Violenza sessuale

Foglia

utente viva e vegeta
Vai errata.

Che il tipo sia a rischio di un processo per violenza sessuale, l'ho sempre saputo.

Così come conosco le pene previste per quel reato.

E altrettanto bene so che quest'uomo non vedrà mai la galera, con probabilità molto alta.

Non sono un tecnico, ma non sono neanche così ignorante.

Pertanto o non sono riuscito ad esprimere bene il mio pensiero iniziale (e ci sta) oppure tu non sei riuscita a capire cosa ho scritto (e ci sta anche questo). Tertium non datur.
Il tuo pensiero iniziale è che il carcere è esagerato. L'ho capito :)

Si dà il caso che tuttavia questo fatto possa integrare una fattispecie di reato. Te pensa che lui si è "lamentato", belando, che dai 6 ai 12 anni noooooo, poveretto :), che triste destino :)
Come se il suo legale non sapesse che tra la scelta del rito, la applicazione delle attenuanti, e la sospensione della pena, questo di gabbio non vedrà manco un giorno! :)
Ma perché il poveretto va lamentandosi "mi danno anni e anni di carcereeeeeeeeee!", secondo te? :)
A parte un pò di caga, che tutto sommato il fatto stesso di essere stato denunciato, un pò di ansia la mette :)
Perché - in fin dei conti - lui ha sbagliato, ma non voleva colpire un culo (altra tattica legale :) ). Era solo a metà tra il distratto e lo scoglionato, perciò quasi non sapeva nemmeno cosa stava facendo (elemento soggettivo: vedi che mi tiri fuori un pò di nozionistica? 😂 ).

Tutto il resto (le amiche donne a cena da lui a testimoniare che è sempre stato gentile CON LORO, la compagna che ha detto che è un burlone :), eccetera eccetera, fanno parte della controgogna mediatica. A me pare chiaro :). Atta proprio a evidenziare una pretesa esagerazione. Sì ho sbagliato, ma che vuoi che sia.

Ah: onde evitare che ancora tu mi dica che non ho capito il tuo pensiero, faccio sommessamente presente che so ancora leggere bene ;)
 

abebis

Utente di lunga data
Il tuo pensiero iniziale è che il carcere è esagerato. L'ho capito :)

....

Ah: onde evitare che ancora tu mi dica che non ho capito il tuo pensiero, faccio sommessamente presente che so ancora leggere bene ;)
E invece continuo proprio a dire che non hai capito il mio pensiero.

Chiudiamola pure qui dicendo che non ho espresso bene il mio pensiero, perché mi sono stancato non solo della discussione che avrei voluto fare, ma anche di dover dire qual era il mio pensiero.
 

Foglia

utente viva e vegeta
E invece continuo proprio a dire che non hai capito il mio pensiero.

Chiudiamola pure qui dicendo che non ho espresso bene il mio pensiero, perché mi sono stancato non solo della discussione che avrei voluto fare, ma anche di dover dire qual era il mio pensiero.
Come vuoi, per me no problem ;)
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
A proposito dei soldi la spesa più consistente non è certo nello sporgere querela (la si può sporgere anche personalmente senza particolari forme di assistenza).
Caso mai dovrà lei spendere per costituirsi parte civile nel processo penale. Tutto sommato, così a occhio, i soldi per risarcire, questo li dovrebbe avere. E ovviamente anche quelli per rifondere le spese legali ;) E' altrettanto vero che se ad aggredirti è un senza tetto, la costituzione di parte civile manco conviene ;)
A proposito di soldi...entrare nelle maglie di un processo ne chiede parecchi.

Ho visto come vengono smembrati processi in cui c'è stalking, minacce e lesioni che si trasformano in rivoli di processi...una spesa non da poco.
Economica. E pure emotiva.

Il gratuito patrocinio salta con un niente.
E ci sono donne, e uomini, che sono appena sopra la soglia e quindi rinunciano del tutto.

E anche senza andare al senza tetto, basta solo costituirsi parte civile con uno con uno stipendio da operaio...che ora che li vedi i soldi...sei alle calende.
Ma intanto si ha da vivere.
E la spesa, non la regala nessuno.

E' uno dei motivi per cui denunciare è uno stilicidio.
 

ologramma

Utente di lunga data
ecco perchè il Berlusca che ne ha tanti di soldi , tutti i processi li ha tirati alla lunga da cadere in prescrizione .
la legge è eguale per tutti
ma de chè
 

Foglia

utente viva e vegeta
A proposito di soldi...entrare nelle maglie di un processo ne chiede parecchi.

Ho visto come vengono smembrati processi in cui c'è stalking, minacce e lesioni che si trasformano in rivoli di processi...una spesa non da poco.
Economica. E pure emotiva.

Il gratuito patrocinio salta con un niente.
E ci sono donne, e uomini, che sono appena sopra la soglia e quindi rinunciano del tutto.

E anche senza andare al senza tetto, basta solo costituirsi parte civile con uno con uno stipendio da operaio...che ora che li vedi i soldi...sei alle calende.
Ma intanto si ha da vivere.
E la spesa, non la regala nessuno.

E' uno dei motivi per cui denunciare è uno stilicidio.
Sulla tempistica, sì. E' così. Le spese intanto si devono anticipare. Diversamente c'è però pur sempre la possibilità di sporgere querela, ma ovviamente salta la richiesta risarcitoria. Se la controparte è capiente, si può tuttavia anche provare a trovare una soluzione di compromesso con il proprio avvocato. Oramai, visti i chiari di luna che ci stanno in giro, non sono poi pochi quelli che accettano di farsi pagare una prima tranche, posticipando il resto alla fine del processo ;) Comunque, è un'incognita persino il fattore tempo. Anche nel civile, comunque. Nei tempi del processo, la controparte si preoccupa spesso di far sparire i soldi, i beni convertibili in denaro, e persino quote di società. E' un rischio. La querela ha in sé ben pochi costi. Il punto è che non sempre si ha già un colpevole e un video come prova ;)
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Sulla tempistica, sì. E' così. Le spese intanto si devono anticipare. Diversamente c'è però pur sempre la possibilità di sporgere querela, ma ovviamente salta la richiesta risarcitoria. Se la controparte è capiente, si può tuttavia anche provare a trovare una soluzione di compromesso con il proprio avvocato. Oramai, visti i chiari di luna che ci stanno in giro, non sono poi pochi quelli che accettano di farsi pagare una prima tranche, posticipando il resto alla fine del processo ;) Comunque, è un'incognita persino il fattore tempo. Anche nel civile, comunque. Nei tempi del processo, la controparte si preoccupa spesso di far sparire i soldi, i beni convertibili in denaro, e persino quote di società. E' un rischio. La querela ha in sé ben pochi costi. Il punto è che non sempre si ha già un colpevole e un video come prova ;)
Esattamente. :)

E, se non hai strumenti per pagare un avvocato, figuriamoci per pagarne uno che sia davvero capace di sfruttare tutte le gabole che servono per starci dentro.

Non sono poche le volte in cui, dopo la denuncia, ho raccolto commenti del tipo "avrei fatto bene a stare zitta/o".
E non mi riferisco a violenze esclusivamente sessuali.
Sorvolando sulle difficoltà nel fare denuncia...e per gli uomini a volte è pure peggio che per le donne.

Ce n'hai da fare retorica - non uso la parola a caso in questi casi lo è davvero - su dignità, responsabilità, giustizia, riparazione etc etc.

E intanto si nutre la cultura della violenza.

E' veramente pesante.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
ecco perchè il Berlusca che ne ha tanti di soldi , tutti i processi li ha tirati alla lunga da cadere in prescrizione .
la legge è eguale per tutti
ma de chè
Certo che è eguale per tutti, solo che c'è chi è più uguale degli altri. :)
 

brenin

Utente
Staff Forum
@ipazia mi sembra che i giudici in tante - troppe occasioni - si siano mostrati fervidi sostenitori della teoria di Durkheim sulla devianza, secondo la quale tutte le forme ed i comportamenti che violano le norme della comunità , siano solo una sfida alla repressione normalizzata dello Stato. E' stato il primo a suggerire che, se c'è qualcosa di sbagliato nella società,gli atti criminosi ( inteso come criminalità ) ne sono la diretta conseguenza ( da un punto di vista sociologico ). E qui mi fermo.... ricordo solo alcune sentenze della corte costituzionale in tema di stupro....
 

Pincopallino

Utente di lunga data
ecco perchè il Berlusca che ne ha tanti di soldi , tutti i processi li ha tirati alla lunga da cadere in prescrizione .
la legge è eguale per tutti
ma de chè
La legge è uguale per tutti.
Ma non tutti sono uguali davanti alla legge.
Diceva sempre il mio papà.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
@ipazia mi sembra che i giudici in tante - troppe occasioni - si siano mostrati fervidi sostenitori della teoria di Durkheim sulla devianza, secondo la quale tutte le forme ed i comportamenti che violano le norme della comunità , siano solo una sfida alla repressione normalizzata dello Stato. E' stato il primo a suggerire che, se c'è qualcosa di sbagliato nella società,gli atti criminosi ( inteso come criminalità ) ne sono la diretta conseguenza ( da un punto di vista sociologico ). E qui mi fermo.... ricordo solo alcune sentenze della corte costituzionale in tema di stupro....
salve esimio. timeo sociologi et dona ferentes.....
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
A proposito di soldi...entrare nelle maglie di un processo ne chiede parecchi.

Ho visto come vengono smembrati processi in cui c'è stalking, minacce e lesioni che si trasformano in rivoli di processi...una spesa non da poco.
Economica. E pure emotiva.

Il gratuito patrocinio salta con un niente.
E ci sono donne, e uomini, che sono appena sopra la soglia e quindi rinunciano del tutto.

E anche senza andare al senza tetto, basta solo costituirsi parte civile con uno con uno stipendio da operaio...che ora che li vedi i soldi...sei alle calende.
Ma intanto si ha da vivere.
E la spesa, non la regala nessuno.

E' uno dei motivi per cui denunciare è uno stilicidio.
direi che sia giunto il momento di berci su
 

Skorpio

Utente di lunga data
E' il classico pirla della diretta.
Assolutamente sì.
Si potrebbero postare centinaia di clip dove durante una diretta, chi era in primo piano è stato bersaglio dei più svariati gesti di "disturbo" del suo lavoro

Io credo che il culo di questa ragazza, in questo specifico frangente, sia stato enormemente sopravvalutato , per via del gesto che ha imbrogliato e spostato l'attenzione (gli sta toccando il culo!!!)

La lingua batte dove il dente duole, giustamente

Poteva passare e ruttare sul microfono, o buttarsi giù i pantaloni nello sfondo, o fare altro, la valenza e il peso , e il senso, sarebbero stati per me esattamente gli stessi .

E cioè:
Importunare , infastidire in modo insolente Chi sta lavorando davanti alla telecamera

Ha toccato il culo (gesto deprecabile - e sono cazzi suoi) ..

E si urla alla violenza sessuale (ingenuo chi urla, secondo me, perché non ha colto affatto il senso di quel gesto idiota)

Tutto secondo me , voglio precisare

E potrebbe pure finire cosi.

Ma è l'onda che nasce a seguito di tutto questo, è come reagisce "la società civile" che è per me (tristemente) affascinante.
 
Ultima modifica:

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
@ipazia mi sembra che i giudici in tante - troppe occasioni - si siano mostrati fervidi sostenitori della teoria di Durkheim sulla devianza, secondo la quale tutte le forme ed i comportamenti che violano le norme della comunità , siano solo una sfida alla repressione normalizzata dello Stato. E' stato il primo a suggerire che, se c'è qualcosa di sbagliato nella società,gli atti criminosi ( inteso come criminalità ) ne sono la diretta conseguenza ( da un punto di vista sociologico ). E qui mi fermo.... ricordo solo alcune sentenze della corte costituzionale in tema di stupro....
A che tempi mi hai rimandato @brenin, grazie :)

"Un fatto sociale si riconosce dal potere di coercizione esterno che esso esercita o è suscettibile di esercitare sull’individuo"

Mi affascinava, però, la sua visione di società organica e l'interdipendenza tra gli individui.
Per quanto l'esclusione dei fattori di funzionamento psicobiologici (a maggior ragione oggi con gli apporti delle neuroscienze) mi sembrasse una grossissima lacuna.
E preferivo Weber per la sua partenza dall'individuo invece che dalla società.

La nostra è un tipo di giustizia retributiva.
Che concordo con te, si innesta ancora sulla considerazione di un fatto sociale alla Durkheim.
Magari edulcorato, magari infiocchettato, ma la concezione di fatto sociale è ancora quella.

La questione del consenso (non quello del "vuoi una tazza di tè") si innesta profondamente nel tipo di giustizia che caratterizza una nazione. E del tipo di giustizia che "desidera" quella nazione.
Questo semplificando parecchio.

Se nego il consenso nel suo senso più ampio, ossia quello che comprende la padronanza dell'individuo su se stesso dove in se stesso assumo superata la divisione mente e corpo (sapendo che non lo è definitivamente), nego ogni possibilità di altro tipo di giustizia che non sia retributiva, al massimo rieducativa. (giusto per coccolare un po' le coscienze)

Il conflitto, a mio parere, in questi decenni è stato spostato dalle mani degli individui alle mani di un istituto regolatore che tenta di sintetizzare istanze dislocate e dissonanti sotto parecchi punti di vista.
E che non considera la diversità come diversità ma come istanza normalizzante e da normalizzare.

E questo non solo in riferimento ai reati, ma a tutto campo.

Ho seri dubbi che ancora a lungo i giudici possano emettere sentenze diverse da quelle passate e che tutto sommato, in termini strutturali, stanno emettendo ancora oggi.

D'altro canto, se ho inteso quelle a cui ti riferisci tu, quelle sentenze sono state emesse nel periodo di transizione, quando la legge prevedeva un reato contro la persona ma le coscienze degli individui, compresi i giudici quindi, che fra l'altro sono pure per la maggior parte maschi, erano ancora legate ad un reato contro la morale. (e stiam parlando di una decina quindicina di anni fa, praticamente ieri).

Come vittima, conosco bene la mia impossibilità a partecipare ad un processo in cui io ho voce nella definizione di una soddisfacente riparazione PER ME. (e non per una spersonalizzata vittima che è contenitore dell'idea di vittima)
E mi piacerebbe che l'autore del reato si potesse confrontare con me non tanto sul reato che ha commesso ma sulle conseguenze che quel suo atto, non sociale ma individuale (e qui rientra di nuovo il consenso), ha avuto su di me.
Mi piacerebbe la contrattazione, anche il conflitto affrontato ed esplicitato. Fra individui. Non fra entità sociali.

Come vittima non sono interessata alla retribuzione, che ha come oggetto il reato.
Mi ci posso interessare accademicamente, anche facendo le tassonomie. Ma è retorica, fondamentalmente.
Come vittima non sono neppure interessata alla rieducazione, che ha come oggetto l'autore del reato.
Mi ci posso interessare accademicamente, anche studiando i fattori biopsicosociali che hanno condotto a quell'atto. Ed è di nuovo retorica. ella migliore delle ipotesi, teoria.

EDIT: le altre parti ricordano alla vittima che i piacerebbe sono piacerebbe. E conducono fuori dai piacerebbe per stare nei è.

E senza il consenso, senza il riconoscimento di una disponibilità piena della propria mente e del proprio corpo, senza il riconoscimento della consapevolezza e dell'inconsapevolezza (che tanto fa tremare le gambe, la banalità del male, la normalità rifiutata) non si va in quella direzione.

C'è e resta uno stato che si sostituisce.
In uno stato che si sostituisce non si creano legami sociali (non idealizzati e neppure ideologicizzati), neanche quelli semplici alla Durkheim.
Ne esce una società di schiavi.
E ne esce l'appiattimento tanto demoralizzante.

Spero di esser riuscita a condividere con te la mia visione, mi farebbe davvero piacere esserci riuscita almeno in parte.
Ti ringrazio per lo spunto che mi ha permesso di esprimerla. :)
 
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