamo a?) coppie fondate su postulati diversi, pertanto la domanda

per svelare se stessi a se stessi, è necessario passare attraverso il fare le corna, che sia con cazzo e figa o senza?

è mal posta come base di partenza per una discussione tra noi: ok, fare le corna è un limite che si passa ma per me è un limite che ha a che fare con il concetto di "tradimento", mentre per te è un limite che NON ha a che fare con il concetto di tradimento!

Una domanda più corretta sarebbe: fissati i limiti di una coppia, per svelare se stessi a se stessi, è necessario passare attraverso il superamento UNILATERALE di quei limiti?

Messa così, la domanda, assume tutta un'altra prospettiva...:)

E facciamo subito un esempio concreto, che mi sto arrovellando in tutte queste seghe mentali.

Partiamo da quello di cui si parlava all'inizio.
Per me, questo ormai è dichiarato, l'esclusività sessuale è un limite della coppia, per te no. Tu non devi tradire in nessun modo le basi fondanti della tua coppia perché è esplicitato che se vuoi fai, se non vuoi non fai. Al punto che per te sta diventando una novità quella di iniziare a considerare l'esclusività sessuale. Nuovamente, anche qui non c'è tradimento: è scelta condivisa. Per voi la possiamo vedere quasi come l'introduzione di un piccolo gioco di perversione...!!! :ROFLMAO: Chessò... come se noi parlassimo di introdurre delle tutine in latex o dei frustini!

Vedi l'asimmetria del discorso?
Facciamo ora un esempio al contrario.

Se ho ben capito, una tua regola su cui non transigi è che non vuoi figli.
Io su questo sono relativamente agnostico: posso averne e non averne. Non è una condizione fondante che metto alla base della coppia.
Ecco, in questo ci scambiamo le posizioni rispetto all'esclusività sessuale: io aperto a tutto, tu rigida in una posizione.

Cosa succederebbe se allora tu trovassi il tuo uomo che di nascosto va a fare la bava nei negozi di carrozzine?

È questo il punto: la modifica unilaterale e non comunicata delle condizioni che crea un problema, al di là di quello che svela.
Cioè: svela, ok, ma lo svelamento È un problema.

Non so se mi sono spiegato....
Stai semplificando molto.

Io non ho parlato di esclusività sessuale ;)
Io ho parlato di non tradire.

E non tradire significa non dover scegliere fra sè e l'altro.
Ma co-costruire invece autenticamente uno spazio in cui i limiti e le istanze sono compresi, e di conseguenza è compreso anche il superamento - salvo pensare che tutti i limiti siano oggettivi e che le tutte le istanze una volta dichiarate siano concluse.
(aspettative comprese dichiarate, pure a muso duro. Senza farsi carico del dolore dell'altro. Che guarda che scopare mentendo è farsi carico del dolore dell'altro scegliendo comunque se stessi.
Ed è il motivo per cui ad un certo punto, chi tradisce senza raccontarsi la storia dell'orso prima o poi fa saltare il banco oppure separa i banchi.
Fa saltare o separa perchè, detta male, si rompe il cazzo di portarsi appresso i dolori dell'altro e le aspettative dell'altro che sente addosso e che fa rientrare nelle cose da proteggere. Paradossalmente si ridà libertà al dolore (e questo è il primo superamento unilaterale di un limite di coppia quando si dichiara che si è coppia in alleanza).

Per rispondere alla tua domanda, che concordo è ben diversa dalla precedente, il superamento dei limiti unilterale è compreso, non solo. E' necessario.
Per senso di realtà.

E' il passaggio successivo quello della condivsione che rende quel superamento un patrimonio comune oppure no.
Ed è qui la ricchezza o la povertà di una coppia.

E quindi allora la risposta è sì.
Ci si svela in solitudine a se stessi e superando unilateralmente i limiti.
Poi si decide se la coppia è territorio "sicuro" in cui collocare quel superamento.
E questo è valutazione mai compiuta definitivamente.

Poi, ed è qui che si giocano i diversi tradimenti, è quello che si decide di fare con il superamento di quel limite a fare la differenza.

Ed è qui che sparisce l'unilateralità e si vede la coppia (se c'è).

Per fare un esempio idiota, se il mio uomo arriva e mi dice che ha scoperto di essere interessato allo scat (superamento unilaterale del limite) io ho diverse opzioni.
Colpevolizzarlo. Ascoltare. Provare. Rifiutare.
Tutte si riassumono nel giudicare.

L'altra opzione è volergli bene e ripulirmi le orecchie dalle mie urla di sorpresa e guardare chi ho davanti per davvero.
E ascoltare chi sono io per davvero.

Magari lo scat mi fa cagare. Magari con lui mi incuriosisce. Magari sperimento per poi ritrarmi disgustata. Magari rifiuto a priori.
In solitudine, ed è necessario, valuto il mio limite e la sua superabilità. E poi ritorno e condivido.

Questo è il superamento del limite condiviso.

E si fa in due.

E questa è intenzionalità ed è il motivo per cui dico che stare in coppia non è spontaneità e neppure amore.
Ma ben altro.

Ovviamente ci si parla se le condizioni per farlo ci sono.
La prima è che ognuno domina il suo dolore e i suoi limiti. Indipendentemente dall'altro come primo step.
LA condivisione è possibile solo se c'è qualcosa da condividere. E quel qualcosa nasce in ognuno.
Se non nasce in ognuno, non c'è nulla da mettere in comune.


Se quelle valutazioni vengono effettuate facendosi carico del dolore dell'altro, non sarebbero valutazioni sincere con se stessi.
Provo lo scat perchè lo amo tanto? (e poi lo odio altrettanto perchè stronzo di merda che non è altro mi ha messa in condizione di fare una cosa tanto orribile!!!...belli i giochi di potere nascosti).

Ognuno è responsabile dello spazio individuale e dello spazio di parola condiviso. Concretamente però.
Mettendoci dentro i superamenti sinceri.
E sono sinceri quando non c'è tradimento. Ossia quando non si sta scegliendo fra sè e l'altro.

Mi spiego?

Se non c'è lo spazio per parlare del superamento unilaterale del limite, non c'è coppia. Perchè non c'è individualità che sostiene la vitalità del noi.
Pensare che non si superi unilateralmente il limite a mio avviso è ancorarsi alle quattro regolette usandole come bastioni alle proprie insicurezze.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Per tradurre dall'ipaziese 😉
Mai avuto bisogno di tradurre quello che scrive @ipazia. Sarebbe come insultarla. Una delle cose che condividiamo e la consapevolezza che l'italiano è una lingua piuttosto precisa.
 
Ultima modifica:

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Solo tu riesci a spiegare quello che provo in modo totalmente istintivo in modo iperrazionale :LOL:
mi piace provare a sfiorare l'istinto con la mente e viceversa (trovo sia l'essenza della sessualità e del godere) :)
E' uno di quegli equilibrismi che più mi appagano, comprese le cadute, rovinose tendenzialmente, nell'istinto cieco e nella razionalità che diviene gabbia.
Oscillare fra l'uno e l'altro è, nella mia prospettiva, sbirciare ad uno dei più bei panorami dell'animo umano (forse l'unico che mi affascina per davvero dell'umano).
Ed è una bella sfida, ricordarsi che le chiavi delle proprie gabbie non sono in mano a nessuno se non se stessi.
Che le gabbie stesse sono giochi di illusione autoprodotti.
A volte si dimentica e si finisce nell'oblio ma quando si ricorda...🤩
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Vero Ipazia è per pochi! 😉
Più che altro sono una persona faticosa.
E se non si sa trasformare la fatica in percorso e piacere, non sono la persona giusta con cui avere a che fare.

E' questa caratteristica che è di pochi.
Tendenzialmente e generalizzando, piacciono le cose facili e le scorciatoie, specialmente dal punto di vista relazionale.
Io mi annoio.
Mi piacciono le cose difficili (partendo dal presupposto che non esiste facile e difficile, ma solo Conosciuto e Sconosciuto);):)
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Più che altro sono una persona faticosa.
E se non si sa trasformare la fatica in percorso e piacere, non sono la persona giusta con cui avere a che fare.

E' questa caratteristica che è di pochi.
Tendenzialmente e generalizzando, piacciono le cose facili e le scorciatoie, specialmente dal punto di vista relazionale.
Io mi annoio.
Mi piacciono le cose difficili (partendo dal presupposto che non esiste facile e difficile, ma solo Conosciuto e Sconosciuto);):)
Ipa, ti confesso che quando scrivi faccio gli screenshot e me li leggo poi con calma😁
 
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