Quando c'è di mezzo il lavoro... cosa si fa?

Brunetta

Utente di lunga data
Mi piaceva il rapporto che avevamo e forse anche certe attenzioni. Ma non avrei voluto che degenerasse nel resto e secondo me la dimostrazione - anche a me stessa - è stata che il rapporto che abbiamo avuto non me lo sono goduta per niente, è stata una forzatura e ti assicuro che proprio anche ora non riuscirei a farlo ancora.
Io adesso vorrei solo che mi lasciasse stare ma ho paura a dirglielo, ho paura di trovarmi in una situazione di conflitto.
Parlagli. Buttà lì che le sue iniziative sono inappropriate sul luogo di lavoro e che già non era andata bene.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Ciao a tutti... scrivo qui perché non so a chi chiedere aiuto. Non posso parlare con amici, amiche, nessuno...
Non so proprio come comportarmi e come risolvere questa cosa.
Provo a riassumere. Io ho 40 anni, ho un compagno da 12, ci amiamo molto, ci siamo sempre amati tanto, abbiamo affrontato tanti problemi, neanche troppo leggeri, compresa la malattia della nostra bambina e ci siamo sempre stati vicini, supportati. Purtroppo economicamente abbiamo avuto qualche difficoltà, soprattutto perché per stare dietro alla bambina io avevo dovuto lasciare il mio lavoro poi, 6 anni fa ho ricominciato a lavorare ed è andata molto bene, ho fatto un sacco di sbattimenti e alla fine ho ottenuto aumento e promozione. Ero proprio felice perché finalmente ho avuto un po' di respiro dal punto di vista economico.
Dopo la promozione ho iniziato a lavorare su un progetto a diretto contatto con il mio amministratore delegato. Io avevo 37 e il CEO una decina in più. Contate quindi che l'ambiente era molto giovanile, molto informale e io questa persona ci siamo avvicinati molto, diciamo che potevo quasi considerarlo un amico. Nello stesso periodo ci siamo trovati di nuovo ad avere dei problemi con la bambina e lui è stato molto comprensivo, addirittura aiutandomi a trovare uno specialista che potesse aiutarci.
Provo a farla breve, nel giro di pochissimo questa situazione è degenerata e complice una cena insieme, fatta perché avevamo chiuso tardi dei meeting con gli stati uniti, lui ci ha provato con me. Da lì è iniziato un periodo difficilissimo in cui lui mi tampinava tantissimo, mi scriveva messaggi, mi proponeva uscite, weekend in giro. Ho sempre detto di no a tutto. Per 4 mesi non mi ha dato tregua e io mi sono trovata nella posizione difficilissima di dovergli dire di no, senza offenderlo, senza mortificarlo, perché terrorizzata di perdere il mio lavoro, anche perché tanto quanto con me era sempre stato comprensibile, disponibile e molto bravo a coinvolgermi nei progetti, avevo visto quanto poteva essere stronzo se non gli andavi giù; e se da una parte sono sempre stata convinta della mia professionalità, avevo il dubbio che mi tenesse in considerazione solo perché si era invaghito. Inoltre nel mentre lui ha avuto un problema famigliare e spesso cercava il mio conforto (si è approfittato di questa cosa? non lo so), chiedendomi aiuto per delle cose personali, confidandosi con me etc.
A un certo punto era arrivato a chiedermi ogni giorno di vederci, di stare insieme, e ogni giorno io cercare di mediare, il caffè sì, ma la cena no, rispondevo ai messaggi ma senza esagerare etc.
Finché una sera , in cui ci siamo trovati a chiudere delle attività fino a tardi, ci siamo trovati da soli in ufficio e mi è praticamente saltato addosso, anche in maniera un po' aggressiva e io ci sono stata. Non so perché, non sapevo come dirgli di no, ho pensato anche che magari stavo facendo la difficile - come mi diceva lui. Non lo so davvero, non mi ha obbligato perché forse avrei potuto evitare tutto, i messaggi, le chiamate, il chiedere a lui aiuto per delle cose, a essere presente per lui quando me lo aveva chiesto... Comunque è stato orribile, ve lo assicuro. Per quanto ci fosse una certa "complicità" tra di noi, il sesso è stato uno schifo.
Io mi sono sentita umiliata e mi porto ancora dietro i sensi di colpa per questa cosa.
Dopo questo episodio mi ha cercato ancora per qualche giorno e poi è sparito: magicamente il suo interesse per me era scomparso, non gliene è fregato più niente, di come stessi, di mia figlia, del lavoro, del rapporto che avevamo, niente. Assurdo, io ero quasi arrabbiata, tanto che ho provato qualche volta io a farmi sentire, visto che sapevo che era ancora in ballo con certi problemi etc e lui zero. Ma poi mi sono resa conto che mi aveva fatto un favore, mi sono sentita sollevata.
Poi c'è stata la pandemia e una volta sola mi ha contattato proponendomi spudoratamente del sesso in videocall... io l'ho buttata sul ridere ed è finita lì (anche se luisi era molto incazzato per il rifiuto)
Per fortuna dopo qualche mese mi sono licenziata perché ho avuto una buona offerta da un'altra parte.
Ora, a distanza di 2 anni, anche lui ha cambiato lavoro ed è di nuovo nella mia stessa azienda, è di nuovo il mio capo. Nella mia città purtroppo non ci sono molti posti dove lavorare, nel nostro settore, però la sfiga a volte ci mette del suo...
Per un paio di mesi è andato tutto liscio, ma io ho percepito subito quella confidenza, quegli sguardi e ora ha ricominciato a tormentarmi. Sono angosciata, ogni volta che ricevo un suo messaggio sto male e non so davvero come comportarmi.
Continuo a ignorarlo, ma non posso del tutto, perché mischia sempre lavoro con cose personali (mi chiama per chiedermi delle cose di lavoro e la conversazione devia su altro, mi fa chiamare in riunioni anche se non c'entro nulla e mi manda messaggi tutto il tempo etc). Io non voglio andarmene via, questo lavoro mi piace,sono brava, mi pagano bene. Ma non so nemmeno come riuscire ad allontanarlo...
Ho pensato anche di dirlo al mio compagno,ma credo che non sarebbe d'aiuto... non so cosa fare. Voi cosa ne pensate?
ti ha violentata, ma non hai alcun modo di provarlo. il fatto che "casualmente" sia di nuovo il tuo capo è inquietante. cambia lavoro. di corsa
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ciao a tutti... Ma non so nemmeno come riuscire ad allontanarlo...
Ho pensato anche di dirlo al mio compagno,ma credo che non sarebbe d'aiuto... non so cosa fare. Voi cosa ne pensate?
Ciao, che brutta situazione.

tu sei lucida in questo periodo?

Il tipo, stando a quello che racconti è uno stronzo che usa il potere.
Sempre stando a quello che racconti però si lascia anche respingere.

Io al tuo posto non parlerei con amici e nessuno e per ora nemmeno colleghi, ma farei un giretto dal mio avvocato descrivendo la situazione e facendomi dare due dritte fondate su come tutelarmi.

Partirei dall'idea di tutela, mezzi e modi, considerando anche un quadro più ampio di attacco.

E la chiacchierata mi farei aiutare a prepararla in un modo strategico anche per farci star dentro cose che riguardano il passato. (in quel vostro passato ci sono elementi opachi e ambigui che devono essere considerati)

E poi inizierei ad agire mettendo i paletti alla mia posizione.

Non hai un avvocato di fiducia con cui fare due parole informalmente?

condivido chi ti ha detto di registrare, ma visto che in quella linea è prevista la possibilità di attacco (la registrazione servirebbe a quello e non a tenerla lì) io la linea di attacco la preparerei con scrupolo.

Parte del piano B: iniziare a guardarmi in giro per avere alternative lavorative. Non so come sia la tua realtà lavorativa, non so come funziona in termini di "reputazione". Ma è un aspetto da considerare e programmare.

Questa la parte razionale.

La parte emotiva...uno così si merita di essere atterrato e lasciato in terra.
Non so come sei messa tu, per questo ti chiedevo se sei lucida.
Se mi immedesimo, fanculo il lavoro e l'obiettivo mio diventerebbe farlo strisciare chiedendo scusa.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Ciao a tutti... scrivo qui perché non so a chi chiedere aiuto. Non posso parlare con amici, amiche, nessuno...
Non so proprio come comportarmi e come risolvere questa cosa.
Provo a riassumere. Io ho 40 anni, ho un compagno da 12, ci amiamo molto, ci siamo sempre amati tanto, abbiamo affrontato tanti problemi, neanche troppo leggeri, compresa la malattia della nostra bambina e ci siamo sempre stati vicini, supportati. Purtroppo economicamente abbiamo avuto qualche difficoltà, soprattutto perché per stare dietro alla bambina io avevo dovuto lasciare il mio lavoro poi, 6 anni fa ho ricominciato a lavorare ed è andata molto bene, ho fatto un sacco di sbattimenti e alla fine ho ottenuto aumento e promozione. Ero proprio felice perché finalmente ho avuto un po' di respiro dal punto di vista economico.
Dopo la promozione ho iniziato a lavorare su un progetto a diretto contatto con il mio amministratore delegato. Io avevo 37 e il CEO una decina in più. Contate quindi che l'ambiente era molto giovanile, molto informale e io questa persona ci siamo avvicinati molto, diciamo che potevo quasi considerarlo un amico. Nello stesso periodo ci siamo trovati di nuovo ad avere dei problemi con la bambina e lui è stato molto comprensivo, addirittura aiutandomi a trovare uno specialista che potesse aiutarci.
Provo a farla breve, nel giro di pochissimo questa situazione è degenerata e complice una cena insieme, fatta perché avevamo chiuso tardi dei meeting con gli stati uniti, lui ci ha provato con me. Da lì è iniziato un periodo difficilissimo in cui lui mi tampinava tantissimo, mi scriveva messaggi, mi proponeva uscite, weekend in giro. Ho sempre detto di no a tutto. Per 4 mesi non mi ha dato tregua e io mi sono trovata nella posizione difficilissima di dovergli dire di no, senza offenderlo, senza mortificarlo, perché terrorizzata di perdere il mio lavoro, anche perché tanto quanto con me era sempre stato comprensibile, disponibile e molto bravo a coinvolgermi nei progetti, avevo visto quanto poteva essere stronzo se non gli andavi giù; e se da una parte sono sempre stata convinta della mia professionalità, avevo il dubbio che mi tenesse in considerazione solo perché si era invaghito. Inoltre nel mentre lui ha avuto un problema famigliare e spesso cercava il mio conforto (si è approfittato di questa cosa? non lo so), chiedendomi aiuto per delle cose personali, confidandosi con me etc.
A un certo punto era arrivato a chiedermi ogni giorno di vederci, di stare insieme, e ogni giorno io cercare di mediare, il caffè sì, ma la cena no, rispondevo ai messaggi ma senza esagerare etc.
Finché una sera , in cui ci siamo trovati a chiudere delle attività fino a tardi, ci siamo trovati da soli in ufficio e mi è praticamente saltato addosso, anche in maniera un po' aggressiva e io ci sono stata. Non so perché, non sapevo come dirgli di no, ho pensato anche che magari stavo facendo la difficile - come mi diceva lui. Non lo so davvero, non mi ha obbligato perché forse avrei potuto evitare tutto, i messaggi, le chiamate, il chiedere a lui aiuto per delle cose, a essere presente per lui quando me lo aveva chiesto... Comunque è stato orribile, ve lo assicuro. Per quanto ci fosse una certa "complicità" tra di noi, il sesso è stato uno schifo.
Io mi sono sentita umiliata e mi porto ancora dietro i sensi di colpa per questa cosa.
Dopo questo episodio mi ha cercato ancora per qualche giorno e poi è sparito: magicamente il suo interesse per me era scomparso, non gliene è fregato più niente, di come stessi, di mia figlia, del lavoro, del rapporto che avevamo, niente. Assurdo, io ero quasi arrabbiata, tanto che ho provato qualche volta io a farmi sentire, visto che sapevo che era ancora in ballo con certi problemi etc e lui zero. Ma poi mi sono resa conto che mi aveva fatto un favore, mi sono sentita sollevata.
Poi c'è stata la pandemia e una volta sola mi ha contattato proponendomi spudoratamente del sesso in videocall... io l'ho buttata sul ridere ed è finita lì (anche se luisi era molto incazzato per il rifiuto)
Per fortuna dopo qualche mese mi sono licenziata perché ho avuto una buona offerta da un'altra parte.
Ora, a distanza di 2 anni, anche lui ha cambiato lavoro ed è di nuovo nella mia stessa azienda, è di nuovo il mio capo. Nella mia città purtroppo non ci sono molti posti dove lavorare, nel nostro settore, però la sfiga a volte ci mette del suo...
Per un paio di mesi è andato tutto liscio, ma io ho percepito subito quella confidenza, quegli sguardi e ora ha ricominciato a tormentarmi. Sono angosciata, ogni volta che ricevo un suo messaggio sto male e non so davvero come comportarmi.
Continuo a ignorarlo, ma non posso del tutto, perché mischia sempre lavoro con cose personali (mi chiama per chiedermi delle cose di lavoro e la conversazione devia su altro, mi fa chiamare in riunioni anche se non c'entro nulla e mi manda messaggi tutto il tempo etc). Io non voglio andarmene via, questo lavoro mi piace,sono brava, mi pagano bene. Ma non so nemmeno come riuscire ad allontanarlo...
Ho pensato anche di dirlo al mio compagno,ma credo che non sarebbe d'aiuto... non so cosa fare. Voi cosa ne pensate?
Io lo direi ai carabinieri più che al tuo compagno.
 

CIRCE74

Utente di lunga data
Ho letto che te e il tuo compagno avete già affrontato cose brutte insieme...io ci affronterei anche questa...questo "signore" continua perché sa che probabilmente te non reagirai per paura che tuo marito venga a sapere del trascorso, se non avrai più niente da nascondere a tuo marito potrai dire tranquillamente al soggetto in questione che se continua lo denunci...e se la cosa va avanti la denuncia se la becca veramente. Lui gioca sul fatto che il tuo sentirti in colpa ti rende debole, fagli capire che non lo sei, che hai una famiglia alle spalle che ti supporta e vedrai che tutto cambia, questi esseri (non possono essere definiti uomini) sono tra le altre cose vigliacchi....se lo affronti supportata da tuo marito scapperà con la coda tra le gambe.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Serena, anni fa io fui vittima di molestie, venivo seguito e la cosa mi allarmo‘, non dettaglio ulteriormente, ma tutto ciò fu seria fonte di preoccupazione mia e dei miei famigliari.
Andai quindi dai carabinieri spiegando quanto stava accadendo.
Ci andai con mia moglie e mio cognato.
Trovai un comandante molto comprensivo il quale mi consiglio‘ di non fare alcuna denuncia e di dar loro un paio di settimane di tempo.
Non seppi mai come intervenirono, ma il mio perseguitatore svanì.
Mai più visto.
Mi sentii tutelato, senza sapere come.
Io al posto tuo una chiacchierata andrei a farcela.
Sono persone anche loro, una telefonata se vogliono farla la fanno ed e‘ sufficiente a farlo cagare in mano.
 

Ulisse

Utente di lunga data
Perchè dovrebbe addirittura cercare un altro lavoro visto che questo la soddisfa come soldi e tipologia?

Non conosco il suo settore e, quindi, non so il relativo mercato cosa attualmente offre però, cambiare e darla vinta ad uno stronzo del genere mi sembra una ulteriore sconfitta.

Al suo posto cercherei prima di tutto il modo di fargli capire, fermamente, che non mi interessa per niente e che deve dimenticare cosa è successo in passato.
Sottolineando che da li non ti muovi e, che se si permette solo di provarci con un dito, sei decisa ad attivarti sia con la dirigenza che tramite la legge.
Certi polveroni danneggiano tutti, lui compreso...questo cercherei di far capire.

Opterei per questa soluzione perchè non ritengo abbia fatto bene la prima volta a cedere e non dargli un calcio nelle palle o, se veramente e totalmente costretta al rapporto, a non dire tutto e subito al compagno fino ad arrivare alla denuncia.
Ma sulla totale costrizione ho dei dubbi visto da come ha scritto...anche la delusione per essere poi ignorata non è tipica di chi è stata costretta.

Come compagno, saperlo ora mi farebbe girare i coglioni.
Essere tenuto fuori da una cosa del genere, dove invece dovrei essere il primo ad essere coinvolto, non mi sembra in linea con chi dice di essere una coppia unita, che ha superato tante cose insieme.
 

void

Utente di lunga data
Sai che io penso che sia uno di quelli a cui piace giocare e una volta ottenuto quello che voleva semplicemente ha perso interesse. Conta che quando l'ho poi cercato, per sapere come stava etc, mi ha trattato anche male, quasi avesse paura che io mi fossi fatta dei film su di noi.
Ma ora è come se avesse azzerato tutto, di nuovo amicone, a chiedermi come vanno le cose,mi ha portato un regalo per mia figlia (una cazzata eh, ma si ricordava di una roba che a lei piaceva),ha proprio ricominciato il corteggiamento ma ora è ancora più diretto, esplicitamente mi ha detto una frase tipo "visto che lo abbiamo già fatto perché non dovremmo farlo ancora".
Ahh mi sono anche dimenticata una cosa, che nel vecchio posto di lavoro qualcuno aveva iniziato a fare insinuazioni, perché sai puoi nascondere nascondere, ma lui aveva degli atteggiamenti veramente molto espliciti, eio sto giro ho provato a usare quella "scusa", della reputazione etc. Ma non gliene frega niente.
Sono veramente angosciata.
Scusa, ma lui ti ha praticamente violentata e tu lo hai chiamato per sapere come stava??????
Siamo nel 2022, con tutti i limiti della nostra società di m.... ci sono delle tutele sul lavoro contro le molestie. La prima persona interessata ad evitare di finire in casino simile è lui pertanto per agire così deve sentirsi proprio sicuro di non correre rischi. Con un po' di messaggi compromettenti o qualche registrazione telefonica hai la possibilità di fargli saltare il posto. Le molestie nelle società strutturate sono sancite duramente, figuriamoci poi se vengono da un CEO.
Sinceramente io al posto tuo cercherei per prima cosa di fare chiarezza in te.
 

desire.vodafone

Utente di lunga data
Per me lui ti piace, ma non lo vuoi ammettere.
Non è una bella situazione, ma di contro ci hai messo del tuo.... Sotto sotto ti piacevano le su attenzioni, così come ha suggerito brunetta.
Una non risposta vale più di mille parole, le tue riaposte dirette o indirette gli hanno permesso di "infilarsi", e piano piano di portarsi a casa il "bottino".
Quindi purtroppo hai sbagliato tu, lui è uno dei tanti che sfrutta la sua posizione. Ma lo può fare solo con chi glielo permette.
Devi imparare dalle profumiere, sfruttare le sue debolezze per ottenere quello che vuoi tu, e non il contrario.
In pratica dovevi fargliela annusare senza concedergli nulla, nemmeno un caffè fuori dall'ambiente di lavoro.
Personalmente né ho conosciute tante di profumiere, quindi ti parlo per esperienza. Sono ovviamente donne con cui non ho avuto alcuna tipologia di rapporto, ma ammetto di non averci mai rimesso nulla se non il tempo (che non è poco).
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Non è una bella situazione, ma di contro ci hai messo del tuo.... Sotto sotto ti piacevano le su attenzioni, così come ha suggerito brunetta.
Una non risposta vale più di mille parole, le tue riaposte dirette o indirette gli hanno permesso di "infilarsi", e piano piano di portarsi a casa il "bottino".
Quindi purtroppo hai sbagliato tu, lui è uno dei tanti che sfrutta la sua posizione. Ma lo può fare solo con chi glielo permette.
Devi imparare dalle profumiere, sfruttare le sue debolezze per ottenere quello che vuoi tu, e non il contrario.
In pratica dovevi fargliela annusare senza concedergli nulla, nemmeno un caffè fuori dall'ambiente di lavoro.
Personalmente né ho conosciute tante di profumiere, quindi ti parlo per esperienza. Sono ovviamente donne con cui non ho avuto alcuna tipologia di rapporto, ma ammetto di non averci mai rimesso nulla se non il tempo (che non è poco).
Io invece quando ho capito che erano profumiere…mi sono finto fedele a mia moglie. 😂
 

JON

Utente di lunga data
Non è una bella situazione, ma di contro ci hai messo del tuo.... Sotto sotto ti piacevano le su attenzioni, così come ha suggerito brunetta.
Una non risposta vale più di mille parole, le tue riaposte dirette o indirette gli hanno permesso di "infilarsi", e piano piano di portarsi a casa il "bottino".
Quindi purtroppo hai sbagliato tu, lui è uno dei tanti che sfrutta la sua posizione. Ma lo può fare solo con chi glielo permette.
Devi imparare dalle profumiere, sfruttare le sue debolezze per ottenere quello che vuoi tu, e non il contrario.
In pratica dovevi fargliela annusare senza concedergli nulla, nemmeno un caffè fuori dall'ambiente di lavoro.
Personalmente né ho conosciute tante di profumiere, quindi ti parlo per esperienza. Sono ovviamente donne con cui non ho avuto alcuna tipologia di rapporto, ma ammetto di non averci mai rimesso nulla se non il tempo (che non è poco).
Rispondo al tuo post, ma voglio solo approfittarne per esprimere alcune questioni.

Tenere a bada quei soggetti non è facile, soprattutto per una donna. Può essere fattibile, ma un conto sono le parole, un altro le effettive possibilità di intervenire. Soprattutto perchè, e questo caso ne è un esempio lampante, spesso vi è un fattore di asservimento alla base del rapporto stesso.

Intanto, c'è poco da fare, il potere esercitato stabilisce a priori un rapporto sbilanciato che vede lei, come tante/i altre/i in simili contesti, in una posizione certamente svantaggiata. In secondo luogo il fatto di essersi invaghita, se lo è stata veramente ma ho qualche dubbio, non costituisce nessuna colpa, ha già detto di essere stata consenziente (anche se va detto che le pressioni psicologiche esercitate da un simile soggetto portano a comportamenti che non lasciano spazio al libero arbitrio) e comunque in qualche modo di essersi resa "complice" prima ancora che amante.
Il punto è che, amanti o amici, scopate o non scopate, complicità o schiavismo, lei ha il sacrosanto diritto di tirarsi fuori quando vuole da una situazione che la angoscia seriamente. Questa cosa le viene impedita ed è un feroce attacco alla sua libertà. Soggetti del genere esercitano ingerenze di ogni tipo nella vita delle loro vittime.
 

desire.vodafone

Utente di lunga data
Certo, ma vabbè.... Personalmente non sono disposto a scendere a compromessi nemmeno in un contesto di lavoro... Per esempio (ovviamente differente da questo contesto) io non ho ceduto al ricatto in atto negli ultimi due anni: se ti vaccini puoi lavorare, se non ti vaccini sei fuorilegge.
Fanculo, ho mollato il lavoro e non ho ceduto al ricatto. Con tutte le difficoltà del caso, in qualche modo si va avanti.
Lei ha ceduto, fin da subito... Un po'come se si fosse fatta la prima dose 😂 fatta una te le fai tutte. Difficile cambiare dopo.
 

Ulisse

Utente di lunga data
io non ho ceduto al ricatto in atto negli ultimi due anni: se ti vaccini puoi lavorare, se non ti vaccini sei fuorilegge
è un tantino diverso il tuo caso eh
l'obbligo vaccinale, pena la perdita di certi tipi di lavoro , è dettato dal voler salvaguardare la salute dei cittadini
non facendolo se ne pagano le conseguenze.

non mi sembra sia il caso di farne un parallelismo con un rapporto sessuale ai limiti dello stupro
 

JON

Utente di lunga data
Certo, ma vabbè.... Personalmente non sono disposto a scendere a compromessi nemmeno in un contesto di lavoro... Per esempio (ovviamente differente da questo contesto) io non ho ceduto al ricatto in atto negli ultimi due anni: se ti vaccini puoi lavorare, se non ti vaccini sei fuorilegge.
Fanculo, ho mollato il lavoro e non ho ceduto al ricatto. Con tutte le difficoltà del caso, in qualche modo si va avanti.
Lei ha ceduto, fin da subito... Un po'come se si fosse fatta la prima dose 😂 fatta una te le fai tutte. Difficile cambiare dopo.
Il tuo caso non è minimamente sovrapponibile, tuttavia è tanto superficiale come esempio quanto indicativo, in tutta la sua semplicità, di dove risieda il problema principale, ovvero il deterrente coercitivo della questione lavoro. Ma va considerato che è anche una questione piuttosto soggettiva.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Certo, ma vabbè.... Personalmente non sono disposto a scendere a compromessi nemmeno in un contesto di lavoro... Per esempio (ovviamente differente da questo contesto) io non ho ceduto al ricatto in atto negli ultimi due anni: se ti vaccini puoi lavorare, se non ti vaccini sei fuorilegge.
Fanculo, ho mollato il lavoro e non ho ceduto al ricatto. Con tutte le difficoltà del caso, in qualche modo si va avanti.
Lei ha ceduto, fin da subito... Un po'come se si fosse fatta la prima dose 😂 fatta una te le fai tutte. Difficile cambiare dopo.
La questione non è se lei abbia ceduto o meno (cos'è, vale ancora la pubblica fustigazione in sala mensa?)

Il punto è che se io cedo e poi cambio idea, tu ti levi dai coglioni.

SE non lo fai, se non ti levi dai coglioni alla prima richiesta di farlo, stai abusando di una posizione di potere.

E il punto è questo. Invece.

Quanto al difficile cambiare dopo...il consenso può essere ritirato in ogni momento.
Se questo non può avvenire, non è una dose. E' un abuso.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
è un tantino diverso il tuo caso eh
l'obbligo vaccinale, pena la perdita di certi tipi di lavoro , è dettato dal voler salvaguardare la salute dei cittadini
non facendolo se ne pagano le conseguenze.

non mi sembra sia il caso di farne un parallelismo con un rapporto sessuale ai limiti dello stupro
ai limiti?
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
La questione non è se lei abbia ceduto o meno (cos'è, vale ancora la pubblica fustigazione in sala mensa?)

Il punto è che se io cedo e poi cambio idea, tu ti levi dai coglioni.

SE non lo fai, se non ti levi dai coglioni alla prima richiesta di farlo, stai abusando di una posizione di potere.

E il punto è questo. Invece.

Quanto al difficile cambiare dopo...il consenso può essere ritirato in ogni momento.
Se questo non può avvenire, non è una dose. E' un abuso.
in sala mensa c'è la crocifissione su croce di Sant'Andrea.

il concetto di consenso resterà sempre uno sconosciuto, tocca prenderne atto
 
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