omicron
Pigra, irritante e non praticante
Scusa eh ma io rispondo a quello che mi dici tuErano deroghe.
Ed in ogni caso i genitori che partecipavano alla mensa lo facevano una tantum e in modo programmato.
Ma, in linea generale, la scuola sarebbe stata istituita per istruire e formare.
Poi, come diceva arci, è diventata un collocamento per i piccoletti e anche per alcuni insegnanti. Divenendo u luogo di accudimento.
Il punto è che la scuola non risponde agli individui e alle esigenze degli individui. Necessariamente deve generalizzare.
Per quanto la politica si spertichi spendendo paroloni come personalizzazione e cazzate affini.
comunque...questo è parecchio ot.
Capisco che la percezione di un genitore sia quella di esclusione. E di preoccupazione.
Affidano i loro figli a sconosciuti. E se ne sentono di tutti i colori, quindi gli immaginari sono coloriti.
Sai che da quello che descrivi mi sembra un gran casino?
In ordine:
Io non ho detto che tua figlia ha attutato un piano e non l'ho detto perchè so che non le sarebbe possibile farlo.
Le servirebbe aver sviluppato un pensiero astratto prima per pensare e poi per sviluppare un piano, che oltre al pensiero astratto richiede competenze di metacognizione e poi una teoria della mente con annesso superamento di falsa credenza di almeno primo ordine.
Tutta roba che si inizia a sviluppare intorno ai 6 anni.
Il pensiero astratto andiamo direttamente intorno agli 11, nella migliore delle ipotesi.
Tua figlia è troppo piccola.
Funziona ancora principalmente con pensiero concreto ed egocentrico.
Non è in grado di prevedere conseguenze (che è poi il motivo per cui cascano guardando una mosca spaccandosi la testa: non sapendo prevedere le conseguenze non sanno riconoscere i pericoli.)
Ho scritto, invece, che alcuni meccanismi si sviluppano in modo assolutamente inconsapevole per il semplice motivo che i bambini sono abilissimi ad individuare gli atteggiamenti più vantaggiosi per loro declinandoli anche a seconda della persona che hanno davanti (presente: ma con me non fa mai così!!! ed è vero. Lo fa con chi funziona farlo. Sono bambini, mica scemi.)
Non importa coi bambini quello che dici con le parole.
Proprio perchè non hanno pensiero astratto il linguaggio per loro ha una scarsissima importanza.
Ai bambini interessano le azioni E sono molto molto abili a leggerle. Ben più degli adulti che utilizzano un miliardo di sovrastrutture.
Nelle tue azioni (come in quelle di qualunque adulto intorno a lei) lei legge quello che le interessa.
E non credere che non percepisca la tua preoccupazione e il tuo allarme. Lo percepisce.
Poi non se lo sa rappresentare...e quindi si muove col suo linguaggio.
E il suo linguaggio è fatto di agiti (il pianto è un agito per esempio).
Mi colpisce molto quello che scrivi, credo sia la terza volta...se non di più.
"mia figlia non è il mostro..."
Ragionaci.
Se hai questa percezione dello sguardo su tua figlia, come ti dicevo, non hai spazio di manovra.
Magari questa maestra è il lupo cattivo.
Magari è soltanto poco capace (il fatto che vi dia del tu, che parli di "litigare", che chieda fiducia..)
Magari è semplicemente più rigida e meno accogliente con tua figlia, che da come la descrivi sembra una bella personaggia.
Di quelle che ti fa il casino ma poi sa anche come riprendersi la coccola. Anche adultizzandosi per rendersi amabile.
L'altro aspetto è che quando si tratta di persone non è questione di ragione o torto.
Ma di comprendere le diverse prospettive per vedere se c'è spazio di integrazione.
La dicotomia ragione/torto ha già leso in partenza il tutto.
E di sicuro non fonda nessuna relazione in cui il bambino possa crescere
Nella dicotomia ragione/torto il bambino finisce necessariamente triangolato. E messo all'angolo.
Evitalo in futuro.
Se ho scritto più volte che mia figlia non è satana é per spiegare la situazione, quella maestra la descrive così, ma lo fa solo lei
Poi che quando ci sono io si comporti in un modo e quando non ci sono si comporti in modo diverso lo so bene anche io
Quando torna mio marito la sera cambia ancora
Ma quello lo so, è banale, la vedo, lo vedo quello che fa
Così come vedo che quando viene attaccata si difende, e si difende con gli strumenti che ha, ovvero urla e piange
Credo sia normale, lo fanno anche gli adulti, lo farà lei che ha 4 anni?
Ma non credere che io la difenda a spada tratta, perché ti sbagli, quando mi dice che ha litigato con la maestra io le dico che lei alla maestra la deve ascoltare e le deve dare retta, quando mi dice che quella maestra non le piace le rispondo che si deve anche un po’ adattare e farsela piacere
Ovvio che poi però cerco di capire cosa sia successo e cerco di capire cosa posso fare e come la posso gestire
Non è questione di aver torto o ragione, è questione di capire se quella maestra semplicemente non ci sa fare con lei o se c’è qualche altro problema
Se non capisco il problema non lo posso neanche risolvere