Voi vi farete vaccinare ?

ologramma

Utente di lunga data
Mi sfugge la dinamica.
Saranno 30 anni che appoggio le mie palle un po' ovunque ma non mi è mai capitato.
pensa io che come dicono con l'età ti calano , forse quando sarò decrepito, mai capitato
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
La produzione si è trasferita dove il mercato era ed è in crescita.
E si è adeguata a quel mercato, cercando allo stesso tempo di condizionare il nostro e di creare strutture globali di controllo. Le normative antinquinamento per esempio sono un pesante condizionamento del mercato, supportato dall'emergenza climatica.
Il nostro problema, come Italia, è di avere una struttura di piccole e medie imprese che sono inadeguate a sopportare lo scontro epocale che sta avvenendo.
Se la Cina si accaparra le materie prime, a saltare è l'intero nostro tessuto economico, con effetto domino.
Non avendo neppure una moneta da gestire per supportare la crisi, l'unica soluzione resta come sempre la svalutazione dei salari e i tagli alla spesa pubblica, già in essere da decenni, ma come stiamo constatando è e rimarrà sempre una soluzione tampone.
Le PMI sono destinate a sparire, credo sia inevitabile. E il ceto medio italiano a impoverirsi.
Il tutto dovrà avvenire senza che la governabilità venga meno.
Questo scenario è il più ovvio, ma non sono convinta.
Molte grandi attività ruotano sulle PMI
di conseguenza spariranno anche queste.
Sicuramente le nostre aziende non si sono rinnovate negli anni, questo grazie ad uno Stato assistenziale che non ha aiutato ad aggiornarsi.
Quindi una chiusura ed un impoverimento inciderà inevitabilmente su tutti i settori.
Per esempio le assicurazione subiranno delle gravi perdite. Pensa anche agli agenti di commercio non serviranno più e così via.
 

Martes

Utente di lunga data
A favore di quale tesi?
Non mi risulta che attualmente i fumatori non possano lavorare, esattamente come fanno i non fumatori.
Non mi sembra che qualcuno abbia detto: o smetti di fumare o non vai più in ufficio.
E nessuno lo farà, almeno finché ciò che entra al monopolio di stato non sarà inferiore a ciò che lo stato spende per la sanità a causa del fumo.
Però sono onesti, ti avvisano che "il fumo nuoce gravemente alla salute"
Il paragone era sulla consapevolezza e la capacità di portare avanti una propria scelta
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
A favore di quale tesi?
Non mi risulta che attualmente i fumatori non possano lavorare, esattamente come fanno i non fumatori.
Non mi sembra che qualcuno abbia detto: o smetti di fumare o non vai più in ufficio.
E nessuno lo farà, almeno finché ciò che entra al monopolio di stato non sarà inferiore a ciò che lo stato spende per la sanità a causa del fumo.
Però sono onesti, ti avvisano che "il fumo nuoce gravemente alla salute"
Se fumi, in ufficio fumando non entri.
Se vuoi fumare, non decidi il quando e neppure il dove, in ufficio.

Quindi o smetti di fumare, perlomeno in determinate situazioni o da quelle situazioni sei interdetto.
Poi resta la scelta di smettere definitivamente oppure smettere saltuariamente adeguandosi.

Si fan dei compromessi per soddisfare una propria istanza con la soddisfazione dell'istanza decisa dalla maggioranza.

Uno dei motivi per cui a me piace immensamente lavorare da casa per i cazzi miei è che posso fumare quando ne ho voglia io, non ho limitazioni di sorta. Sono a casa mia.

Fuori da casa mia, come tutti, ho limitazioni a cui sottostare.

Questo solo per precisare, non una tesi, ma il semplice ed evidente fatto che quando una maggioranza decide limitazioni e poi le lega ad una questione di salute l'impatto è potente.

Non si può paragonare niente a nient'altro.
Neanche la limitazione per i fumatori è paragonabile se non a se stessa.

Ho usato questo esempio per il semplice motivo che è SIMILE per struttura: la questione sanitaria collettiva (da cui non è esclusa la parte di impatto economico di un fumatore in positivo a credito e a debito) diventa preponderante su una questione sanitaria individuale.

E a questo si legano sovrastrutture amministrative e regolatorie.

Ossia tutto il corollario di regole che governano il muoversi dell'individuo nella collettività.

Questo è però cornice, dello scegliere una propria posizione e collocarla all'interno di una istanza di maggioranza senza perdersi e senza allinearsi.
E non allinearsi è una scelta di responsabilità individuale.
Come lo è non aspettarsi che sia la maggioranza ad allinearsi ad una scelta di minoranza.


Le leggi, rappresentano la maggioranza e l'idea di società che è in costruzione.

Casi come questi non sono pochi nel nostro sistema.

Per dire, la cultura collettiva nega l'autodeterminazione del corpo da parte della donna e la regolamentazione avviene ad opera prevalentemente maschile (visto che la presenza femminile in ambito regolatorio è quasi del tutto assente, e anche questo è il risultato di una lesione di diritto).

L'aborto è una questione spinosa.
Le convinzioni di una maggioranza vanno a ledere un diritto, quello dell'autodeterminazione, di una parte di popolazione che non è neppure minoranza numerica ma lo è in termini di potere sociale.
E quelle convinzioni vanno a ledere anche un diritto alla salute (prevalentemente mentale, come se non fosse salute) delle donne.
L'accettazione dell'idealità ha messo il nostro sistema in condizione da avere una maggioranza di medici obiettori e strutture inadeguati a rispondere alle richieste da parte delle donne a riguardo.


Ma davvero non vi siete mai accorti (scusami il plurale, ma mi sembra che le tue parole rappresentino non solo te stesso, nel caso io stia sbagliando mi scuso) che la lesione dei diritti, la discriminazione è in atto da decenni? E su molteplici categorie?
Davvero solo quando ad esser toccato è l'individuo ci si accorge della situazione in cui siamo da decenni?

E non mi metto neanche a toccare le discriminazioni nei confronti dei cosiddetti devianti (funzionalissimi al mantenimento del valore della norma e della definizione di normalità), il lucro che c'è e c'è stato sui più fragile impotenti che di parole non ne hanno?

Adesso ci si sveglia?
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Il paragone poteva essere calzante nel senso che anche fumare trova divieti e limitazioni.
Il problema è che se non puoi andare al ristorante, o al lavoro, perché ogni 3x2 devi fumare, ovviamente questo resta un problema che non può impattare sul datore di lavoro, o sul ristoratore: i quali appunto per tutelarsi sono garanti del rispetto di un divieto. E' ovviabile non fumando. O è ovviabile (se proprio non ti chiami Funari :D) usando quel tanto di buon senso che consente tanto al lavoratore di uscire nelle pause, quanto all'avventore di fumare 5 minuti fuori dal ristorante. E' vero che si sta parlando sempre di rispetto di imposizioni, e di tutela della salute.
Ma il divieto di fumo nei luoghi chiusi risponde a un "non facere", mentre il divieto connesso al vaccino corrisponde a un "facere". Un astenersi (simile all'astenersi dal frequentare i social imposto da molte aziende, che può in alcuni casi intaccare la produttività, in questo caso) vs un dover fare.
Comportamento omissivo ("vietato" fumare) vs comportamento attivo ("obbligo" di vaccino o di g.p.). Astensione vs azione. Nel caso del covid ristoratori e datori di lavoro, sono garanti sì, ma non di un divieto, bensì di un vero e proprio obbligo attivo. E se lo si vuole rendere "intermittente", tipo il fumo (non fumo mentre lavoro, ma in pausa sì; non fumo mentre ceno al chiuso, ma fuori dal ristorante sì) pure oneroso, nel caso dei tamponi. Il vaccino, una volta fatto, è fatto. Non è che lo fai solo quando entri al lavoro, e che fuori dal lavoro non abbia più impatti su di te. Positivi o negativi che siano. Come il fumo, soltanto che il momento per fumare una sigaretta, se uno vuole, lo trova senza per questo contravvenire a regole.
E' interessante il giudizio implicito nel grassetto.

Ossia è ovviabile se rispetti quel che alla maggioranza è ovvio.
Ossia che non è una limitazione pesante non poter fumare quando cazzo ne hai voglia tu.

Con anche il riferimento al buon senso, che mette la corona ad una accettazione di un limite che è ormai dai più accettato.

Da fumatrice ti dico che le pause che mi da il datore, ovvie e di buon senso mica lo discuto, non sono rispondenti alle mie esigenze.
Io lavoro meglio fumando. Mentre lavoro, non mentre sono in pausa.

E trovo un po'...così, il fatto che non si veda che certo che a cosa è costruita su un divieto, ma che quel divieto impone un fare lontano dalle istanze individuali. E richiede invece l'adeguamento ad istanze decise a maggioranza come di buon senso, corrette e adeguate.
Salvo tu sia Funari, of course!;):D

Come dicevo a @void, la mia intenzione non è fare un paragone esatto.
Dubito che esista un paragone esatto, per qualunque cosa.
Ogni cosa è a sè e i paragoni sono percorsi mentali semplificatori per leggere una realtà che altrimenti sarebbe troppo complessa da tradurre, tenendo presente il fatto che la totalità delle variabili non è comunque a disposizione per fare una valutazione adeguata.


L'astensione è una azione. Io mi astengo decidendo di farlo.
Potrei anche decidere di non astenermi e pagare la sanzione, farmi allontanare dal mio luogo di lavoro.
IO DECIDO come muovermi riguardo una prescrizione.
L'adesione è una decisione. Io aderisco decidendo di farlo.
Potrei anche decidere di non aderire e pagare il prezzo della non adesione, non accedere a luoghi e situazioni.
Pagare per farlo.
Di nuovo...IO DECIDO come muovermi riguardo una prescrizione.

Ed è questo il punto che sto tentando di sottolineare.

Ossia la posizione in cui ci si colloca - e questo sì che è solo ed esclusivamente individuale - di fronte a limiti eteroimposti.

Posso pormi con la eterna lamentazione, allinearmi controvoglia e poi costruirmi una narrazione di obbligatorietà delle mie scelte delegandole all'obbligo eteroimposto, posso allinearmi accettando che io preferisco allinearmi perchè ci vedo più vantaggi per me e per le mie esigenze.

La mia amica, per dire, ha deciso che lei accoglie l'obbligo intermittente. E' una SUA SCELTA, con oneri e onori.
Suo marito ha scelto il vaccino invece. Con ONERI E ONORI.

Il vaccino non è obbligatorio.
E' obbligatorio un documento che attesta che in quel momento per quel determinato tempo non sei portatore di rischio eccessivo (e non nullo) per gli altri.

Stringente? rottura di cazzo? dispendioso...sì, lo è.

Ad ognuno la scelta di cosa mettere sulla bilancia delle proprie scelte.

La maggioranza ha comunque preso una posizione, non solo riguardo il vaccino e il documento, ma anche rispetto al mondo scientifico e al mondo politico.
E come in altre situazioni, la minoranza ha da adeguarsi.

Certo, stare nella minoranza, non è agevole.
Ha un costo a diversi livelli e comprende rinunce, posizioni scomode, lo stare ai margini.

Ma è comunque una scelta.
Io sono una minoranza di quelle persone che vengono usate come esempio di chi non dovrebbe avere cure sanitarie come gli altri, perchè me la cerco la malattia, se mi ammalerò sarò probabilmente circondata da persone che avranno come retropensiero che insomma...lo sapevo eh, che mi sarei ammalata! il giudizio moralistico mi avvolgerà in un momento in cui sarò debole, fragile e impotente. Gli sguardi avranno un peso moltiplicato dalla mia impotenza.

Anche nel tuo post è implicito il giudizio sul fumatore, con i riferimenti a funari ed al buon senso (derivante dalla condivisione di un principio di maggioranza, che io però non condivido come minoranza ma in un certo modo subisco).

Questi sono alcuni frutti della mia scelta. E' tutto qui.
Io decido mettendo tutto sulla bilancia.
Non è colpa di nessuno.

Se poi si volesse parlare del diritto di autodetrminazione delle donne, leso da decenni...dove viene imposto una fare che lega la vita di una persona fino alla morte, per dire.

PS: grazie comunque! Non avevo mai considerato che astensione potesse esser considerato in contrapposizione con azione.
Ho sempre pensato e dato per scontato, soprattutto, che per chiunque fosse ovvio che anche l'astensione fosse una azione.
A verso negativo, ma azione. Allo stesso modo per cui non agire è agire.
Che entrambe fossero frutto di una scelta dell'individuo in relazione a se stesso e al mondo.


In effetti, mi rendo conto che non si può dar nulla per scontato. Quindi grazie per la riflessione a riguardo. :)
 
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spleen

utente ?
Ma davvero non vi siete mai accorti (scusami il plurale, ma mi sembra che le tue parole rappresentino non solo te stesso, nel caso io stia sbagliando mi scuso) che la lesione dei diritti, la discriminazione è in atto da decenni? E su molteplici categorie?
Davvero solo quando ad esser toccato è l'individuo ci si accorge della situazione in cui siamo da decenni?
Sono piuttosto d'accordo, ma vorrei far notare una cosa:
La democrazia non è un numero "naturale intero" per cui c'è o non c'è. E' una frazione progressiva, che dipende da una miriadi di fattori.
E' un valore comunque diverso da paese a paese, confrontabile. E non vi è dubbio che in alcuni paesi sia più alto che non in altri.
Tuttavia non va misurata solo sulla base dei diritti che ogni individuo pensa di avere.
Per me è semplicemente ridicolo pensare di essere intestatari di diritti senza avere il contrappasso dell'adempimento di doveri sociali. Le due cose sono interconnesse, sono speculari e collegate. Ed è un dato di fatto nel quale il peso del giusto e dello sbagliato non centrano niente.
Trovo ridicola e supponentel' idea di possedere tout court dei diritti (che il gruppo sociale dovrebbe garantirci gratuitamente e senza impegno).
Il gratis in queste cose non esiste. Tutto ha un prezzo in termini di rinunce, di sottomissione a regole, o semplicemente di partecipazione attiva. La libertà ha un prezzo, la democrazia ha un prezzo, i supposti diritti sociali hanno un prezzo, che via via nel tempo pensavamo di non dover pagare a nessuno. (Ho usato il termine prezzo, in contrapposizione al termine costo non a caso). Forse un tempo, dopo la guerra, di queste cose si era un pochettino più consapevoli, oggi il benessere ci ha fuorviati. (Come consapevolezza intendo).

Il guaio, come tu giustamente fai notare, è che il tutto si è allentato, si è allentata la richiesta di doveri e si è allentata parimenti la pretesa sui diritti che pensavamo di avere. Solo una cosa gira a puntino, il peso economico, il nostro essere consumatori e detentori di diritti in quanto tali. Ed è la piega delle cose.....

Edit: Tu ringrazi tutti ma grazie anche a te, per lo sguardo lucido e disincantato che esplichi. :)
 
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ologramma

Utente di lunga data
sapete che la regione Lazio mi ha mandato un messaggio sul cellulare per dirmi che tra un po' scadranno i 180 giorni dalla seconda dose e mi manda a dire che sia il medico di famiglia , le farmacie e i centri vaccinali ricevono il mio appuntamento per quando la voglio fare .
Anche nelle vostre regioni fanno così?
Comunque se me lo avrebbero scritto prima avrei fatto sia influenzale e il vaccino covid terza dose insieme , invece ora devo attendere 4 settimane
 

void

Utente di lunga data
Il paragone era sulla consapevolezza e la capacità di portare avanti una propria scelta
Avevo capito quello che intendevi e comprendo il tuo punto di vista. Però quando parli di portare avanti una propria scelta non devi dimenticare che essendo il lavoro una esigenza primaria è difficile parlare di libere scelte. Ancora di più spinoso diventa il discorso quando dei medici (e non sono pochi) cioè persone teoricamente attrezzate per fare una scelta "consapevole" vengono radiati o sospesi dall'albo non solo se rifiutano di vaccinarsi ma anche se esprimono un parere contrario.
 

void

Utente di lunga data
Se fumi, in ufficio fumando non entri.
Se vuoi fumare, non decidi il quando e neppure il dove, in ufficio.


Quindi o smetti di fumare, perlomeno in determinate situazioni o da quelle situazioni sei interdetto.
Poi resta la scelta di smettere definitivamente oppure smettere saltuariamente adeguandosi.

Si fan dei compromessi per soddisfare una propria istanza con la soddisfazione dell'istanza decisa dalla maggioranza.

Uno dei motivi per cui a me piace immensamente lavorare da casa per i cazzi miei è che posso fumare quando ne ho voglia io, non ho limitazioni di sorta. Sono a casa mia.

Fuori da casa mia, come tutti, ho limitazioni a cui sottostare.

Questo solo per precisare, non una tesi, ma il semplice ed evidente fatto che quando una maggioranza decide limitazioni e poi le lega ad una questione di salute l'impatto è potente.

Non si può paragonare niente a nient'altro.
Neanche la limitazione per i fumatori è paragonabile se non a se stessa.

Ho usato questo esempio per il semplice motivo che è SIMILE per struttura: la questione sanitaria collettiva (da cui non è esclusa la parte di impatto economico di un fumatore in positivo a credito e a debito) diventa preponderante su una questione sanitaria individuale.

E a questo si legano sovrastrutture amministrative e regolatorie.

Ossia tutto il corollario di regole che governano il muoversi dell'individuo nella collettività.

Questo è però cornice, dello scegliere una propria posizione e collocarla all'interno di una istanza di maggioranza senza perdersi e senza allinearsi.
E non allinearsi è una scelta di responsabilità individuale.
Come lo è non aspettarsi che sia la maggioranza ad allinearsi ad una scelta di minoranza.


Le leggi, rappresentano la maggioranza e l'idea di società che è in costruzione.

Casi come questi non sono pochi nel nostro sistema.

Per dire, la cultura collettiva nega l'autodeterminazione del corpo da parte della donna e la regolamentazione avviene ad opera prevalentemente maschile (visto che la presenza femminile in ambito regolatorio è quasi del tutto assente, e anche questo è il risultato di una lesione di diritto).

L'aborto è una questione spinosa.
Le convinzioni di una maggioranza vanno a ledere un diritto, quello dell'autodeterminazione, di una parte di popolazione che non è neppure minoranza numerica ma lo è in termini di potere sociale.
E quelle convinzioni vanno a ledere anche un diritto alla salute (prevalentemente mentale, come se non fosse salute) delle donne.
L'accettazione dell'idealità ha messo il nostro sistema in condizione da avere una maggioranza di medici obiettori e strutture inadeguati a rispondere alle richieste da parte delle donne a riguardo.


Ma davvero non vi siete mai accorti (scusami il plurale, ma mi sembra che le tue parole rappresentino non solo te stesso, nel caso io stia sbagliando mi scuso) che la lesione dei diritti, la discriminazione è in atto da decenni? E su molteplici categorie?
Davvero solo quando ad esser toccato è l'individuo ci si accorge della situazione in cui siamo da decenni?

E non mi metto neanche a toccare le discriminazioni nei confronti dei cosiddetti devianti (funzionalissimi al mantenimento del valore della norma e della definizione di normalità), il lucro che c'è e c'è stato sui più fragile impotenti che di parole non ne hanno?

Adesso ci si sveglia?
Ciao @ipazia.
Sul primo neretto, se fumi in ufficio puoi fare una pausa e andare nel luogo predestinato ai fumatori, consumare una sigaretta e tornare sul posto di lavoro, così come in aeroporto. Potresti rispondermi che non tutti gli uffici hanno la zona fumatori, che non la hanno "ufficiale" , potremmo entrare in un labirinto di scivolosi esempi che poco centrano con il concetto che, penso, hai espresso anche perchè come hai detto tu neanche la limitazione per i fumatori è paragonabile se non a se stessa.
Tutti gli altri neretti li quoto al 100%, ma con alcune precisazioni.
Le scelte della maggioranza sono sempre scelte "democraticamente" giuste ma non necessariamente giuste anche nel merito(vedi Galileo) Lasciamo perdere per un attimo la questione green pass/no green pass, nel merito intendo, parliamo di democrazia. Tu ricordi che in qualche trasmissione televisiva italiana si sia mai dato voce o si sia mai permesso di esprimere un pare contrario al vaccino da chi, avendone le competenze, aveva maturato quella posizione?. Ti pare una cosa normale che se un medico esprime pubblicamente un parere contrario alla vaccinazione viene radiato o sospeso dall'albo? E' questa la democrazia che vogliamo costruire?
Verissimo che la minoranza deve accettare le scelte della maggioranza, ma non è tollerabile che la minoranza non possa esprimere il proprio parere ed il proprio dissenso. I mass media trasmettono un messaggio a senso unico, senza confronti ne contradditori, gli scioperi contro le decisioni del governo in materia sono diventati illeciti (fosse successo 20 anni fa scendeva in piazza tutta la combricola sindacale a urlare alla dittatura ed al fascismo). Come la vedi "allineata" una maggioranza che tollera che qualcuno dica per televisione che "i non vaccinati devono morire in casa come topi" senza colpo ferire?
A me non pare che qualcuno si aspetti che la maggioranza si allinei ad una scelta della minoranza, mi pare invece che non sappiamo più esattamente cosa è una maggioranza e quali sono le regole del gioco democratico.

Certo che mi (si, le mie parole rappresentano una posizione personale) sono accorto di quante forme di discriminazione, di ingiustizia, di coercizione di chi non ha voce o non ha la capacità e la forza di gridare esistono, e sono tanto onesto da dire che è anche vero che la mia posizione nasce dal sentirmi anche io, oggi, in quella condizione. Lo ritieni egoistico? Concordo. Purtroppo viviamo sull'egoismo ed in nome del nostro interesse abbiamo chiuso gli occhi su qualsiasi cosa accadesse intorno a noi che potesse in qualche modo scalfire la nostra tranquillità. Hai ragione la lista è lunga non credo quindi sia il caso di allungarla.

Prendendo spunto da te penso di aver scelto la mia cornice e a prescindere dal mio pensiero e dalla mia complicata situazione sanitaria, rispetto e rispetterò le regole imposte dalla comunità (anche quelle imposte con il "ricatto democratico") assumendomi la responsabilità delle mie scelte, ma sinceramente ne ho proprio i coglioni pieni di sentirmi vomitare addosso (non parlo di te non mi fraintendere) le verità assolute di "dotti medici e sapienti" ogni volta che affronto l'argomento nei forum, con i colleghi, con gli amici.
Grazie per avermi risposto e per gli spunti di riflessione che mi hai dato.
 
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danny

Utente di lunga data
Quando dai importanza a qualcosa, quella cosa diventa importante. Il Green Pass non è imposto. Difatti ci sono posti dove lo chiedono e altri dove se ne fregano.
Dipende da voi.
Da noi.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Oggi sono stato in un ristorante.
All’ingresso ci hanno chiesto il GP.
Una volta dentro i 250 coperti erano tutti occupati, distanziamento spalla spalla 20 cm, tutte le finestre chiuse.
Pero‘ la casoela era buona.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Oggi sono stato in un ristorante.
All’ingresso ci hanno chiesto il GP.
Una volta dentro i 250 coperti erano tutti occupati, distanziamento spalla spalla 20 cm, tutte le finestre chiuse.
Pero‘ la casoela era buona.
Stessa situazione identica sabato della scorsa settimana a me, a cena con una coppia di amici

Noi però ci siamo rifiutati di sederci e ce ne siamo andati via.

E avevamo anche prenotato.

Non si è costretti per forza a subire la sciabigottaggine altrui
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Stessa situazione identica sabato della scorsa settimana a me, a cena con una coppia di amici

Noi però ci siamo rifiutati di sederci e ce ne siamo andati via.

E avevamo anche prenotato.

Non si è costretti per forza a subire la sciabigottaggine altrui
Io non l’ho subito, l’ho desiderato.
E qui l’ho esposto.
 

feather

Utente tardo
Sempre brutte notizie

“Fully vaccinated people made up about 30% of deaths over the last month,” she reported last week. Patients “older than 60 with underlying medical woes” make up the majority of these deaths, “in line with studies showing that vaccines offer less protection to the old”.​
 
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