Hai visto il film - il tocco della medusa? -
E' una eccellente riflessione sul genere umano.
Si spera, per larga parte del film che il protagonista venga ucciso.
Perchè quello che provoca semplicemente non distingue tra chi dovrebbe essere salvato e chi affossato.
E non è una faccenda nè di indifferenza nè di meriti.
E' una faccenda che riguarda strettamente il caos.
Non ho visto il film.
Mi sono letta la trama su wikipedia però (per capire un po' a cosa facevi riferimento).
Concordo con te sulla faccenda dei meriti.
Sono una che non crede neppure alla sfiga e che non riesce praticamente mai ad imputare all'esterno di sè le cause degli accadimenti che la coinvolgono (anche quando questo significa in soldoni assumersi pesi e responsabilità da cui potrebbe serenamente esimersi).
Ha un nome questa cosa eh, si chiama locus of control. Fondamentalmente è l'attribuzione della collocazione (interna od esterna) agli eventi che si presentano in una vita da cui deriva anche la percezione del grado di controllo degli eventi stessi.
Il mio locus of control è interno, molto interno.
Ed è il motivo per cui all'indifferenza assegno un peso significativo nella responsabilità che attribuisco agli umani rispetto agli eventi che capitano nella loro vita.
L'indifferenza segna la percezione della propria capacità di agire come individuo, anche connesso in rete, sugli eventi.
Non amo l'ignavia e non amo l'accidia.
Non è vero...non è una questione di amore, è proprio una questione di tolleranza.
La mia cerchia è composta da persone che come me hanno un locus of control interno.
La maggior parte è riuscita a declinare quel controllo (che può virare verso le ossessioni e le compulsioni) nell'ottica non del dominio di quanto accade ma nel dominio di se stessi immersi negli accadimenti.
Che tradotto in parole semplici è "se sei nel fiume, segui la corrente e nuota, non serve a niente che tu provi ad andare contro corrente o che speri che la corrente cambi in virtù di un qualche intervento provvidenziale. Men che meno ha senso l'attesa dell'intervento di qualcuno che ti tir fuori dal fiume prima che tu affoghi". (qui i vecchi lo dicono ancora più semplice "aiutati che il ciel t'aiuta".)
Il caos...è un argomento complesso, sono sempre più convinta che quel che noi chiamiamo caos non sia altro che un nome dato per categorizzare l'incomprensione umana. E per categorizzare i limiti che la comprensione umana verso la complessità del mondo di cui crede di esser padrona, o addirittura custode.
Sono più propensa a pensare che sia semplicemente "umanità".
Io me ne stupisco ogni volta - il mio sguardo da bambina che non smette di osservare l'umanità -, G. per esempio mi ripete che non c'è nulla di nuovo nell'umanità odierna se non nelle tecnologie che ha disposizione. L'umanità è quella roba qua. che quando ha la pancia piena si dimentica di come è averla vuota e di fronte alla pancia vuota scatta per distruggere chiunque minacci la pancia piena. Piena di una pienezza che non basta mai, che è addiction e insoddisfazione.
E, usti, se qui dentro io ci vedo la responsabilità delle proprie scelte, l'approccio all'indifferenza e alla compassione (non quella pelosa e fastidiosa del poverino etc etc).