Grazie
Mi interessa questa percezione.
Io, e una buona fetta di persone che conosco personalmente, non hanno la percezione che descrivi.
Quel tutti non è tutti, in realtà.
Ci hai pensato?
Non limitazione ma scelta.
Non libertà limitata ma libertà di ricollocare libertà.
Probabilmente riguarda come giustamente scrivi la questione dell'accettazione.
Io non ho accettato un qualcosa che vien dall'alto. (dico io ma è un discorso su cui mi sono confrontata con parecchia gente con cui collaboro quotidianamente proprio per capirci riguardo le emozioni di questo periodo).
Stare a casa se non per questioni di prima necessità è stata una scelta. Che abbiamo attuato ben prima dei decreti.
I decreti hanno solo confermato un qualcosa che sentivamo come necessità fatta la valutazione dello stato di cose.
Quindi la parola che uso, usiamo, al posto di limitazione è collaborazione.
Agli arresti non ci si mette per scelta.
E agli arresti si finisce per aver commesso un reato.
Una malattia non è un reato.
Ma avere una malattia prescrive tutta una serie di attivazioni per renderla "sociale".
Come ai tempi dell'hiv era atto sociale prescrivere l'uso del preservativo.
Cosa che anche allora aveva suscitato parecchie e forti proteste.
Mi ricordo ancora le frasi di rito "ma date i preservativi?????ma in questo modo spingete i ragazzi a fare sesso promiscuo!!!!!"
(e la rabbia, tanta rabbia, che circolava sotto riguardava il fatto che dando il preservativo si obbligava indirettamente a riscrivere lo sguardo sugli adolescenti di allora e sul modo in cui la sessualità era già cambiata anche se si girava lo sguardo da un'altra parte)
Adesso sembrano anacronistiche quelle frasi...eppure allora erano assolutamente sentite e attuali.
Adesso il preservativo è la norma.
Allora era un qualcosa di alieno.
E l'hiv stesso era alieno.
Qualcosa che capita agli altri.
E questo tipo di ragionamento, l'hanno fatto tutti anche in questa situazione.
Dai capi di governo ai cittadini.
Trump è esemplare in questo meccanismo, ci è talmente dentro che sta dispiegando addirittura forze per far cancellare i suoi interventi di quando affermava che l'america no. Loro erano diversi.
Era il resto del mondo sfigato e inadatto.
Lo pensa ancora, che lui è furbo e gli altri imbecilli, ma è più conveniente far finta di non pensarlo...visto che stan scavando le fosse comuni nei parchi. Adesso gli serve esser quello che sa cosa fare e lo sta facendo.
Tanti eterosessuali allora han fatto come Trump. Cancellando.
E collocandosi dalla parte dei non sfigati.
Nel frattempo hanno contagiato le persone a cui volevano bene. Niente esami...son mica un frocio io. Sono mica un drogato io.
E' interessante, non trovi, la tecnica dello spostare fuori il rischio?
Non assumerselo personalmente e individualmente collocandosi in società?