Devo dire una cosa, che neppure io capisco come 25 secondi di un video del cazzo (e non dico del caxxo per svilire la violenza sulle donne, penso sia evidente) abbiamo portato a questa discussione, qui.
Non posso parlare di altrove, tipo fb, perchè non l'ho letto, non sono stata a seguire talk televisivi che immagino siano forse seguiti, ma qui, in questo forum un video di 25 secondi (qualcuno di noi ha aperto qualche pagina in più ma... ci sono tante notizie, non è che c'è solo questa, e nessuno di noi ha solo questo nelle proprie giornate) ha portato un certo tipo di discussione. Forse ci siamo persi (perse) senza cogliere. Percui mi viene da tirare il freno e mi chiedo: come hanno sentito gli uomini questa notizia?
Perchè qua ho letto parole come
temere di prendere l'ascensore con una donna, e altri commenti che non mi metto ad elencare.
Noi donne sappiamo benissimo che non andremmo mai a denunciare un uomo, perchè ci troviamo dentro un ascensore insieme.
Ma dall'altra porte forse entra tutto dentro un calderone dove per un complimento, o per un.. impulso? ti becchi una denuncia. Dove ci possiamo tramutare in vipere ed usare "il sesso debole".
Credo tutte noi abbiamo sentito parenti, amici fare certe battute, senza voler tirare fuori esempi estremi e forse è questo, dall'altra parte, che viene sentito come violenza, come un doversi snaturare. Non so cosa ne pensa
@ipazia, che magari riesce a capire un poco tra le mie parole, e dargli una struttura che io non riesco a rendere (se vuole ovviamente). Voglio dire, forse dietro questo tema, visto da un uomo, ce n'è un altro di tutt'altro tipo.
Sono soltanto in parte d'accordo con il tuo discorso. Il rischio che, nel calderone delle querele, possa finire anche chi è innocente, secondo me esiste, ed è concreto. Se è vera la realtà della violenza, è altrettanto vero che esiste sicuramente chi, quella violenza, la strumentalizza con finalità che non fanno altro che spostare i riflettori da un problema, a un altro problema. Perché se sei
colpevole, tutti i riflessi (dalla gogna mediatica alla mano della giustizia) sono, a mio parere, secondari nella misura in cui non ritengo chi li agisce "un poveretto". Esiste una tutela anche nei confronti del reo, e al contempo dell'innocente. Non è una tutela PERFETTA. E' una tutela che fa sì che, in assenza di PROVE (e in un contesto in cui, lo abbiamo visto, persino l'indossare dei jeans può dar prova per così dire "contraria" di un fatto) non ci sia condanna. Ma un'assoluzione che talvolta sfocia nel "non avere commesso il fatto" (cd. assoluzione piena) ovvero "perché il fatto non sussiste" (assoluzione che esprime, in parole povere, il principio del "
in dubio, pro reo"). Ora: è evidente che, se sei innocente, affrontare anni tra gogna mediatica e processi, possa trasformare la tua vita in un incubo. In cui il più grande tarlo è quello di pagare per una cosa che non hai commesso, e che di fatto finendo INGIUSTAMENTE sotto indagine lo stai già pagando.
Ora: sempre secondo me, vedere il "poveretto" che ha tirato la pacca come vittima di un sistema iniquo, significa non riconoscere violenza sessuale in quel gesto. A prescindere dal fatto che il sistema è in grado, tra attenuanti e norme varie, di operare un distinguo nella "macrocategoria". Ma qui viene detto che il termine "violenza sessuale" è infamante, e che lui sta subendo una ingiusta infamia. A prescindere dal fatto che non gli verrà fatto materialmente fare nemmeno un giorno di carcere, assai verosimilmente. Ciò che non si vede (o meglio, che diversi non vedono) nella pacca è la violenza, e ancor meno una violenza SESSUALE. Cioé, secondo alcuni, questo gesto non rientra semplicemente nei gesti di violenza sessuale, e pertanto o la denuncia è da togliere, o lui è la vittima designata di un sistema. E' l'unico modo in cui mi spiego la maggior attenzione sulle sorti di lui, sulle gravi conseguenze (quasi, dico quasi, al pari di chi viene ingiustamente accusato di stupro, non certamente nell'intento, ma nei meccanismi intendo) e via dicendo. Perché viene percepita, più o meno da molti, UN'INGIUSTIZIA A SUO DANNO. E a niente fa considerare che certamente non verrà condannato a 20 anni di carcere, verosimilmente la sua condanna non verrà menzionata nel casellario, i commenti negativi sulla pagina fb (dei quali si lagna) si possono cancellare per limitare il danno, e quanto al resto (un pò di risarcimento e una pubblicità negativa che col tempo si attenuerà) in fin dei conti se l'è cercato. Perché se uno lo percepisci come "ingiustamente vittima" c'è poco da fare: ognuno troverà la pena che secondo lui sarebbe più giusta. Tante grazie! Pure io, a dirla tutta, davanti alla efferatezza di certi stupri ritengo "ingiusto" vedere dopo nemmeno una manciata di anni gli autori a piede libero. Tuttavia so benissimo che quello è un sistema che compartecipo. Perché? Perché viviamo in un mondo effimero fatto di immagini? No. Perché ciò che viene percepito nel sistema come reato, e soprattutto la severità o meno della sua punizione, con tutto ciò che ne consegue anche in termini di "rieducazione" del carcerato, di cui oggi si parla molto, è semplicemente l'esito evolutivo di ciò che è stato PRIMA. Considerato che un paio di generazioni fa la donna violentata era "una poco di buono" (che peraltro aveva appena iniziato a poter votare), tutto sommato direi che la situazione odierna è un pò differente

, pure se permangono inevitabilmente retaggi connessi al passato (da quello veniamo

). Oh: faccio presente, in tema di reati, che non solo il reato è sparito, ma che fino all'incirca al 1969 da noi esisteva la differenza tra reato di adulterio e reato di concubinato. Questo per dire la sensibilità alle tematiche di discriminazione sessuale che esisteva da noi fino a 50 anni fa. Cosa fosse CONSENTITO (termine che ricorre, eh!) all'uomo, e cosa fosse consentito alla donna. Non ci siamo buttati tutto questo alle spalle

, tuttavia è già un successo il fatto che se ne parli, e che ci siano FATTI, concreti, che ce ne facciano parlare. Non che prima non esistessero, nella società "dei valori"

E che parlandone si metta in discussione se una pacca sul culo (prima solo gesto di cui la donna che lo riceveva doveva vergognarsi) sia soltanto l'espressione dell'intelligenza di un
minus habens, oppure un qualcosa che il sistema (vale a dire NOI che lo compartecipiamo) riconosce come atto violento, come tale da sanzionare. Ufficialmente.