Pronti per la prossima volta?

Brunetta

Utente di lunga data
Personalmente ho attraversato varie fasi di quelle che descrivi ma la conclusione è che con la salute (come nei rapporti di coppia) c'è quella variabile imponderabile che si chiama culo.
Infatti 😁.
Facciamo fatica ad accettare la casualità preferiamo la causalità... singolare l’assonanza. La causalità ci consente di trovare dei responsabili da condannare.
Però non conviene comunque andare contromano in autostrada.
Leggevo qualcuno che diceva che lo scandalo del vino al metanolo ha paradossalmente rilanciato la produzione del vino di qualità e l’apprezzamento mondiale del vino italiano, il colera a Napoli e altre malattie di origine alimentare, mucca pazza e aviaria le più gravi, hanno stimolato un sempre maggior controllo della filiera alimentare, l’AIDS ha portato ad avere rapporti sessuali più protetti, così questa esperienza lascerà qualche conoscenza in più sulla diffusione delle malattie e sulla opportunità di osservare norme di pulizia più rigorose. Entreranno nella nostra routine.
 

giorgiocan

Utente prolisso
Forse l’altro thread non serve, se sì, citate pure questo è apritelo voi.
Bellissimo post.

La prima considerazione è che questo trauma ha toccato tutti simultaneamente. Sarebbe un balzo avanti per l'umanità poterlo vivere tutti insieme costruttivamente, ma a quanto pare la cosa ovviamente non funziona.

Come hai detto a proposito del tradimento, alcuni il trauma lo rifiutano del tutto, se ne dissociano, non vogliono doverlo processare. Un po' come facciamo noi occidentali quando i morti sono in Africa o in qualche area remota del Sud Est asiatico. Ma stavolta, per la prima volta dopo troppo tempo perchè se ne potesse consegnare memoria tra una generazione e l'altra, un'epidemia globale investe in pieno l'Occidente. E lo trova con mezzi insufficienti. Anche questo è probabilmente un trauma, e anche questo andrebbe elaborato.

Non so seguendo la cronaca, in questi giorni, perchè ho la testa sul lavoro. Ma ho letto che in Spagna si è indetto un periodo di lutto nazionale, con tanto di cerimonia ufficiale e la proposta (di questo però non sono sicuro) di celebrare una giornata della memoria. Sapete per caso se si parla di qualcosa di simile nel nostro Paese? Perchè è vero, sono celebrazioni piuttosto patetiche e inutili, ma aiutano a mettere tutti di fronte al fatto che sia successo davvero.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Bellissimo post.

La prima considerazione è che questo trauma ha toccato tutti simultaneamente. Sarebbe un balzo avanti per l'umanità poterlo vivere tutti insieme costruttivamente, ma a quanto pare la cosa ovviamente non funziona.

Come hai detto a proposito del tradimento, alcuni il trauma lo rifiutano del tutto, se ne dissociano, non vogliono doverlo processare. Un po' come facciamo noi occidentali quando i morti sono in Africa o in qualche area remota del Sud Est asiatico. Ma stavolta, per la prima volta dopo troppo tempo perchè se ne potesse consegnare memoria tra una generazione e l'altra, un'epidemia globale investe in pieno l'Occidente. E lo trova con mezzi insufficienti. Anche questo è probabilmente un trauma, e anche questo andrebbe elaborato.

Non so seguendo la cronaca, in questi giorni, perchè ho la testa sul lavoro. Ma ho letto che in Spagna si è indetto un periodo di lutto nazionale, con tanto di cerimonia ufficiale e la proposta (di questo però non sono sicuro) di celebrare una giornata della memoria. Sapete per caso se si parla di qualcosa di simile nel nostro Paese? Perchè è vero, sono celebrazioni piuttosto patetiche e inutili, ma aiutano a mettere tutti di fronte al fatto che sia successo davvero.
È certo che quando le corna le porta la vicina possono perfino fare ridere e se chi tradisce è la nostra amica solidarizziamo e le teniamo corda.
Epidemie che avvengono altrove (anche per responsabilità occidentale sia per stravolgimento ambientale, sia per mancati investimenti per fornire farmaci pure poco costosi (non condanniamo in quel casi Big Farma) sia per situazioni di estremo affollamento di profughi) è naturale che vengano rimosse. Mica possiamo non dormirci la notte, visto che non abbiamo possibilità di modificare equilibri mondiali.
Ma anche della morte di un tizio del palazzo di fronte non ci ha mai molto interessato, adesso ci interessa perché pensiamo che potremmo essere accomunati dallo stesso destino.
Sì, si parla anche qui di trovare una data in cui commemorare questo evento. Ma già le frecce tricolori hanno sorvolato le città per commemorare e dare speranza.
Pure su quello si sono fatte polemiche, secondo i soliti schemi.
 

bettypage

Utente acrobata
Infatti 😁.
Facciamo fatica ad accettare la casualità preferiamo la causalità... singolare l’assonanza. La causalità ci consente di trovare dei responsabili da condannare.
Però non conviene comunque andare contromano in autostrada.
Però leggevo qualcuno che diceva che lo scandalo del vino al metanolo ha paradossalmente rilanciato la produzione del vino di qualità e l’apprezzamento mondiale del vino italiano, il colera a Napoli e altre malattie di origine alimentare ha stimolato un sempre maggior controllo della filiera alimentare, l’AIDS ha portato ad avere rapporti sessuali più protetti, così questa esperienza lascerà qualche conoscenza in più sulla diffusione delle malattie e sulla opportunità di osservare norme di pulizia più rigorose. Entreranno nella nostra routine.
Ma certo, però avendo avuto 2 gravidanze a rischio, per motivi diversi, e un aborto spontaneo( secondo le statistiche al 99,9% non avrei manco dovuto rimanere incinta) ho capito che pur avendo avuto sempre un atteggiamento responsabile e irreprensibile non sono stata esente da controlli invasivi ma da esito incerto. Ad un certo punto ho capito che avevo controllo solo sulle mie azioni, non sull'esito della gravidanza e del parto.

Sulle norme igieniche sfondi una porta aperta. Non sono una maniaca dell'igiene ma ho scoperto di avere abitudini per me scontate che molte mie amiche trovano perdite di tempo. Ritornare ad avere un po' più attenzione non può che farci bene considerando che le persone oggi si muovono a ritmi frenetici.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Bellissimo post.

La prima considerazione è che questo trauma ha toccato tutti simultaneamente. Sarebbe un balzo avanti per l'umanità poterlo vivere tutti insieme costruttivamente, ma a quanto pare la cosa ovviamente non funziona.

Come hai detto a proposito del tradimento, alcuni il trauma lo rifiutano del tutto, se ne dissociano, non vogliono doverlo processare. Un po' come facciamo noi occidentali quando i morti sono in Africa o in qualche area remota del Sud Est asiatico. Ma stavolta, per la prima volta dopo troppo tempo perchè se ne potesse consegnare memoria tra una generazione e l'altra, un'epidemia globale investe in pieno l'Occidente. E lo trova con mezzi insufficienti. Anche questo è probabilmente un trauma, e anche questo andrebbe elaborato.

Non so seguendo la cronaca, in questi giorni, perchè ho la testa sul lavoro. Ma ho letto che in Spagna si è indetto un periodo di lutto nazionale, con tanto di cerimonia ufficiale e la proposta (di questo però non sono sicuro) di celebrare una giornata della memoria. Sapete per caso se si parla di qualcosa di simile nel nostro Paese? Perchè è vero, sono celebrazioni piuttosto patetiche e inutili, ma aiutano a mettere tutti di fronte al fatto che sia successo davvero.
Ma tu conosci persone che pensano non sia successo?
Perché io non ne conosco
Sul rifiutare il trauma può anche essere che ci siano persone che di sono preoccupate ma senza traumatizzarsi
Qui abbiamo avuto persone che davanti allo stesso fenomeno hanno reagito diversamente, questo non vuol dire però negare Il fatto o negare un trauma se il trauma non c’è stato
Io esco e passeggio e sorrido vedendo la gente di nuovo fuori distanziata e con mascherine ma appunto fuori
Poi torno a casa e leggo persone del mio paese terrorizzate dal fatto che la gente sia fuori. Sembra che stiamo vivendo situazioni diverse ma non è così, è diverso il modo con cui lo si affronta
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma certo, però avendo avuto 2 gravidanze a rischio, per motivi diversi, e un aborto spontaneo( secondo le statistiche al 99,9% non avrei manco dovuto rimanere incinta) ho capito che pur avendo avuto sempre un atteggiamento responsabile e irreprensibile non sono stata esente da controlli invasivi ma da esito incerto. Ad un certo punto ho capito che avevo controllo solo sulle mie azioni, non sull'esito della gravidanza e del parto.

Sulle norme igieniche sfondi una porta aperta. Non sono una maniaca dell'igiene ma ho scoperto di avere abitudini per me scontate che molte mie amiche trovano perdite di tempo. Ritornare ad avere un po' più attenzione non può che farci bene considerando che le persone oggi si muovono a ritmi frenetici.
Forse ho già detto che i lavaggi consigliati (non disinfettare il flacone del disinfettante) mi sono resa conto di farli in automatico, acquisiti per educazione famigliare e derivante dal bisogno di prevenire la tbc.
Ma anche i controlli aeroportuali, accettati con insofferenza dopo l’11 settembre, ormai sono routine e sappiamo tutti che conviene avere scarpe comode da togliere e mettere o rassegnarci a passare del tempo alle prese con le stringhe.
Tutto poi diventa routine.
Bisogna però accettare che siamo mortali.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma tu conosci persone che pensano non sia successo?
Perché io non ne conosco
Sul rifiutare il trauma può anche essere che ci siano persone che di sono preoccupate ma senza traumatizzarsi
Qui abbiamo avuto persone che davanti allo stesso fenomeno hanno reagito diversamente, questo non vuol dire però negare Il fatto o negare un trauma se il trauma non c’è stato
Io esco e passeggio e sorrido vedendo la gente di nuovo fuori distanziata e con mascherine ma appunto fuori
Poi torno a casa e leggo persone del mio paese terrorizzate dal fatto che la gente sia fuori. Sembra che stiamo vivendo situazioni diverse ma non è così, è diverso il modo con cui lo si affronta
Faccio un esempio. Io sono molto insofferente alla mascherina. Lo sono perché ho, forse, una ipersensibilità nei confronti del capo. Non riesco a portare gli occhiali da sole, se non quando indispensabile (guidando con il sole negli occhi) con uno sforzo di adattamento, odio andare dal parrucchiere (mi innervosisce che mi tocchino i capelli) e lo faccio il minimo indispensabile. Sono consapevole della necessità di proteggere gli altri e la uso quando esco, ma sono anche consapevole che ci sono persone che si sentono minacciate se dovessero vedermi senza mascherina anche a 100m, cioè ben oltre la distanza di sicurezza. Se percepisco uno sguardo di timore, anche in questi casi tiro su la mascherina, anche se penso che sia un timore irrazionale.
 

spleen

utente ?
Forse ho già detto che i lavaggi consigliati (non disinfettare il flacone del disinfettante) mi sono resa conto di farli in automatico, acquisiti per educazione famigliare e derivante dal bisogno di prevenire la tbc.
Ma anche i controlli aeroportuali, accettati con insofferenza dopo l’11 settembre, ormai sono routine e sappiamo tutti che conviene avere scarpe comode da togliere e mettere o rassegnarci a passare del tempo alle prese con le stringhe.
Tutto poi diventa routine.
Bisogna però accettare che siamo mortali.
Ti risulta che qualcuno a parte Arcistifo abbia l'aspirazione di essere immortale?
 
Ultima modifica:

spleen

utente ?
Bisognerebbe anc
Infatti 😁.
Facciamo fatica ad accettare la casualità preferiamo la causalità... singolare l’assonanza. La causalità ci consente di trovare dei responsabili da condannare.
Però non conviene comunque andare contromano in autostrada.

Leggevo qualcuno che diceva che lo scandalo del vino al metanolo ha paradossalmente rilanciato la produzione del vino di qualità e l’apprezzamento mondiale del vino italiano, il colera a Napoli e altre malattie di origine alimentare, mucca pazza e aviaria le più gravi, hanno stimolato un sempre maggior controllo della filiera alimentare, l’AIDS ha portato ad avere rapporti sessuali più protetti, così questa esperienza lascerà qualche conoscenza in più sulla diffusione delle malattie e sulla opportunità di osservare norme di pulizia più rigorose. Entreranno nella nostra routine.
Però nondimeno c'è chi va contromano in autostrada. E gli stronzi, esistono.
Vogliamo dire che sono una ristretta minoranza? Ti dico che non lo so.
A meno che non si voglia dire che gli stronzi sono solo quelli che insultano il vecchietto senza mascherina. Tralasciando quelli che se ne fottono beatamente delle norme di igiene pubblica (e purtroppo ce ne sono).
Ecco, io trovo abbastanza fuori luogo l'accanirsi come un branco di leonesse verso chi s'incazza e ignorare completamente il fatto che effetivamente ci sia gente con senso civico prossimo alla zero.
Sulla seconda parte del post sono daccordissimo. Sono circa tre mesi che a fasi alterne lo dico e che me lo auspico.
 
Ultima modifica:

giorgiocan

Utente prolisso
Ma tu conosci persone che pensano non sia successo?
Ovviamente non intendo dire che qualcuno crede sia una montatura e non sia mai accaduto nulla. Parlo di chi se ne infischia bellamente - ed è accaduto ed accade un po' in tutta Italia (ma soprattutto lontano dalle aree più colpite) - nella convinzione di non essere personalmente coinvolto. Ti assicuro che di persone che ignorano qualsiasi indicazione di prudenza ce n'è così tanta da fare paura. Persino nel mio paesino la polizia è uscita un paio di volte per disperdere gruppetti di gente che si riuniva per farsi una birra in compagnia senza alcuna precauzione. Ma sono cose che vedi anche sui giornali.

D'altra parte se non ci fa nemmeno effetto se muore il vicino di casa, non potrebbe andare diversamente. Eppure in Italia ad oggi abbiamo circa 33.000 morti. Non che umanamente contino più o meno delle vittime di altra nazionalità, ma sono tanti, tantissimi. E sono morti "nostri", gente che aveva tra noi famiglia, parenti e amici.

Posso capire i ragazzini, che si sono trovati "in vacanza" e gli si dice che non ne possono approfittare! Ma le scene cui assisti se ti muovi quotidianamente, e che vengono riportate dalla cronaca, non possono non fare arrabbiare per la mancanza di rispetto per la vita e per la morte.
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
Ti risulta che qualcuno a parte Arcistifo abbia l'aspirazione di di essere immortale?
Veramente la cultura attuale porta a sentirsi dire, dando la notizia della morte di una novantesettenne, come è successo a me a proposito di una ex collega, “eh maledetto virus, poteva vivere ancora, stava bene”.

Bisognerebbe anc

Però nondimeno c'è chi va contromano in autostrada. E gli stronzi, esistono.
Vogliamo dire che sono una ristretta minoranza? Ti dico che non lo so.
A meno che non si voglia dire che gli stronzi sono solo quelli che insultano il vecchietto senza mascherina. Tralasciando quelli che se ne fottono beatamente delle norme di igiene pubblica (e purtroppo ce ne sono).
Ecco, io trovo abbastanza fuori luogo l'accanirsi come un branco di leonesse verso chi s'incazza e ignorare completamente il fatto che effetivamente ci sia gente con senso civico prossimo alla zero.
Sulla seconda parte del post sono daccordissimo. Sono circa tre mesi che a fasi alterne lo dico e che me lo auspico.
È utile avere travasi di bile per una minoranza (è una minoranza! Le città erano deserte!) che magari si trova nascostamente in tre?
Credo che serva anche stigmatizzare le vedette/cecchini con lo smartphone per cercare di trovare una dimensione equilibrata.

Ovviamente non intendo dire che qualcuno crede sia una montatura e non sia mai accaduto nulla. Parlo di chi se ne infischia bellamente - ed è accaduto ed accade un po' in tutta Italia (ma soprattutto lontano dalle aree più colpite) - nella convinzione di non essere personalmente coinvolto. Ti assicuro che di persone che ignorano qualsiasi indicazione di prudenza ce n'è così tanta da fare paura. Persino nel mio paesino la polizia è uscita un paio di volte per disperdere gruppetti di gente che si riuniva per farsi una birra in compagnia senza alcuna precauzione. Ma sono cose che vedi anche sui giornali.

D'altra parte se non ci fa nemmeno effetto se muore il vicino di casa, non potrebbe andare diversamente. Eppure in Italia ad oggi abbiamo circa 33.000 morti. Non che umanamente contino più o meno delle vittime di altra nazionalità, ma sono tanti, tantissimi. E sono morti "nostri", gente che aveva tra noi famiglia, parenti e amici.

Posso capire i ragazzini, che si sono trovati "in vacanza" e gli si dice che non ne possono approfittare! Ma le scene cui assisti se ti muovi quotidianamente, e che vengono riportate dai servizi di cronaca, non possono non fare arrabbiare per la mancanza di rispetto per la vita e per la morte.
Penso ai dieci, non di più, ragazzi che hanno ballato a distanza (con la mascherina!) vicino a corso Buenos Aires a Milano un paio di giorni prima della fase ...1 e mezzo.
Sono stati accusati di mancanza di rispetto per i morti.
Continuo a non capacitarmene. Come è stato possibile mettere in rapporto due cose che non sono legate?
Quando è morto mio padre ero giovane ed ero distrutta, in modo del tutto introverso. Provavo emozioni di fastidio per la vita serena dei miei coetanei, ma pure nell’immediatezza del fatto ero in grado di separare i fatti.
Vero è stato che i tanti morti, soprattutto in Lombardia, sono stati una tragedia per molti e non un semplice lutto privato, ma anche un lutto si può superare o scongiurare in modi diversi.
Io in quella esecrazione per un evento minimo, vedo il ricercare di portare fuori da sé responsabilità. Nello specifico anche quelle politiche. E, nota bene, che sono pure convinta che si tratti di responsabilità e non di colpe, proprio perché non ci capiva un cazzo nessuno. Poi ci piace pensare che “io l’ho capito subito!” per tirarsi fuori dallo stallo messicano in cui ognuno punta la pistola verso un altro, ma ha pure un’altra pistola puntata. Però poi gradualmente si può anche cercare di trovare una dimensione più tollerante e tollerabile.
 
Veramente la cultura attuale porta a sentirsi dire, dando la notizia della morte di una novantesettenne, come è successo a me a proposito di una ex collega, “eh maledetto virus, poteva vivere ancora, stava bene”.
Ma è vero.senza il virus si godeva qualche altro anno.mio padre ne ha 86 ...francamente un anno di più è prezioso.che dobbiamo dire "era vecchissimo e prima o poi doveva morire?".se non aveva patologie e una discreta qualità di vita meglio poi
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Ovviamente non intendo dire che qualcuno crede sia una montatura e non sia mai accaduto nulla. Parlo di chi se ne infischia bellamente - ed è accaduto ed accade un po' in tutta Italia (ma soprattutto lontano dalle aree più colpite) - nella convinzione di non essere personalmente coinvolto. Ti assicuro che di persone che ignorano qualsiasi indicazione di prudenza ce n'è così tanta da fare paura. Persino nel mio paesino la polizia è uscita un paio di volte per disperdere gruppetti di gente che si riuniva per farsi una birra in compagnia senza alcuna precauzione. Ma sono cose che vedi anche sui giornali.

D'altra parte se non ci fa nemmeno effetto se muore il vicino di casa, non potrebbe andare diversamente. Eppure in Italia ad oggi abbiamo circa 33.000 morti. Non che umanamente contino più o meno delle vittime di altra nazionalità, ma sono tanti, tantissimi. E sono morti "nostri", gente che aveva tra noi famiglia, parenti e amici.

Posso capire i ragazzini, che si sono trovati "in vacanza" e gli si dice che non ne possono approfittare! Ma le scene cui assisti se ti muovi quotidianamente, e che vengono riportate dai servizi di cronaca, non possono non fare arrabbiare per la mancanza di rispetto per la vita e per la morte.
Ora ho capito
Sicuramente c’è chi si è comportato da irresponsabile è fuori da ogni dubbio
Sulle foto e scene pubblicate sono un pochino più scettica
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Penso ai dieci, non di più, ragazzi che hanno ballato a distanza (con la mascherina!) vicino a corso Buenos Aires a Milano un paio di giorni prima della fase ...1 e mezzo.
Sono stati accusati di mancanza di rispetto per i morti.
Continuo a non capacitarmene. Come è stato possibile mettere in rapporto due cose che non sono legate?
Quando è morto mio padre ero giovane ed ero distrutta, in modo del tutto introverso. Provavo emozioni di fastidio per la vita serena dei miei coetanei, ma pure nell’immediatezza del fatto ero in grado di separare i fatti.
Vero è stato che i tanti morti, soprattutto in Lombardia, sono stati una tragedia per molti e non un semplice lutto privato, ma anche un lutto si può superare o scongiurare in modi diversi.
Io in quella esecrazione per un evento minimo, vedo il ricercare di portare fuori da sé responsabilità. Nello specifico anche quelle politiche. E, nota bene, che sono pure convinta che si tratti di responsabilità e non di colpe, proprio perché non ci capiva un cazzo nessuno. Poi ci piace pensare che “io l’ho capito subito!” per tirarsi fuori dallo stallo messicano in cui ognuno punta la pistola verso un altro, ma ha pure un’altra pistola puntata. Però poi gradualmente si può anche cercare di trovare una dimensione più tollerante e tollerabile.
Be da noi qualcuno si è detto sconvolto e agghiacciato per aver visto 2 sedicenne baciarsi il 4 Maggio.
quando le ho fatto notare che probabilmente i fidanzati e amanti (Persone adulte) che non si vedevano da più di due mesi Probabilmente non sarebbero stati a distanza e con la mascherina li ha definiti idioti irresponsabili
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma è vero.senza il virus si godeva qualche altro anno.mio padre ne ha 86 ...francamente un anno di più è prezioso.che dobbiamo dire "era vecchissimo e prima o poi doveva morire?".se non aveva patologie e una discreta qualità di vita meglio poi
Stai confermando quello che sostengo.
 

giorgiocan

Utente prolisso
Non confondiamo però dei casi limite - considerati anche i nervi tesi, l'incertezza e naturalmente la paura - su cui si sono canalizzati ignoranza, ebetismo e malcostume (mai andati in lockdown), con i moltissimi episodi reali (con "campioni d'eccellenza" anche qui, vedi positivi che evadevano la quarantena per andare a sciare ed altri eroici imbecilli) riportati quotidianamente dalla cronaca.

Nella mia esperienza quotidiana trovano assolutamente riscontro.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Non confondiamo però dei casi limite - considerati anche i nervi tesi, l'incertezza e naturalmente la paura - su cui si sono canalizzati ignoranza, ebetismo e malcostume (mai andati in lockdown), con i moltissimi episodi reali (con "campioni d'eccellenza" anche qui, vedi positivi che evadevano la quarantena per andare a sciare ed altri eroici imbecilli) riportati quotidianamente dalla cronaca.

Nella mia esperienza quotidiana trovano assolutamente riscontro.
Ma quelli sono da mettere in galera
Guarda che qui sul forum certi livelli di casi limite ci sono stati eh , non sono eccezioni . Nel gruppo del mio paese la maggioranza passa il tempo alla finestra e se avesse un fucile sparerebbe
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non confondiamo però dei casi limite - considerati anche i nervi tesi, l'incertezza e naturalmente la paura - su cui si sono canalizzati ignoranza, ebetismo e malcostume (mai andati in lockdown), con i moltissimi episodi reali (con "campioni d'eccellenza" anche qui, vedi positivi che evadevano la quarantena per andare a sciare ed altri eroici imbecilli) riportati quotidianamente dalla cronaca.

Nella mia esperienza quotidiana trovano assolutamente riscontro.
Visto che la curva epidemica è scesa, significa che la stragrande maggioranza ha rispettato le indicazioni. Il resto sono percezioni.
 

giorgiocan

Utente prolisso
Be da noi qualcuno si è detto sconvolto e agghiacciato per aver visto 2 sedicenne baciarsi il 4 Maggio.
quando le ho fatto notare che probabilmente i fidanzati e amanti (Persone adulte) che non si vedevano da più di due mesi Probabilmente non sarebbero stati a distanza e con la mascherina li ha definiti idioti irresponsabili
Alla politica e ad una parte dell'informazione fa gioco soffiare sul fuoco. E' ovviamente un teatrino, che ad alcuni fa comodo per "vendere qualche copia in più" o forse condizionare una ridicola percentuale di elettorato.

Per contro ti assicuro che in azienda ho già visto fioccare qualche provvedimento per contravvenzioni sorprendentemente ingenue e stupide alle norme di sicurezza. E parliamo di gente che è stata formata sull'argomento da professionisti, e mediamente ha un ottimo titolo di studio: e non si tratta di leggerezze tipo togliersi la mascherina per un minuto per fare la tal cosa, ma di comportamenti basilari prescritti e ripetuti decine di volte. E il bello è che tali geni sapevano benissimo che gli uffici sono videosorvegliati di avere un rilevatore di posizione nel badge che portano addosso. Pare sia solo una questione di numeri: su tot umani, una percentuale N è composta da idioti. E a me il valore di N sembra alto.
 
Top