Brunetta
Utente di lunga data
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Credo che il punto non sia questo.ma infatti sul mio primo intervento ho scritto che faccio sempre una tara del 90% a quello che ci propina la tv
Le ho lette. Ho letto anche testimonianze. Ho lette lettere.io non so , ma se leggi la storia nostra e delle nostre invasioni ci sono stati casi di stupri come anch egli americani e le truppe al seguito vedi i marocchini nel Lazio cosa hanno fatto .
Sì un po' è così. Anche se ho qualche dubbio su quel "diventa".Ma non mi pare che ne abbia parlato per esclusiva solidarietà verso le ucraine.
Credo di aver capito che cerca di capire come possa accadere che un ragazzo, un uomo possa diventare uno stupratore solo perché è in divisa.
Io ho dato una mia spiegazione.
Non ne ho citato un lunghissimo elenco.I lemuri che si strafanno col veleno lisergico di certi bruchi hanno un loro perchè.
e ti sei dimenticata di quei camorristi dei babbuini che esigono il pizzo dagli impala
Non so esattamente cosa segua, onestamente.Segue anche lui "Biologicamente" o la Scienza brutta di Barbascura?![]()
Ma non è così, è solo che questo sta accadendo ora. Poi in questo forum forse mi pare ci siano più persone aperte a certe discussioni. In altri contesti sono pensieri che tengo per me.
In Edo, mi viene in mente lui perchè è l'ultima discussione che ho seguito, mi pare evidente che è sconvolto perchè la donna che ha frequentato ha smesso di essere un oggetto per "il suo bene". Fa tutti dei giri mentali e proprio -mi pare- non gli riesce di considerare che sia un essere umano.
A lui era concesso cambiare idea, prima sta con lei, poi torna dalla moglie, quell'altra è una cosa, che doveva stare lì statica.
Però non leggo violenza, è proprio che lui non vede.
Lui, e sicuro non è il solo, ha un'idea di "donne del piacere", nate per quello, atte a quello. Infatti lei che diventa madre, lo destabilizza.
Poi non escludo che capiti lo stesso quando vengono violentate donne in una guerra, che non si tratta solo di una costrizione all'atto sessuale, capita siano pestate, capita vengano pugnalate e poi violentate, capita vengano violentate con oggetti che provocano ferite, tipo una bottiglia rotta introdotta nella vagina.
Allora studiare, parlare di alcuni argomenti, non serve a niente. Diciamo siamo bestie, e fine lì. Risolto l'argomento. Non so...
Sai cosa da fastidio a me?Omicron io non capisco il fottersene o non fottersene.
L'impotenza di persone come noi, o almeno come me, non la nego di certo.
Ho condiviso dei pensieri. Mi sembra dia fastidio, non ne capisco il motivo.
Poi certo non porterà chissà che utilità questo topic, ma non mi pare sia il solo che viene aperto.
Ti dirò Brunetta che lo stupro non riesco neppure a legarlo alla parola sesso. Perchè è una parola che di per se per me è positiva.
Se dovessi associare una parola a stupro direi annientamento, distruzione.
Lo sono solo se si esce dalla visione deterministica ed antropocentrica...le guerre imperialistiche delle formiche sono sempre istruttive
Propaganda di guerra.Stavo guardando il tg, poco fa, e ho sentito parlare delle donne ucraine che vengono violentate dai soldati russi.
Chiedo a chi ha fatto il militare, a chi è un uomo. Se vi trovaste ad essere un soldato, cos'è che accade nel cervello per ANCORA arrivare a violentare delle donne.
E' qualcosa che si insegna, qualcosa che si ordina, cos'è???
So che la guerra è la guerra, e la guerra è anche questo.
Non è che c'è la guerra di serie B o serie C, è guerra e basta.
Ma perchè? Perchè?
Pienamente d'accordo con te.sono istruttive da ogni angolatura. anche da un punto di vista tattico e di piano d'azione
Ti ringrazio Ipazia, per essere intervenuta.Sai cosa da fastidio a me?
Che dello stupro si parli in questo modo qui...come se fosse una cosa speciale.
Un accadimento straordinario. Come se ogni volta, fosse la prima volta.
E il mio stupore deriva dal fatto che ancora oggi, dopo 10.000 anni di storia, ancora sia la prima volta. Ancora si debba ripartire da capo.
non perchè io tenda ad una normalizzazione. Ma perchè non si muove il passo...non si affronta. Il discoro fra maschi e femmine, fra potenza e impotenza è ancora una nicchia. E' ancora radicato alla negazione. E alla specialità.
E io ho scritto in me - quindi sono ovviamente di parte - uno stupro "domestico".
Ossia uno stupro in un contesto di pace, se vogliamo.
Lo stupro è utilizzato, non solo dagli umani, per acquisire potere.
Per sfogare rabbia, impotenza, frustrazione.
A me da fastidio che dopo millenni di storia ancora ci sia stupore.
...e pensa, andando all'etimologia....stup-ro
(me l'aveva fatto notare lo psyco...quando raccontavo di me, del mio stupore in quella situazione, di come lo stupore mi avesse intorpidita e lasciata lì, stupefatta...come sotto stupefacente....)
"Il termine stupro, per la lingua italiana, significa in primo luogo violenza carnale, ovvero accoppiamento sessuale imposto con la violenza ad una donna vergine o a qualunque altra persona non consenziente; ma anche: attentato al pudore, profanazione, contaminazione, o ancora turpidine, impudicizia,seduzione, atto di libidine.Dando uno sguardo all’etimologia di questo vocabolo si può citare il latino
“stuprum” che significa onta, disonore, e che sembra potersi riferire alla radice “tup”, “stup” affine a “stud”: ottundere, urtare. Si può inoltre risalire al sanscrito “tup-ami” che vuol dire colpisco, offendo; al tedesco “stumpf”; l’olandese “stomp”:
ottuso che potrebbe riferirsi alla radice “stup” stupire.
In riferimento al greco troviamo ”t?pt?“ che significa batto, colpisco, ferisco, percuoto da vicino, in contrapposizione con il termine “ßa???”: getto, lancio con idea di lontananza. In questo senso, appare evidente come la parola stupro si
contrapponga dunque anche al termine “s?µßa???”: simbolo, che assume vari significati: quello di unire nel senso di mettere insieme, quello di spingere l’uno contro l’altro, sia in senso aggressivo (fare, azzuffare), sia in senso emulativo (confrontare) sia, infine, in senso associativo (contribuire). "
https://forum-antiviolenza.freeforu...TIMOLOGIA-STORIA-E-MITOLOGIA/discussione.aspx
Non so se riesco a farti arrivare quello che intendo.
L'uomo è quella bestia qui.
Non significa normalizzare. Ma accettare una realtà.
E da lì partire.
L'uomo fa la guerra.
E quando l'uomo e la donna hanno un nemico, lo fanno letteralmente a pezzi.
Quando quella bestialità non la si vuole dentro - e guarda un po', le guerre si combattono per grandi ideali, la pace, la democrazia, la libertà - è naturale che la si metta fuori.
Bottiglie. Coltelli. Vetro.
Tutto ciò che può essere un'arma viene usato per difendersi da se stessi in nome del Giusto.
Io andrei qui...per parlare di stupro.
E in particolare dello stupro di guerra.
Ecco, qui hai espresso esattamente quello che sento. Come avessi preso un arco e avessi centrato il bersaglio. Esattamente il centro.E' la consapevolezza di essere bestie, stupide, xenofobe, crudeli, violente che permette la scelta, data dalla Coscienza e dalla Conoscenza di fare diversamente.
Grazie a te, proprio per uscire dalla recita convenutaTi ringrazio Ipazia, per essere intervenuta.
Se anche tu hai letto stupore nel mio intervento, mi vengono dubbi su quanto ho espresso.
Non lo faccio ora, lascerò passare del tempo e tornerò a rileggere quanto ho scritto, per una visione "più lontana". Con le foto si usa fare così, si dice tienila lì ferma, e torna a guardarla tra qualche tempo, ne vedrai i difetti che ora non vedi.
In apertura ho inserito questa frase "So che la guerra è la guerra, e la guerra è anche questo. Non è che c'è la guerra di serie B o serie C, è guerra e basta." che, evidentemente erroneamente, pensavo levasse dubbi su interventi di stupore.
E' anche possibile che il disgusto che invece provo, a fronte di notizie come questa, sia una risposta ad uno stupore. Che altri non provano.
E ribadisco che si, provo disgusto.
Quoto una tua frase, che hai espresso in un altro intervento:
Ecco, qui hai espresso esattamente quello che sento. Come avessi preso un arco e avessi centrato il bersaglio. Esattamente il centro.
Non è la prima volta che leggendoti ho questa sensazione.
Ricordo alcune tue espressioni. Come quando a parlare della tua violenza subita, vedi i volti davanti a te, e le loro reazioni.
Già lo sai. Il silenzio. Quella sorta di imbarazzo davanti qualcosa che non si sa come prendere.
L'hai ben descritto, potrei farne solo brutte e scadenti copie.
E l'ho visto.
So di non avere ne sensibilità, ne le dovute conoscenze, come può avere uno psicologo, per trattare certi argomenti, e magari faccio peggio di altri che se ne stanno zitti, però ci sono dei motivi che mi portano ad andare oltre la "recita convenuta". Non è facile, perchè parte appunto il disgusto, e dietro l'angolo rabbia e senso di impotenza.
Poi ci metto un punto, mi fermo perchè... hai presente quelle immagini nei fumetti, dove mettono un'ombra tratteggiata nera sulla fronte? Mi fermo perchè vado altrove, a prendere un po' di colore. Ora scrivendo mi viene il pensiero di stare a fare l'ennesimo pasticcio di parole, e mi chiedo cosa mai arriverà.
Scrivi:
Quando quella bestialità non la si vuole dentro - e guarda un po', le guerre si combattono per grandi ideali, la pace, la democrazia, la libertà - è naturale che la si metta fuori.
Eh già...
Ti citavo quei due che sono un biologo e un chimico, che fanno divulgazione scientifica esattamente in modo dissacrante. Del secondo soprattutto è fissata mia figlia e ci guardiamo il canale YouTube. Ci si fanno un bel po' di risate e si impara. Così se oltre ai manga e simili vuoi approfondire anche argomenti più "terreni" in modo non esattamente scolastico puoi farlo da te.Non so esattamente cosa segua, onestamente.
Ma quando l'ho conosciuto, uno dei motivi per cui ho deciso che valeva la pena approfondire era che metteva in discussione le narrazioni prevalenti. Dissacrandole con leggerezza e con un sorriso.
Sui delfini stupratori, le femmine delfino subiscono stupri di gruppo, ma non sono le uniche...le femmine del germano rischiano di affogare, quelle dei rospi spesso finiscono strangolate...ecco, su questa roba abbiamo discusso in modo cattivo. E lui mi portava le fonti. Gli studi. Le prove.
Per un sacco di tempo.
So che studia e non parla a vanvera.E che è uno stronzo.
Da donna violentata mi ero costruita una mia narrazione a riguardo. Non sto qui a fare lo spiegone.
Ma, paradossalmente, sentirmi parte di un sistema, più ampio dell'umano, mi ha pacificata.
Che non significa che lo stupro è una pratica che ritengo valida o in un qualche modo giustificabile. Ma so, profondamente scritto, che esiste.
Che è un'arma di distruzione.
So esattamente cosa farei ad uno stupratore. E non è accarezzarlo con petali di rose. Molto probabilmente sarei ben peggio di lui.
Ma vederla declinata, non solo fra umani, mi ha tranquillizzata.
mi ha fatta sentire appartenente ad un sistema più ampio, che non so.
E il fatto che un maschio ne sapesse parlare senza piaggeria, senza compassione, ma richiedendomi un passaggio di grado nel sistema mi ha fatto bene.
Siamo predatori. E ci hanno raccontato che siamo buoni o cattivi.
Sono cazzate.
Siamo predatori. In questo momento in cima alla catena alimentare.
qualche migliaio di anni fa, i parenti dei miei dolci micetti mi avrebbero presa dalla testa ficcandomi i denti nel cranio e fracassandomelo per poi mangiarmi...pezzo a pezzo.
Poi c'è il racconto, speculare, per cui un certo tipo di crudeltà e cattiveria è solo di qualcuno, e soprattutto è fuori dal sistema.
Paradossalmente, nella narrazione della divinità umana, solo l'uomo stupra.
E' parte della nostra specialità...
Col cazzo. E' un coglione -l'uomo - come tutte le altre bestie e viceversa.
Siamo bestie.
E se questo può sembrare un discorso distruttivo, è esattamente l'opposto.
E' la consapevolezza di essere bestie, stupide, xenofobe, crudeli, violente che permette la scelta, data dalla Coscienza e dalla Conoscenza di fare diversamente.
Mi spiego?
Sono veramente pochissimi gli uomini, e le donne, che sanno prendere la scienza e usarla.
Non per elevarsi. Non per salvarsi.
Ma per capire.
Dal basso della bestialità in cui siamo immersi.
Me li sono segnati, quei due!!Ti citavo quei due che sono un biologo e un chimico, che fanno divulgazione scientifica esattamente in modo dissacrante. Del secondo soprattutto è fissata mia figlia e ci guardiamo il canale YouTube. Ci si fanno un bel po' di risate e si impara. Così se oltre ai manga e simili vuoi approfondire anche argomenti più "terreni" in modo non esattamente scolastico puoi farlo da te.
Gli animali sono meglio delle perzone!!!
Siamo tutti animali nessuno escluso. Lo stupro è parte della natura, come tante altre cose non proprio bellissime.
Del resto basta vedere quello che hai detto tu: "So esattamente cosa farei ad uno stupratore. E non è accarezzarlo con petali di rose. Molto probabilmente sarei ben peggio di lui."
Dici così perché sei venuta a contatto con la violenza e l'hai fatta tua. Una donna che non ha subito una cosa del genere, molto probabilmente, non può capire cosa intendi tu con quel sarei peggio di lui. Ma lui ha messo te nella condizione di entrare in contatto con il tuo io profondo, animale, violento. E quella violenza che useresti è qualcosa di assolutamente naturale, nel vero senso della parola. La natura dell'uomo è violenta. Come la natura dei delfini, animali intelligentissimi, ma dediti a stupri di gruppo e ad autoerotismo con pesci decapitati.
E le mantidi, che uccidono il maschio in fase d'accoppiamento. Ma sulle mantidi ti regalo un'altra perla: il maschio nella testa ha dei circuiti inibitori che lo inibiscono per l'appunto all'inizio dell'atto. Appena la femmina gli stacca la testa il circuito inibitorio salta e le prestazioni diventano di gran lunga migliori. Che vuoi dire? Respect!
Ma cosa sono la malattia, la disfunzione e la devianza se non natura stessa? La malattia è trasformazione, la disfunzione un'alterazione e la devianza è qualcosa che fuoriesce dal comune. Niente di tutto ciò è al di fuori della natura però.Me li sono segnati, quei due!!
(grazie!, prima mi era sfuggito il ringraziamento...ero presa a rispondere e ho dimenticato "le buone creanze")
E al grassetto mi inchino.
E sì, condivido.
Lo stupro è parte della natura. La violenza è parte della natura.
Come condivido il fatto che non aver incontrato la violenza, non permette di capire quella mia affermazione.
E a volte neppure averla incontrata, ti devo dire.
Narrare la natura nella versione disneyana è un modo articolato per non narrare noi stessi a noi stessi.
Per perdere realtà e concretezza.
Per attuare quell'azione pelosa e perbenista del giudizio che mette la distanza fra sè e la propria natura, delegandola alla malattia, alla disfunzione, alla devianza.
Che mi disgusta. Questa sì mi disgusta profondamente.
In una cosa ci distinguiamo nettamente dagli altri animali.
Noi rispondiamo alle immagini del sè.
Sapevo delle mantidi...e ogni volta che ci penso mi viene in mente l'impero dei sensi...quando lei, dopo averl ucciso, gli ha tagliato il cazzo e se lo è infilato per portarlo sempre con sè. L'ultimo atto d'amore.![]()
Esattamente.Ma cosa sono la malattia, la disfunzione e la devianza se non natura stessa? La malattia è trasformazione, la disfunzione un'alterazione e la devianza è qualcosa che fuoriesce dal comune. Niente di tutto ciò è al di fuori della natura però.
L'unica cosa profondamente umana e non naturale è proprio il giudizio.
Oddio, il mio gatto ogni tanto mi giudica, ma i gatti sono esseri superiori per cui non conta.
E' quello che tu hai scritto prima Ipazia, noi come esseri umani, abbiamo Coscienza.Grazie a te, proprio per uscire dalla recita convenuta
Ho letto lo stupore, sì.
Non lo stupore del "ma come??? udiu"
Ma lo stupore di fronte a qualcosa che non trova posto.
Che sembra fuori posto.
Quando ne avevo parlato, l'associazione "stupore" e "stupro" io non l'avevo vista. Me l'ha fatta vedere.
Guarda cosa avevo trovato...mi era salito il delitto anche con lo psyco con quell'associazione ed ero andata freneticamente a cercare roba che lo disconfermasse.
"In medicina, si definisce stupor la mancanza della funzione cognitiva critica unita a un livello di coscienza in cui il malato non è in grado di rispondere a stimoli basilari ma solo quasi esclusivamente a stimoli intensi, quali il dolore. È definita come una sindrome clinica dell'acinesia (stato di impossibilità di movimento) e del mutismo, ma con una relativa conservazione della coscienza di sé, con gli occhi aperti e in grado di seguire gli oggetti circostanti. Lo stupor non è assimilabile al coma o allo stato vegetativo, mentre riguarda maggiormente la diminuzione dell'attenzione, dell'orientamento e la modifica della capacità di comprensione.[1]
La parola deriva dal latino stupor che significa "insensibile".[2] Essa compare solitamente a seguito di malattie infettive, stati tossici complicati, grave ipotermia, malattie mentali (ad esempio la schizofrenia, grave depressione), malattie vascolari (ad esempio nell'encefalopatia ipertensiva), stati di shock (per esempio l'apprendimento di un evento luttuoso o la sopravvivenza a un grave incidente), neoplasie (ad esempio tumori cerebrali), carenza di vitamina D, emorragia subaracnoidea e così via.[3]"
E' semplicemente wikipedia.
Se indaghi le parole, che sono poi la nostra storia.
Se vaghi, raccogli informazioni, forse ti si apre il legame che io ho letto nel tuo scritto, fra stupore e disgusto. E impotenza. E rabbia.
Fuori posto. Io fuori posto.
Uno stupro, in contesto di pace, svela una evidenza che non è evidente.
G. mi aveva parlato del velo di Maya ( da Schopenhauer ai Veda), una piccola dolcezza.
Ossia che la violenza c'è. E' lì. Cammina con noi.
Non perchè c'è l'uomo nero. Non perchè il marito potrebbe uccidermi o il passante violentarmi.
C'è perchè ci compone. Ognuno. Fuori dal genere. Fuori dalla specie.
Poi, dai la stura alla violenza ed esce di tutto.
La guerra, è uno dei posti in cui la stura alla violenza esce fuori senza freni.
C'è tutto quello che serve.
E' tutto al suo posto.
E fuori dal recinto...ho postato appositamente quella poesia.
Io ho sentito nettamente in me quel desiderio descritto.
La ferocia.
Cosa faresti in guerra?
Ma anche semplicemente se qualcuno ti volesse costringere a.
Non mi stupisce e non mi disgusta che in guerra si faccia la guerra.
E che si usino tutte le armi a disposizione.
Compreso cazzo e figa. Siamo quella roba lì.
Mi disgusta che dopo 10.000 anni di storia, ancora si sia lì.
Come le formiche.
Ma peggio.
Perchè ci raccontiamo ancora le cazzate che si raccontavano ai tempi delle crociate. O prima.
Ancora uguali.
Ancora a non scegliere l'unica cosa che si può scegliere.
Ancora si è qui a dire...ma io no!
Io ci ho un buon motivo. E via di schieramenti.
Ma col cazzo. Per l'appunto.![]()