Il paragone poteva essere calzante nel senso che anche fumare trova divieti e limitazioni.
Il problema è che se non puoi andare al ristorante, o al lavoro, perché ogni 3x2 devi fumare, ovviamente questo resta un problema che non può impattare sul datore di lavoro, o sul ristoratore: i quali appunto per tutelarsi sono garanti del rispetto di un divieto. E' ovviabile non fumando. O è ovviabile (
se proprio non ti chiami Funari 
) usando quel tanto di buon senso che consente tanto al lavoratore di uscire nelle pause, quanto all'avventore di fumare 5 minuti fuori dal ristorante. E' vero che si sta parlando sempre di rispetto di imposizioni, e di tutela della salute.
Ma il divieto di fumo nei luoghi chiusi risponde a un "non facere", mentre il divieto connesso al vaccino corrisponde a un "facere". Un astenersi (simile all'astenersi dal frequentare i social imposto da molte aziende, che può in alcuni casi intaccare la produttività, in questo caso) vs un dover fare.
Comportamento omissivo ("vietato" fumare) vs comportamento attivo ("obbligo" di vaccino o di g.p.).
Astensione vs azione. Nel caso del covid ristoratori e datori di lavoro, sono garanti sì, ma non di un divieto, bensì di un vero e proprio obbligo attivo. E se lo si vuole rendere "intermittente", tipo il fumo (non fumo mentre lavoro, ma in pausa sì; non fumo mentre ceno al chiuso, ma fuori dal ristorante sì) pure oneroso, nel caso dei tamponi. Il vaccino, una volta fatto, è fatto. Non è che lo fai solo quando entri al lavoro, e che fuori dal lavoro non abbia più impatti su di te. Positivi o negativi che siano. Come il fumo, soltanto che il momento per fumare una sigaretta, se uno vuole, lo trova senza per questo contravvenire a regole.
E' interessante il giudizio implicito nel grassetto.
Ossia è ovviabile se rispetti quel che alla maggioranza è ovvio.
Ossia che non è una limitazione pesante non poter fumare quando cazzo ne hai voglia tu.
Con anche il riferimento al buon senso, che mette la corona ad una accettazione di un limite che è ormai dai più accettato.
Da fumatrice ti dico che le pause che mi da il datore, ovvie e di buon senso mica lo discuto, non sono rispondenti alle mie esigenze.
Io lavoro meglio fumando. Mentre lavoro, non mentre sono in pausa.
E trovo un po'...così, il fatto che non si veda che certo che a cosa è costruita su un divieto, ma che q
uel divieto impone un fare lontano dalle istanze individuali. E richiede invece l'adeguamento ad istanze decise a maggioranza come di buon senso, corrette e adeguate.
Salvo tu sia Funari, of course!

Come dicevo a
@void,
la mia intenzione non è fare un paragone esatto.
Dubito che esista un paragone esatto, per qualunque cosa.
Ogni cosa è a sè e i paragoni sono percorsi mentali semplificatori per leggere una realtà che altrimenti sarebbe troppo complessa da tradurre, tenendo presente il fatto che la totalità delle variabili non è comunque a disposizione per fare una valutazione adeguata.
L'astensione è una azione. Io mi astengo decidendo di farlo.
Potrei anche decidere di non astenermi e pagare la sanzione, farmi allontanare dal mio luogo di lavoro.
IO DECIDO come muovermi riguardo una prescrizione.
L'adesione è una decisione. Io aderisco decidendo di farlo.
Potrei anche decidere di non aderire e pagare il prezzo della non adesione, non accedere a luoghi e situazioni.
Pagare per farlo.
Di nuovo...IO DECIDO come muovermi riguardo una prescrizione.
Ed è questo il punto che sto tentando di sottolineare.
Ossia la posizione in cui ci si colloca - e questo sì che è solo ed esclusivamente individuale - di fronte a limiti eteroimposti.
Posso pormi con la eterna lamentazione, allinearmi controvoglia e poi costruirmi una narrazione di obbligatorietà delle mie scelte delegandole all'obbligo eteroimposto, posso allinearmi accettando che io preferisco allinearmi perchè ci vedo più vantaggi per me e per le mie esigenze.
La mia amica, per dire, ha deciso che lei accoglie l'obbligo intermittente. E' una SUA SCELTA, con oneri e onori.
Suo marito ha scelto il vaccino invece. Con ONERI E ONORI.
Il vaccino non è obbligatorio.
E' obbligatorio un documento che attesta che in quel momento per quel determinato tempo non sei portatore di rischio eccessivo (e non nullo) per gli altri.
Stringente? rottura di cazzo? dispendioso...sì, lo è.
Ad ognuno la scelta di cosa mettere sulla bilancia delle proprie scelte.
La maggioranza ha comunque preso una posizione, non solo riguardo il vaccino e il documento, ma anche rispetto al mondo scientifico e al mondo politico.
E come in altre situazioni, la minoranza ha da adeguarsi.
Certo, stare nella minoranza, non è agevole.
Ha un costo a diversi livelli e comprende rinunce, posizioni scomode, lo stare ai margini.
Ma è comunque una scelta.
Io sono una minoranza di quelle persone che vengono usate come esempio di chi non dovrebbe avere cure sanitarie come gli altri, perchè me la cerco la malattia, se mi ammalerò sarò probabilmente circondata da persone che avranno come retropensiero che insomma...lo sapevo eh, che mi sarei ammalata! il giudizio moralistico mi avvolgerà in un momento in cui sarò debole, fragile e impotente. Gli sguardi avranno un peso moltiplicato dalla mia impotenza.
Anche nel tuo post è implicito il giudizio sul fumatore, con i riferimenti a funari ed al buon senso (derivante dalla condivisione di un principio di maggioranza, che io però non condivido come minoranza ma in un certo modo subisco).
Questi sono alcuni frutti della mia scelta. E' tutto qui.
Io decido mettendo tutto sulla bilancia.
Non è colpa di nessuno.
Se poi si volesse parlare del diritto di autodetrminazione delle donne, leso da decenni...dove viene imposto una fare che lega la vita di una persona fino alla morte, per dire.
PS: grazie comunque! Non avevo mai considerato che astensione potesse esser considerato in contrapposizione con azione.
Ho sempre pensato e dato per scontato, soprattutto, che per chiunque fosse ovvio che anche l'astensione fosse una azione.
A verso negativo, ma azione. Allo stesso modo per cui non agire è agire.
Che entrambe fossero frutto di una scelta dell'individuo in relazione a se stesso e al mondo.
In effetti, mi rendo conto che non si può dar nulla per scontato. Quindi grazie per la riflessione a riguardo.
