Ma nel tuo caso entra l’immagine di te e il cambiamento che era appunto dovuto a vicissitudini e che non ti faceva riconoscere. Non era cercare una modifica, ma semmai un ripristino.
Vero in parte. In parte avrei anche potuto accettare la cosa come invecchiamento. Se vogliamo fare un parallelo, anche una parte della chirurgia estetica, oltre a combattere inestetismi non necessariamente collegati con l'età, offre rimedi dovuti al trascorrere del tempo.
Nel mio caso, c'entrava sia un discorso legato alla salute (mi sento decisamente meglio), sia un discorso meramente estetico. Oh. Mi dava proprio fastidio guardarmi allo specchio, l'apoteosi la raggiungevo nei camerini di prova (hai presente quelli che hanno specchi su tre lati, e magari anche la luce che amplifica certi difetti?

). Bene, ogni volta che mi guardavo (e lì non si poteva evitare di farlo) ero triste.
E mi ricollego da qui anche al discorso fatto da
@spleen sulla apparente dicotomia farlo per se stessi/farlo per gli altri.
Se uno ,i venisse a dire "guarda Foglia, dimagrisci/ingrassa (come volete) perché così sei brutta/fai schifo eccetera", e io lo facessi a quel punto perché spinta dalla vergogna o dal dispiacere venuto dall'esterno (io un tempo ero parecchio muscolosa, porto questo esempio: il mio ex arrivò a dirmi che così facevo impressione, forse una volta usò anche la parola schifo, che tanto tra una svalutazione e l'altra male non ci stava

. E rincarò persino la dose dicendo che il suo migliore amico gli aveva detto la stessa cosa (tipo "ma Foglia così non sta bene"). Muscoli ne avevo, un pò più della media forse, ma era una mia caratteristica, e non ero certo nemmeno come miss universo. Una modifica così causata "è fatta per gli altri". Dove quel "per" sta per "a causa di ciò che gli altri possono influire su di me, al punto da non farmi vedere bene (più che bella)". Non se è chiaro. Se io mi trucco (attività che faccio scazzatissima quasi sempre) so di starlo facendo più per gli altri che per me, che non amo ceroni in faccia (e non di meno specialmente di inverno ogni tanto uso l'odiato fondotinta

). Io credo che la mossa dall'interno piuttosto che dall'esterno sia proprio soggettiva e in diretta relazione con il piacere con cui la si fa. Se lo faccio per esser trovata più bella, più in ordine, più alla moda, ecc. sto facendo una cosa che ha una spinta esterna. Ma la stessa cosa la posso fare perché mi dà piacere, e in conseguenza magari questo piacere si riversa sugli altri (che mi troveranno più bella, più in ordine, più alla moda ecc.). Faccio esattamente la stessa cosa in entrambe le ipotesi, ma si invertono i rapporti causa/effetto, spero sia chiaro. Posso fare una cosa per me, e conseguentemente raccoglierne il plauso (come la disapprovazione, eh)dall'ambiente esterno. Come fare una cosa perché qualcuno mi ha direttamente o indirettamente rotto, e molto spesso finire con il plauso esterno ma non interno. Credo che sia una differenza mica da poco, e l'adesione o meno a canoni estetici (che inevitabilmente ci influenzano) rilevi in realtà molto poco. Se poi vogliamo dire che l'adesione tout court alla moda sia superficiale, direi che occorrerebbe entrare in un discorso e in un ambito anche salutista, per cui una cosa che in sé mi farebbe felice (una bella rimodellata al seno) in realtà mi fa più triste che felice a pensare agli effetti collaterali connessi. Ma qui si entra nel campo della percezione del rischio, ed è un campo del tutto (o per la gran parte) soggettivo.
Chiaro che se per diventare come un tempo fu Twiggy mi vien richiesto di diventare anoressica, due conti sulla mia salute li faccio, a prescindere che il moto mi venga dall'interno, o sia una spinta esterna (magari sotto forma di incoraggiamento o di promessa di ingaggio). Ma stiamo parlando, in questo ultimo caso, di ipotesi all'estremo, eh. Se mi rifaccio le sopracciglia perché le mie non mi dispiacciono, ma altri le trovano orripilanti, è assai probabile che alla fine non ne sarò soddisfatta (anche se non è escluso che mi possano piacere dopo). Se le rifaccio perché le mie naturali mi fan cacare, e il risultato dopo è buono, a quel punto il positivo che me ne viene dagli altri è conseguenza, e non comunque causa. Ovviamente consapevole del fatto che viviamo in un mondo in cui se le facessi ad ali di gabbiano probabilmente dovrei mettere in conto di piacere a pochi

, ma la stessa cosa può valere per un tatuaggio (se non lo faccio perché a te fa cacare, probabilmente mi dirai brava perché non seguo la moda, ma di fatto come diceva
@Brunetta vi è un condizionamento ben forte anche in chi decide di andare fuori dalle mode, per non parlare di chi vi va contro).
