Ti risulta che qualcuno a parte Arcistifo abbia l'aspirazione di di essere immortale?
Veramente la cultura attuale porta a sentirsi dire, dando la notizia della morte di una novantesettenne, come è successo a me a proposito di una ex collega, “eh maledetto virus, poteva vivere ancora, stava bene”.
Bisognerebbe anc
Però nondimeno c'è chi va contromano in autostrada. E gli stronzi, esistono.
Vogliamo dire che sono una ristretta minoranza? Ti dico che non lo so.
A meno che non si voglia dire che gli stronzi sono solo quelli che insultano il vecchietto senza mascherina. Tralasciando quelli che se ne fottono beatamente delle norme di igiene pubblica (e purtroppo ce ne sono).
Ecco, io trovo abbastanza fuori luogo l'accanirsi come un branco di leonesse verso chi s'incazza e ignorare completamente il fatto che effetivamente ci sia gente con senso civico prossimo alla zero.
Sulla seconda parte del post sono daccordissimo. Sono circa tre mesi che a fasi alterne lo dico e che me lo auspico.
È utile avere travasi di bile per una minoranza (è una minoranza! Le città erano deserte!) che magari si trova nascostamente in tre?
Credo che serva anche stigmatizzare le vedette/cecchini con lo smartphone per cercare di trovare una dimensione equilibrata.
Ovviamente non intendo dire che qualcuno crede sia una montatura e non sia mai accaduto nulla. Parlo di chi se ne infischia bellamente - ed è accaduto ed accade un po' in tutta Italia (ma soprattutto lontano dalle aree più colpite) - nella convinzione di non essere personalmente coinvolto. Ti assicuro che di persone che ignorano qualsiasi indicazione di prudenza ce n'è così tanta da fare paura. Persino nel mio paesino la polizia è uscita un paio di volte per disperdere gruppetti di gente che si riuniva per farsi una birra in compagnia senza alcuna precauzione. Ma sono cose che vedi anche sui giornali.
D'altra parte se non ci fa nemmeno effetto se muore il vicino di casa, non potrebbe andare diversamente. Eppure in Italia ad oggi abbiamo circa 33.000 morti. Non che umanamente contino più o meno delle vittime di altra nazionalità, ma sono tanti, tantissimi. E sono morti "nostri", gente che aveva tra noi famiglia, parenti e amici.
Posso capire i ragazzini, che si sono trovati "in vacanza" e gli si dice che non ne possono approfittare! Ma le scene cui assisti se ti muovi quotidianamente, e che vengono riportate dai servizi di cronaca, non possono non fare arrabbiare per la mancanza di rispetto per la vita e per la morte.
Penso ai dieci, non di più, ragazzi che hanno ballato a distanza (con la mascherina!) vicino a corso Buenos Aires a Milano un paio di giorni prima della fase ...1 e mezzo.
Sono stati accusati di mancanza di rispetto per i morti.
Continuo a non capacitarmene. Come è stato possibile mettere in rapporto due cose che non sono legate?
Quando è morto mio padre ero giovane ed ero distrutta, in modo del tutto introverso. Provavo emozioni di fastidio per la vita serena dei miei coetanei, ma pure nell’immediatezza del fatto ero in grado di separare i fatti.
Vero è stato che i tanti morti, soprattutto in Lombardia, sono stati una tragedia per molti e non un semplice lutto privato, ma anche un lutto si può superare o scongiurare in modi diversi.
Io in quella esecrazione per un evento minimo, vedo il ricercare di portare fuori da sé responsabilità. Nello specifico anche quelle politiche. E, nota bene, che sono pure convinta che si tratti di responsabilità e non di colpe, proprio perché non ci capiva un cazzo nessuno. Poi ci piace pensare che “io l’ho capito subito!” per tirarsi fuori dallo stallo messicano in cui ognuno punta la pistola verso un altro, ma ha pure un’altra pistola puntata. Però poi gradualmente si può anche cercare di trovare una dimensione più tollerante e tollerabile.