Una lunga storia... sfogo e vostre opinioni

Brunetta

Utente di lunga data
Hanno chiuso tutti insieme, quasi ovunque.
In Paolo Sarpi motivano la cosa con cartelli con scritto "per dare un contributo alla comunità e tutelare la salute di tutti chiuso fino a data da destinarsi".
Sul Super cinese, l'unica attività rimasta aperta, c'è un cartello con scritto "Per prevenire e tutelare la nostra salute abbiamo deciso di far indossare a tutti gli operatori la mascherina per difenderci dal rischio contagio".
In Italiano e in cinese.
E Paolo Sarpi non è vuota, la gente ci passa ugualmente, figuriamoci se uno non sarebbe andato a farsi riparare il vetro del cellulare perché sono cinesi.
Si andava sempre e solo da loro, in pratica.
Tu hai interpretato NOSTRA come riferita ai cinesi? Io come a “di noi tutti”. Se avessero scritto “vostra” si sarebbero definiti come portatori del virus.
 

danny

Utente di lunga data
Non è casuale che i cinesi ci stiano facendo il culo sotto ogni aspetto. A partire dal fatto che hanno la potenza (anche e sopratutto economica) che gli permette di inchiodare le persone in casa.
gli funzionano i neuroni e sanno leggere velocemente e adattarsi alle situazioni.

Noi siamo imbolsiti e ripetitivi. Oltre ad essere una società decadente in particolare sotto l'aspetto economico.
Ho profonda stima per i cinesi sotto questo punto di vista.
 

danny

Utente di lunga data
Tu hai interpretato NOSTRA come riferita ai cinesi? Io come a “di noi tutti”. Se avessero scritto “vostra” si sarebbero definiti come portatori del virus.
Tu lo hai interpretato come riferita ai cinesi, io per nostra intendo dei dipendenti e dei clienti.
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
Comunque è la ricerca continua di informazioni che denota lo stato di allarme ansioso.
È un meccanismo psicologico comune quello di cercare di contenere l’ansia attraverso la raccolta di notizie perché la conoscenza dà l’illusione di avere il controllo sulla realtà.
Ormai anche i bambini dell’asilo hanno capito cosa si deve fare. Seguire ora per ora i bollettini dei contagiati e dei morti e dismessi non cambia la realtà.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Tu lo hai interpretato come riferita ai cinesi, io per nostra intendo dei dipendenti e dei clienti.
Nel contesto della tua descrizione sembrava che ti riferissi a chi ci lavorava, come prova della loro consapevolezza della gravità.
Io la vedo come una scelta di immagine.
 

danny

Utente di lunga data
Ormai anche i bambini dell’asilo hanno capito cosa si deve fare.
Ne sei davvero convinta?
Ma se qui nessuno ha dichiarato di aver cambiato di una virgola la propria vita e FB è pieno di commenti del tipo CI avete rotto il cazzo col coronavirus seminate panico?
Neppure i dottori sanno cosa fare, figuriamoci noi...
A me preoccupano di più quelli che sono tranquilli, ora.
O sono nel negazionismo post panico o se ne fregano. Novelli troiani: il comportamento delle masse è sempre lo stesso.
 
Ultima modifica:

danny

Utente di lunga data
Se proprio vogliamo un paragone letterario, la folla credette di più a Sinone che a Cassandra.
Le persone tendono a favorire coloro che prospettano gli scenari più ottimisti e positivi, senza verificare che siano veri o credibili, mentre tendono a non dare credito a chi prospetta rischi reali.
E' un problema anche negli ambienti di lavoro. E in politica...
 
Ultima modifica:

danny

Utente di lunga data
Il cambiamento nel tono dell'informazione, divenuta molto più vicina a Sinone che a Cassandra nel giro di una settimana ha presumibilmente questa spiegazione.
Si sono resi conto che sarebbe stato molto più facile operare con un'opinione pubblica tranquillizzata che gestire più situazioni di panico.
Non stanno raccontando la verità, ma ovviamente predispongono nei limiti del possibile tutto quello che è necessario fare, secondo le previsioni.
Ti dicono che è un'influenza, ti rassicurano, però chiudono il Salone di Ginevra e quello del Turismo e mettono in quarantene paesi, alberghi, condomini, chiudendo frontiere.
Ovviamente questo atteggiamento mediatico europeo non fa preda su comunità come quella cinese che hanno più coscienza rispetto a noi della situazione reale e dei veri rischi.
 
Ultima modifica:

Lostris

Utente Ludica
Ne sei davvero convinta?
Ma se qui nessuno ha dichiarato di aver cambiato di una virgola la propria vita e FB è pieno di commenti del tipo CI avete rotto il cazzo col coronavirus seminate panico?
Neppure i dottori sanno cosa fare, figuriamoci noi...
A me preoccupano di più quelli che sono tranquilli, ora.
O sono nel negazionismo post panico o se ne fregano. Novelli troiani: il comportamento delle masse è sempre lo stesso.
Ma necessariamente la vita cambia, con il contesto che c’è.

Sono sicuramente più attenta e non bacio/abbraccio più nessuno dei colleghi/amici nelle diverse occasioni.

Sto bene al momento, quindi non devo tutelare nessuno da me.

Non nego nulla e non sono disinteressata.
Ma non saccheggio supermercati, non sto chiusa in casa e non attendo continuamente aggiornamenti dai canali ufficiali nè leggo gli altri.
Non faccio statistiche per rassicurarmi o impanicarmi.

Faccio ciò che è nella mia responsabilità per le condizioni attuali.

Preoccuparsi ulteriormente è inutile.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Ne sei davvero convinta?
Ma se qui nessuno ha dichiarato di aver cambiato di una virgola la propria vita e FB è pieno di commenti del tipo CI avete rotto il cazzo col coronavirus seminate panico?
Neppure i dottori sanno cosa fare, figuriamoci noi...
A me preoccupano di più quelli che sono tranquilli, ora.
O sono nel negazionismo post panico o se ne fregano. Novelli troiani: il comportamento delle masse è sempre lo stesso.
A me preoccupano quelli in panico invece
Una sana preoccupazione ma il panico mi da sui nervi
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Ma necessariamente la vita cambia, con il contesto che c’è.

Sono sicuramente più attenta e non bacio/abbraccio più nessuno dei colleghi/amici nelle diverse occasioni.

Sto bene al momento, quindi non devo tutelare nessuno da me.

Non nego nulla e non sono disinteressata.
Ma non saccheggio supermercati, non sto chiusa in casa e non attendo continuamente aggiornamenti dai canali ufficiali nè leggo gli altri.
Non faccio statistiche per rassicurarmi o impanicarmi.

Faccio ciò che è nella mia responsabilità per le condizioni attuali.

Preoccuparsi ulteriormente è inutile.
Quoto
 

Brunetta

Utente di lunga data

danny

Utente di lunga data
A me preoccupano quelli in panico invece
Una sana preoccupazione ma il panico mi da sui nervi
Capisco, ma un atteggiamento più consapevole e ragionato, più mediato tra quelli come te che professano la filosofia del "Faccio la mia vita come prima" e gli altri che urlano "Aiuto gli alieni", non sarebbe più utile?
Siamo qui a confrontarci proprio per cercare questa via di mezzo, senza contrapposizioni inutili, e ci arriviamo se definiamo esattamente quel è il rischio e come gestirlo.
Esattamente come in una ditta fa un RLS.
Non è che se uno rileva un possibile rischio in un, per esempio, impianto elettrico, ti dà ai nervi. Non credo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ne sei davvero convinta?
Ma se qui nessuno ha dichiarato di aver cambiato di una virgola la propria vita e FB è pieno di commenti del tipo CI avete rotto il cazzo col coronavirus seminate panico?
Neppure i dottori sanno cosa fare, figuriamoci noi...
A me preoccupano di più quelli che sono tranquilli, ora.
O sono nel negazionismo post panico o se ne fregano. Novelli troiani: il comportamento delle masse è sempre lo stesso.
Il problema è il possibile affollamento della terapia intensiva degli ospedali. Le persone giovani e in salute si aspettano al più una brutta influenza a casa. E hanno probabilmente ragione nella maggior parte dei casi. Poi ognuno sa se frequenta anziani e/o immunodepressi, vedi Ipazia. Ovviamente il trentottenne dimostra che anche una persona in salute può aver bisogno di un intervento ospedaliero e non solo per contenere il contagio.
Io ho adottato norme di prudenza.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Se proprio vogliamo un paragone letterario, la folla credette di più a Sinone che a Cassandra.
Le persone tendono a favorire coloro che prospettano gli scenari più ottimisti e positivi, senza verificare che siano veri o credibili, mentre tendono a non dare credito a chi prospetta rischi reali.
E' un problema anche negli ambienti di lavoro. E in politica...
I rischi reali sembra che siano quelli economici.
 

danny

Utente di lunga data
Il problema è il possibile affollamento della terapia intensiva degli ospedali. Le persone giovani e in salute si aspettano al più una brutta influenza a casa. E hanno probabilmente ragione nella maggior parte dei casi. Poi ognuno sa se frequenta anziani e/o immunodepressi, vedi Ipazia. Ovviamente il trentottenne dimostra che anche una persona in salute può aver bisogno di un intervento ospedaliero e non solo per contenere il contagio.
Io ho adottato norme di prudenza.
Esattamente.
E', in sintesi, questo.
Ma non si parla di solo affollamento, ma di overbooking, ovvero di non avere strutture o medici per far fronte all'emergenza sanitaria.
Chi se ne frega se questo virus è letale solo per il 14,8 degli ultraottantenni e per il 10% degli ultrasettantenni, mentre per un trentenne lo è in ridottissimi casi, non è questa la statistica (cinica e criticabile) che ci interessa, quanto quella che chiunque di qualsiasi età necessiti di cure intensive se non le trovapiù è a rischio vita.
Anche il 38enne atletico che il 2 febbraio correva la maratona e che ora mi sembra sia ancora intubato.
 

danny

Utente di lunga data
I rischi reali sembra che siano quelli economici.
Sanitari ed economici.
Un difficile equilibrio, che rischia anche di determinare pesanti ripercussioni sull'Unione Europea e i suoi parametri (ovviamente nello scenario peggiore).
Economici perché noi tutti occidentali ci aspettiamo che i nostri genitori o i nostri amici anche se settantenni vengano curati e mantenuti in vita. Non siamo nazisti. Quindi un governo dovrà far fronte all'emergenza reperendo fondi, e non siamo in una situazione semplice per questo.
Abbiamo avuto il permesso di infrangere il patto di stabilità, ma la cifra messa a disposizione non è elevata.
Un'emergenza sanitaria inoltre avrebbe forti ripercussioni a livello economico su tutte le imprese.
Ovvio che chi deve gestire questa situazione tenda a dare una comunicazione "lieve" e "tranquillizzante", ci manca solo di dover gestire ora, prematuramente, gente fuori di testa.
 
Top