Io ho proprio una allergia per “il buon tempo andato”. Perché da giovani era meglio quasi per tutti.
Noi siamo corpo, la psiche è il nostro cervello è il modo in cui immagazzina le esperienze, le ricorda e le elabora.
Cose prevalentemente determinate dalla genetica e dalle esperienze dei primi anni che ci forniscono copioni comportamentali.
Non possiamo prescindere dalla centralità di noi stessi, però dovremmo con l’accumulo delle esperienze riuscire a sollevarci dalla nostra esperienza e collocarla nella comunità e nel flusso storico. Ma è questa parte che è fortemente influenzata dalla cultura in cui si vive e dai media.
Molti amano credere di essersi fatti da soli o di poter ignorare la genetica. Altri vogliono sentirsi fuori dalla storia.
Per farlo elaborano complicate teorie non solo su di sé, ma sulla storia. Oppure accettano la versione del buon tempo andato.
Io sono inorridita dal fatto che i giovani pensino impossibili i fossi puliti, come credano che una pacca sul culo sia una vergogna dei nostri giorni, ho sentito interviste a universitari della Statale che erano convinti che la strage di piazza Fontana o di Bologna siano state opera delle Brigate Rosse. I miei figli difendono quella ignoranza, che non è loro, dicendo che è una parte di storia che si fa poco e male. Ma io mi stupisco che i genitori e i nonni di questi non abbiano raccontato nulla.
Ma i giovani e ormai i non più giovanissimi sono cresciuti con quelle televisioni, con genitori che, con i capelli cotonati e le spalline, volevano divertirsi e non stavano con loro e non raccontavano nulla.
L'inflazione spaventosa non la ricorda nessuno?
Ma in ogni campo avviene questo. Chiedete a dei giovani chi era Greta Garbo (io no c’ero eh

) o Frank Sinatra o ...chi erano i Beatles. Oggi vado a vedere West Side Story. Perché questo remake? Perché un film del 61 non lo guarda nessuno.
Ormai tutto è schiacciato sul presente e del passato resta solo l’età dell’oro.