Adolescenti e vaccino

Foglia

utente viva e vegeta
O la pensione è meritata e allora fare notare che è pagata dai lavoratori, oppure è un peso per i lavoratori e allora gli anziani dovrebbero ripagare standosene a casa.
Guarda Foglia, su questa questione hai tuoi timori, perfettamente legittimi (io ho paura a salire e soprattutto scendere da una sedia, quindi capisco che ognuno può avere paura di qualsiasi cosa) ma stai cercando di razionalizzarli con risultati irrazionale. Ormai sono state vaccinate tre miliardi di persone. Fai pace con il fatto che non siano tutti imbecilli. Qualcuno,in possesso dei tuoi stessi dati e di media cultura e intelligenza sarà arrivato a conclusioni diverse e che puoi accettare?
Comunque le statistiche provano che sono molte le persone che finiscono al pronto soccorso perché cadute da una sedia.
No. Io non ho problemi ad ammettere che questo vaccino mi fa paura, per i motivi che ho già portato.
Facevo notare una serie di altre incongruenze, per me ben poco rassicuranti. Io non dico che, se avessi 80 anni, e mi dicessero di starmene il più possibile lontana da situazioni di contagio, sarei contenta. Io dico che - messi da parte certi "privilegi" che lo Stato ora concede ai vaccinati (non importa di quale età) - magari magari eviterei di dire agli anziani che "loro possono" andare ovunque, poiché vaccinati. E ti ripeto: spero di sbagliarmi io. E sì: la pensione pagata da chi lavora (sperando che non blocchino un'altra volta un'economia già in sé strozzata) non è un controvalore, è un dato di fatto. Che se poi fermano nuovamente tutto (scuole comprese) a causa dei troppi morti e del collasso del sistema sanitario, malgrado tutti gli anziani vaccinati, forse forse pensare di limitare la circolazione alle categorie più fragili non apparirà più così bislacco. Ma ora a quanto pare è l'esatto contrario. Più sei a rischio, più sei vaccinati, più circoli nelle situazioni a rischio. Spero tanto che il vaccino funzioni. E tanto tanto di sbagliarmi. Sono in gioco tante cose, oltre che naturalmente vite uman3. Vorrei avere le certezze che hanno quelli tanto favorevoli al green pass, di quanto il vaccino eviti morti in determinate categorie. Ma tant'è.
 

Lara3

Utente di lunga data
Come al solito, è bene partire dai dati, questi sono aggiornati al 21 luglio 2021, che non è esattamente oggi, ma diciamo che fa lo stesso:

Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all'infezione da SARS-CoV-2 in Italia (iss.it)

" L’età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 è 80 anni (mediana 82, range 0-109, Range InterQuartile - IQR 74-88). Le donne decedute sono 55.247 (43,5%). L’età mediana dei pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 è più alta di oltre 35 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione (età mediane: pazienti deceduti 82 anni – pazienti con infezione 46 anni)."

Boh.... il tuo pensiero, politicamente corretto senz'altro, è quello che ha adottato pure il nostro governo in questi giorni, e malgrado questi dati. Vale a dire che se hai il green pass puoi andare ovunque, anche in mezzo a sagre affollate (ove non annullate per problemi operativi di controllo dei green pass stessi, vedi Viareggio mi sembra. Ehm..... diciamo che al come effettuare i controlli nessuno del Governo ha veramente pensato :D, ma tant'è :) ), e non importa se chi ci va è un nonno ottantenne. A me inquieta, ma il governo ci sta dicendo che se è vaccinato può, e al limite si ammalerà in forma non letale. Che devo dire? La campagna dei vaccini - da noi come altrove - sta funzionando così, ed evidentemente ha fatto presa sui giovani, i quali in punto uscite non vorranno certamente essere da meno rispetto ai loro nonni! :)
Quindi chi ci governa è perfettamente in linea con il tuo pensiero: perché imporre restrizioni a chi muore (vabbé, ma questo è un dettaglio!!!!! :D)? Speriamo che possano continuare ad usufruire della (almeno per i più sicuramente meritata) pensione. Che no, non è una vincita alla lotteria (anche se non nascondo che penso che per me un domani lo sarà, ma non rileva ai fini di questa discussione). Penso (così chiarisco) che - al di là di frizzi, lazzi, cotillons delle cene al chiuso in luoghi affollati cui potrà accedere l'ottantenne (ma io no! :) . Come in certi posti i cani: oramai funziona così. Dobbiamo dichiarare se siamo a posto con i vaccini, come chi ti vende il cane dichiara quelli già effettuati.... ), dicevo, al di là di tutto questo, pensando a cose un pò più serie, gli anziani al lavoro non ci devono andare. Muoiono certamente di più, avrebbero meno ragioni di stare in luoghi affollati (penso a mezzi pubblici, ma comunque anche promiscui come lo sono la gran parte dei luoghi di lavoro). Cose che quelli che hanno necessità di lavorare per campare non possono evitare: e d'altro canto in quelle fasce di età - esclusi i portatori di patologie - la mortalità non è che non esiste (e lo sottolineo per bene) ma, numeri alla mano, è ben diversa!
Ma chi ci governa e a cui diamo tanta fiducia sta facendo credere che "basta il vaccino", non importa il resto. Sei un ottantenne vaccinato? You can! Per parte mia, avrei senz'altro adottato altre campagne di sensibilizzazione al problema, e senz'altro eviterei di trascurare i problemi di chi lavora, e quelle pensioni agli anziani, le paga anche. Al contempo tutelando chi muore, da un punto di vista ovviamente statistico. Credo che quei grafici parlino chiaro. Poi, se si vuol negare l'evidenza..... Sperem che il vaccino funzioni bene :)
Volevo solo dire che l’età pensionabile in Italia è piuttosto alta e chi può continua a lavorare per ovvi motivi. Chi va in pensione spesso fa da baby sitter ai nipoti.
Quindi non mi sembra che non abbiano necessità di uscire.
Dall’altra parte non penso neanche che i vaccinati possano salutarsi con i bacetti ecc.
, bisogna essere comunque cauti.
Sicuramente non è facile trovare una soluzione in cui tutti sono contenti.
 

Brunetta

Utente di lunga data
No. Io non ho problemi ad ammettere che questo vaccino mi fa paura, per i motivi che ho già portato.
Facevo notare una serie di altre incongruenze, per me ben poco rassicuranti. Io non dico che, se avessi 80 anni, e mi dicessero di starmene il più possibile lontana da situazioni di contagio, sarei contenta. Io dico che - messi da parte certi "privilegi" che lo Stato ora concede ai vaccinati (non importa di quale età) - magari magari eviterei di dire agli anziani che "loro possono" andare ovunque, poiché vaccinati. E ti ripeto: spero di sbagliarmi io. E sì: la pensione pagata da chi lavora (sperando che non blocchino un'altra volta un'economia già in sé strozzata) non è un controvalore, è un dato di fatto. Che se poi fermano nuovamente tutto (scuole comprese) a causa dei troppi morti e del collasso del sistema sanitario, malgrado tutti gli anziani vaccinati, forse forse pensare di limitare la circolazione alle categorie più fragili non apparirà più così bislacco. Ma ora a quanto pare è l'esatto contrario. Più sei a rischio, più sei vaccinati, più circoli nelle situazioni a rischio. Spero tanto che il vaccino funzioni. E tanto tanto di sbagliarmi. Sono in gioco tante cose, oltre che naturalmente vite uman3. Vorrei avere le certezze che hanno quelli tanto favorevoli al green pass, di quanto il vaccino eviti morti in determinate categorie. Ma tant'è.
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Brunetta

Utente di lunga data
Volevo solo dire che l’età pensionabile in Italia è piuttosto alta e chi può continua a lavorare per ovvi motivi. Chi va in pensione spesso fa da baby sitter ai nipoti.
Quindi non mi sembra che non abbiano necessità di uscire.
Dall’altra parte non penso neanche che i vaccinati possano salutarsi con i bacetti ecc.
, bisogna essere comunque cauti.
Sicuramente non è facile trovare una soluzione in cui tutti sono contenti.
Sono d’accordo!
@Pincopallista
 

Foglia

utente viva e vegeta
In tutto questo (lo chiarisco) non è che non mi facciano simpatia le persone anziane che desiderano uscire di casa malgrado il covid. Ho una che abita nel mio palazzo, ultra ottantenne, che dà la birra a me :D
Nel primo lockdown tanta era la sua insofferenza per la prigione imposta, che al supermercato ci andava anche due volte al giorno. A piedi, e non a quello vicino (distante circa 5 km da casa :D). Embè, solo lì si trova non ricordo più che prodotto in offerta. Le ho sempre detto che è una grande. Ma ripeto: a parte che è forte come un toro, dubito che sia da portarsi ad esempio, per i suoi coetanei ;)
È di coccio, comunque, farei la firma ad arrivarci così;)
😂😂😂
Tanto, ci cucchiamo le idee di chi ci governa ;), che di sicuro non ci tratta da persone molto sveglie (questo almeno in generale, e anche nel frangente del covid).
Almeno la possibilità di dire come la si pensa non ce l'hanno tolta.
Il resto lo scopriremo vivendo (si spera).
 
Ultima modifica:

Foglia

utente viva e vegeta
Volevo solo dire che l’età pensionabile in Italia è piuttosto alta e chi può continua a lavorare per ovvi motivi. Chi va in pensione spesso fa da baby sitter ai nipoti.
Quindi non mi sembra che non abbiano necessità di uscire.
Dall’altra parte non penso neanche che i vaccinati possano salutarsi con i bacetti ecc.
, bisogna essere comunque cauti.
Sicuramente non è facile trovare una soluzione in cui tutti sono contenti.
Ecco: è chiaro che quanto ho detto non si regge in piedi senza adeguata assistenza. Assoldare i nonni per far da babysitter, in questo momento, è una scelta molto pericolosa. Qui occorrerebbero due domande su egoismo (di chi lo fa malgrado i rischi) e un sistema assistenziale carente. Lo so eh. I miei manco si sognerebbero di guardare il nipote a 24h. O per lo meno, imporrebbero per lui condizioni di vita incompatibili con la vita di qualsiasi bambino sereno (a contatto con i suoi coetanei). Io ultimamente ho rinunciato a lavorare perché ci avrei rimesso soldi per la babysitter. A tacere ripetute quarantene per contatti diretti, dove a star ligi alla norma, manco puoi farlo stare a contatto con estranei al nucleo familiare. Avevano inizialmente previsto dei bonus, comunque. In ogni caso avrei lavorato fino alle nove di sera, ringraziando il cielo se andavo in pari, e per giunta senza vedere mio figlio. Non essendo facile nel mio campo lavorare part time, e avendo perso un posto che per molti versi era d'oro, avrò anche questo problema. Alla scuola hanno già comunicato che sarà loro impossibile effettuare il post scuola, comunque. Brutto segnale :(
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Ecco: è chiaro che quanto ho detto non si regge in piedi senza adeguata assistenza. Assoldare i nonni per far da babysitter, in questo momento, è una scelta molto pericolosa. Qui occorrerebbero due domande su egoismo (di chi lo fa malgrado i rischi) e un sistema assistenziale carente. Lo so eh. I miei manco si sognerebbero di guardare il nipote a 24h. O per lo meno, imporrebbero per lui condizioni di vita incompatibili con la vita di qualsiasi bambino sereno (a contatto con i suoi coetanei). Io ultimamente ho rinunciato a lavorare perché ci avrei rimesso soldi per la babysitter. A tacere ripetute quarantene per contatti diretti, dove a star ligi alla norma, manco puoi farlo stare a contatto con estranei al nucleo familiare. Avevano inizialmente previsto dei bonus, comunque. In ogni caso avrei lavorato fino alle nove di sera, ringraziando il cielo se andavo in pari, e per giunta senza vedere mio figlio. Non essendo facile nel mio campo lavorare part time, e avendo perso un posto che per molti versi era d'oro, avrò anche questo problema. Alla scuola hanno già comunicato che sarà loro impossibile effettuare il post scuola, comunque. Brutto segnale :(
Ci si adegua, per il bene dei figli, anche a costo di cambiare lavoro.
 

bettypage

Utente acrobata
Io volevo ringraziarvi da lettrice di questo dibattito perché siete riusciti in qualche modo a farmi vedere le cose da altri punti. Soprattutto vi ringrazio per non aver semplificato la questione. Ho cercato fino all'ultimo di sottrarmi dal farlo ma siamo alla resa dei conti e lo farò, ma con più serenità. Ora, io non so bene se sia una qualche mania di controllo o una moderata sfiducia nella medicina preventiva ma tant è. Resto comunque piuttosto scettica sulla fascia di età 12-16, dati statistici alla mano.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ecco: è chiaro che quanto ho detto non si regge in piedi senza adeguata assistenza. Assoldare i nonni per far da babysitter, in questo momento, è una scelta molto pericolosa. Qui occorrerebbero due domande su egoismo (di chi lo fa malgrado i rischi) e un sistema assistenziale carente. Lo so eh. I miei manco si sognerebbero di guardare il nipote a 24h. O per lo meno, imporrebbero per lui condizioni di vita incompatibili con la vita di qualsiasi bambino sereno (a contatto con i suoi coetanei). Io ultimamente ho rinunciato a lavorare perché ci avrei rimesso soldi per la babysitter. A tacere ripetute quarantene per contatti diretti, dove a star ligi alla norma, manco puoi farlo stare a contatto con estranei al nucleo familiare. Avevano inizialmente previsto dei bonus, comunque. In ogni caso avrei lavorato fino alle nove di sera, ringraziando il cielo se andavo in pari, e per giunta senza vedere mio figlio. Non essendo facile nel mio campo lavorare part time, e avendo perso un posto che per molti versi era d'oro, avrò anche questo problema. Alla scuola hanno già comunicato che sarà loro impossibile effettuare il post scuola, comunque. Brutto segnale :(
Ci si adegua, per il bene dei figli, anche a costo di cambiare lavoro.
Si fa quel che si può!
Poi lo sappiamo che ci vorrebbero una organizzazione e servizi sociali migliori.
Ma non dobbiamo credere che altrove sia tutto perfetto. Sono umani anche dove fa freddo 😂
 

kikko64

Utente Incasinato
Uela! Ben tornato! 🤗🥰
Poi ti leggo
Tornato è una parola grossa ... diciamo che passavo di qui per caso e con quello che ho passato ed ho visto in giro per il mondo nell'ultimo anno fatico a controllarmi quando leggo qualcosa contro i vaccini ...
Magari ripasserò, ma per il momento torno nel mio eremo ...
Un saluto a tutti,
 

Brunetta

Utente di lunga data
Tornato è una parola grossa ... diciamo che passavo di qui per caso e con quello che ho passato ed ho visto in giro per il mondo nell'ultimo anno fatico a controllarmi quando leggo qualcosa contro i vaccini ...
Magari ripasserò, ma per il momento torno nel mio eremo ...
Un saluto a tutti,
Noooo, ti prego, resta!
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Senz'altro, pur di non andare in perdita pagando babysitter.
C'è chi fa due lavori, in questo caso. Mica tutti possono permettersi di stare a casa a non fare niente.
 

Foglia

utente viva e vegeta
C'è chi fa due lavori, in questo caso. Mica tutti possono permettersi di stare a casa a non fare niente.
Ehm.... Occuparsi di un figlio di sei anni e di una casa di 200 mq non è esattamente come far niente :D , ma capisco bene cosa vuoi dire :)
Figurati, prima di avere il figlio ero abituata a lavorare anche 12 h al giorno, non mi sono mai tirata indietro ;)

Devo dire che - con il lockdown prima - e poi con le varie chiusure, quarantene (me ne sono fatta tante, direi troppe!), richiusure, DAD (ebbene sì, pure all'asilo) e quant'altro, ad un certo punto ho mollato il colpo, perché davvero non mi valeva la pena (un conto è se il figlio va all'asilo, e mi serve una babysitter dalle 16.00 in poi. Un conto è se la devo pagare dalle 8.00 del mattino sino ad andar di lusso alle 20.00 di sera, e sottolineo ad andare di lusso). Sicché, ne ho approfittato per stare con mio figlio e per prendermi anche un pò cura di me. Una specie di anno sabbatico :), in cui devo dire di essere anche riuscita a cogliere il lato positivo del fermo lavoro. Chiaro che non può durare in eterno. Io non ho problemi, per dire, a cercare altro dal mio lavoro, anche se vedo un pò duretta reinventarmi totalmente a 45 anni (nel mio piccolo a dire i vero qualche competenza extra ce l'ho, ma è difficile in questo periodo tramutarla in qualcosa di redditizio e soprattutto che garantisca entrate minimamente stabili). E ovviamente se trovassi ben due lavori (e ci sarebbe da gridare al miracolo, vista la difficoltà a trovarne anche solo uno) dovrei trovarmi a fine mese con un plus in tasca. Comunque non escludo neppure i cd. "lavoretti". Non ho preclusioni. Del tipo: ovviamente preferirei non buttare al cesso gli studi e la professionalità che ho acquisito sputando sangue. Ma se ovviamente dovesse significare farmi 12h di lavoro per rigirarmi in tasca, a fine mese, forse l'occorrente per pagare la babysitter, chi me lo fa fare? ;) E purtroppo, complice la crisi, nel mio ambiente ne stanno tutti approfittando. Ho fatto colloqui in cui per ben 12 h (contate, eh: significava uscire di casa alle 7 del mattino e rientrare alle 21, minuto più o minuto meno) mi hanno offerto sui 1.5k euro al mese A PARTITA IVA (che non equivalgono a 1.5k netti in busta paga, ma grosso modo a poco più della metà). E certamente che per quella cifra mi avrebbero presa: con un compenso da giovane avvocato alle prime armi, hai voglia se ne preferiscono uno con esperienza! E' che di massacrarmi, non vedere mio figlio, e pregare il cielo per non andare in perdita (vale a dire per l'anno scorso una cosa scontata, tra una chiusura e l'altra: e calcola pure che con la P. Iva basta una telefonata per dirti che non lavori più, pertanto smart working o comprensione in caso di quarantene o serrate dell'asilo non ce ne erano di certo), ancora no grazie :)
Vediamo, al limite qualche lavoretto in nero, mi piglio gli stessi soldi nella metà del tempo (e quindi ne risparmio in babysitter), non sacrifico mio figlio, e tanta pace per i miei studi. Mi viene tristezza solo a dirlo, ma considerati i tempi, e considerato che nemmeno a me piace stare a casa a far.... "niente".... :) (e senza nemmeno trascurare il fatto che ovviamente quei soldi farebbero comodo)....
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Ehm.... Occuparsi di un figlio di sei anni e di una casa di 200 mq non è esattamente come far niente :D , ma capisco bene cosa vuoi dire :)
Figurati, prima di avere il figlio ero abituata a lavorare anche 12 h al giorno, non mi sono mai tirata indietro ;)

Devo dire che - con il lockdown prima - e poi con le varie chiusure, quarantene (me ne sono fatta tante, direi troppe!), richiusure, DAD (ebbene sì, pure all'asilo) e quant'altro, ad un certo punto ho mollato il colpo, perché davvero non mi valeva la pena (un conto è se il figlio va all'asilo, e mi serve una babysitter dalle 16.00 in poi. Un conto è se la devo pagare dalle 8.00 del mattino sino ad andar di lusso alle 20.00 di sera, e sottolineo ad andare di lusso). Sicché, ne ho approfittato per stare con mio figlio e per prendermi anche un pò cura di me. Una specie di anno sabbatico :), in cui devo dire di essere anche riuscita a cogliere il lato positivo del fermo lavoro. Chiaro che non può durare in eterno. Io non ho problemi, per dire, a cercare altro dal mio lavoro, anche se vedo un pò duretta reinventarmi totalmente a 45 anni (nel mio piccolo a dire i vero qualche competenza extra ce l'ho, ma è difficile in questo periodo tramutarla in qualcosa di redditizio e soprattutto che garantisca entrate minimamente stabili). E ovviamente se trovassi ben due lavori (e ci sarebbe da gridare al miracolo, vista la difficoltà a trovarne anche solo uno) dovrei trovarmi a fine mese con un plus in tasca. Comunque non escludo neppure i cd. "lavoretti". Non ho preclusioni. Del tipo: ovviamente preferirei non buttare al cesso gli studi e la professionalità che ho acquisito sputando sangue. Ma se ovviamente dovesse significare farmi 12h di lavoro per rigirarmi in tasca, a fine mese, forse l'occorrente per pagare la babysitter, chi me lo fa fare? ;) E purtroppo, complice la crisi, nel mio ambiente ne stanno tutti approfittando. Ho fatto colloqui in cui per ben 12 h (contate, eh: significava uscire di casa alle 7 del mattino e rientrare alle 21, minuto più o minuto meno) mi hanno offerto sui 1.5k euro al mese A PARTITA IVA (che non equivalgono a 1.5k netti in busta paga, ma grosso modo a poco più della metà). E certamente che per quella cifra mi avrebbero presa: con un compenso da giovane avvocato alle prime armi, hai voglia se ne preferiscono uno con esperienza! E' che di massacrarmi, non vedere mio figlio, e pregare il cielo per non andare in perdita (vale a dire per l'anno scorso una cosa scontata, tra una chiusura e l'altra: e calcola pure che con la P. Iva basta una telefonata per dirti che non lavori più, pertanto smart working o comprensione in caso di quarantene o serrate dell'asilo non ce ne erano di certo), ancora no grazie :)
Vediamo, al limite qualche lavoretto in nero, mi piglio gli stessi soldi nella metà del tempo (e quindi ne risparmio in babysitter), non sacrifico mio figlio, e tanta pace per i miei studi. Mi viene tristezza solo a dirlo, ma considerati i tempi, e considerato che nemmeno a me piace stare a casa a far.... "niente".... :) (e senza nemmeno trascurare il fatto che ovviamente quei soldi farebbero comodo)....
Ho usato una espressione sbagliata ma non volevo certo dire che ti gratti la pancia. So benissimo cosa significa conciliare lavoro, casa, figli e tempo per sé stessi.
Ce la puoi fare. Ti auguro di trovare il giusto compromesso per essere serena.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Ho usato una espressione sbagliata ma non volevo certo dire che ti gratti la pancia. So benissimo cosa significa conciliare lavoro, casa, figli e tempo per sé stessi.
Ce la puoi fare. Ti auguro di trovare il giusto compromesso per essere serena.
Grazie! No, ma guarda che comunque a volte pure a me sembra di non fare un cazzo 😂. Nei fatti così non é, ma certamente posso riuscire a fare di più :)
In realtà il lavoro un po' mi manca (l'andare al lavoro), anche se ho approfittato del maggior tempo a disposizione per riuscire a prendermi ANCHE più cura di me ;)
Ora qualcosa mi inventero' giocoforza :)
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Grazie! No, ma guarda che comunque a volte pure a me sembra di non fare un cazzo 😂. Nei fatti così non é, ma certamente posso riuscire a fare di più :)
In realtà il lavoro un po' mi manca (l'andare al lavoro), anche se ho approfittato del maggior tempo a disposizione per riuscire a prendermi ANCHE più cura di me ;)
Ora qualcosa mi inventero' giocoforza :)
Ne sono sicura 😊
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ma certo.
La loro risposta l'ho sempre e da subito ritenuta perfetta nella sua spietatezza.
Nessuna falsa speranza fornita ma solo un chiara e cruda esposizione della situazione.
Ero io che, emotivamente coinvolto, cercavo un appiglio che loro non mi hanno mai negato ma nemmeno, giustamente, fornito.
Questo, ovviamente, miracoli a parte.

In tutta onestà, la cosa che mi ha fatto più riflettere, dopo, è stato come ha affrontato la malattia e nn quanto mi hanno detto.

Mi sono sempre considerato migliore di lui.
Su tutto e per tutto.
Come ogni generazione, mi ritenevo migliore di quella precedente e più scaltra e furba della successiva.
Quando in una discussione ritenevo, a torto o ragione, di non esser seguito ...beh, troncavo ritenendo fatica sprecata continuare.
Ovviamente, ritenevo le mie capacità di affrontare le avversità e difficoltà qualche ordine di grandezza superiore alle sue.

Poi ho visto la malattia.
Il suo evolversi e le tremende limitazioni che porta in aggiunta ogni santo giorno.
Ho visto la dignità di affrontare tutto senza mai un cazzo di lamento.
Nemmeno uno.
Mai sentito dire perché a me o imprecato contro la mala sorte.
Mai.
Ma nn era rassegnazione.
Non saprei definire cosa. Non sono bravo con le parole.
Ma non gli ho mai visto negli occhi la rassegnazione.
O almeno mai colta.

Ha accettato tutte le cure e quando si era arrivati agli psicofarmaci per stordire mi chiese solo di fermarli perché almeno preferiva essere lucido e godersi (se ha senso questo termine...) Ogni singola parola scambiata con noi.

Io, mi conosco, nn riuscirei a sopportare manco 1/10 di quello che ho visto.
Che sicuramente è 1/100 di quello che ha provato.

Ne sono uscito ridimensionato come uomo.
Nel senso della consapevolezza di quale sia la mia reale dimensione, delle mie fragilità e dei miei limiti.

L'ho presa come ultima lezione che questa volta ho seguito come un alunno diligente ma con il rammarico tipico dell'alunno miope che capisce il valore del suo insegnante solo all'esame di maturità.
Quando le vie si stanno irreversibilmente separando.
Io non ho avuto dubbi su come avrebbe affrontato la malattia.

Da me si soffre in silenzio. Non si piange. Non si molla. MAI.
Anche a costo di strisciare sui gomiti e vomitare sangue.
Non ci si lamenta. Sguardo dritto. Testa alta.
Si combatte. Fino all'ultimo respiro.
Non farlo è un'onta. Una mancanza di onore.

Mia madre, invece, aveva optato per la morte, è stata come oscurata per i primi mesi.
Si trascinava qui e là, non comprava i farmaci perchè tanto era già morto. Era annichilita dalla paura. 🙃

Ma comprendo molto bene quello che hai raccontato.

Grazie!! :)

La cosa credo più importante che ho imparato è che nulla è prevedibile.

Io che sono una che tende al controllo, che ha bisogno di raccogliere informazioni e organizzarle, che non molla mai la presa.

Ecco, in quel periodo ho iniziato a pensare che invece serve proprio mollare la presa.
Poi, tra il dire e il fare :D

Ho sviluppato, da allora, fiducia nella Vita. In quello che presenta.
Penso sia molto caotico vivere, ma che nulla sia esattamente casuale e neppure causale.

Ed è simpatico che quel che ho imparato da mio padre in quella situazione, sia in netta contraddizione con l'uomo che è.

Lui misura tutto, in mm. 🤦‍♀️
Quel che non è misurabile, non è degno di nota. E se anche esiste, vabbè...non si tocca, non si vede, non è importante.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Facciamo un po’ di cronaca.
In questo istante mi trovo nel centro geografico dell’Europa, ho attraversato 3 confini in nessuno dei quali mi hanno fermato per chiedermi un documento.
Nemmeno nei ristoranti chiedono nulla, nessuno qui porta la mascherina al chiuso o all’aperto, è obbligatoria e da tutti indossata invece sui mezzi pubblici.
Ho come l’impressione sia una fisima solo italiana sta paura di contaggiarsi.
La guida turistica che mi ha accompagnato questa mattina, italiana, ha stretto la mano a tutti e nessuno l’ha rifiutata.
Che storia, qua sembra una estate qualunque.
 
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