Stupro di guerra

Brunetta

Utente di lunga data
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omicron

Pigra, irritante e non praticante
ma infatti sul mio primo intervento ho scritto che faccio sempre una tara del 90% a quello che ci propina la tv
 

Brunetta

Utente di lunga data
ma infatti sul mio primo intervento ho scritto che faccio sempre una tara del 90% a quello che ci propina la tv
Credo che il punto non sia questo.
Dagli interventi si evince che tutti sappiamo benissimo che la guerra fa schifo.
Sappiamo anche che non si risolve nessun conflitto, neanche tra bambini, con “ha cominciato prima luiii!” Funziona solo comprendere le ragioni dei contendenti e cercare di trovare compromessi.
Ciò che io trovo insopportabile è l’intenzione di manipolare non me, ma l’opinione pubblica, sulla base di una comunicazione emotiva.
È vero che la comunicazione emotiva non è sbagliata in sé e non serve solo a vendere i frollini, come dice @Jacaranda
La comunicazione emotiva è quella delle fiction, dei romanzi, è ciò che fa risuonare la identificazione con chi è coinvolto direttamente dalla schifezza della guerra. Senza l’immagine di Sofia Loren ne La Ciociara la tragedia degli stupri di guerra sarebbe rimasto un racconto degli effetti collaterali dello sbarco degli Alleati in Italia. Ma anche senza le immagini dei partigiani, vivi e morti, e della sfilata per Milano, non sarebbe stata costruita la ricorrenza del 25 Aprile su cui si fonda parte della identità della Repubblica.
Il fine giustifica i mezzi.
Se il fine è farci apprezzare la guerra, non è come il fine di suscitare solidarietà.
 

Marjanna

Utente di lunga data
io non so , ma se leggi la storia nostra e delle nostre invasioni ci sono stati casi di stupri come anch egli americani e le truppe al seguito vedi i marocchini nel Lazio cosa hanno fatto .
Le ho lette. Ho letto anche testimonianze. Ho lette lettere.
Ho letto anche dell'uso di droghe in guerra.

Delle marocchinate ce ne sono parecchie, oltre l'horror.

@omicron non è che sono cose solo di adesso, in me, sei tu che leggi dei miei pensieri scritti qui adesso.
I miei pensieri esistono a prescindere che li renda pubblici in un social, o li scriva nel web.

Ad esempio dirti che ho scritto pagine e pagine (su carta, che non ho più) sulla guerra in Ruanda a inizio anni 90, cambia qualcosa?
C'è un cimitero di guerra, dove mi sono trovata a piangere, leggendo le lapidi. Non è che provare certe cose sia una novità per me. Eviterei di scrivere cose simili, mi sembra inutile, non mi sembra neppure opportuno. Ognuno di noi ha conosciuto cos'era la guerra, da che era piccolo, crescendo. Non è qualcosa che ad un certo punto archivi. O almeno a me non viene, forse a te si.

E non volevo dire che un edificio bombardato faccia porre domande, dico che avercelo fuori dalla porta, e passarci davanti, e vedere i volti delle persone care, il terrore di cosa rappresentano quel mucchio di maceria, cambia. Perchè non è che "si bè ma di cosa parli di guerre si sa che ce ne sono state, e che non lo sai?", è che è qualcosa che ti viene scalfito dentro, fa parte del vissuto, tuo, personale.
Non è il racconto dell'amico militare, la sera magari, al pub, con te tutta truccata e vestita carina, con i capelli puliti.
Non è qualcosa tipo non facciamo quelli seri che si parla di dolore, quando non ne vogliamo sapere niente, perchè non possiamo fare niente, e fine.
Non è quello, se è questo che vedi, non è l'obbligo a fare le facce cupe quando non te ne frega un cazzo, è qualcosa di più profondo, che se dimentichi si ripete. E' su questo che mi vengono domande.

Ma non mi pare che ne abbia parlato per esclusiva solidarietà verso le ucraine.
Credo di aver capito che cerca di capire come possa accadere che un ragazzo, un uomo possa diventare uno stupratore solo perché è in divisa.
Io ho dato una mia spiegazione.
Sì un po' è così. Anche se ho qualche dubbio su quel "diventa".
Si è parlato del lato bestiale di noi, ma sono io che decido, non è che "faccio il bravo" perchè me lo impone la legge.
Se ho un'arma in mano, io decido che posso tenerla lì, non è che se ho un'arma in mano, sparo perchè ce l'ho.

Conobbi una ragazza, che era stata portata in Italia, quando ci fu la guerra in Bosnia Erzegovina. Il padre era militare, non mi ricordo che grado.
Lei aveva 14 anni. In famiglia erano lei e una sorella quasi coetanea, poi il papà e la mamma.
Lei andava a scuola, aveva il fidanzantino, non gliene fregava niente dell'Italia. Era un'adolescente come mille altre.
Un giorno il padre tornò a casa. L'indomani, loro (figlie e moglie), partivano per l'Italia. Ordine. Da un giorno all'altro. Senza alcun preavviso.
Lei scappò. Per lei era l'ordine di un padre desposta. Non c'era niente lì che facesse pensare ad una guerra. Non era accaduto niente.
A forza venne portata in Italia. Incazzata nera.
Lui sapeva. Lui le ha salvate.

Sappiamo cos'è capitato poi, a chi è rimasto lì.

Le immagini che hai postato non mi dicono niente. Immagino sia roba che gira su FB.
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
I lemuri che si strafanno col veleno lisergico di certi bruchi hanno un loro perchè.

e ti sei dimenticata di quei camorristi dei babbuini che esigono il pizzo dagli impala
Non ne ho citato un lunghissimo elenco. :)

Segue anche lui "Biologicamente" o la Scienza brutta di Barbascura? :ROFLMAO:
Non so esattamente cosa segua, onestamente.

Ma quando l'ho conosciuto, uno dei motivi per cui ho deciso che valeva la pena approfondire era che metteva in discussione le narrazioni prevalenti. Dissacrandole con leggerezza e con un sorriso.

Sui delfini stupratori, le femmine delfino subiscono stupri di gruppo, ma non sono le uniche...le femmine del germano rischiano di affogare, quelle dei rospi spesso finiscono strangolate...ecco, su questa roba abbiamo discusso in modo cattivo. E lui mi portava le fonti. Gli studi. Le prove.

Per un sacco di tempo.

So che studia e non parla a vanvera. :) E che è uno stronzo. :love:



Da donna violentata mi ero costruita una mia narrazione a riguardo. Non sto qui a fare lo spiegone.
Ma, paradossalmente, sentirmi parte di un sistema, più ampio dell'umano, mi ha pacificata.
Che non significa che lo stupro è una pratica che ritengo valida o in un qualche modo giustificabile. Ma so, profondamente scritto, che esiste.
Che è un'arma di distruzione.
So esattamente cosa farei ad uno stupratore. E non è accarezzarlo con petali di rose. Molto probabilmente sarei ben peggio di lui.

Ma vederla declinata, non solo fra umani, mi ha tranquillizzata.
mi ha fatta sentire appartenente ad un sistema più ampio, che non so.

E il fatto che un maschio ne sapesse parlare senza piaggeria, senza compassione, ma richiedendomi un passaggio di grado nel sistema mi ha fatto bene.

Siamo predatori. E ci hanno raccontato che siamo buoni o cattivi.
Sono cazzate.
Siamo predatori. In questo momento in cima alla catena alimentare.
qualche migliaio di anni fa, i parenti dei miei dolci micetti mi avrebbero presa dalla testa ficcandomi i denti nel cranio e fracassandomelo per poi mangiarmi...pezzo a pezzo.

Poi c'è il racconto, speculare, per cui un certo tipo di crudeltà e cattiveria è solo di qualcuno, e soprattutto è fuori dal sistema.
Paradossalmente, nella narrazione della divinità umana, solo l'uomo stupra.
E' parte della nostra specialità...

Col cazzo. E' un coglione -l'uomo - come tutte le altre bestie e viceversa.
Siamo bestie.

E se questo può sembrare un discorso distruttivo, è esattamente l'opposto.
E' la consapevolezza di essere bestie, stupide, xenofobe, crudeli, violente che permette la scelta, data dalla Coscienza e dalla Conoscenza di fare diversamente.

Mi spiego?

Sono veramente pochissimi gli uomini, e le donne, che sanno prendere la scienza e usarla.
Non per elevarsi. Non per salvarsi.
Ma per capire.

Dal basso della bestialità in cui siamo immersi.



E per aggiungere...la violenza la guerra...questa è Alice Sebold, vittima di stupro.

Se ti prendessero,
e ti tenessero abbastanza
per farmi rivedere quella faccia
forse verrei a sapere
il tuo nome.

Potrei smettere di chiamarti "Il violentatore"
e cominciare a chiamarti John Luke o Paul.
Voglio che il mio odio diventi grande e pieno.

Se ti trovassero potrei prendere
quelle palle salde e rosse e tagliarle
separatamente, sotto lo sguardo di tutti.
Ho già previsto cosa farei
per un'uccisione appagante, una fine morbida lenta.

Prima di prenderei a calci dritto forte con uno stivale,
e ti guardarei schizzare subito e senza freno,
viscere di una rosa sanguinante.

Poi,
ti taglierei la lingua.
Non potresti bestemmiare, nè urlare.
Solo un viso di dolore parlerebbe
per te, la tua ignoranza crassa.

Terzo,
cosa dici se ti cavassi quei dolci
occhi bovini con le lame dei vetri
su cui mi hai fatto stendere? O meglio spararti
a bruciapelo nel ginocchio, dove pare che
la rotula si frantumi all'istante?

Ora ti immagino,
le dita che si strofinano il sonno
da quegli occhi vivi e ciechi, mentre io mi alzo senza pace.
Ho bisogno del tuo sangue sulle mani. Voglio ucciderti
con pistole, stivali e vetri.
Voglio chiavarti con dei coltelli.

Vieni da me, vieni da me,
Vieni a morire qui disteso, accanto a me.


Dal libro: LUCKY ---- Di : Alice Sebold
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ma non è così, è solo che questo sta accadendo ora. Poi in questo forum forse mi pare ci siano più persone aperte a certe discussioni. In altri contesti sono pensieri che tengo per me.



In Edo, mi viene in mente lui perchè è l'ultima discussione che ho seguito, mi pare evidente che è sconvolto perchè la donna che ha frequentato ha smesso di essere un oggetto per "il suo bene". Fa tutti dei giri mentali e proprio -mi pare- non gli riesce di considerare che sia un essere umano.
A lui era concesso cambiare idea, prima sta con lei, poi torna dalla moglie, quell'altra è una cosa, che doveva stare lì statica.
Però non leggo violenza, è proprio che lui non vede.
Lui, e sicuro non è il solo, ha un'idea di "donne del piacere", nate per quello, atte a quello. Infatti lei che diventa madre, lo destabilizza.

Poi non escludo che capiti lo stesso quando vengono violentate donne in una guerra, che non si tratta solo di una costrizione all'atto sessuale, capita siano pestate, capita vengano pugnalate e poi violentate, capita vengano violentate con oggetti che provocano ferite, tipo una bottiglia rotta introdotta nella vagina.
Allora studiare, parlare di alcuni argomenti, non serve a niente. Diciamo siamo bestie, e fine lì. Risolto l'argomento. Non so...
Omicron io non capisco il fottersene o non fottersene.
L'impotenza di persone come noi, o almeno come me, non la nego di certo.
Ho condiviso dei pensieri. Mi sembra dia fastidio, non ne capisco il motivo.
Poi certo non porterà chissà che utilità questo topic, ma non mi pare sia il solo che viene aperto.



Ti dirò Brunetta che lo stupro non riesco neppure a legarlo alla parola sesso. Perchè è una parola che di per se per me è positiva.
Se dovessi associare una parola a stupro direi annientamento, distruzione.
Sai cosa da fastidio a me?

Che dello stupro si parli in questo modo qui...come se fosse una cosa speciale.
Un accadimento straordinario. Come se ogni volta, fosse la prima volta.

E il mio stupore deriva dal fatto che ancora oggi, dopo 10.000 anni di storia, ancora sia la prima volta. Ancora si debba ripartire da capo.
non perchè io tenda ad una normalizzazione. Ma perchè non si muove il passo...non si affronta. Il discoro fra maschi e femmine, fra potenza e impotenza è ancora una nicchia. E' ancora radicato alla negazione. E alla specialità.

E io ho scritto in me - quindi sono ovviamente di parte - uno stupro "domestico".
Ossia uno stupro in un contesto di pace, se vogliamo.

Lo stupro è utilizzato, non solo dagli umani, per acquisire potere.
Per sfogare rabbia, impotenza, frustrazione.

A me da fastidio che dopo millenni di storia ancora ci sia stupore.

...e pensa, andando all'etimologia....stup-ro
(me l'aveva fatto notare lo psyco...quando raccontavo di me, del mio stupore in quella situazione, di come lo stupore mi avesse intorpidita e lasciata lì, stupefatta...come sotto stupefacente....)

"Il termine stupro, per la lingua italiana, significa in primo luogo violenza carnale, ovvero accoppiamento sessuale imposto con la violenza ad una donna vergine o a qualunque altra persona non consenziente; ma anche: attentato al pudore, profanazione, contaminazione, o ancora turpidine, impudicizia,seduzione, atto di libidine.Dando uno sguardo all’etimologia di questo vocabolo si può citare il latino
“stuprum” che significa onta, disonore, e che sembra potersi riferire alla radice “tup”, “stup” affine a “stud”: ottundere, urtare. Si può inoltre risalire al sanscrito “tup-ami” che vuol dire colpisco, offendo; al tedesco “stumpf”; l’olandese “stomp”:
ottuso che potrebbe riferirsi alla radice “stup” stupire.
In riferimento al greco troviamo ”t?pt?“ che significa batto, colpisco, ferisco, percuoto da vicino, in contrapposizione con il termine “ßa???”: getto, lancio con idea di lontananza. In questo senso, appare evidente come la parola stupro si
contrapponga dunque anche al termine “s?µßa???”: simbolo, che assume vari significati: quello di unire nel senso di mettere insieme, quello di spingere l’uno contro l’altro, sia in senso aggressivo (fare, azzuffare), sia in senso emulativo (confrontare) sia, infine, in senso associativo (contribuire). "
https://forum-antiviolenza.freeforu...TIMOLOGIA-STORIA-E-MITOLOGIA/discussione.aspx

Non so se riesco a farti arrivare quello che intendo.
L'uomo è quella bestia qui.

Non significa normalizzare. Ma accettare una realtà.
E da lì partire.

L'uomo fa la guerra.
E quando l'uomo e la donna hanno un nemico, lo fanno letteralmente a pezzi.

Quando quella bestialità non la si vuole dentro - e guarda un po', le guerre si combattono per grandi ideali, la pace, la democrazia, la libertà - è naturale che la si metta fuori.
Bottiglie. Coltelli. Vetro.
Tutto ciò che può essere un'arma viene usato per difendersi da se stessi in nome del Giusto.

Io andrei qui...per parlare di stupro.
E in particolare dello stupro di guerra.
 
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perplesso

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Staff Forum
le guerre imperialistiche delle formiche sono sempre istruttive
 

perplesso

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sono istruttive da ogni angolatura. anche da un punto di vista tattico e di piano d'azione
 

Orbis Tertius

Utente di lunga data
Stavo guardando il tg, poco fa, e ho sentito parlare delle donne ucraine che vengono violentate dai soldati russi.

Chiedo a chi ha fatto il militare, a chi è un uomo. Se vi trovaste ad essere un soldato, cos'è che accade nel cervello per ANCORA arrivare a violentare delle donne.
E' qualcosa che si insegna, qualcosa che si ordina, cos'è???

So che la guerra è la guerra, e la guerra è anche questo.
Non è che c'è la guerra di serie B o serie C, è guerra e basta.

Ma perchè? Perchè?
Propaganda di guerra.
Il nemico è cattivo, io sono buono.
Il nemico invade, io libero.
Il nemico uccide, io salvo vite umane.
Il nemico è una bestia, io sono umano.
La verità è sempre nel mezzo, buoni e cattivi sono dappertutto.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
sono istruttive da ogni angolatura. anche da un punto di vista tattico e di piano d'azione
Pienamente d'accordo con te.

A parte che sono qui da una cosa come 150milioni di anni, praticano anche l'allevamento, di afidi.
Sono delle bestie incredibili.

Crudeli, affamate, aggressive.
Feroci.

Sono affascinanti.
 

perplesso

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Staff Forum
ma poi sta voce degli stupri in Ucraina era vera o no?
 

Marjanna

Utente di lunga data
Sai cosa da fastidio a me?

Che dello stupro si parli in questo modo qui...come se fosse una cosa speciale.
Un accadimento straordinario. Come se ogni volta, fosse la prima volta.

E il mio stupore deriva dal fatto che ancora oggi, dopo 10.000 anni di storia, ancora sia la prima volta. Ancora si debba ripartire da capo.
non perchè io tenda ad una normalizzazione. Ma perchè non si muove il passo...non si affronta. Il discoro fra maschi e femmine, fra potenza e impotenza è ancora una nicchia. E' ancora radicato alla negazione. E alla specialità.

E io ho scritto in me - quindi sono ovviamente di parte - uno stupro "domestico".
Ossia uno stupro in un contesto di pace, se vogliamo.

Lo stupro è utilizzato, non solo dagli umani, per acquisire potere.
Per sfogare rabbia, impotenza, frustrazione.

A me da fastidio che dopo millenni di storia ancora ci sia stupore.

...e pensa, andando all'etimologia....stup-ro
(me l'aveva fatto notare lo psyco...quando raccontavo di me, del mio stupore in quella situazione, di come lo stupore mi avesse intorpidita e lasciata lì, stupefatta...come sotto stupefacente....)

"Il termine stupro, per la lingua italiana, significa in primo luogo violenza carnale, ovvero accoppiamento sessuale imposto con la violenza ad una donna vergine o a qualunque altra persona non consenziente; ma anche: attentato al pudore, profanazione, contaminazione, o ancora turpidine, impudicizia,seduzione, atto di libidine.Dando uno sguardo all’etimologia di questo vocabolo si può citare il latino
“stuprum” che significa onta, disonore, e che sembra potersi riferire alla radice “tup”, “stup” affine a “stud”: ottundere, urtare. Si può inoltre risalire al sanscrito “tup-ami” che vuol dire colpisco, offendo; al tedesco “stumpf”; l’olandese “stomp”:
ottuso che potrebbe riferirsi alla radice “stup” stupire.
In riferimento al greco troviamo ”t?pt?“ che significa batto, colpisco, ferisco, percuoto da vicino, in contrapposizione con il termine “ßa???”: getto, lancio con idea di lontananza. In questo senso, appare evidente come la parola stupro si
contrapponga dunque anche al termine “s?µßa???”: simbolo, che assume vari significati: quello di unire nel senso di mettere insieme, quello di spingere l’uno contro l’altro, sia in senso aggressivo (fare, azzuffare), sia in senso emulativo (confrontare) sia, infine, in senso associativo (contribuire). "
https://forum-antiviolenza.freeforu...TIMOLOGIA-STORIA-E-MITOLOGIA/discussione.aspx

Non so se riesco a farti arrivare quello che intendo.
L'uomo è quella bestia qui.

Non significa normalizzare. Ma accettare una realtà.
E da lì partire.

L'uomo fa la guerra.
E quando l'uomo e la donna hanno un nemico, lo fanno letteralmente a pezzi.

Quando quella bestialità non la si vuole dentro - e guarda un po', le guerre si combattono per grandi ideali, la pace, la democrazia, la libertà - è naturale che la si metta fuori.
Bottiglie. Coltelli. Vetro.
Tutto ciò che può essere un'arma viene usato per difendersi da se stessi in nome del Giusto.

Io andrei qui...per parlare di stupro.
E in particolare dello stupro di guerra.
Ti ringrazio Ipazia, per essere intervenuta.
Se anche tu hai letto stupore nel mio intervento, mi vengono dubbi su quanto ho espresso.
Non lo faccio ora, lascerò passare del tempo e tornerò a rileggere quanto ho scritto, per una visione "più lontana". Con le foto si usa fare così, si dice tienila lì ferma, e torna a guardarla tra qualche tempo, ne vedrai i difetti che ora non vedi.
In apertura ho inserito questa frase "So che la guerra è la guerra, e la guerra è anche questo. Non è che c'è la guerra di serie B o serie C, è guerra e basta." che, evidentemente erroneamente, pensavo levasse dubbi su interventi di stupore.
E' anche possibile che il disgusto che invece provo, a fronte di notizie come questa, sia una risposta ad uno stupore. Che altri non provano.
E ribadisco che si, provo disgusto.

Quoto una tua frase, che hai espresso in un altro intervento:
E' la consapevolezza di essere bestie, stupide, xenofobe, crudeli, violente che permette la scelta, data dalla Coscienza e dalla Conoscenza di fare diversamente.
Ecco, qui hai espresso esattamente quello che sento. Come avessi preso un arco e avessi centrato il bersaglio. Esattamente il centro.
Non è la prima volta che leggendoti ho questa sensazione.

Ricordo alcune tue espressioni. Come quando a parlare della tua violenza subita, vedi i volti davanti a te, e le loro reazioni.
Già lo sai. Il silenzio. Quella sorta di imbarazzo davanti qualcosa che non si sa come prendere.
L'hai ben descritto, potrei farne solo brutte e scadenti copie.
E l'ho visto.

So di non avere ne sensibilità, ne le dovute conoscenze, come può avere uno psicologo, per trattare certi argomenti, e magari faccio peggio di altri che se ne stanno zitti, però ci sono dei motivi che mi portano ad andare oltre la "recita convenuta". Non è facile, perchè parte appunto il disgusto, e dietro l'angolo rabbia e senso di impotenza.
Poi ci metto un punto, mi fermo perchè... hai presente quelle immagini nei fumetti, dove mettono un'ombra tratteggiata nera sulla fronte? Mi fermo perchè vado altrove, a prendere un po' di colore. Ora scrivendo mi viene il pensiero di stare a fare l'ennesimo pasticcio di parole, e mi chiedo cosa mai arriverà.

Scrivi:
Quando quella bestialità non la si vuole dentro - e guarda un po', le guerre si combattono per grandi ideali, la pace, la democrazia, la libertà - è naturale che la si metta fuori.

Eh già...
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ti ringrazio Ipazia, per essere intervenuta.
Se anche tu hai letto stupore nel mio intervento, mi vengono dubbi su quanto ho espresso.
Non lo faccio ora, lascerò passare del tempo e tornerò a rileggere quanto ho scritto, per una visione "più lontana". Con le foto si usa fare così, si dice tienila lì ferma, e torna a guardarla tra qualche tempo, ne vedrai i difetti che ora non vedi.
In apertura ho inserito questa frase "So che la guerra è la guerra, e la guerra è anche questo. Non è che c'è la guerra di serie B o serie C, è guerra e basta." che, evidentemente erroneamente, pensavo levasse dubbi su interventi di stupore.
E' anche possibile che il disgusto che invece provo, a fronte di notizie come questa, sia una risposta ad uno stupore. Che altri non provano.
E ribadisco che si, provo disgusto.

Quoto una tua frase, che hai espresso in un altro intervento:

Ecco, qui hai espresso esattamente quello che sento. Come avessi preso un arco e avessi centrato il bersaglio. Esattamente il centro.
Non è la prima volta che leggendoti ho questa sensazione.

Ricordo alcune tue espressioni. Come quando a parlare della tua violenza subita, vedi i volti davanti a te, e le loro reazioni.
Già lo sai. Il silenzio. Quella sorta di imbarazzo davanti qualcosa che non si sa come prendere.
L'hai ben descritto, potrei farne solo brutte e scadenti copie.
E l'ho visto.

So di non avere ne sensibilità, ne le dovute conoscenze, come può avere uno psicologo, per trattare certi argomenti, e magari faccio peggio di altri che se ne stanno zitti, però ci sono dei motivi che mi portano ad andare oltre la "recita convenuta". Non è facile, perchè parte appunto il disgusto, e dietro l'angolo rabbia e senso di impotenza.
Poi ci metto un punto, mi fermo perchè... hai presente quelle immagini nei fumetti, dove mettono un'ombra tratteggiata nera sulla fronte? Mi fermo perchè vado altrove, a prendere un po' di colore. Ora scrivendo mi viene il pensiero di stare a fare l'ennesimo pasticcio di parole, e mi chiedo cosa mai arriverà.

Scrivi:
Quando quella bestialità non la si vuole dentro - e guarda un po', le guerre si combattono per grandi ideali, la pace, la democrazia, la libertà - è naturale che la si metta fuori.

Eh già...
Grazie a te, proprio per uscire dalla recita convenuta :)

Ho letto lo stupore, sì.
Non lo stupore del "ma come??? udiu"

Ma lo stupore di fronte a qualcosa che non trova posto.
Che sembra fuori posto.

Quando ne avevo parlato, l'associazione "stupore" e "stupro" io non l'avevo vista. Me l'ha fatta vedere.

Guarda cosa avevo trovato...mi era salito il delitto anche con lo psyco con quell'associazione ed ero andata freneticamente a cercare roba che lo disconfermasse. ;):D


"In medicina, si definisce stupor la mancanza della funzione cognitiva critica unita a un livello di coscienza in cui il malato non è in grado di rispondere a stimoli basilari ma solo quasi esclusivamente a stimoli intensi, quali il dolore. È definita come una sindrome clinica dell'acinesia (stato di impossibilità di movimento) e del mutismo, ma con una relativa conservazione della coscienza di sé, con gli occhi aperti e in grado di seguire gli oggetti circostanti. Lo stupor non è assimilabile al coma o allo stato vegetativo, mentre riguarda maggiormente la diminuzione dell'attenzione, dell'orientamento e la modifica della capacità di comprensione.[1]

La parola deriva dal latino stupor che significa "insensibile".[2] Essa compare solitamente a seguito di malattie infettive, stati tossici complicati, grave ipotermia, malattie mentali (ad esempio la schizofrenia, grave depressione), malattie vascolari (ad esempio nell'encefalopatia ipertensiva), stati di shock (per esempio l'apprendimento di un evento luttuoso o la sopravvivenza a un grave incidente), neoplasie (ad esempio tumori cerebrali), carenza di vitamina D, emorragia subaracnoidea e così via.[3]"

E' semplicemente wikipedia.

Se indaghi le parole, che sono poi la nostra storia.
Se vaghi, raccogli informazioni, forse ti si apre il legame che io ho letto nel tuo scritto, fra stupore e disgusto. E impotenza. E rabbia.
Fuori posto. Io fuori posto.

Uno stupro, in contesto di pace, svela una evidenza che non è evidente.
G. mi aveva parlato del velo di Maya ( da Schopenhauer ai Veda), una piccola dolcezza.

Ossia che la violenza c'è. E' lì. Cammina con noi.
Non perchè c'è l'uomo nero. Non perchè il marito potrebbe uccidermi o il passante violentarmi.

C'è perchè ci compone. Ognuno. Fuori dal genere. Fuori dalla specie.

Poi, dai la stura alla violenza ed esce di tutto.
La guerra, è uno dei posti in cui la stura alla violenza esce fuori senza freni.

C'è tutto quello che serve.
E' tutto al suo posto.

E fuori dal recinto...ho postato appositamente quella poesia.
Io ho sentito nettamente in me quel desiderio descritto.
La ferocia.

Cosa faresti in guerra?

Ma anche semplicemente se qualcuno ti volesse costringere a.



Non mi stupisce e non mi disgusta che in guerra si faccia la guerra.
E che si usino tutte le armi a disposizione.
Compreso cazzo e figa. Siamo quella roba lì.

Mi disgusta che dopo 10.000 anni di storia, ancora si sia lì.
Come le formiche.
Ma peggio.
Perchè ci raccontiamo ancora le cazzate che si raccontavano ai tempi delle crociate. O prima.
Ancora uguali.

Ancora a non scegliere l'unica cosa che si può scegliere.

Ancora si è qui a dire...ma io no!
Io ci ho un buon motivo. E via di schieramenti.


Ma col cazzo. Per l'appunto. :)
 
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Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Non so esattamente cosa segua, onestamente.

Ma quando l'ho conosciuto, uno dei motivi per cui ho deciso che valeva la pena approfondire era che metteva in discussione le narrazioni prevalenti. Dissacrandole con leggerezza e con un sorriso.

Sui delfini stupratori, le femmine delfino subiscono stupri di gruppo, ma non sono le uniche...le femmine del germano rischiano di affogare, quelle dei rospi spesso finiscono strangolate...ecco, su questa roba abbiamo discusso in modo cattivo. E lui mi portava le fonti. Gli studi. Le prove.

Per un sacco di tempo.

So che studia e non parla a vanvera. :) E che è uno stronzo. :love:



Da donna violentata mi ero costruita una mia narrazione a riguardo. Non sto qui a fare lo spiegone.
Ma, paradossalmente, sentirmi parte di un sistema, più ampio dell'umano, mi ha pacificata.
Che non significa che lo stupro è una pratica che ritengo valida o in un qualche modo giustificabile. Ma so, profondamente scritto, che esiste.
Che è un'arma di distruzione.
So esattamente cosa farei ad uno stupratore. E non è accarezzarlo con petali di rose. Molto probabilmente sarei ben peggio di lui.

Ma vederla declinata, non solo fra umani, mi ha tranquillizzata.
mi ha fatta sentire appartenente ad un sistema più ampio, che non so.

E il fatto che un maschio ne sapesse parlare senza piaggeria, senza compassione, ma richiedendomi un passaggio di grado nel sistema mi ha fatto bene.

Siamo predatori. E ci hanno raccontato che siamo buoni o cattivi.
Sono cazzate.
Siamo predatori. In questo momento in cima alla catena alimentare.
qualche migliaio di anni fa, i parenti dei miei dolci micetti mi avrebbero presa dalla testa ficcandomi i denti nel cranio e fracassandomelo per poi mangiarmi...pezzo a pezzo.

Poi c'è il racconto, speculare, per cui un certo tipo di crudeltà e cattiveria è solo di qualcuno, e soprattutto è fuori dal sistema.
Paradossalmente, nella narrazione della divinità umana, solo l'uomo stupra.
E' parte della nostra specialità...

Col cazzo. E' un coglione -l'uomo - come tutte le altre bestie e viceversa.
Siamo bestie.

E se questo può sembrare un discorso distruttivo, è esattamente l'opposto.
E' la consapevolezza di essere bestie, stupide, xenofobe, crudeli, violente che permette la scelta, data dalla Coscienza e dalla Conoscenza di fare diversamente.

Mi spiego?

Sono veramente pochissimi gli uomini, e le donne, che sanno prendere la scienza e usarla.
Non per elevarsi. Non per salvarsi.
Ma per capire.

Dal basso della bestialità in cui siamo immersi.
Ti citavo quei due che sono un biologo e un chimico, che fanno divulgazione scientifica esattamente in modo dissacrante. Del secondo soprattutto è fissata mia figlia e ci guardiamo il canale YouTube. Ci si fanno un bel po' di risate e si impara. Così se oltre ai manga e simili vuoi approfondire anche argomenti più "terreni" in modo non esattamente scolastico puoi farlo da te.

Gli animali sono meglio delle perzone!!!

Siamo tutti animali nessuno escluso. Lo stupro è parte della natura, come tante altre cose non proprio bellissime.
Del resto basta vedere quello che hai detto tu: "So esattamente cosa farei ad uno stupratore. E non è accarezzarlo con petali di rose. Molto probabilmente sarei ben peggio di lui."
Dici così perché sei venuta a contatto con la violenza e l'hai fatta tua. Una donna che non ha subito una cosa del genere, molto probabilmente, non può capire cosa intendi tu con quel sarei peggio di lui. Ma lui ha messo te nella condizione di entrare in contatto con il tuo io profondo, animale, violento. E quella violenza che useresti è qualcosa di assolutamente naturale, nel vero senso della parola. La natura dell'uomo è violenta. Come la natura dei delfini, animali intelligentissimi, ma dediti a stupri di gruppo e ad autoerotismo con pesci decapitati.
E le mantidi, che uccidono il maschio in fase d'accoppiamento. Ma sulle mantidi ti regalo un'altra perla: il maschio nella testa ha dei circuiti inibitori che lo inibiscono per l'appunto all'inizio dell'atto. Appena la femmina gli stacca la testa il circuito inibitorio salta e le prestazioni diventano di gran lunga migliori. Che vuoi dire? Respect!
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ti citavo quei due che sono un biologo e un chimico, che fanno divulgazione scientifica esattamente in modo dissacrante. Del secondo soprattutto è fissata mia figlia e ci guardiamo il canale YouTube. Ci si fanno un bel po' di risate e si impara. Così se oltre ai manga e simili vuoi approfondire anche argomenti più "terreni" in modo non esattamente scolastico puoi farlo da te.

Gli animali sono meglio delle perzone!!!

Siamo tutti animali nessuno escluso. Lo stupro è parte della natura, come tante altre cose non proprio bellissime.
Del resto basta vedere quello che hai detto tu: "So esattamente cosa farei ad uno stupratore. E non è accarezzarlo con petali di rose. Molto probabilmente sarei ben peggio di lui."
Dici così perché sei venuta a contatto con la violenza e l'hai fatta tua. Una donna che non ha subito una cosa del genere, molto probabilmente, non può capire cosa intendi tu con quel sarei peggio di lui. Ma lui ha messo te nella condizione di entrare in contatto con il tuo io profondo, animale, violento. E quella violenza che useresti è qualcosa di assolutamente naturale, nel vero senso della parola. La natura dell'uomo è violenta. Come la natura dei delfini, animali intelligentissimi, ma dediti a stupri di gruppo e ad autoerotismo con pesci decapitati.
E le mantidi, che uccidono il maschio in fase d'accoppiamento. Ma sulle mantidi ti regalo un'altra perla: il maschio nella testa ha dei circuiti inibitori che lo inibiscono per l'appunto all'inizio dell'atto. Appena la femmina gli stacca la testa il circuito inibitorio salta e le prestazioni diventano di gran lunga migliori. Che vuoi dire? Respect!
Me li sono segnati, quei due!! :)
(grazie!, prima mi era sfuggito il ringraziamento...ero presa a rispondere e ho dimenticato "le buone creanze" :p)

E al grassetto mi inchino.

E sì, condivido.
Lo stupro è parte della natura. La violenza è parte della natura.

Come condivido il fatto che non aver incontrato la violenza, non permette di capire quella mia affermazione.
E a volte neppure averla incontrata, ti devo dire.

Narrare la natura nella versione disneyana è un modo articolato per non narrare noi stessi a noi stessi.

Per perdere realtà e concretezza.

Per attuare quell'azione pelosa e perbenista del giudizio che mette la distanza fra sè e la propria natura, delegandola alla malattia, alla disfunzione, alla devianza.

Che mi disgusta. Questa sì mi disgusta profondamente.

In una cosa ci distinguiamo nettamente dagli altri animali.
Noi rispondiamo alle immagini del sè.

Sapevo delle mantidi...e ogni volta che ci penso mi viene in mente l'impero dei sensi...quando lei, dopo averl ucciso, gli ha tagliato il cazzo e se lo è infilato per portarlo sempre con sè. L'ultimo atto d'amore. :D
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Me li sono segnati, quei due!! :)
(grazie!, prima mi era sfuggito il ringraziamento...ero presa a rispondere e ho dimenticato "le buone creanze" :p)

E al grassetto mi inchino.

E sì, condivido.
Lo stupro è parte della natura. La violenza è parte della natura.

Come condivido il fatto che non aver incontrato la violenza, non permette di capire quella mia affermazione.
E a volte neppure averla incontrata, ti devo dire.

Narrare la natura nella versione disneyana è un modo articolato per non narrare noi stessi a noi stessi.

Per perdere realtà e concretezza.

Per attuare quell'azione pelosa e perbenista del giudizio che mette la distanza fra sè e la propria natura, delegandola alla malattia, alla disfunzione, alla devianza.

Che mi disgusta. Questa sì mi disgusta profondamente.

In una cosa ci distinguiamo nettamente dagli altri animali.
Noi rispondiamo alle immagini del sè.

Sapevo delle mantidi...e ogni volta che ci penso mi viene in mente l'impero dei sensi...quando lei, dopo averl ucciso, gli ha tagliato il cazzo e se lo è infilato per portarlo sempre con sè. L'ultimo atto d'amore. :D
Ma cosa sono la malattia, la disfunzione e la devianza se non natura stessa? La malattia è trasformazione, la disfunzione un'alterazione e la devianza è qualcosa che fuoriesce dal comune. Niente di tutto ciò è al di fuori della natura però.
L'unica cosa profondamente umana e non naturale è proprio il giudizio.
Oddio, il mio gatto ogni tanto mi giudica, ma i gatti sono esseri superiori per cui non conta.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ma cosa sono la malattia, la disfunzione e la devianza se non natura stessa? La malattia è trasformazione, la disfunzione un'alterazione e la devianza è qualcosa che fuoriesce dal comune. Niente di tutto ciò è al di fuori della natura però.
L'unica cosa profondamente umana e non naturale è proprio il giudizio.
Oddio, il mio gatto ogni tanto mi giudica, ma i gatti sono esseri superiori per cui non conta.
Esattamente.
Io credo che spostare, millimetricamente, stupro, violenza, malattia, devianza, oltre un confine immaginario ed inesistente sia funzionale al giudizio.

E quel confine immaginario è quello rassicurante della estraneità umana alla Natura.
Come se non fosse una parte dell'ingranaggio.
Come se fosse l'ingranaggio stesso.

Senza quel confine - norma - non sarebbe possibile il giudizio.
Toccherebbe dirsi tutta una serie di cose che, no. Meglio di no.

No mostri sotto il letto. No demoni.
Quella roba lì sta oltre il confine...

Ai miei gatti io ubbidisco senza ritegno.
Sono la loro schiava devota. :)

 
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Marjanna

Utente di lunga data
Grazie a te, proprio per uscire dalla recita convenuta :)

Ho letto lo stupore, sì.
Non lo stupore del "ma come??? udiu"

Ma lo stupore di fronte a qualcosa che non trova posto.
Che sembra fuori posto.

Quando ne avevo parlato, l'associazione "stupore" e "stupro" io non l'avevo vista. Me l'ha fatta vedere.

Guarda cosa avevo trovato...mi era salito il delitto anche con lo psyco con quell'associazione ed ero andata freneticamente a cercare roba che lo disconfermasse. ;):D


"In medicina, si definisce stupor la mancanza della funzione cognitiva critica unita a un livello di coscienza in cui il malato non è in grado di rispondere a stimoli basilari ma solo quasi esclusivamente a stimoli intensi, quali il dolore. È definita come una sindrome clinica dell'acinesia (stato di impossibilità di movimento) e del mutismo, ma con una relativa conservazione della coscienza di sé, con gli occhi aperti e in grado di seguire gli oggetti circostanti. Lo stupor non è assimilabile al coma o allo stato vegetativo, mentre riguarda maggiormente la diminuzione dell'attenzione, dell'orientamento e la modifica della capacità di comprensione.[1]

La parola deriva dal latino stupor che significa "insensibile".[2] Essa compare solitamente a seguito di malattie infettive, stati tossici complicati, grave ipotermia, malattie mentali (ad esempio la schizofrenia, grave depressione), malattie vascolari (ad esempio nell'encefalopatia ipertensiva), stati di shock (per esempio l'apprendimento di un evento luttuoso o la sopravvivenza a un grave incidente), neoplasie (ad esempio tumori cerebrali), carenza di vitamina D, emorragia subaracnoidea e così via.[3]"

E' semplicemente wikipedia.

Se indaghi le parole, che sono poi la nostra storia.
Se vaghi, raccogli informazioni, forse ti si apre il legame che io ho letto nel tuo scritto, fra stupore e disgusto. E impotenza. E rabbia.
Fuori posto. Io fuori posto.

Uno stupro, in contesto di pace, svela una evidenza che non è evidente.
G. mi aveva parlato del velo di Maya ( da Schopenhauer ai Veda), una piccola dolcezza.

Ossia che la violenza c'è. E' lì. Cammina con noi.
Non perchè c'è l'uomo nero. Non perchè il marito potrebbe uccidermi o il passante violentarmi.

C'è perchè ci compone. Ognuno. Fuori dal genere. Fuori dalla specie.

Poi, dai la stura alla violenza ed esce di tutto.
La guerra, è uno dei posti in cui la stura alla violenza esce fuori senza freni.

C'è tutto quello che serve.
E' tutto al suo posto.

E fuori dal recinto...ho postato appositamente quella poesia.
Io ho sentito nettamente in me quel desiderio descritto.
La ferocia.

Cosa faresti in guerra?

Ma anche semplicemente se qualcuno ti volesse costringere a.



Non mi stupisce e non mi disgusta che in guerra si faccia la guerra.
E che si usino tutte le armi a disposizione.
Compreso cazzo e figa. Siamo quella roba lì.

Mi disgusta che dopo 10.000 anni di storia, ancora si sia lì.
Come le formiche.
Ma peggio.
Perchè ci raccontiamo ancora le cazzate che si raccontavano ai tempi delle crociate. O prima.
Ancora uguali.

Ancora a non scegliere l'unica cosa che si può scegliere.

Ancora si è qui a dire...ma io no!
Io ci ho un buon motivo. E via di schieramenti.


Ma col cazzo. Per l'appunto. :)
E' quello che tu hai scritto prima Ipazia, noi come esseri umani, abbiamo Coscienza.
Il posto c'è già, è accaduto. Ancora, ancora ci stiamo ripetendo.
Per quanto trovi interessante anche io l'etimo delle parole, non colgo cosa tu mi voglia trasmettere, sempre l'intento sia di questo tipo.

Non è che non so che ci sono già state guerre, violenze nella guerra, e che la violenza è parte di noi però non mi si può prendere tre elementi del mondo animale, e usarli come giustificazione, è una paraculata.
La parola violenza la diamo noi, e la riconosciamo nell'istante in cui selezioniamo quei due tre elementi da riportare. Perchè un animale non lo fa. Non la chiama violenza. Come non chiama la solitudine o altro.
Io ti potrei riportare cose che ho visto in animali selvatici, e le ho viste di persona, e so che qualcuno le leggerebbe come azioni "buone".
Quello che noi vediamo nei documentari è un montaggio, fatto per l'uomo. Non so se ricordi i documentari degli anni 80, erano molto più "noiosi", non c'era la tecnologia di oggi, alcune parti di predazione venivano tagliate.

Se l'Italia entrasse in guerra, domani, mi attaccherei al caxxo come gran parte dei civili. Magari andrei in montagna, lì sarebbe più facile trovare acqua pulita e selvaggina e bacche. Se ne avessi la possibilità mi porterei delle pastiglie di morfina. Poi con il freddo probabilmente sarebbe necessario migrare. Ma non è neppure detto ci potrei arrivare, da un'altra parte.

Sulla costrizione anche lì, se mi arrivano 3 soldati di 30 anni alti 190.... ciaone. Scappi. Se ti riesce.
Cosa vuoi fare... se puoi far qualcosa lo fai prima. Poi magari c'è chi come te, ha fatto studi e allenamento e continua a portarlo avanti, e quindi ha più margine d'azione, ognuno valuta il suo.

Da uomo ti dico che si capisco i discorsi sulla violenza, e che in guerra si faccia la guerra, però da uomo ti dico anche che trovo la guerra una grandissima idiozia.

Giorni fa, per qualche tg, ho visto un frammento -non so se era una clip montata, non sono andata a verificare su facebook- in cui mostravano dei civili che camminavano. Stavano scappando. Fermano una donna che cammina a braccetto con una signora anziana. Il giornalista dice che le due donne non si conoscono. Ora, penso non ci voglia un genio, a capir che se scappi e rischi di morire, na vecchia è un peso morto, ti rallenta, è possibile necessiti di supporto. Però noi, qua, che parliamo della violenza, scriviamo da quel mondo lì. Quello dove la gente si prende i cani topo, o cani "mansueti", non belve da scagliare contro un nemico, con una dentatura atta a strappare.
 
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