Siamo molto simili o meglio con un vissuto che ci accomunaAnche questa volta posso risponderti con un “idem”…
Ho conosciuto la mia migliore amica nel virtuale, proprio come ho conosciuto l’altro… lei non mi ha mai giudicato ne puntato il dito… è l’unica (insieme a una ragazza che ho conosciuto sull’altro forum) che sa della mia storia extra
B.Io ho capito che, da un certo punto di vista, ci sono 2 tipologie di amici.
Se ad esempio a un "amico" affitti una casa, ed il contratto prevede il pagamento dell'affitto il 15 del mese, c'è quel tipo di amico (che chiamerò tipologia A) che il 15 pensa: "lo pago il 20, tanto siamo amici" e poi il 20 se lo scorda e se lo ricorda il 30, e pensa "lo pago doppio il 15 del prossimo mese, tanto siamo amici"
Poi.. c'è quel tipo di amico (che chiamerò tipologia B) che il 10 del mese pensa "cazzo, tra 5 giorni devo pagare l'affitto, e siccome siamo amici glielo pagherò il 14 e non il 15"
E voi.. che tipo di amico siete?
E con che tipologie di amici vi accoppiate?
Non mi sono mai sentita giudicata, e non ho mai giudicato lei
non capisco perchè il non giudicare sia visto come un grande valore aggiunto in un'amicizia.lei non mi ha mai giudicato ne puntato il dito…
Forte questa cosa della gallinanon capisco perchè il non giudicare sia visto come un grande valore aggiunto in un'amicizia.
Lo sento dire spesso da molti quando listano le caratteristiche dei loro migliori amici.
E' una caratteristica sempre presente e sempre riportata fra le prime dette.
Se ritengo un amico anche un confidente con cui condividere un mio problema è perchè sono interessato ad un suo parere, lo reputo idoneo ad aiutarmi, illustrandomi il suo punto di vista che alla fine, direttamente o indirettamente è un giudizio da parte sua sulla mia gestione.
Quello che mi aspetto non è il non giudicarmi, anzi, lo cerco come feedback, ma piuttosto che sia disinteressato e franco nel parlarmi.
Che mi consigli, suggerisca o condivida con me un parere come se al mio posto ci fosse lui.
Veramente, per dirla tutta, io mi confido pochissimo. Negli ultimi anni diciamo niente.
Principalmente per carattere. Riservato, testardo ed orgoglioso. Cerco sempre di smazzarmi tutto da solo.
Un altro freno è la consapevolezza di avere qualche amico sicuramente valido consigliere ma anche poco discreto.
Preferisco privarmi del loro consiglio su cose delicate proprio per il timore che non resti fra noi due.
Ma non li giudico male per questo. Abbiamo semplicemente un concetto di riservatezza diverso.
Loro sanno che se mi dicono una cosa, io non ne parlo nemmeno con mia moglie.
Ma non è vero il viceversa.
Quindi filtro io molto a monte...nel dubbio, resto zitto.
spennata la gallina in una giornata ventosa è poi impossibile acchiappare tutte le penne...
credo che, nel caso di un tradimento in particolare, l'amico non giudicante non sia quello che parte con la morale e quindi bollandoti come quello che sbagliato a prescindere ma cerchi di capirti e farti ragionarenon capisco perchè il non giudicare sia visto come un grande valore aggiunto in un'amicizia.
Lo sento dire spesso da molti quando listano le caratteristiche dei loro migliori amici.
E' una caratteristica sempre presente e sempre riportata fra le prime dette.
Se ritengo un amico anche un confidente con cui condividere un mio problema è perchè sono interessato ad un suo parere, lo reputo idoneo ad aiutarmi, illustrandomi il suo punto di vista che alla fine, direttamente o indirettamente è un giudizio da parte sua sulla mia gestione.
Quello che mi aspetto non è il non giudicarmi, anzi, lo cerco come feedback, ma piuttosto che sia disinteressato e franco nel parlarmi.
Che mi consigli, suggerisca o condivida con me un parere come se al mio posto ci fosse lui.
Veramente, per dirla tutta, io mi confido pochissimo. Negli ultimi anni diciamo niente.
Principalmente per carattere. Riservato, testardo ed orgoglioso. Cerco sempre di smazzarmi tutto da solo.
Un altro freno è la consapevolezza di avere qualche amico sicuramente valido consigliere ma anche poco discreto.
Preferisco privarmi del loro consiglio su cose delicate proprio per il timore che non resti fra noi due.
Ma non li giudico male per questo. Abbiamo semplicemente un concetto di riservatezza diverso.
Loro sanno che se mi dicono una cosa, io non ne parlo nemmeno con mia moglie.
Ma non è vero il viceversa.
Quindi filtro io molto a monte...nel dubbio, resto zitto.
spennata la gallina in una giornata ventosa è poi impossibile acchiappare tutte le penne...
Ora, io non avendo amici, non so nemmeno cosa gli si possa richiedere.credo che, nel caso di un tradimento in particolare, l'amico non giudicante non sia quello che parte con la morale e quindi bollandoti come quello che sbagliato a prescindere ma cerchi di capirti e farti ragionare
sono state le galline a mettere in giro questo detto per non ritrovarsi con il culo spennato.Forte questa cosa della gallina...mai sentito dire ma rende benissimo l'idea
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nel caso del tradimento non ti so dire, io ho amicizie di lunga data con le quali parliamo di tutto, dei nostri dubbi, dei nostri problemi, ci ascoltiamo e ci consigliamo a vicenda, se pensiamo che l'altra abbia fatto qualcosa di sbagliato, ce lo diciamo, mi sono sentita dire "no omi non si fa così" allo stesso modo in cui io l'ho detto a loro, ma sempre cercando di capire chi abbiamo davanti e i motivi che possano aver spinto a tenere un certo comportamentoOra, io non avendo amici, non so nemmeno cosa gli si possa richiedere.
Ma mi piacerebbe nel caso, se gli venisse di giudicarmi o bollarmi come quello che sbaglia lo faccia senza pietà senza forzare il proprio sentire per non farmi sentire giudicato o bollato. Se poi da qui io, sulla base delle sue parole eventualmente contrarie alla mia condotta, posso anche intravvedere o assorbire la possibilità di mettermi a ragionare in modo diverso. Se amico e’, naturale sia.
Boh io non avendone, non so come si fa. Ho solo scritto quello che penso che mi piacerebbe.nel caso del tradimento non ti so dire, io ho amicizie di lunga data con le quali parliamo di tutto, dei nostri dubbi, dei nostri problemi, ci ascoltiamo e ci consigliamo a vicenda, se pensiamo che l'altra abbia fatto qualcosa di sbagliato, ce lo diciamo, mi sono sentita dire "no omi non si fa così" allo stesso modo in cui io l'ho detto a loro, ma sempre cercando di capire chi abbiamo davanti e i motivi che possano aver spinto a tenere un certo comportamento
per avere amici bisogna essere amici, come ogni relazione ci vuole reciprocitàBoh io non avendone, non so come si fa. Ho solo scritto quello che penso che mi piacerebbe.
Si difatti come dicevo sopra non ne sento il bisogno. Mi basta essere genitore, marito, amante. A domani penserò domani.per avere amici bisogna essere amici, come ogni relazione ci vuole reciprocità
Povere gallinellesono state le galline a mettere in giro questo detto per non ritrovarsi con il culo spennato.
Bellissima immagine. Io uso “re Mida ha le orecchie d’asino” , mitologia riportata anche da Bianca Pitzorno, libro che consiglio per figli in prima media.non capisco perchè il non giudicare sia visto come un grande valore aggiunto in un'amicizia.
Lo sento dire spesso da molti quando listano le caratteristiche dei loro migliori amici.
E' una caratteristica sempre presente e sempre riportata fra le prime dette.
Se ritengo un amico anche un confidente con cui condividere un mio problema è perchè sono interessato ad un suo parere, lo reputo idoneo ad aiutarmi, illustrandomi il suo punto di vista che alla fine, direttamente o indirettamente è un giudizio da parte sua sulla mia gestione.
Quello che mi aspetto non è il non giudicarmi, anzi, lo cerco come feedback, ma piuttosto che sia disinteressato e franco nel parlarmi.
Che mi consigli, suggerisca o condivida con me un parere come se al mio posto ci fosse lui.
Veramente, per dirla tutta, io mi confido pochissimo. Negli ultimi anni diciamo niente.
Principalmente per carattere. Riservato, testardo ed orgoglioso. Cerco sempre di smazzarmi tutto da solo.
Un altro freno è la consapevolezza di avere qualche amico sicuramente valido consigliere ma anche poco discreto.
Preferisco privarmi del loro consiglio su cose delicate proprio per il timore che non resti fra noi due.
Ma non li giudico male per questo. Abbiamo semplicemente un concetto di riservatezza diverso.
Loro sanno che se mi dicono una cosa, io non ne parlo nemmeno con mia moglie.
Ma non è vero il viceversa.
Quindi filtro io molto a monte...nel dubbio, resto zitto.
spennata la gallina in una giornata ventosa è poi impossibile acchiappare tutte le penne...
Sai non darei un’importanza quasi “salvifica” all’amicizia, anche se si parlasse della mia più cara amica, anche se il vissuto fosse molto simile, anche se lei c’è sempre stata. Nel momento in cui affronti problemi di una certa entità nella tua vita, anche questo tipo di amicizia (che è prezioso, intendiamoci), assume il ruolo di un mero sfogo, perché la prima cosa che capisci è che davanti a questi problemi sei sola, nessuno può lottare o resistere per te. Per cui impari a fare affidamento solo su te stessa e a fare a meno degli altri.Giusto, tipo una preoccupazione tu a chi la racconti?
Parliamo di qualcosa di delicato.
Io ad esempio ci sono cose che proprio non riesco a dire a nessuno.
Sicuramente ma sapere che c'è chi ti ama e tifa per te, rende molto più forti.Sai non darei un’importanza quasi “salvifica” all’amicizia, anche se si parlasse della mia più cara amica, anche se il vissuto fosse molto simile, anche se lei c’è sempre stata. Nel momento in cui affronti problemi di una certa entità nella tua vita, anche questo tipo di amicizia (che è prezioso, intendiamoci), assume il ruolo di un mero sfogo, perché la prima cosa che capisci è che davanti a questi problemi sei sola, nessuno può lottare o resistere per te. Per cui impari a fare affidamento solo su te stessa e a fare a meno degli altri.
Secondo me quando racconto qualcosa alla mia migliore amica, lei mi dice cosa pensa ma questo non significa esprimere un giudizio, ma un’opinione che poi sia uguale alla mia oppure no, poco conta perché lei finora c’è sempre stata e di difficoltà nella vita non ne ho avute poche…non capisco perchè il non giudicare sia visto come un grande valore aggiunto in un'amicizia.
Lo sento dire spesso da molti quando listano le caratteristiche dei loro migliori amici.
E' una caratteristica sempre presente e sempre riportata fra le prime dette.
Se ritengo un amico anche un confidente con cui condividere un mio problema è perchè sono interessato ad un suo parere, lo reputo idoneo ad aiutarmi, illustrandomi il suo punto di vista che alla fine, direttamente o indirettamente è un giudizio da parte sua sulla mia gestione.
Quello che mi aspetto non è il non giudicarmi, anzi, lo cerco come feedback, ma piuttosto che sia disinteressato e franco nel parlarmi.
Che mi consigli, suggerisca o condivida con me un parere come se al mio posto ci fosse lui.
Veramente, per dirla tutta, io mi confido pochissimo. Negli ultimi anni diciamo niente.
Principalmente per carattere. Riservato, testardo ed orgoglioso. Cerco sempre di smazzarmi tutto da solo.
Un altro freno è la consapevolezza di avere qualche amico sicuramente valido consigliere ma anche poco discreto.
Preferisco privarmi del loro consiglio su cose delicate proprio per il timore che non resti fra noi due.
Ma non li giudico male per questo. Abbiamo semplicemente un concetto di riservatezza diverso.
Loro sanno che se mi dicono una cosa, io non ne parlo nemmeno con mia moglie.
Ma non è vero il viceversa.
Quindi filtro io molto a monte...nel dubbio, resto zitto.
spennata la gallina in una giornata ventosa è poi impossibile acchiappare tutte le penne...