Pronti per la prossima volta?

Brunetta

Utente di lunga data
gli irresponsabili ci saranno sempre.. inutile sperare che un qualsiasi evento li cambi

ne vedo anche io, ma a questo punto qui, sono innocui per chi ha senso di responsabilità. basta stare a distanza

un imbecille che mi lascio a 10 metri non diffonderà un fico secco, e se ha addosso qualcosa tra 2/3 settimane sarà a casa a letto con la febbre, o all'ospedale, oppure si sarà "pulito" (cosi si dice, come tempo di negativizzazione)

se invece mi avvicino, mi levo la mascherina e ci discorro a mezzo metro, allora gli imbecilli a questo punto sono 2
Ma tu credi che lo scandalo che suscitano in alcuni gli “imbecilli” sia causato dal pericolo reale che questi rappresentano?
I cecchini con macchina fotografica che si appostavano fino a settimana scorsa sui balconi per denunciare una persona che passava da sola ai giardini erano messi in pericolo da quella persona?
 

Skorpio

Utente di lunga data
Ma tu credi che lo scandalo che suscitano in alcuni gli “imbecilli” sia causato dal pericolo reale che questi rappresentano?
I cecchini con macchina fotografica che si appostavano fino a settimana scorsa sui balconi per denunciare una persona che passava da sola ai giardini erano messi in pericolo da quella persona?
Io personalmente credo di no, Brunetta

Però è una sensazione mia personale che in qualche modo ho cercato di condividere parlando settimane fa di percezione di "guerra" nel sentire e vedere le persone e il loro muoversi

Oggi.. Appunto, questi "rumori di guerra" prendono una forma più "forte" anche in certe espressioni che magari qualcuno usa

Merda stronzi bastardi rabbia

Quindi ostilità più manifesta

Provai a spiegare che la guerra che sentivo non era né il virus né la multa, ma appunto questa "atmosfera"

Quindi quello che io sento è semplicemente una evoluzione di un qualcosa che avevo già sentito prima, e provato a descrivere

Senza alcun successo, peraltro 🤣
 

Lostris

Utente Ludica
Io personalmente credo di no, Brunetta

Però è una sensazione mia personale che in qualche modo ho cercato di condividere parlando settimane fa di percezione di "guerra" nel sentire e vedere le persone e il loro muoversi

Oggi.. Appunto, questi "rumori di guerra" prendono una forma più "forte" anche in certe espressioni che magari qualcuno usa

Merda stronzi bastardi rabbia

Quindi ostilità più manifesta

Provai a spiegare che la guerra che sentivo non era né il virus né la multa, ma appunto questa "atmosfera"

Quindi quello che io sento è semplicemente una evoluzione di un qualcosa che avevo già sentito prima, e provato a descrivere

Senza alcun successo, peraltro 🤣
in realtà merda stronzi bastardi c’era tantissimo pure prima. Anzi, a me sembra fosse di più.

Bei soggetti. Tutti.
 

feather

Utente tardo
le misure prescritte gli sembrano eccessive.
A me è sta roba che mi fa girare le balle. Ma cazzo, ma sono tutti epidemiologi esperti con le statistiche in tasca?
Ma che cazzo ne saprà mai il benzinaio di sailcazzodove di quali siano le misure necessarie o no a livello nazionale o continentale?
Ma perché l'umiltà per astenersi dal fare dichiarazioni su argomenti di cui non si sa una cazzo è così rara?
Quando esattamente è andata persa?
 

Skorpio

Utente di lunga data
Diciamo che questa situazione è una bella scusa per farli circolare sentendosi pure nel giusto
Beh la fine del lockdown vale un po' anche per la emotività , e oggi anche li c'è più libertà di muoversi abbandonando un po' di aplombe 🤣
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Quello che ho compreso, e stasera ho riscontrato un po' ovunque tornando dal lavoro, è che in giro è già pieno (cvd) di torme di stronzi senza mascherina (compreso il benzinaio da cui ho rifornito, che mi guardava anche con sufficienza) gongolanti tra tavoli, panchine e un po' dove cazzo gli va, perchè probabilmente è la natura umana, e magari anche perchè le misure prescritte gli sembrano eccessive.

E questo in piena (ex) zona rossa, dove di morti abbandonati a sè ne abbiamo avuti mica pochi. Il bello è che dopo tanto strepitare, disperare e delirare, non si rendono conto - queste grandissime teste di cazzo - di star rendendo potenzialmente inutili gli ultimi 2 mesi, e che se non va di culo tra 3-4 settimane si ricomincerà da capo. Complimenti, natura umana! Sempre avanti, a testa alta.
Le prescrizioni sono chiare.
Fra l'altro nei servizi rivolti al pubblico è indicata la responsabilità del datore, come responsabile della sicurezza, del farle rispettare anche ai dipendenti.
Quindi più che discutere sulla mascherina e i vari dpi, basta far presente al datore che si sta per chiamare e segnalare.

Segnala. :)
Qui da me arrivano in cinque minuti al massimo.

A livello personale, poi, basta non andare nei posti dove non vengono rispettate le indicazioni.
I miei soldi li do a chi decido io.
Il bello di esser consumatori, è poter decidere da chi consumare e a chi dare recensioni (che vero in pochi leggono, ma esistono e intanto circolano) di gradimento oppure no . ;):)
E ognuno si assuma concretamente la responsabilità dei suoi pareri.

come dice @Minerva verrebbe voglia di farlo notare direttamente.
Io personalmente eviterei.
Sia mai che parta pure la discussione sul "A ME pare che..." e poi "E COME TU ti permetti di dirmi.." con annessa riduzione dei vari distanziamenti etc etc.

Che i pareri, a mio parere, se li tengano tutti.
Non ci discuto sulla percezione personale della giustezza o meno del tal provvedimento oppure no.

Ma se c'è un provvedimento, c'è un provvedimento.

SE fumo dove è vietato e mi segnalano, non sono stronzi.
Fanno bene. (anche se non mi fa comodo)

Sono io che decido di sbattermene delle prescrizioni e, se lo faccio, sono anche pronta a prendermi segnalazioni e sanzioni.

Se non son pronta...beh, cazzi miei.
Mi sveglio.
 
Ultima modifica:

Marjanna

Utente di lunga data
Ogni persona ha voglia di imparare se l’argomento la riguarda e in questo caso l’argomento interessava e interessa tutti.
Ma non è che deve arrivare pinco pallino a spiegarcelo. Abbiamo tutti la televisione e mi sembra che ne abbiano parlato un pochino, qualche volta. Se siamo qui abbiamo tutti un collegamento internet e possiamo reperire tutte le informazioni che vogliamo, liberamente diffuse (pure quelle che sono segretissime e non vogliono che siano note).
E questo vale anche per le informazioni economiche.
Certo però bisogna riconoscere una minima autorevolezza a chi ha raggiunto posizione e notorietà. Ci sarà pure qualche fesso o qualche disonesto, ma verrà smentito da altri competenti.
Ma poi non so che senso ha dichiararsi più prudenti di tutti, se non per sentirsi al sicuro.
Quello su cui sarebbe stato interessante confrontarsi qui è il vissuto rispetto ai sentimenti, le paure, le difficoltà a gestire i sentimenti e le relazioni.
Ma tra chi ha raggiunto posizione e notorietà si sono sentite più versioni. L'infettivologo Bassetti (direttore della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova e componente della task force Covid-19 della Liguria) ha fatto un video in ospedale con partecipazione del personale sanitario per fare capire come il virus si fermasse nelle cose, panchine, i tasti di un ascensore, per trasmettere l'importanza dell'uso di mascherina e guanti. In seguito ha dichiarato che le mascherine non hanno scadenza e si possono utilizzare finchè si sgualciscono. Inoltre afferma che all'aperto non serve la mascherina ma basta tenere la distanza di un metro. E le panchine? Che tocchi la panchina, poi tocchi il cellulare, poi te lo porti alla bocca e tac ti becchi il virus? Tutto sparito? E' solo uno. Scegli anche tu il tuo infettivologo di fiducia? :unsure:
Quello che ho scritto non era per sottolineare che qualcuno sia demente e altri illuminati. Io stessa applico un buonsenso che però inevitalmente entra in un determinato senso comune. Non sono infettivologo ne virologo ne epidemiologo.
Quello che ho letto esposto da @ipazia, rispetto alle misure che ha preso lei, non l'ho inteso come "io sono la meglio", ma "io applico le massime misure a fronte di un virus, basandomi sul mio percorso formativo e lavorativo" e lo prendo come un indice. Per alcuni estremo. Volendo tracciare una linea dall'altra potremmo metterci un altro estremo, chi crede il virus non esiste, ed è pienamente convinto che non verrà toccato da vicino (non solo personalmente, ma nel circondario di persone che compongono la sua sfera affettiva). Un sacco di persone si muovono nel mezzo di questi due punti. Per me è impossibile, e non per capriccio, pianificare la chiusura in una "modalità protetta" delle persone che compongono la mia sfera affettiva, che risponda in modo condiviso al "vivere o convivere con il virus", perchè non ci troviamo nello stesso punto della linea immaginaria a cui facevo riferimento.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io personalmente credo di no, Brunetta

Però è una sensazione mia personale che in qualche modo ho cercato di condividere parlando settimane fa di percezione di "guerra" nel sentire e vedere le persone e il loro muoversi

Oggi.. Appunto, questi "rumori di guerra" prendono una forma più "forte" anche in certe espressioni che magari qualcuno usa

Merda stronzi bastardi rabbia

Quindi ostilità più manifesta

Provai a spiegare che la guerra che sentivo non era né il virus né la multa, ma appunto questa "atmosfera"

Quindi quello che io sento è semplicemente una evoluzione di un qualcosa che avevo già sentito prima, e provato a descrivere

Senza alcun successo, peraltro 🤣
Però sono una minoranza rumorosa.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
A me è sta roba che mi fa girare le balle. Ma cazzo, ma sono tutti epidemiologi esperti con le statistiche in tasca?
Ma che cazzo ne saprà mai il benzinaio di sailcazzodove di quali siano le misure necessarie o no a livello nazionale o continentale?
Ma perché l'umiltà per astenersi dal fare dichiarazioni su argomenti di cui non si sa una cazzo è così rara?
Quando esattamente è andata persa?
Ma il fare dichiarazioni è niente.

Per come la vedo io si può dichiarare anche che elvis è vivo ed è fra noi.
Poi ci si prende le risposte che alcune affermazioni sollecitano, con le annesse traggedie del non mi rispettano, e io ho il diritto e compagnia bella.
(personalmente penso che se non si è in grado di sostenere "il peso" delle proprie affermazioni, che comprende anche le risposte che suscitano, meglio tacere o decidere di chiudere serenamente se si ritiene passata la propria soglia di vicinanza invece di lamentarsi o continuare a rimestare nella propria emotività ferita, ma anche qui...è personale, no? :) )

E' il passaggio per cui dal detto si passa all'atto che è un problema che ricade addosso a tutti.

E allora ti trovi quelli che hanno il figlio coi pidocchi che han sentito che (tiro a caso) basta pulirgli bene la testa con la benzina (è vero, lo fanno ancora).
O quell'altri che ritengono sia vergognoso e quindi non comunicano (quando è prescritto l'esatto opposto) etc etc.
E le conseguenze sono che tutti gli anni c'è l'epidemia dei pidocchi. (e i costi si spalmano su tutti).

Una amica che fa la parrucchiera si incazza come una biscia ogni volta che le arrivano i bambini impestati e non la avvertono 🤦‍♀️
(e per lei sono costi, che io le ho suggerito più volte di rincarare sui diretti interessati. Che partecipino alla spesa, almeno. se è l'unica cosa che san fare).
 
Ultima modifica:

Marjanna

Utente di lunga data
La mia collega per venire in ufficio un mese fa ha chiesto al 112 dove poteva lasciare il figlio di un anno.
Le è stato accordato il permesso di portarlo dai nonni.
Credo che il servizio RAI descriva un mondo ideale.
Senza asili nido i nipoti delle donne che lavorano sono dai nonni, comunque.
Anche io conosco chi ha fatto come la tua collega, e non era uno, erano 3 portati dai nonni ogni giorno.

Nei giorni precedenti al servizio RAI c'era stata un'ampia diffusione di informazioni che dicevano di andare a trovare le persone anziane tenendo sempre addosso le mascherine. O si fa informazione o si fanno le scenette strappacuore. L'informazione nella scenetta è che una signora che si presenta come nipote del presidente Pertini (che per quanto non sia stato un santo è stato "il presidente" di una generazione di bambini che oggi porta i figli dai nonni) vede i nipoti e accoglie altre persone abbassando la sua tutela personale. "Pure le mascherine" dice nel servizio, come a dire "Guarda pure questo mi tocca vedere".
Io guardando ho pensato "ma nessuno poteva almeno portare una ffp2 a questa signora?"
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma tra chi ha raggiunto posizione e notorietà si sono sentite più versioni. L'infettivologo Bassetti (direttore della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova e componente della task force Covid-19 della Liguria) ha fatto un video in ospedale con partecipazione del personale sanitario per fare capire come il virus si fermasse nelle cose, panchine, i tasti di un ascensore, per trasmettere l'importanza dell'uso di mascherina e guanti. In seguito ha dichiarato che le mascherine non hanno scadenza e si possono utilizzare finchè si sgualciscono. Inoltre afferma che all'aperto non serve la mascherina ma basta tenere la distanza di un metro. E le panchine? Che tocchi la panchina, poi tocchi il cellulare, poi te lo porti alla bocca e tac ti becchi il virus? Tutto sparito? E' solo uno. Scegli anche tu il tuo infettivologo di fiducia? :unsure:
Quello che ho scritto non era per sottolineare che qualcuno sia demente e altri illuminati. Io stessa applico un buonsenso che però inevitalmente entra in un determinato senso comune. Non sono infettivologo ne virologo ne epidemiologo.
Quello che ho letto esposto da @ipazia, rispetto alle misure che ha preso lei, non l'ho inteso come "io sono la meglio", ma "io applico le massime misure a fronte di un virus, basandomi sul mio percorso formativo e lavorativo" e lo prendo come un indice. Per alcuni estremo. Volendo tracciare una linea dall'altra potremmo metterci un altro estremo, chi crede il virus non esiste, ed è pienamente convinto che non verrà toccato da vicino (non solo personalmente, ma nel circondario di persone che compongono la sua sfera affettiva). Un sacco di persone si muovono nel mezzo di questi due punti. Per me è impossibile, e non per capriccio, pianificare la chiusura in una "modalità protetta" delle persone che compongono la mia sfera affettiva, che risponda in modo condiviso al "vivere o convivere con il virus", perchè non ci troviamo nello stesso punto della linea immaginaria a cui facevo riferimento.
Credevo di aver scritto qualcosa che riuscisse a esprimere comprensione per diversi punti di vista (anche se a volte sono solo modalità di funzionamento consolidate che semplicemente in una condizione di emergenza si amplificano e si estendono oltre le scelte individuali) che a mio parere sono tutti potenzialmente validi. Questi punti di vista appartengono anche, in relazione alle loro competenze, a medici clinici, virologi, epidemiologi e matematici che sviluppano modelli di diffusione ecc. Ma oltre a questi vi sono economisti, sociologi, psicologi che si occupano delle diverse tipologie di persone o patologie e psicologi studiosi del comportamento delle masse.
Insomma non siamo nel Rinascimento e il tuttologo non esiste. Esiste una enorme articolazione di specialisti per l’analisi di situazioni complesse (non so quale situazione sia semplice).
In questa situazione ognuno ricorre alla propria filosofia, sia che ne sia consapevole sia no, per cercare di trovare, oltre alle indicazioni normative della politica, la propria sicurezza.
Questo porta alcuni a seguire delle pratiche ed altri altre che è assurdo pensare che siano in guerra @Skorpio e che possano essere in qualche modo alternative in assoluto, perché non esistono comportamenti sicuri in assoluto.
Però nell’operare questa sintesi per determinare le mie scelte personali posso ascoltare un mio pari ovvero chi ha le stesse fonti che ho io (più il cugino o l’amico che hanno lo stesso valore di mio cugino o del mio amico) come se fosse un ascolto di un sentire di un altro essere umano, non posso certo considerarlo colui che ha compiuto la sintesi migliore e dice a me che sono imbecille.
Personalmente ho accettato da tempo la precarietà della vita, non è il pericolo di morte rappresentato da un virus a destabilizzarmi a a farmi mettere in atto precauzioni che mi possono stravolgere la quotidianità, oltre la minima prudenza (come le altre ragionevoli precauzioni che metto in atto in tutti gli atti della vita) ma neppure la mia visione del mondo.
 
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Marjanna

Utente di lunga data
Credevo di aver scritto qualcosa che riuscisse a esprimere comprensione per diversi punti di vista (anche se a volte sono solo modalità di funzionamento consolidate che semplicemente in una condizione di emergenza si amplificano e si estendono oltre le scelte individuali) che a mio parere sono tutti potenzialmente validi. Questi punti di vista appartengono anche, in relazione alle loro competenze, a medici clinici, virologi, epidemiologi e matematici che sviluppano modelli di diffusione ecc. Ma oltre a questi vi sono economisti, sociologi, psicologi che si occupano delle diverse tipologie di persone o patologie e psicologi studiosi del comportamento delle masse.
Insomma non siamo nel Rinascimento e il tuttologo non esiste. Esiste una enorme articolazione di specialisti per l’analisi di situazioni complesse (non so quale situazione sia semplice).
In questa situazione ognuno ricorre alla propria filosofia, sia che ne sia consapevole sia no, per cercare di trovare, oltre alle indicazioni normative della politica, la propria sicurezza.
Ci sono tante situazioni, non riguarda solo la sfera degli adulti. Giorni fa ho visto un gruppo di ragazzini, età scuola media credo. Erano vicini, alcuni seduti su una panchina, altri in piedi. Erano tutti senza mascherine meno uno, che invece aveva un ffp3, ma al collo. Se l'era abbassata.
La madre probabilmente avrà comprato delle ffp3 che oggi sappiamo essere la più sicura. Lui esce di casa e se la abbassa. Tanto varrebbe farlo uscire senza. E' possibile che la situazione abbia fatto sentire il ragazzino fuori contesto. Per questo dico che sarebbe da parlare di quale sia il buonsenso e quale il sensocomune.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Però sono una minoranza rumorosa.
Non so quantificare.. Sono sincero

Però penso sia giusto che ognuno combatta le guerre che sente, con tutti i mezzi, leciti illeciti, diretti indiretti conoscenze corsie preferenziali armi segrete o altro, e cacci in qualche modo i suoi "nemici"

Io non sono interessato a entrare in questa forma di guerra.

Per me un runner non era un "nemico" ai tempi del lockdown, così come oggi non è un nemico la vecchietta che senza mascherina, mi è venuta a salutare ieri di là dal cancello di casa, e che non vedevo da 4 mesi

Distanti almeno 10 metri (e non meno) per me è un individuo innocuo, rispetto a me

Se non vede lei in me un nemico perché le ho detto che purtroppo non ci si può abbracciare, e ha convenuto sorridendo nella sua semplicità , ma restando al posto suo, a me va bene.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ma tra chi ha raggiunto posizione e notorietà si sono sentite più versioni. L'infettivologo Bassetti (direttore della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova e componente della task force Covid-19 della Liguria) ha fatto un video in ospedale con partecipazione del personale sanitario per fare capire come il virus si fermasse nelle cose, panchine, i tasti di un ascensore, per trasmettere l'importanza dell'uso di mascherina e guanti. In seguito ha dichiarato che le mascherine non hanno scadenza e si possono utilizzare finchè si sgualciscono. Inoltre afferma che all'aperto non serve la mascherina ma basta tenere la distanza di un metro. E le panchine? Che tocchi la panchina, poi tocchi il cellulare, poi te lo porti alla bocca e tac ti becchi il virus? Tutto sparito? E' solo uno. Scegli anche tu il tuo infettivologo di fiducia? :unsure:
Quello che ho scritto non era per sottolineare che qualcuno sia demente e altri illuminati. Io stessa applico un buonsenso che però inevitalmente entra in un determinato senso comune. Non sono infettivologo ne virologo ne epidemiologo.
Quello che ho letto esposto da @ipazia, rispetto alle misure che ha preso lei, non l'ho inteso come "io sono la meglio", ma "io applico le massime misure a fronte di un virus, basandomi sul mio percorso formativo e lavorativo" e lo prendo come un indice. Per alcuni estremo. Volendo tracciare una linea dall'altra potremmo metterci un altro estremo, chi crede il virus non esiste, ed è pienamente convinto che non verrà toccato da vicino (non solo personalmente, ma nel circondario di persone che compongono la sua sfera affettiva). Un sacco di persone si muovono nel mezzo di questi due punti. Per me è impossibile, e non per capriccio, pianificare la chiusura in una "modalità protetta" delle persone che compongono la mia sfera affettiva, che risponda in modo condiviso al "vivere o convivere con il virus", perchè non ci troviamo nello stesso punto della linea immaginaria a cui facevo riferimento.
E' una questione comunicativa.
Se non so distinguere internamente il soggetto e l'oggetto e anzi, li sovrappongo per questioni interne, è gioco forza che i contenuti vengano spostati non tanto su migliore o peggiore, ma sul valore morale che si pensa l'altro voglia esprimere . (sentendo complimenti e offese che esistono in sè e solo forse nell'altro. Alcune manipolazioni si giocano esattamente su questo meccanismo di attribuzione, guidandolo in una direzione o nell'altra o in quell'altra).

Che tradotto è percepire affermazioni

"il TUO DISCORSO mi fa venir in mente che" "le TUE PAROLE mi fan pensare che.." "il TUO COMPORTAMENTO a mio parere è...."

come

"TU mi fai venire in mente che..., TU mi fai pensare che..., TU a mio parere sei..."


L'oggetto della discussione è IL DISCORSO, LE PAROLE, IL COMPORTAMENTO e non il CHI fa un discorso, esprime o agisce. (ma serve saperlo riconoscere).


Se non si sa riconoscere che l'OGGETTO non descrive (non può proprio) il SOGGETTO (ossia CHI fa il discorso, esprime le parole, attua il comportamento) è giocoforza che si arrivi alla morale di superiore o inferiore, alla percezione di offese (attribuendo intenzioni all'altro a partire dalla propria percezione di sè in relazione all'oggetto).

Certo è che se internamente si definisce in questo modo se stessi e l'altro - circolarmente -, ossia sovrapponendo oggetto e soggetto (che è una base del giudizio morale) si da per scontato che anche l'altro attui lo stesso parametro nella definizione.

Il conflitto - o la pace - che ne scaturisce riguarda solo chi sovrappone fra l'altro, quindi praticamente chi sovrappone litiga e discute con le proprie percezioni di sè in relazione col mondo oppure conferma e valida le proprie percezioni di sè in relazione col mondo. (le camere dell'eco funzionano anche su questo principio).

Mi incuriosisce...avresti voglia, anche in privato se preferisci, vedi tu per me è uguale, di spiegarmi come mai non hai sentito nascere in te l'attribuzione a me dedicata "esser meglio di" ? :)

(a me non succede di percepire la sensazione che qualcuno si voglia elevare o sminuire in paragone con me.
Il motivo è che sono concentrata su di me e sui contenuti miei e dell'altro, e non sull'altro che esprime.
Altro che, a mio parere, non è riassumibile in uno spezzone di pensiero incompleto rispetto alla complessità di un individuo.
Tanto che se non mi interessano i contenuti non entro nel discorso.
Sto zitta e ascolto perchè i contenuti non mi stimolano pensiero o quel pensiero in quel momento non mi è interessante).
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Ci sono tante situazioni, non riguarda solo la sfera degli adulti. Giorni fa ho visto un gruppo di ragazzini, età scuola media credo. Erano vicini, alcuni seduti su una panchina, altri in piedi. Erano tutti senza mascherine meno uno, che invece aveva un ffp3, ma al collo. Se l'era abbassata.
La madre probabilmente avrà comprato delle ffp3 che oggi sappiamo essere la più sicura. Lui esce di casa e se la abbassa. Tanto varrebbe farlo uscire senza. E' possibile che la situazione abbia fatto sentire il ragazzino fuori contesto. Per questo dico che sarebbe da parlare di quale sia il buonsenso e quale il sensocomune.
Io concordo che si debba fare, come consigliato da mio amata Manzoni, distinzione tra buon senso e senso comune, ma chi chiedeva e otteneva la condanna a morte di Gian Giacomo Mora era certo di agire con buon senso. E lo stesso Manzoni seguiva il buon senso dei suoi tempi accettando la cura con le sanguisughe, del resto non avrebbe potuto chiedere antibiotici, per curare la cistite recidivante della moglie.
Io, ad esempio, credo che la potenzialità di essere vettore di contagio di un ragazzino chiuso in casa da due mesi sia probalisticamente molto bassa e che la possibilità di ammalarsi di un altro ragazzino in salute sia altrettanto bassa.
Insomma guardando i ragazzini posso solo provare tenerezza per loro, nostalgia per me e non li vedo né come morituri (senz’altro meno di quando li vedo sul motorino) né come bombe biologiche e neppure come untori in famiglia.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non so quantificare.. Sono sincero

Però penso sia giusto che ognuno combatta le guerre che sente, con tutti i mezzi, leciti illeciti, diretti indiretti conoscenze corsie preferenziali armi segrete o altro, e cacci in qualche modo i suoi "nemici"

Io non sono interessato a entrare in questa forma di guerra.

Per me un runner non era un "nemico" ai tempi del lockdown, così come oggi non è un nemico la vecchietta che senza mascherina, mi è venuta a salutare ieri di là dal cancello di casa, e che non vedevo da 4 mesi

Distanti almeno 10 metri (e non meno) per me è un individuo innocuo, rispetto a me

Se non vede lei in me un nemico perché le ho detto che purtroppo non ci si può abbracciare, e ha convenuto sorridendo nella sua semplicità , ma restando al posto suo, a me va bene.
Resta infatti un tuo sentire in base a tutte le informazioni di cui hai fatto una sintesi e alla valutazione dei rischi per te e i tuoi cari.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Resta infatti un tuo sentire in base a tutte le informazioni di cui hai fatto una sintesi e alla valutazione dei rischi per te e i tuoi cari.
È così per tutti, credo

C'è chi con le medesime informazioni ha paura a tutt'oggi a uscir di casa, come chi si abbraccia nelle vie del passeggio

Come hai ben scritto, è sulle sensazioni individuali, che anche a me appare interessante indagare.

Sono le diverse risposte individuali all'apprendimento di un medesimo dato di fatto, che sono interessanti

Come quella che si sposa e una sua amica piange mentre l'altra ride

A meno che quella che piange sia l'amante segreta che sognava di essere al posto della sposa 🤣
 
Le prescrizioni sono chiare.
Fra l'altro nei servizi rivolti al pubblico è indicata la responsabilità del datore, come responsabile della sicurezza, del farle rispettare anche ai dipendenti.
Quindi più che discutere sulla mascherina e i vari dpi, basta far presente al datore che si sta per chiamare e segnalare.

Segnala. :)
Qui da me arrivano in cinque minuti al massimo.

A livello personale, poi, basta non andare nei posti dove non vengono rispettate le indicazioni.
I miei soldi li do a chi decido io.
Il bello di esser consumatori, è poter decidere da chi consumare e a chi dare recensioni (che vero in pochi leggono, ma esistono e intanto circolano) di gradimento oppure no . ;):)
E ognuno si assuma concretamente la responsabilità dei suoi pareri.

come dice @Minerva verrebbe voglia di farlo notare direttamente.
Io personalmente eviterei.
Sia mai che parta pure la discussione sul "A ME pare che..." e poi "E COME TU ti permetti di dirmi.." con annessa riduzione dei vari distanziamenti etc etc.

Che i pareri, a mio parere, se li tengano tutti.
Non ci discuto sulla percezione personale della giustezza o meno del tal provvedimento oppure no.

Ma se c'è un provvedimento, c'è un provvedimento.

SE fumo dove è vietato e mi segnalano, non sono stronzi.
Fanno bene. (anche se non mi fa comodo)

Sono io che decido di sbattermene delle prescrizioni e, se lo faccio, sono anche pronta a prendermi segnalazioni e sanzioni.

Se non son pronta...beh, cazzi miei.
Mi sveglio.
Senza inoltrarmi in polemiche quando incontro questa o altre forme di maleducazione e scorrettezza manifesto il mio dissenso.non servirà a nulla ma ancora meno non farlo
 
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